Sarò lungo nel tentativo di essere chiaro e il più obiettivo possibile.
Siamo stati insieme sei anni, ora entrambi sulla quarantina. Lei di alcuni anni più grande di me, autonoma, decisa, indipendente, estroversa e brillante e con una bambina, io più introverso e timido. E’ stata lei a fare i primi passi, io ero più “reticente” per quanto scritto sopra, ma poi… I primi tre anni sono stati stupendi anche perché i due diversi caratteri si compensavano a vicenda e non ci hanno mai portato a discussioni degne di nota anche se “la famiglia allargata” può essere problematica. Ogni tanto, soprattutto durante le vacanze, capitava che mi trovassi in difficoltà e mi chiudevo in me stesso perché con la presenza della bambina (a cui voglio molto bene, sia chiaro) mi sentivo e vedevo come un terzo incomodo (per intenderci sembrava un 2+1), ma non le ho mai dato colpe, chiedevo solo di essere capito. Ha incominciato ad essere insofferente dicendomi che non dimostravo il miei sentimenti nella sua stessa misura e che spesso la frenavo quando esternava i suoi: non lo negavo, sono sempre stato meno espansivo di lei, ma sembrava che esagerasse un po’. Qualcuno qui ha scritto: “L’amore non va idealizzato, l’amore va vissuto”. Diciamo che lei lo idealizzava troppo, mentre io non lo vivevo sempre appieno, ma l’amore da parte di entrambi c’era. Abbiamo incominciato ad allontanarci, poi ho cercato di recuperare, ma c’è stata la prima rottura. Sono riuscito a riportarla vicino a me ed ho cercato di darle di più. Negli ultimi tre anni ci sono state delle altre crisi, sullo stesso genere, meno forti e, secondo me, molto influenzate da fattori esterni quali stress, per il lavoro soprattutto per me, ma anche per lei, la bimba che cresce, l’ex marito che le rompe le scatole, ecc. Dopo queste crisi, grazie alle mie insistenze, si è sempre rituffata nel nostro rapporto ed anche con convinzione.
Tra maggio e giugno ha avuto un periodo molte pesante e la sera era sempre stanca ed io facevo il possibile per sostenerla. Ogni tanto mi sembrava un po’ strana, ma poi mi faceva ricredere. A fine giugno, una mattina, è tutta felice perché la figlia ha superato brillantemente gli esami scolastici, il pomeriggio mi dice che è finita, “Ti voglio bene, ma non ti amo più” e che era da aprile che cercava di farmelo capire con il modo di comportarsi. Boh! Il periodo è stato pesante per lei, ma abbiamo comunque passato momenti felici, fatto l’amore, ecc. Proprio non capisco! La lascio tranquilla per due settimane (non viviamo assieme) e cerco di non pensare. Poi con una scusa vado da lei, porto via alcune mie cose, compresi alcuni regali e gli riconsegno i suoi dicendole che non rappresentano più il sentimento con cui sono stati dati e l’accuso di non essere stata sincera, di aver nascosto quello che “covava”. Infantile? No, cercavo una reazione e l’ha avuta, forte, ma non è cambiato nulla. Ho passato un mese pensando molto, ma ogni tanto volevo sentirla e quindi la chiamavo. Parlavo del più e del meno, ma cercavo anche di sondare e ciò la irrigidiva. Durante quel periodo prima ho cercato di capire quello che non andava a livello di coppia, poi quello che sapevo che l’aveva sempre allontanata in passato, e poi mi sono guardato molto in profondità ed ho compreso di aver permesso negli ultimi anni che ferite di storie passate e fattori esterni al nostro rapporto mi impedissero di essere totalmente sereno e di godermi appieno la vita. Ho persino capito che anche la timidezza mi frenava troppo ed ho fatto un passo nella mia “evoluzione” personale. Le ho scritto di questa nuova consapevolezza e la sera successiva ero talmente ispirato che le ho scritto un lettera d’amore, cosa che non avevo mai fatto, né per lei né per altre prima di lei (e questo per me è un segno tangibile del cambiamento).
