Salve a tutti, la mia più che una lettera (come scritto nel titolo) è uno sfogo, una riflessione….
Io onestamente non capisco il comportamento di determinate persone…….
Tempo fa facevo parte di una comitiva la quale eravamo più di 30 persone.
In apparenza tutti amici, il sabato sera si usciva, ma alla fine, come si suol dire il tempo rivela la vera (doppia) faccia delle persone….
Iniziarono i primi litigi, causati da una cosa che io onestamente ho sempre detestato, ossia, gli inciuci, i famosi pettegolezzi…..
Bugie su bugie, cose mai dette facendole passare per parole di altri, ci provarono anche con me, ma io non ho mai avuto problemi per il famoso faccia a faccia……
Comunque, a distanza di tempo da 30 persone sono rimasti solo 5-6 di loro, i peggiori……
A tutt’ora queste 6 persone continuano ancora a vedersi, ma si sparlano dietro gli uni con gli altri…..
Postano foto e sciocchezze varie su facebook e si commentano con ”sei un/a caro/a amico/a, sei come un fratello o sorella e varie sciocchezze”
Poi, per strada come ho detto si giudicano negativamente in maniera subdola, tanto che, proprio stamane ho incontrato uno di questi tipi, mi ha detto che ieri sono andati in pizzeria, ed ha aggiunto che uno di loro non aveva i soldi per pagare il conto ed hanno tamponato loro….. dicendo perfino tal parole ” non si vergogna a venire in pizzeria senza soldi? io al suo posto non l’avrei mai fatto”…Quando poi un munito prima aveva commentato su facebook una foto di colui che stava senza soldi dicendo: Ieri ci siamo divertiti, sabato dobbiamo organizzarci di nuovo, ti voglio bene……..
Io non capisco davvero…. che gentaccia esiste…..
Sparano i ti voglio bene con la stessa superficialità di un cretino quando spara botti pericolosi ed illegali la notte di capodanno…..
Ma in che mondo di facciate viviamo????
Proprio gente falsa……..
Fortuna che la gente non è tutta uguale, ma io mi domando….. Questi falsi, non si rendono conto che al loro prossimo danno un senso di schifo, ed è proprio questo il motivo che ha portato un gruppo di 30 persone alla rottura????
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Categorie: - Relazioni - Riflessioni
Uscivo in una compagnia abbastanza simile a quella che hai descritto. Alla fine l’ho abbandonata e non mi sono fatto più vivo, ho deciso di uscire fuori da questi sporchi giochetti.Credo che tutte queste robe siano frutto della voglia di “mettersi in mostra”,di “sentirsi i migliori” oppure…semplicemente…non ci sono cose interessanti da dire,e si finisce per sparlare.
Però intanto la pizza se la è sgargarizzata agratis. E ci avrà anche bevuto dietro immagino, e ha fatto bene perché la birra rossa fa bene al sangue, lo ripulisce, me lo ha detto ‘mi cuggino che fa il tassista a Vertemate.
Bateman ha colto il punto, la realtà è più semplice di quello che sembra: sono persone vuote, senza nulla da dire, pieni solo di voglia di protagonismo, e si riempiono le serate svangandosi il proverbiale sterco l’un l’altro addosso.
Fatti un piacere, lasciali stare. Ne esiste di gente migliore, eccome, basta avere pazienza e cercare altrove.
Se non ti piacciono sti individui perché frequentarli?
Io invece mi chiedo come si faccia a frequentare una “comitiva” di 30 persone. Ma manco se fossero tutti simpatici, intelligenti e leali, figuriamoci fatti in quel modo.
Un po’ roba da branco non trovi?
“L’uomo è un essere profondamente gregario. Isolarsi dal gruppo genera insicurezza e paura. La gente preferisce piangere insieme piuttosto che ridere da sola”.
John Kenneth Galbraith
MILORD80, rispondo brevemente alle tue domande:
Viviamo in un mondo di addorati cretini, che a causa della loro enorme sapienza non dicono mai chiaro ciò che pensano per non scoprire la loro infima identità costruita, e così fanno facce di convenienza e sparano frasi misteriose, spesso a doppio senso, per sembrare intelligenti e spiritualmente tanto elevati come dei Buddha inarrivabili. Il loro mestiere preferito è lo spionaggio spicciolo a scopo di guadagno e di prevarica-zione. Costoro sarebbero la nuova società emergente contemporanea, venduti cronici anche a pochi centesimi.
