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Povertà

di lipsia

Con questo post non voglio certo dire o aggiungere nulla di nuovo a ciò che già scrivono i numerosi che partecipano….
Non ho il cuore infranto (almeno non per amore), ma mi sto facendo un sacco di paranoie e mi sto ponendo mille e più domande su una cosa che mi sta toccando molto da vicino
e cioè la povertà estrema di un collega di lavoro che spesso e volentieri non riesce nemmeno a procurarsi la cena.
Questa cosa mi sconvolge e mi coinvolge in quanto, spesso ricevo richieste di aiuto da parte di questa persona, che mi chiede denaro per poter pagare l’ affitto (me lo restituisce puntualmente) o magari un po’ di generi alimentari e non sono rari i piccoli regali ormai quasi quotidiani, di questa o quella cosa, anche superflua, se vogliamo.
Non ho mai visto una persona desiderare il cibo e mangiare con la voracità di questo mio collega, accettare indumenti puliti ma davvero in pessime condizioni.
Questo è il 21 secolo? Si fa tanto parlare di benessere e progresso, la povertà è vero è dilagante, ma quando non ti tocca proprio da vicino, spesso ci si lava la coscienza dando qualcosa o donando dei soldi.
Ma oggi mi accorgo che la povertà ha mille facce e può spingere una persona ad essere anche cattiva per ottenere un po’ di attenzione. Questa persona spesso mi ferisce con dei commenti pesanti e mi dice che la gente come me, ha il dovere morale di aiutare la gente come lui.
Per amor del cielo, voglio continuare ad aiutare come posso, ma voglio che cessi questo coinvolgimento e questi sensi di colpa che mi torturano ogni volta che acquisto qualcosa di superfluo.
Tipo ieri ad esempio: sono andata a fare spese per comprare degli abiti a mio figlio e non ho potuto fare a meno di prendere un pensierino anche per lui.
Poi consapevole anche degli anni di volontariato presso associazioni di prima accoglienza, non vi sto a raccontare i problemi di ordine pratico e legale di cui dovrei farmi carico.
Sono stanca, depressa e perennemente in ansia ormai.
Desidero uscirne, ma come?

Lettera pubblicata il 15 Dicembre 2008. L'autore ha condiviso 44 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Attualità - Cittadini

La lettera ha ricevuto finora 9 commenti

  1. 1
    miriam -

    mi ha fatto commuovere la tua lettera… come mi e successo anche ieri quando in un angolo della strada ho visto una signora anziana mal vestita che si contava i spiccioli… non chiedeva elemosina ma si vedeva che aveva bisogno.. mi sono avvicinata … aveva gli occhi molto tristi .. la sua mano era gelata e con la pelle dura segno di tanto lavoro… sono arrivata a casa pensando a questa donna… l’ho penso ancora !! mi dispiace de non aver fatto di più per lei, chi sa se ha una casa? se ha cosa mangiare? se ha qualcuno che gli sta vicino? ho tanta tristezze nel cuore…

  2. 2
    mayte -

    la povertà è quella dell’animo…..non dobbiamo sentirci in colpa per ogni povero….perchè non è cosi che si aiuta una persona…che è una persona è un essere umano…dobbiamo mantenere la sua dignità e aiutare a riprendersela…ma quante cose futili usiamo oggi ?…..quanto realmente siamo abituati alle comodità? ….la mancanza chiara a questa domanda ha una risposta diversa in ogni persona…è difficiel darsi risposte pulite e chiare….perchè siamo condizionati, ma è vero che se avessimo solo un paio di scarpe indosseremmo solo quello? condizionamento….si chiama ….è vivere senza condizionamenti credo che ci fa vivere senza tutti questi sensi di colpa….lontani dalle cose che utili non sono….perchè c’è gente che è felice senza nulla?pensieri ….

  3. 3
    Ludmilla -

    Mayte, la povertà è quella dell’animo…..
    sì infatti con la ricchezza d’animo si mette in tavola un piatto di pasta

    ma è vero che se avessimo solo un paio di scarpe indosseremmo solo quello?
    ti assicuro di sì sennò si và scalzi

    condizionamento….si chiama ….è vivere senza condizionamenti credo che ci fa vivere senza tutti questi sensi di colpa….lontani dalle cose che utili non sono
    questo lo leggo come puro egoismo, certo chiudo gli occhi davanti a chi per sfortuna od altro che tu non sai (ma non ti importa di saperlo) così da continuare la tua agiata vita

    perchè c’è gente che è felice senza nulla?
    già pensa te che se solo riuscissi a trascorrere il natale con mio marito a casa per noi sarebbe già una festa quello senza mettere in tavola manicaretti che tanto non ci possiamo permettere altrochè panettoni vari, regali e quant’altro, per quanto riguarda la dignità IO NON L’HO MAI PERSA non è colpa nostra se è arrivata una malattia a distruggere tutto quello che avevamo costruito.

