Gentile Direttore,
vorremmo portare alla sua attenzione la situazione in cui versa il Ponte sul fiume Po tra i comuni di Bagnolo San Vito (Mn) e di San Benedetto Po (Mn) sulla S.P. ex S.S. n° 413 “Romana”, è una vicenda che dura da oltre 30 anni, ora il manufatto presenta evidenti problemi strutturali riconoscibili anche da non addetti ai lavori e, per quanto sia monitorato, siamo preoccupati. Questo Ponte è fondamentale per il Mantovano per la sua collocazione strategica rappresenta un punto di passaggio praticamente obbligato per l’intera zona sud est della Provincia via di collegamento con le province confinanti di Modena e Ferrara, se si arrivasse alla chiusura del tratto il Basso Mantovano verrebbe isolato.
La Provincia di Mantova per il rifacimento della parte in alveo del Ponte nel 2015 indice un bando CUPG41B13000840002 – CIG 62295080A1, costo intervento € 33.800.000,00, finanziato per € 30.000.000,00 da Regione Lombardia e per € 3.800.000,00 con cessione dell’immobile di proprietà della Provincia (Caserma dei Carabinieri in Mantova Via Chiassi. Il bando viene aggiudicato a maggio 2016 alla cordata R.T.I. TOTO S.p.A. Costruzioni Generali – VEZZOLA S.p.A.. Ad aprile 2017 avviene la consegna del cantiere, data di fine lavori dicembre 2018 con soli 18 giorni di chiusura al traffico. A oggi questo nuovo Ponte è lontano dall’essere ultimato, il contratto tra Provincia di Mantova e Toto, dopo innumerevoli proroghe è scaduto il 31/12/2019 ed è notizia recente che Toto Costruzioni ha citato in giudizio la Provincia di Mantova per la mancata trasmissione del piano di sicurezza Covid e per il valore non congruo dell’immobile che da bando dovrà essere ceduto a saldo opera. Purtroppo a tutto questo si aggiunge un’altra vicenda, attualmente il Ponte ha una viabilità ridotta, i mezzi pesanti non possono passare, restrizione resa necessaria dopo il terremoto per non indebolire ulteriormente la struttura, il bando non comprende il rifacimento della parte del Ponte in golena indispensabile perché il tratto sia agibile da tutti i mezzi, la Provincia di Mantova doveva siglare con Toto una variante d’appalto perché venissero effettuati anche questi lavori, ma anche questo si è bloccato.
L’economia locale già messa a dura prova dal terremoto, dalla crisi economica e ora dall’emergenza sanitaria deve scontrarsi quotidianamente con le attuali limitazioni al traffico, questo ha comportato la “fuga” o la chiusura di molte aziende. L’incertezza sul futuro del Ponte comporta la mancanza di investimenti da parte di nuove imprese che spostano il loro interesse altrove.
Il territorio si sta svuotando di attività e di persone, negli ultimi anni si è potuto osservare un lento e costante aumento dell’emigrazione verso altri Comuni.
Nuove infrastrutture rischiano di diventare “cattedrali nel deserto” non potendo essere sfruttate a causa dalle viabilità ridotta del ponte.
Non ultimi i cittadini sono anch’essi provati economicamente e moralmente da questa continua situazione d’incertezza sul futuro.
Il nuovo Ponte è fondamentale per il rilancio socio-economico del Mantovano ed è stato perso già troppo tempo, stiamo bussando a tutte le porte per cercare visibilità per far capire l’importanza vitale di quest’opera, sappiamo che in Italia ci sono, purtroppo, tante altre realtà come la nostra, ma in questo caso i fondi per la realizzazione ci sono e rischiano di essere sprecati in lungaggini burocratiche e amministrative.
Sul nostro blog https://comitatovogliamoilponte.blogspot.com/ abbiamo raccolto tutta la storia di questi trent’anni e quanto abbiamo fatto fino ad ora.
Confidando in un suo interesse, porgiamo distinti saluti
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Categorie: - Cittadini
Qui non c’è nessun direttore, ma delle persone comuni che rispondono. Detto questo: bastaaaaa con ‘sti lavori fatti alla carlona!
Si buttano soldi e si fanno male i lavori: bastaa! Abbiamo visto anche il mose di Venezia, non occorre andare al sud. Tutta l’Italia ne è interessata. Ma basta con le ciancerie! Concretezza, solidità, onestà!
Purtroppo la situazione è anche peggiore di quanto riportato in questa lettera. Sul ponte di San Benedetto è già stato detto tutto, non c’è nulla da aggiungere. Ma anche gli altri ponti vicini non è che siano in condizioni migliori. Quello di Guastalla doveva essere sottoposto a lavori di rinforzo strutturale quest’estate, poi rimandati causa pandemia. Idem più o meno quello di Viadana. Quello di Casalmaggiore è stato recentemente “incerottato” (con un anno e mezzo di lavori), ma la struttura è ormai obsoleta e non può più durare molto. Anche quello di Borgoforte è costantemente monitorato.
Il fatto è che tutti questi ponti sono stati realizzati negli anni ’60 e stanno ormai giungendo alla fine del loro ciclo vitale, in considerazione anche del continuo aumento del traffico pesante. Un ingegnere ha già stimato che saranno tutti inservibili entro il 2035. E dove si troveranno i soldi per ricostruirli con la situazione economica attuale? Bella m…a.