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Lettera pubblicata il 8 Novembre 2024. L'autore ha condiviso 16 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore maria grazia.
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@mg: 1,5 K NETTI al mese è la paga media di un’impiegata o di un operaio con qualche anno di esperienza dalle mie parti (nord Italia). Se è vero che in Germania (dove si vocifera che le aziende paghino di più a parità di mansione) prendi quella cifra, allora significa che sei l’ultima ruota del carro, altro che “formo io i colleghi tedeschi”, LOL!!! XD
E comunque in bocca al lupo, vedrai a breve in cosa si trasformerà la Germania…
Se dovessi trarre della situazione del mondo del lavoro italiano, sulla base delle mie non poche esperienze, direi che il filo rosso che le ha caratterizzate è l’impostazione gestionale padronal-paternalista, quasi di antico stampo contadino, e a quelle aggiungo anche quella di mia figlia che nella grande Milano ha lasciato il posto per quella ragione. Il “padrone” italiano, ancora oggi preferisce circondarsi di “uomini di fiducia”, ubbidienti e devoti, che normalmente non eccellono per intelligenza e iniziativa. Questi a loro volta selezionano sottoposti che abbiano le stesse caratteristiche col che la catena operativa finisce per avere “anelli” via via sempre più deboli e non competitivi con ambiti concorrenziali che operano la selezione con criteri diversi, quindi non ci dovremmo meravigliare se la nostra economia non crea ricchezza.
Bill Gates ebbe modo di dire che sceglieva i suoi collaboratori perché fossero più intelligenti di lui, solo così poteva migliorare le prestazione delle sue aziende. Non credo che abbia avuto torto.
White knight scrivi solo scemenze, ma non mi stupisce. Sarai il classico “impreditore” medio italiano che “assume” i dipendenti pagandoli 700 euro al mese per un tempo pieno + straordinari, e che magari si sorprende pure se non sono abbastanza motivati.
In Germania, per un lavoro comune è perfettamente normale all’ inizio percepire quella paga, appunto perchè sei appena arrivato. In Italia sarebbe impensabile, e come hai detto tu stesso succede – se va bene – solo dopo anni che lavori per la stessa ditta. PARECCHI ANNI, aggiungo io. So di persone laureate che, in Nord Italia, sono arrivate a uno stipendio appena decente dopo circa 15 anni di lavoro. Ma di cosa parliamo?
Non ho detto di formare o di avere ruoli direttivi, ho parlato di ragguagliare i colleghi su alcune cose di carattere tecnico che loro non sanno fare. Per me comunque la cosa più importante è che mi trovo bene, cosa che in Italia non mi succedeva da almeno 20 anni.
Quella della Germania è una crisi passeggera come ce ne sono state altre, non è una crisi strutturale dovuta a un sistema corrotto, come ad esempio la nostra, ma è una crisi dovuta a scelte infelici del settore automotive, che ha preferito puntare sull’ elettrico e proporre auto orribili a prezzi irragionevoli piuttosto che andare incontro alle vere esigenze dei consumatori. Se l’industria automobilistica tedesca aggiusta il tiro e se ne fotte della propaganda “green” della UE, ci metterà niente a risollevarsi. L’ Italia invece non ha speranza alcuna, perché è gestita da personaggi collusi con la mafia e con interessi di ogni sorta.
Esatto Golem, hai fatto un’ analisi precisa della situazione. Al datore di lavoro nostrano interessa di più la “sensazione di potere” che l’ effettiva efficienza dell’ azienda. E meno ti paga, più si sente potente. I risultati sono quelli che possiamo osservare: mediocrità ovunque, competitività assente, mancanza di nuove idee, di slancio vitale, ecc..
@mg: no per fortuna NON sono un imprenditore, perchè vedo che vita di m*** fanno… però occupo ruoli di responsabilità lì dove lavoro e spesso mi scontro col fatto che chi sta in basso pensa sempre che in alto ci siano solo agi e comodità, ma poi è gente che al lavoro ci viene con la stessa mentalità che aveva quando andava alla scuola dell’obbligo (se ci andava a scuola), come se fosse un obbligo e senza metterci niente di proprio (poi piagnucolano se non fanno carriera).
Il tuo discorso è pieno di stereotipi e luoghi comuni tipico di chi non ha mai rivestito un ruolo di responsabilità in un’azienda.
Già condivido di più l’analisi di Golem 32, quello semmai è un vero problema: il persistere di una mentalità artigianale-contadina in seno ai proprietari e dirigenti d’azienda italiani. Però anche lì: e i dipendenti? Cioè non è che i dipendenti siano tutti illuminati mentre gli imprenditori e i dirigenti sono tutte capre mafiose. Anzi, spesso quando cerchi di proporre cose nuove…
..sono i dipendenti stessi a frenare, perchè evolvere e innovare comporta la fuoriuscita dalla comfort zone di tutti (dipendenti compresi).
