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Un periodo nero, cupo e vuoto senza uno spiraglio di luce

di Linda

Sono Linda, da quando ho terminato le superiori ovvero luglio 2017 ho avuto un periodo nero, cupo e vuoto. Non so cosa fare della mia vita, vedo le mie amiche hanno progetti, lavorano. Mentre Io, nonostante i miei sforzi sono a punto e a capo. Non riesco a trovare un lavoro, come pure la patente essendo stata bocciata due volte. Vedo il mio futuro incerto, sono sempre in ansia e non vedo uno spiraglio di luce. In questo periodo ho iniziato a pensare che l’unica via d’uscita sia suicidarmi, ci penso, e  mi viene da piangere quando guardo mia sorella o i miei genitori. I miei hanno fatto tanto per me, li ho delusi parecchie volte, ed ora sento di aver toccato il limite. Vedo i loro sguardi, mi sembra di essere inutile, mi sembra di essere un oggetto in casa, come qualcosa in più. Non voglio sentirmi un peso, non voglio stare male, vorrei essere tranquilla come tutti. Ma non ci riesco, mi abbatto, piango, mi chiudo in camera mia aspettando qualcosa che non arriverà mai. Vorrei solamente trovare un lavoretto, e sentirmi meglio anche con me stessa. 

Lettera pubblicata il 30 Settembre 2017. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 3 commenti

  1. 1
    Yog -

    Vabbuò, e dicci che maturità hai fatto. Sennò di che parliamo? Lavoretti in Italia ce ne sono assai.

  2. 2
    Rossella -

    Il mondo che ti circonda ti potrebbe apparire deforme e a tratti anche grottesco perché sei ancora molto giovane per emanciparti dalle mode… pensi che sia possibile risolversi la vita facendo dei progetti e ti domandi fino a che punto potresti sopravvivere accanto ad una persona che è fatta di carne, come te, e presumibilmente potrebbe avere dei problemi o un vissuto che chiama in causa il tuo naturale contegno e t’impedisce di provare delle emozioni e di vivere così quell’esperienza trascendentale che ci consente di condividere lo stesso respiro ed di essere veramente liberi. Non farti vincere dalla paura. Mi rendo conto che esistono modelli più rassicuranti di altri, e che probabilmente in questo momento avresti solo bisogno di qualcuno che ti ricordi che per vivere bene non bisogna guardare tanto lontano, ma ti assicuro che il tuo stato d’animo non cambierebbe. Abbandoneresti le laceranti tensioni delle antiche tragedie per concentrarti sulla giornata, ma la volontà di reazione davanti al vuoto esistenziale è talmente debole da faci desiderare di uscire da noi stessi per andare verso l’altrove dei poeti. Questa esperienza ci rende melanconici. Abbiamo bisogno di trovare la felicità dentro di noi per accettare quel poco che la vita ci offre. Le mode sembra vincolanti perché un uomo che senza muovere un dito mi fa sentire amata, corteggiata, stimata, può permettersi essere diverso da come lo vorrei se mi stesse accanto.

  3. 3
    Rossella -

    Alla fine anche questo mio desiderio mi dilanierebbe perché mi metterebbe davanti agli occhi il quadro di una bassezza e di un’inerzia morale nel quale non mi riconosco. C’è da dire che ogni persona ha un suo particolare modo di sentire e che ci sono tante donne che non sentono sulla pelle l’orgoglio maschile e questa loro peculiarità caratteriale le rende più predisposte a vivere l’amore con una fermezza che alla fine è anche nobile. La donna che conserva la capacità di autodefinirsi e di autoriconoscersi infonde ottimismo nella coppia, nella famiglia e nella società. Poi… che c’entra? A tutti capita di lamentarsi! E’ umano. Ma alla fine il rispetto nasce da un accento vigoroso e determinato che, nonostante le tensioni, mette quelle due persone nel quadro di un’esperienza comune. Io non ho questa predisposizione caratteriale. Dal punto di vista emozionale la realtà di mi deve apparire comoda e vivibile. I moderni mezzi di comunicazione falsano un po’la realtà perché lo schermo ti dà la forza per andare oltre un orgoglio che ti spoglia della parte invisibile della tua femminilità. Io non faccio testo perché noto in me una certa freddezza che in realtà è una semplice forma di contegno. Mi metto anche nei panni degli uomini. Per carità. Mi auto-banno. Il mondo è cambiato. Le paure sono rimaste le stesse… se ci fosse più etica non staremmo qui a rimpiangere i matrimoni combinati.
    Ti auguro buona domenica!

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