    Lipsia ce ne fossero tante persone come te, purtroppo solamente una persona sensibile può fare quello che fai tu ed automaticamente vieni colpita nel tuo io credo che ne sia inevitabile.
    Chi ti parla è una persona che non ha più nulla posso tranquillamente paragonarmi al tuo collega solo che io il lavoro l’ho dovuto lasciare per accudire il mio compagno che causa malattia non può più lavorare e neppure stare solo, vado a fare qualche lavoro in giro ma non mi posso assentare tutto il giorno, siamo soli non abbiamo famigliari che ci possano aiutare e per farti un esempio non molto tempo fà siamo andati a raccogliere castagne per poter mangiare qualcosa, i soldi che avevamo da parte poco alla volta sono finiti proprio dietro la sua malattia, siamo in arretrato con l’affitto e stiamo aspettando che arrivi lo sfratto dopodichè non ho idea di cosa potremmo fare, voglio vedere chi affitta anche solo una stanza a chi non può pagare, ti posso assicuare che il comportamento del tuo collega lo capisco anche se non è giusto nei tuoi confronti che lo stai aiutando, e non credere che non ti sia riconoscente ma molte volte viene davvero rabbia a vedere tutti gli sprechi (non dico a te personalmente) che si vedono in giro e noi che non sappiamo neppure cosa mettere in tavola, la televisione guai a guardarla (a parte che non ce l’ho) sennò l’unico impulso che ti viene è il più drastico, a riempire un pochino le mie ore la sera quando sono sola è il pc che mi è rimasto dal lavoro che avevamo (avremmo ancora se potesse seguirlo).
    Lipsia allontana i sensi di colpa che assolutamente non ne devi avere anzi devi essere molto soddisfatta di te per tutto quello che fai, devi solo avere un pochino di pazienza quando questo tuo collega ti risponde così e capire che non è rivolto alla tua persona ma alla circostanza in cui si trova
    Un saluto

  4. 4
    toroseduto -

    Lipsia, c’è una cosa che mi sfugge, tu parli di un collega, quindi uno che lavora,a cosa è dovuta la sua indigenza? E’ una curiosità che mi incuriosisce. Non sono diffidente per natura,ma la questione della povertà estrema mi provoca una rabbia da matti. Sono di Napoli dove la povertà è una professione,nella nazione intera è diventato un luogo comune”non arrivare alla fine del mese” io sono pensionato mi comporto come quando lavoravo e guadagnavo di più.Ho sempre diviso il mese in 30 giorni,e di conseguenza spendo un pò meno tutti i giorni, ho ridotto le spese, e tiro avanti la famiglia. Sono scoperto solo se c’è una spesa imprevista, tipo la rottura del frigo, mi sono fatto aiutare da un amico e comprando alcuni pezzi,l’abbiamo per il momento recuperato.Purtroppo non riesco a smettere di fumare, e quando vado dal tabaccaio sono impressionato dalla folla di gente che gioca al lotto o come si chiama. senza farmi notare vedo passare delle somme considerevoli dalle mani dei giocatori al ricevitore. Il più delle volte sono persone che vestono panni quasi da buttare,io non gioco niente,i soldi per tirare avanti non li posso sprecare. Ma so che non per tutti è così. un dipendente di una grande azienda, sposato e padre di due figli,si è suicidato perchè con la malattia al gioco delle slot machines si era messo in mano agli usurai. indebitato da far paura e con i figli che chiedevano soldi per la strada vicino alle pizzerie. Ma chi è che permette tutto questo? Io lo conoscevo di vista, era una persona normalissima, negli ultimi tempi sembrava un’invasato….Chi permette che succedono queste cose? Mi sembra che non sia solo un problema di Napoli, sento al telegiornale cose simili che avvengono per tutta la penisola. E lo Stato che ci guadagna? intorno alle tabaccherie c’è a tutte le ore gente che si grattano d’illusione e non finisco mai di stupirmi della quantità di biglietti non vincenti sparsi dappertutto.Per me è come la droga, solo che tutto questo è legale e si fa alla luce del sole. Siamo ridotti proprio male…anche perchè nessuno ne parla.