Prova ad introdurre un nuovo gestionale, a proporre un corso di formazione UTILE e pagato dall’azienda, o un cambio organizzativo volto all’efficientamento delle procedure… vedrai per lo più gente che mugugna e trascina i piedi.
Tutti vogliono la Silicon Valley ma poi magari non sanno nemmeno usare il pacchetto Office o parlare 2 parole di inglese.
All’estero (in SIlicon Valley in primis) la meritocrazia funziona più che in Italia, verissimo, ma è un ascensore che non va solo verso l’alto: va anche verso il basso. La domanda è: quanto è pronto il dipendente medio italiano ad accettare un ambiente di lavoro sì più dinamico, ma anche più competitivo e spietato (e senza le protezioni sindacali di casa nostra)?
Io personalmente sarei favorevole…
White knight 1500 è un’ottima paga per un addetto alle consegne. Mi sembra di aver capito che è questo il lavoro che fa Maria Grazia in Germania per quel tipo di mansione è normale non prendere di più. Ho un amico che lavora alla Bartolini e non stiamo parlando del sud Italia. Lui prende si e no 800 al mese e fa il tempo pieno più gli straordinari ( tutti non pagati ). Conosco gente laureata che non trova lavoro oppure trova solo a paghe bassissime oppure stage non retribuiti. Tanti si lamentano e capisco Maria Grazia se è voluta andare via. Io pure, attualmente lavoro alle poste con contratto a tempo determinato, se non me lo rinnovano sinceramente poi non vedo prospettive.
A me sembra che tu la fai troppo semplice.
Visto ciò che sì è commentato, sembrerebbe inopportuno ricordare quel vecchio detto che recita che “TUTTO IL MONDO È PAESE”., Effettivamente ci sono situazioni per certe nazioni(come la nostra)dove si è fin troppo…PAESE impedendo una piu che legittima EVOLUZIONE di mentalità, anche se poi c’è da chiedersi se a questa corrisponde una,a mio modesto avviso, FONDAMENTALE MATURITÀ,ma questo è un discorso non sempre facile da risolvere,come si potrebbe pensare!!
VIEL GLUCK,LEUTE(anch’io conosco un po’il tedesco,solo a livello di scuole superiori e alla U ci vuole la cosiddetta”umlaut”)!!
@carlito: naturalmente semplifico, d’altronde il tema è estremamente complesso e i caratteri a disposizione troppo pochi (non saprei dire se “purtroppo” o “per fortuna”, eheheh). Tuttavia a me sembra che MG semplifichi ancora di più.
Non lo so ragazzi, forse frequentiamo ambienti diversi mi viene da dire: cioè 800 Euro sono poco più di un sussidio tipo il fu RDC, sei sicuro che il tuo amico te la racconti giusta?
Poi quanto ai laureati l’ho detto prima: ci sono persone TROPPO formate per un tessuto produttivo come il nostro, fondato su PMI padronali, le quali non sono i lager nazisti descritti da MG però sono comunque rimaste un po’ indietro. Ecco che, paradossalmente, per suddetti laureati non c’è spazio (e inoltre essi sarebbero SPRECATI per le nostre PMI).
Poi bisogna vedere anche in COSA sono laureati e che skills effettivamente hanno.
Molti facevano il lavapiatti in Italia e poi fanno il lavapiatti anche in Germania… solo che all’estero è più cool…
È evidente che l’imprenditoria italiana risente del brodo di coltura in cui è cresciuta la nostra cultura sociale, che è un cocktail di familismo, cattolicesimo e mentalità contadina che è stata “imprintata” ulteriormente durante il fascismo dalla figura del “capo” padre padrone, come figura che non si discute, e fintanto esiste una stabilità imposta da certe regole, chi le “minaccia” è visto come un perturbatore. Paradossalmente il boom italiano è nato nell’immediato dopoguerra da “perturbatori” che hanno “intrapreso” idee innovative trovando però un “foglio bianco” sul quale disegnare i loro progetti, proprio perchè l’Italia non aveva ancora una realtà socio politica consolidata negli interessi di parte. Perchè tutto inizia da lì, dalla politica. Penso ai Borghi per gli elettrodomestici, ai Del Vecchio, i Buitoni, o a gente come Enrico Mattei per l’energia, che poi morì in un discusso incidente aereo. La stessa scuola tende a premiare la mediocrità, e a non riconoscere le eccellenze creative, qualificandole spesso al contrario di quelle che sono》