E’ sempre gentile e mi ascolta perché ora vorrebbe avere un rapporto di amicizia, ma contestualmente è fredda e distaccata. Le ho sempre detto che ora ha un filtro verso di me che le impedisce di ascoltarmi veramente. Probabilmente è una sorta inconscia di “protezione”. Difatti ha letto le due lettere e non si è smossa di un millimetro. Ho comunque provato a chiederle, non di iniziare da dove era finita, ma di ripartire da capo, lentamente, un passo alla volta e che accettavo anche di starle lontano ancora per del tempo se era questo che desiderava. Ma non ha voluto saperne. Anzi, mi ha detto cose che non mi aspettavo o in cui non mi ci vedevo, ad es. eventi in cui lei vi aveva visto dei miei tentativi di frenarla o un mancato sostegno! Sono cascato dalle nuvole. L’ho sempre stimata e rispettata troppo e non ho mai neanche pensato di fare cose simili. Ci sono rimasto male, era come se avesse stilato una lista contenente solo ed esclusivamente cose negative. Ma dove sono tutte le cose belle che abbiamo fatto assieme? Dove le ha messe? Io vedo sempre e solo quelle!
Mi dice che sta bene così e lo so perché la conosco, sta male fin tanto che deve prendere una decisione, una volta presa, qualunque essa sia, sta bene. Sarebbe stata bene anche se ci avesse creduto ancora. Alla domande: “Sei felice? Eri infelice prima?” Risponde: “No, non sono felice, ma non ero neanche pienamente felice prima”. Ma so che il suo non essere pienamente felice non dipende solo da me, ci sono tante altre cose le rendono, come purtroppo capita a molti, la vita un po’ amara. Infatti ora vorrebbe cambiare anche lavoro. Però “l’elemento più facile da eliminare” sono io.
So di aver sbagliato cercandola, chiamandola, non tutti i giorni, ma almeno una volta a settimana, per parlarle, capire e farle capire. L’ho probabilmente allontanata di più. Ho proprio sbagliato tutto con lei? Possibile che sia un amore sbagliato? Irrecuperabile? (ps: non c’è una terza persona, almeno non fino ad ora).
Possibile che sia un amore sbagliato, irrecuperabile?
di
Marcolino
Lettera pubblicata il 21 Agosto 2008. L'autore, Marcolino, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Ciao,io sto vivendo una situazione pressochè identica e ti posso dire che sta succedendo a me,forse ti aiuterà a capire.L’unica differenza è che non conviviamo per nostra scelta,abbiamo figli e non abbiamo voluto per il momento coinvolgerli in casini vari vivendo tutti assieme.Allora,io fin dal primo momento,anche per via del mio carattere molto aperto ho sempre dimostrato il mio amore per lui in mille modi,venendo ricambiata pochissimo.Ha un carattere introverso e chiuso e male si apre con tutti,forse io sono l’unica che riesce a farlo parlare un pò di quello che gli passa per la testa.Dopo un anno che ci frequentiamo lui ha avuto già tre crisi esistenziali in cui on mi ha lasciata ma mi ha messo decisamente da parte come un pacco,dice che non è colpa mia,che è una specie di scudo per difendersi perchè ha a vuto una donna in passato per cui ha sofferto molto,che ha bisogno ogni tanto di isolarsi da tutto e da tutti.IO ho sempre mal sopportato questi allontanamenti però,conoscendo il suo carattere aspettavo il suo ritorno e lo riaccoglievo a braccia aperte,ascoltandolo e ricominciando tutto come prima.Nel Luglio scorso cè stato un allonatamento piu lungo,un mese,in cui tra l’altro per problemi miei avrei avuto bisogno della sua presenza ,del suo appoggio, che non cè stato.Come sempre mi ha ricercato,ma questa volta è successa una cosa eche no credevo mai