Poi c’è la malinconia, che torna ogni tanto, forse troppo spesso.
Fa freddo in questi giorni, si avvicinano le feste e torna la malinconia; forse è colpa della mia vita, che va di corsa, tra lavoro, troppo e difficile, obbighi, sentimenti andati e sentimenti presenti e tante persone che contano troppo su di me.
La malinconia delle volte ha la faccia di qualcuno, altre volte è un luogo rivisto, un profumo, una canzone o semplicemente una frase, detta da chissà chi, ma già detta tanto tempo fa da chi è stato importante.
Allora qualcuno apre la porta e la malinconia entra e proprio come gli ospiti che non aspetti, fa di tutto per non uscire.
In questi giorni, nonostante la vita non mi vada poi così male lei è lì, come un peso sulla schiena quando fai una salita troppo ripida; in fondo qualche motivo per essere malinconico lo avrei anche. Questo è il sesto natale da separato, quindi una vita spaccata a metà, con figli da dividersi nelle feste, figli che forse, di malinconia ne hanno più di me.
Ma questa è la vita e il mio rimpianto è solo di non aver tenuto per loro la famiglia unita. E’ un rimpianto, non un rimorso, perchè non sono stato io a giocare con la vita di tutti, ma l’altra metà della mela, o almeno quello che avrebbe dovuto esserlo.
Poi c’è la malinconia di qualcuno che poteva essere ma non è stato, o la malinconia di giochi che non si fanno più perchè non c’è più chi giocava con me.
Insomma, forse mi piace solo lamentarmi, ma vorrei vivere pensando un po’ meno e dando meno peso alle cose e soprattutto alle persone… ma sono così e non posso cambiare ora.
Un malato di malinconia ecco cosa sono; forse l’infanzia con un lutto troppo grande per un bambino troppo piccolo, forse quello ha messo la macchiolina nera sul muro bianco, che non si cancella più neanche volendolo fortemente.
Questo è tutto per stasera, anzi no. Ma quanto dovrei scrivere per guardare in faccia a tutto ciò che ho dentro e quanto annoierei chi malauguratamente dovesse leggere.
Tanti auguri a tutti ed anche a me….
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Categorie: - Me stesso
La malinconia affina e scava l’animo umano. Credo che ogni uomo saggio porti dentro di sé tracce di malinconia.
Detto questo, credi che non sia possibile riunire i cocci? A volte la vita ci separa per farci ritrovare, raramente, ma può succedere…. Se l’altra metà della mela tenesse ai ragazzi quanto te, perché non provare a fare un dialogo insieme?
Coraggio, tanti auguri…
ciao obiuan!
Era da un pò che non ti leggevo da queste parti, ma la colpa è mia che non sono costante nella lettura.
Tanti auguri per queste feste e non demoralizzarti troppo!
Ciao imperfetta, era un po’ che non scrivevo ma non sono demoralizzato, sono cosi’ ma dal vivo sono quasi un pagliaccio. Tanti auguri anche a te e grazie di aver perso tempo a leggermi
Ciao T.D. Grazie degli auguri, li ricambio a te.
Quello che chiami malinconia è quel dolore sottile ma tremendo delle ferite dell’anima, che ogni tanto si riaprono. Stagionali, come le stimmate. Natale, Pasqua, compleanno. Manca la telefonata di chi non c’è e non chiamerà. Manca la presenza di chi c’era e non c’è più. Ne so qualcosa. CIcatrici che non si rimarginano, come medaglie sulla pelle, conquistate sui campi di mille battaglie emotive. Medaglie al valore di chi ha una sensibilità, di chi ha sofferto, di chi ha vissuto un amore, di chi ha perso un affetto, di chi ragiona col cuore.
Tienile strette, dicono tanto di te. Dicono che non sei un cinico, un egoista, un uomo che non sa amare, un anafettivo. E non è poco.