  5. 5
    MAYTE -

    probabilmente mi sono spiegata male: ……io sono una volontaria….ma è giusto per poter fare realmente qualcosa capire anche quando siamo noi a nutrire sensi di colpa che proprio nell’importanza del nostro ruolo non devono esistere…perchè proprio perchè siamo in una posizione fortunata ….dobbiamo capirne l’importanza…questo non vuol dire dilaniarci nei sensi di colpa…i sensi di colpa non vanno bene….devi mantenere un certo egoismo che però sia sano,… abbiamo sensi di colpa…quando ci sembra che non facciamo abbastanza….ma non dobbiamo farci carico di situazioni purtroppo non nostre, davanti alle quali siamo impotenti..se non anche la nostra vita rischia di cadere in brutte vie…e se perdiamo la via poi è difficile risalire e essere di aiuto agli altri….diventiamo inutili realmente..mentre se siamo integri il nostro aiuto…probabilmente arriverà…è importante….certo nulla ci esula dal fare tutto ciò che è possibile, ma sempre nel limite di noi stessi….ma lavorandoci sopra a volte creiamo limiti immensi ….,ma bisogna rimanere forti e equklibrati…rielbaorare a volte ciò che si vede è diffciile …

  6. 6
    Ludmilla -

    Mayte in questo tuo secondo commento ti dò pienamente ragione, sì nel primo non ti eri spiegata molto bene e io per quello che stò attraversando ho letto solo egoismo cosa che se fai volontariato non è sicuramente di te, ti chiedo scusa se sono stata troppo dura ma è una reazione credo normale per chi ha grosse difficoltà, si cerca di difendere quel poco che ci resta e a volte si mettono barriere di protezione anche dove non necessitano, per chi fà volontariato è un pò come essere dei medici, se i medici si facessero carico emotivamente delle malattie dei loro pazienti non avremmo più medici, però devo dire una cosa proprio stamattina mi sono recata dall’assistente sociale (che è una persona davvero brava) che stà seguendo il nostro caso e parlando con lei ho visto che gli sono venuti gli occhi lucidi ti assicuro che in quel momento l’ho sentita vicino non solo per il suo lavoro ma come persona e questo mi ha fatto molto bene perchè per un pò non mi sono sentita sola.

    Torosedudo sono tanti i motivi per cui ci si ritrova non solo a terra ma sottoterra, tu sei ancora fortunato hai una pensione che anche se devi fare attenzione ti permette di vivere, però c’è un altro fatto al nord la vita costa molto di più che nel sud e questo lo sò per certo perchè ci sono stata al sud e ti assicuro che la prima volta sono rimasta sbalordita, tutto costa meno però gli stipendi sono gli stessi.
    Per quanto riguarda il gioco sono daccordo con te solo che finchè lo stato ci guadagna oltre a non toglierlo lo incrementano ancora si è visto con l’aumento delle estrazioni nel lotto, con le slot che prima erano vietate poi da quando sono passate a loro è tutto concesso e tu ti chiedi chi permette questo? i vari governi neri rossi verdi o marroni che siano, quindi ovviamente neppure i giornali si permettono di fare scoppiare il caso e parlarne, che sia una malattia è risaputo ci sono terapeuti che si occupano di questo con terapie apposite per la “disintossicazione”, come vedi ne sono ben consapevoli.

    Sì siamo ridotti molto male, se pensi che il mio compagno è in attesa di trapianto cardiaco abbiamo fatto la domanda d’invalità gli è stato riconosciuto il 50%, vedi come funzionano le cose? e poi non dobbiamo essere arrabbiati….
    Un saluto

  7. 7
    lipsia -

    Cerco di rispondere un po’ in generale:
    A Miriam dico che le intenzioni non devono rimanere tali, in modo da non doversi poi fare troppe domande su cosa avresti o non avresti potuto fare.

