Salta i links e vai al contenuto

Perdere la dignità

di Leo

Sono sempre stato molto orgoglioso, però da quando ho subito degli episodi avversi, un paio di anni fa, mi sono un po’ perso, sono caduto in depressione, ma ne sono poi uscito.

Ho finito per parlarne anche al mio datore di lavoro, per giustificarmi di alcuni comportamenti passati. Diciamo che ho finito quasi per implorarlo. Mi sento un vero cretino, la gente al lavoro mi stimava molto, non so in quanti lo sappiano ora, però qualcuno sicuramente lo sa. L’ho rivelato perché davvero ero in un momento di grande fatica e la gente mi dava addosso. Comunque il datore di lavoro si è dimostrata una persona a modo, almeno di facciata, poi chissà cosa avrà pensato.

Mi sento ora come uno che ha perso la dignità. È da coraggiosi tenere per sé i propri guai e soffrire in silenzio. Ho letto libri di gente che ha resistito a fatiche durissime, per esempio nel libro “Un uomo” della Fallaci. Non è che volessi essere proprio un eroe, però, non so, ora mi sento una persona che ha ceduto. Forse dovrei lasciare quel lavoro, per lavare l’onta.

Lettera pubblicata il 10 Settembre 2012. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
Condividi su facebook: Perdere la dignità

Altre lettere che potrebbero interessarti

Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 4 commenti

  1. 1
    Rory -

    Ciao Leo 🙂
    Innanzitutto voglio complimentarmi con te per essere uscito da quel brutto mostro chiamato “depressione”. Questo è il vero coraggio: affrontare l’ostacolo e superarlo. E tu ce l’hai fatta. Quindi questo è sufficiente per poter aggiungere un punticino in più alla tua autostima 😉
    Per quanto riguarda il tuo disagio e il tuo sentirti “un cretino” per aver confessato al tuo datore di lavoro di aver vissuto un momento difficile, mi dispiace che tu ti sentaa in questo modo, perchè non ne hai assolutamente motivo. 🙂
    La vera forza e il vero coraggio non consistono nel tenersi dentro tutto e non far trapelare agli altri le proprie sofferenze. Questo non c’entra nulla con la dignità. La dignità, invece, consiste proprio nell’avere il coraggio di ammettere di aver sofferto, di aver affrontato un periodo grigio (come capita a tantissime persone) e di essere riuscito ad uscirne con le tue sole forze.
    Inizia a guardare la cosa da un’altra prospettiva, perchè credimi: sei una persona da stimare e non sei una persona che ha ceduto, anzi! Tutto il contrario. E non c’è motivo di cambiare lavoro: i tuoi colleghi, se mai dovessero sapere questa cosa, non potranno fare altro che complimentarsi per la tua grande forza d’animo. 🙂

  2. 2
    jjj -

    Una persona che guarisce dal cancro si dovrebbe vergognare? Ma scherzi? Non sembra che tu abbia ricavato molta saggezza da questa esperienza… Dovresti essere fiero di aver scavalcato la montagna più alta che esista!

  3. 3
    unless -

    Ciao Leo. Confidare i propri disagi sarebbe una cosa magnifica se gli altri avessero la sensibilità adatta a capire la tua situazione.

    Ci sono ambienti di lavoro che permettono questo e altri no.

    Se ti sei sentito di esternare quello che avevi dentro va bene, ma ora i tuoi colleghi vogliono una reazione. Apprezzano che ti sei aperto ma ce la devi mettere tutta affinchè loro capiscono che è stato un periodo, periodo che non deve durare per sempre.

    Fatti forza e fai vedere che sei il più forte.

    In bocca al lupo

  4. 4
    Leo -

    unless, il tuo è un commento molto profondo. Thanks.

Lascia un commento

Max 2 commenti per lettera alla volta. Max 3 links per commento.

Se non vedi i tuoi ultimi commenti leggi qui.


▸ Mostra regolamento
I commenti vengono pubblicati alle ore 10, 14, 18 e 22.
Leggi l'informativa sulla privacy. Usa toni moderati e non inserire testi offensivi, futili, di propaganda (religiosa, politica ...) o eccessivamente ripetitivi nel contenuto. Non riportare articoli presi da altri siti e testi di canzoni o poesie. Usa un solo nome e non andare "Fuori Tema", per temi non specifici utilizza la Chat.
Puoi inserire fino a 2 commenti "in attesa di pubblicazione" per lettera.
La modifica di un commento è possibile solo prima della pubblicazione e solo dallo stesso browser (da qualsiasi browser e dispositivo se hai fatto il Login).

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

 caratteri disponibili