Molto semplice, è la sindrome dell’ingegner dott. Alfonso, ateo sinistrato esperto web master, la cui nuova fede è la biblioteca New Age supportata dalla iperscienza freudiana. Personaggi dozzinali da bettola costiera.
un personaggio davvero interessante e controverso questo dott. Alfonso! mi hai dato un ottimo spunto per il mio prossimo racconto: una torbida storia di spionaggio spicciolo in cui si sparano frasi misteriose. Mi ricorda tanto l’ anagrammatore molesto di “contro la mafia” 🙂
dr. Golem: “Mi chiedo come si faccia a frequentare una “comitiva” di 30 persone. Ma manco se fossero tutti simpatici, intelligenti e leali, figuriamoci fatti in quel modo. Un po’ roba da branco”.
[entra in sala Consiglio Sanitario il dr. Yog, trafelato e con il camice svolazzante]
dr. Yog [si siede a capotavola, ansimando]: “La vita di gruppo, a ben considerare, rispetto alle vetero-amicizie del secolo scorso è rose e fiori.”
[gli astanti lo guardano stupiti, ma interessati]
dr. Yog [tamponandosi la fronte con il fazzoletto di seta]: “La maggioranza dei ragazzi di oggi adegua i propri comportamenti o le proprie scelte a ciò che il gruppo di amici decide, risparmiando così preziose energie mentali che serviranno loro quando si renderanno conto che dovranno lavorare fino alla morte (cosa che un tempo accadeva solo al Papa), se saranno fortunati, oppure – di converso – quando capiranno che non lavoreranno mai, sempre fino alla morte, e non potranno permettersi nemmeno mezzo litro di narda alla sera. Le statistiche comunque dicono che vivere spensieratamente è più frequente tra i ragazzi che abitualmente frequentano un gruppo numeroso, i quali vengono gratificati dal fatto che gli capita raramente o mai di sentirsi a disagio per il proprio aspetto fisico: è difficile infatti non trovare sempre uno che sia più rospo, il numero in questo senso aiuta moltissimo. Se poi uno è furbo, la frequentazione di un gruppo ha un altro aspetto positivo: si può realizzare la massima epicurea di “vivere nascostamente” senza avere grosse rotture di palle, più probabili se si resta esposti in solitaria, infatti se sparano addosso al gruppo c’è sempre la speranza che le pallottole colpiscano il tuo vicino, se sparano addosso a te da solo, è probabile che le pallottole te le becchi tu”.
[entra in sala Consiglio Sanitario un altro collega in camice bianco che gli astanti non conoscono]
dr. Yog [ormai ricomposto e serafico]: “Non ho avuto finora modo di presentare agli esimi colleghi della LaD’s Health Clinic il dr. Nicolalfonso Fiordais, per gli amici Alfonso, Presidente della Società Laddiana di Medicina della Stirpe (SimS). Mi è, pertanto, cosa gradita introdurlo in questa occasione. Lascio volentieri a lui la parola”.
(segue)
(segue da prima)
dr. Nicolalfonso Fiordais [prende posto alla destra del dr. Yog sulla sedia che il dr. Golem si affretta a scostare premurosamente]: “Esimi colleghi ed eccellenti colleghe! E’ grazie all’attuale Governo del PD che è stato finalmente inoculato nella società italiana il virus di una sana competitività spinta, che – come noto – ha il contraltare di favorire perniciosi disturbi della condotta alimentare quali, ad esempio, l’astemia cronica o – ancora peggio – un anomalo attaccamento agli OGM”.
[breve applauso degli esimi colleghi e delle eccellenti colleghe della LaD’s H.C.]
dr. Nicolalfonso Fiordais: “L’adolescente di oggi, meno di quanto accadrà in futuro, non teme il confronto ed è proteso ad assumersi la responsabilità delle sue scelte. Si potrebbe obiettare che ciò accade proprio perché oggi non ci sono scelte possibili per un adolescente, ed è vero: ragion per cui è opportuno che la responsabilità di non scegliere sia delegata al gruppo (con il quale si può peraltro fare una bella tavolata in birreria) anche se ciò non tutela gli adolescenti dal dover comunque sopportare una certa autonomia. A questo si aggiunge il vantaggio che il gruppo spesso, oserei dire sempre, ha un “leader” e quindi c’è qualcun altro che si smazza i problemi.”
dr. Yog [si alza sorridendo]: “Grazie a tutti. Ora vi è chiaro come improntare correttamente la terapia. Dr. Golem, dr. Alfonso, voi due venite nel mio studio”.
[i tre escono insieme dalla sala Consiglio Sanitario e si avviano lungo il corridoio del quarto piano]
dr. Yog [molto serio]: “Andiamo a bere qualcosa, ho portato un’ottima bottiglia di “Le dodici dune” del mezzadro, dopo si comincia il giro in corsia”.