    Per Mayte: è vero oggi siamo vittime anche non volendo di tutto quello che ci circonda: tu non puoi essere un dirigente d’ azienda e avere un solo vestito o un solo paio di scarpe, saresti una nota stonata nell’ insieme.
    Questo è quello che la nostra società ci impone: dare più importanza all’ apparire.
    Il fatto poi di non doversi sentire in colpa per ogni povero, soprattutto quando fai volontariato, credo sia impossibile, ma forse anche lì va da carattere a carattere.
    Io quando non ce l’ ho fatta a mantenere più un certo distacco ho mollato, ma la situazione che vivo oggi e che qui ho raccontato mi distrugge, perchè si tinge di una violenza psicologica alla quale non sono abituata e alla quale mio malgrado non riesco a sottrarmi.
    Certo, potrei parlare con il mio supervisore, ma sapete vero che le conseguenze peggiori non le pagherei certo io.
    P.S. Se non ho capito male sei sudamericana vero? Cosa ti spinge a fare volontariato?

    A Ludmilla che posso dire senza apparire scontata?
    Che ha tutta la mia stima e che spero che per lei le cose si risolvano presto e che se vuole contattarmi per uno scambio di opinioni mi farà molto piacere.
    Caro ToroSeduto: povertà estrema vuol dire cercare di mangiare bene alla mensa della ditta, perchè sai che alla sera non hai niente per poter cenare. Oppure regalare un Pandoro a una persona, quello con un bicchiere di latte di soia sarà per 2 sere la sua cena.
    Povertà è vedere che, nonostante un lavoro a metà mese non ce la fai più, l’ umiliazione di dover sempre chiedere.
    Vedere che tutto ciò che hai sta in una borsa da palestra…
    Questa è la vita del mio collega, che ha due figli al suo paese a cui mandare dei soldi tutti i mesi.
    Non so che dire di più, non mi sono mai trovata in una condizione di povertà e non mi voglio nemmeno vergognare e tantomeno sentirmi in colpa di avere quello che ho.

  8. 8
    MAYTE -

    sono spagnola …cosa mi spinge a fare volontariato? il fatto di essere senz’altro in una condizione fortunata: ho chi mi ama , ho tutto ciò che desidero…ho un lavoro stabile , ho una casa…ho tutto ciò che una persona come me può desiderare…chiaramente tutto guadagnato e sudato….ora sto bene con me stessa, ma ho visto fame , freddo, lavori debilitanti….tante situazioni…ho sempre il sorriso…questo perchè ho anche la fortuna di avere una famiglia forte e speciale….che me ne ha dato le basi…ci sono persone richhe che sono povere …e anche esse vanno aiyutate…ci sono poveri e vanno sostenuti…ci sono persone sole….posso capire un dolore profondo perchè io stessa l’ho vissuto,disagi, ingiustizie, ma nel mio percorso…il bene h avinto su ogni sentimento di rabbia , dolore..questi sentimenti possono cambiare le persone, ma se tu ci credi con tutta te stessa…arrivi sempre in un posto caldo….senza aspettarti niente e con il cuore pulito vai dapertutto e lòa tua intelligenza e la tua forza possono tirarti fuori dai guai…penso di essere forte…ma ricordiamoci che per diventare forti si è stati prima deboli e fragili…si può imparare c’è una soluzione a tutto…basta dare il giusto input alle persone quando sono un po disorentiate …e si riparte! e se qualcuno credesse che vivo in un mondo rosa si sbaglia …ho sofferto…ma del mio dolore ho fatto solo amore , della rabbia tanta energia …la vita l’ho sempre amata….e le persone tutte incodizionamente in quanto si parte dal principio che ogni persona è una creatura speciale ….e dove mi viene chiesto aiuto ..ecco la mia mano….pronta sempre….

  9. 9
    Rosa -

    La storia della povertà è una cosa buona. Cristo non l’ha potuta abolire perché serve a far cessare i conflitti che nascono all’interno della cornice serena del progresso. Farsi poveri può essere una scelta d’amore, quando è evidente che la storia suburbana ci condanna a restare prigionieri delle leggi immutabili del cosmo arcaico che prevedevano una luce diversa, associata all’idea della sepoltura cristiana nella terra d’orgigine. Ti può capitare di trovarti di fronte alla pietà di chi se ne è andato. Quella è la morte. La ricchezza della chiesa è la superbia dei poveri. Con questa superbia capisci che l’opera sei tu. Dove vuoi andare? Non si deve fare niente. Non vedi? la chiesa si è spogliata della supebia per farci rinunciare all’azione distruttrice delle istituzioni fondamentali della civiltà. Sarai sempre una sconfitta in quella storia. Come se Cristo fosse morto di freddp. In mezzo a gente che vive pezzi di storia televisiva. Renditene conto. Luce artificiale. Fede falsa.

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