potesse accadere.Ho sofferto molto le prime settimane nella speranza che si facesse sentire,gli ho scritto telefonato,ma lui mi diceva sempre la stessa cosa,sai il mio carattere,ho un periodo dei miei ,non voglio chiudere ecc. sempre le solite cose.Una mattina mi sono accorta pensando a lui che soffrivo meno e stranamente ho sperato che questa volta non si facesse piu sentire,in pratica,sono stanca,e l’amore credo che stia svanendo come svanisce lui dietro alle sue introspezioni.Vedi,anche se ami come io amato lui e ancora gli voglio bene,hai bisogno di stabilità emotiva,e di un uomo che ricambi quello che tu dai,dare è bello ma si deve ricevere altrimenti è come un fiore,se non gli dai acqua,piano piano muore.Lei probabilmente per tanto tempo ha aspettato questo da te ,adesso è stanca e delusa e gli è un po passta come sta succedendo a me,anche a noi ci si è alzato lo scudo difensivo,e ti garantisco che io a es hopaura di ricominciare con lui perchè so che sarebbe come sempre e non ce la faccio più.
Grazie lory. Le due storie sembrano simili, almeno a prima vista, però con delle diversità importanti e le vostre difficoltà sembrano molto più accentuate.
E’ vero che essendo meno espansivo di lei non riuscivo a ricambiarla in egual modo, ma, come dice Fabio Volo in un suo libro, l’Amore non va misurato. Solo un esempio: difficilmente riuscivo a dirle “Ti Amo” e non certo perché non l’amassi e non l’ami ancora (per me era diventato anche un gioco rispondere “idem” quando me lo diceva lei). Al posto di dirle ti amo le telefonavo almeno una o due volte al giorno. OK non è la stessa cosa, ma dimostra comunque il tuo senso di legame.
Non mi sono mai “allontanato” fisicamente da lei. Ci sono stati alcuni casi in cui mi sono chiuso in me stesso, magari per qualche ora (al massimo è successo per uno o due giorni) e questo atteggiamento negli anni è andato scemando perché avevo compreso che era distruttivo si a per me che per lei.
La “famiglia allargata” può essere un grosso ostacolo ed è stata lei agli inizi a mettermi in guardia. Come ho scritto, vi sono state volte nei primi anni in cui mi sentivo “in più” ed era molto deleterio per me, ma poi ho accettato la situazione. Bada bene: accettato non sopportato. Mi è sempre stato consigliato, ed ho fatto così, di non intromettermi mai tra lei e la bimba o tra lei e l’ex marito, almeno che non fosse stata lei a chiederlo.
Parli di appoggio, non mi sembra di essere mai mancato nei momenti in cui ne aveva bisogno. Bisogna capire una cosa però, che molte donne non chiedono soluzioni, vogliono solo parlare dei loro problemi, mentre noi uomini vorremmo risolverli con dei consigli, consigli che poi voi donne spesso non seguite e questo ci deprime un po’.
Questa ultima separazione è servita a farmi guardare molto in profondità ed ho compreso che ciò che non mi permetteva di darle di più non permetteva neanche di darmi di più. C’è stata finalmente una svolta in me e questo raddoppia l’intensità del dolore e la sensazione di impotenza perché non ho modo di farglielo capire.
Ma parliamo della tua storia. C’è una cosa da capire: lui ti ama o non ti ama? Se sei sicura che ti ami, allora non aspettare di arrivare a dirgli: “E’ finita, non ti amo più”. Raccontagli ora con le giuste parole, quello che incominci a sentire o a non sentire. Digli che deve trovare il modo di reagire. Allontanalo tu per un certo periodo, perché se ti ama, dovendo starti lontano, non per sua, ma per tua scelta, probabilmente riuscirà a trovare quello che non “funziona” in lui.
