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Qual’è stato il periodo più bello della vostra vita?

di Valerio
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 22 Gennaio 2009. L'autore ha condiviso 8 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 38 commenti

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  1. 31
    toroseduto -

    Ciao Filippo, fortunatamente io alla pensione ci sono arrivato molto presto. Sono un musicista e stufo di andare in giro ho trovato la mia dimensione che mi da una carica eccezionale! Faccio spettacoli con i bambini della scuola elementare. Scrivo copioni, arrangio canzoni per renderle usufruibili ai ragazzi di 10, 11 anni. Il passato è meglio metterselo alle spalle. Adeguarsi e dare ai giovani-ragazzi delle opportunità di crescere meno attaccati alle play-station. Ti do un link di uno dei miei ultimi spettacoli con i ragazzi. Ho messo, ora che sono maggiorenni, tutto lo spettacolo.
    https://www.youtube.com/watch?v=484LirJlVdM
    era il 2015, da allora collaboro con le scuole, gratis, non è facile, ma ti assicuro che dare qualcosa, anche se effimero ai ragazzi, mi rende felice.
    P.S. ho superato i 70! Ciao Mario

  2. 32
    rossana -

    Filippo,
    ho cercato nel passato di oltre 70 anni il mio periodo più felice ma non l’ho trovato.

    non sono mai stata a lungo TROPPO infelice ma nemmeno MAI del tutto felice, se non in pochi momenti di grazia che possono capitare sia in relazione con persone care che in brevi stati di perdita di consapevolezza soggettiva, per sentirsi immersi in un tutto indistinto e accogliente.

    due soli gli eventi gioiosi, nonostante tutte il resto: quello della nascita di mio figlio e quello dell’attribuzione al mio partner di un importante premio internazionale, che avevo contribuito a fargli ottenere.

    in senso lato, la grande conquista della libertà, dopo quarant’anni di schiavitù, in tutti i sensi. libertà che continua a essere apprezzamento e letizia quotidiana.

    in questo nebuloso scorrere di giorni, anni e decenni, qua e là, piccole felicità improvvise e sorprendenti, simili a lucciole estive, che continuo a ricordare nella solitudine in cui ho scelto da parecchio tempo di ritirarmi.

  3. 33
    Filippo -

    Rossana e Mario

    Nella vita lavorativa ero circondato da amici più che colleghi era come stare in una grande famiglia. La vita da pensionato (secondo me) è apparentemente più tranquilla di quella lavorativa ma in realtà è più devastante. Comunque a lungo andare certamente mi adattero’ a questo nuovo e complicato stile di vita perché tutti quanti ci troviamo davanti a due tipi di traumi provocati da coronavirus: quelli lievi e quelli più complessi.

  4. 34
    Golem -

    Che strano Filippo, c’è gente, come me, che da dipendente (sia pure con ampia libertà di movimento) ha passato i momenti meno felici della vita, e poco meno da libero professionista, ed ora che sono libero veramente da quei vincoli, e in buona salute, felice lo sono quotidianamente. Questo perchè ho la fortuna di vivere da trent’anni con la persona che amo oltre che mia migliore amica, anche se non ha nessuna notorietà internazionale.
    Rispetto la tua morale che ti faceva sentire bene insieme al tuo gruppo di lavoro, ma pur avendo ancora amichevoli contatti qualche collega, personalmente non mi sono mai voluto “legare” a un ambiente che sapevo di dover lasciare. Ricordo un ingegnere che soffriva al pensiero di quel momento, e io scherzando gli dicevo che visto quanto si sentiva legato in vita a quel luogo, gli avrei disegnato un sacello sotto la scrivania.
    Io sono felice da “libero” Filippo. Molto più di quanto non lo fossi da ragazzo, che già non scherzavo. Libero e randagio. Goditela, senti a me. Tempus fugit.

  5. 35
    rossana -

    Filippo,
    ho ulteriormente riflettuto sul tema che hai proposto, e sono riuscita a scovare nella memoria i miei due-tre anni migliori: quelli in cui ho vissuto da sola con mio figlio, dai suoi 9-10 ai suoi 13-14 anni. in quel periodo si colloca anche il più bel viaggio, con lui, di 8-10 giorni, molto sereno, avventuroso e sganciato da ogni pressione della quotidianità.

    grazie per avermi aiutata a recuperare quel momento ormai molto lontano, poco presente nella memoria forse proprio perché tranquillo e privo di sensazioni sgredevoli.

    quanto al pensionamento, si apre un altro mondo, che siamo noi, stavolta, a dover movimentare e rendere interessante. personalmente ci sono riuscita, a modo mio, così come ha fatto Mario.

    a poco a poco, troverai nuovi equilibri anche tu!

  6. 36
    Filippo -

    Ritengo che la vita è molto legata alla capacità di essere utili, e a seguito produttivi. Il pensionato che all’epoca ha lavorato con tanto impegno e che ha sempre sognato di non avere più i vincoli dettati dalla propria condizione lavorativa, si accorge che la sua vita è come svuotata. Forse tutto questo accade a chi ha dato troppa importanza al proprio impegno lavorativo.

  7. 37
    rossana -

    Filippo,
    sì, temo che quanto hai descritto avvenga in chi ha dato troppa importanza al lavoro.

    per quanto mi riguarda, ho guadagnato tutta l’autonomia possibile impegnandomi per quarant’anni e traendone ottime gratificazioni. ciononostante, dalla sera in cui sono uscita dal lavoro per l’ultima volta, non ci sono tornata più per niente, né con il pensiero, né con i ricordi. chiuso! finito, FINALMENTE!

    per me si è utili finché si è amati, e c’è vita finché si ama. prova a vederla così e a crearti un nuovo mondo, con nuovi desideri e nuovi obiettvi.

  8. 38
    Filippo -

    Rossana

    Condivido pienamente.

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