Ritorno a scrivere, caro direttore, che non so chi sei.
Posto un’altra mia poesia, la prima ha preso piede nel web, in autonomia.
Questa nuova, non vuole fare ridere, se siete qui per questo avete sbagliato. Avete sbagliato anche se siete qui per poesie d’amore, non mi piacciono, non le scrivo.
A voi:
Coltivava coltivava
fra le siepi e fra le fronde
un contadino spelacchiato
che giammai risponde.
– Cosa sono? cosa sono? –
Di buon umor chiedeva
e nessuno, mai nessuno
giammai gli rispondeva.
– Nessuno che risponde
fra queste siepi
e queste fronde.
Ma ancor più dolce
sarà la mia vendetta
quando ad altrui quesiti
la mia bocca sarà stretta.
Ed il muto silenzio
sarà l’unica risposta
alla domanda che al contadino
verrà posta -.
E passavano numerosi
fra il fogliame della via:
– Guardate il vecchio Geremia
che risponde a chicchessia
senza fiato e cortesia -.
Ignorava il contadino,
i commenti irriverenti
e restava a bocca chiusa
attorno a stretti
stretti denti.
Fu così che Geremia,
senza fiato e cortesia,
bussò calmo ad ogni porta
fosse questa d’ogni sorta:
pregiato legno intagliato,
sporco, lucido o spezzato,
pietra alta e consistente,
pietra lavica e bollente.
E diede ad ogni cittadino,
uno spoglio volantino
e senza dare spiegazione
riprese la coltivazione.
– Geremia Geremia,
questo sudicio biglietto
racconta forse l’avvisaglia
del crimine più abietto
oppur è pagliame in fiamme
che simula un misfatto?
Per cortesia, per cortesia,
dicci tutto, Geremia -.
il contadino a bocca serra,
non staccò gli occhi da terra
e continuando a lavorare,
lasciò quelli mormorare.
Mormoravan la disfatta
del contadino spelacchiato
che senza dire una parola
ebbe tutti minacciato.
E il contadino terrorista
fu poi colto alla sprovvista
da banditi sgomentati
dai suoi gesti un po’ avventati.
Senza fare alcun rumore
resta immobile il suo cuore
dentro il corpo malandato
d’un contadino consumato.
riposava riposava
fra le siepi e fra le fronde
un contadino spelacchiato
che giammai risponde.
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Categorie: - Cultura
Non posso, nei commenti, riproporre la poesia, che nella pubblicazione presenta qualche errore. Che tristezza, dovrò presto ripostare una nuova lettera al direttore. Che tristezza e che orrore…
Non capisco questo sito,
sono mezzo esaurito…
perdono perdono
colpa del buco dell’ozono
cosa sono? cosa sono?
fa un caldo torrenziale!
me ne vado all’ospedale…
Hahahahaha