Credo che chiudere definitivamente una storia d’amore sia sempre un grande fallimento. Se non è un fuoco di paglia (solo passione), ma vero amore, allora bisogna riuscire a capire se stessi ed il proprio partner. Non è mai troppo tardi riuscire a fare questo, mentre cercare un’altra storia è solo il modo più facile per negare il fallimento.
Lui è tornato ed io l’ho fatto parlare si è aperto ma non sa alla fine neanche lui perchè è così carattere forse,l’ho trovato dimagrito giù,non sapeva come iniziare il discorso con me,gli ho chiesto perchè non è innamorato di me lui ha detto io ti voglio bene, sto bene con te ho 47 anni e tanti problemi,mi sono allontanato perchè non ho nulla da offrirti,per coscenza,so di farti del male ma tu non lo capisci,io gli ho detto che sono stanca che così non va che si allontani una volta per tutte o lo farò io ma era cosi triste e alla fine l’ho abbracciato ,ha detto che cercherà di fare di più,il bene che gli voglio mi va avanti all’orgoglio, ma questa storia mi fa stare male eppure non riesco a chiuderla,anche se ci sto da cani .Ci siamo spiegati,ma so già che lo rifarà come sempre.
Da quello che dici, a me sembra che il tuo compagno non sia solo molto introverso, ma che sia anche profondamente in crisi con se stesso. In qualche modo devi riuscire capire se ciò che lo manda in crisi è legato o meno al vostro rapporto. L’unico modo per capire è quello di parlare. Non bisogna mai smettere. Inutile tenersi dentro delle cose se queste ci opprimono (e questo vale sia per te che per lui), anche perché si può arrivare a scoprire di aver semplicemente frainteso una frase o un atteggiamento.
Tieni ben presente una cosa: se è una persona che tende a chiudersi, NON lo devi prendere di petto, perché rischi che si chiuda a riccio: nel momento in cui ti accorgi che è un periodo tranquillo, gli puoi e devi parlare perché ne hai tutti i diritti, ma lo devi fare con i giusti toni, senza mostrare rabbia.
Non so se sia il vostro caso, ma tieni presente che anche l’ “eccessivo amore” può intaccare un rapporto perché il partner si può sentire troppo braccato o oppresso o peggio inadatto e quindi può arrivare ad evitarti o addirittura allontanarsi. So che sembra sciocco, ma in alcuni casi bisogna sapersi anche dosare, lasciare i giusti spazi.
Scusa, ma quando sento parlare di orgoglio in amore, mi sale la rabbia. Nella scala dei valori, credo proprio che occupino due posizioni molto distanti. Per amore, l’orgoglio l’ho sempre buttato nel gabinetto.
Se ancora ci tenete a stare assieme, credo sappiate che le cose non si risolvono dall’oggi al domani, ci vuole tempo, ma se resistete poi sarete ripagati per il resto della vita perché superare assieme le difficoltà, non fa altro che consolidare i sentimenti.
Aggiungo una cosa molto importante: è chiaro che non sei solo tu a dover comprendere lui, ma per te è più facile perchè sei estroversa. E’ lui che deve riuscire a capire cosa gli impedisce di dare di più, sia verso se stesso che verso te, ma tu gli puoi dare un grosso aiuto nel trovare il giusto modo per farlo.
marcolino coraggio. ne hai bisogno. lasciala stare. e me dicono fai l’uomo. fallo pure tu. ti dico solo una cosa: avevate dei problemi, lo sai bene anche tu, e alla fine sono usciti fuori no? caratteri, ecc…
mi faccio fastidio io stesso mentre lo dico, ma è così: volta pagina. spero tu possa trovare una donna più adatta a te, e lei un uomo per lei.
Grazie Spectre per l’incoraggiamento. Però tengo a precisare che non ho scritto questo post per piangermi addosso, mentre prendo spunto dal tuo commento per parlare dei caratteri.
Come ho già scritto, ho analizzato e riflettuto tanto. Sono tante le cose a far si che un rapporto possa andare avanti negli anni. Il caratteri contano, ma relativamente, così come tutte le altre cose. Capita poi che se sono troppo uguali, va a finire che ci si capisce talmente bene che sopraggiunge la noia o si litiga ogni tre per due. Se sono troppo diversi, probabilmente non si litiga, ma non sempre ci si capisce. Caso nostro: sia io che lei prima avevamo partner più simili ai nostri caratteri, eppure erano finite anche quelle storie. I caratteri sono costellati da pregi e difetti, quindi siamo sicuri che contino veramente? O forse è un po’ più importante saper comunicare? Non il chiacchierare del più e del meno, saper comunicare con gesti e/o parole i propri stati d’animo, sia positivi che negativi. Certo, io sono poco espansivo, ma a cosa serve essere estroversi e brillanti se poi non sai dire: “Guarda che c’è qualche cosa che non va!” o “Questa cosa che hai detto mi ha ferito!”. Con quale risultato? Che lasci covare in te dubbi, insoddisfazioni e risentimenti.
Lasciare che un rapporto finisca, permettendo che i propri sentimenti vengano sopraffatti ed aspettare di arrivare al momento in cui non ci credi più, non si discosta molto dal tradimento, anche se in una forma diversa. Tradisci comunque l’amore, e tradisci due volte perché tradisci anche il tuo sentimento.
Rimane però la speranza o forse solo l’illusione che prima di chiudere o prima di girare pagina, entrambi sappiano guadarsi in profondità per cercare le vere cause, soprattutto in se stessi, non solo nel partner. Se entrambi sono stati onesti in questa analisi, allora in questo caso ci potrebbero anche essere nuove basi su cui far “funzionare” quel rapporto.
molto belli i tuoi commenti marcolino, concordo in pieno.
certo in tutti sono in grado di fare un’analisi come la tua di un rapporto apparentemente giunto al capolinea, ci vuole maturitá, e spesso le persone della mia etá non sono capaci di fare.
io mi sono separata 4 mesi fá dopo solo 2 mesi di matrimonio civile…e 2 giorni prima il mio matrimonio religioso!
una tragedia insomma….
io o riflettuto tanto su di noi e cosa non ha funzionato, lui si é scusato dicendomi che si é comportato in maniera immatura: quella che credevo sintonia in realtá era un suo modo di essere accondiscendente, non aveva mai un reale dialogo con me per paura di una mia reazione e per non litigare, e con i suoi faceva lo stesso, tanto che non ebbe il coraggio di confessare loro la nostra convivenza.
da parte mia invece molta insicurezza, paura di perderlo e continue domande se gli piacessero le altre.
ho cercato gli fargli cambiare idea e tornare insieme ma non ci crede piú, dice che abbiamo vite troppo diverse e che vuole dimenticarmi, anche perche ora io vivo in italia e lui in cile…nonostante sia consapevole che nessun’altra gli dará ció che gli ho dato io.
marcolino, ti auguro con tutto il cuore che la tua lei ti dia un’altra opportunitá, in fondo te lo meriti credo.
certo, lei dovrebbe ritrovare dei sentimenti che sembrano mutati…metticela tutta ed in bocca al lupo!!!
Kitty ma mi spieghi come ca… avete fatto a separarvi dopo così poco tempo?? Site solo dei bambini mai cresciti, è un insulto al matriomonio come istituzione sia giuridca che religiosa(per voi forse è un gioco). Colpevoli anche i preti che per soldi sposano cani e porci.Finiamola va, meglio convivere.
ma eravamo sposati civilmente, non in chiesa.
solo 2 giorni prima il matrim religioso ho avuto il panico e mi sn venuti 1000 dubbi!!!! lui ha cercato di convincermi ma alla fine ha annullato tt e mi ha chiesto la separazione…