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Lettera pubblicata il 7 Aprile 2016. L'autore ha condiviso 7 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Confusa30.
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iosonoio: ecco vedi D-Ego, abbiamo trovato un esempio emblematico di uomo che si finge donna! 😉
@mariagrazia 81: non sono sicura di aver capito. Se riferito a me, sono donna.
per l’ appunto!.. 😉
“Breve ma lapidario. Splendido”.
Intendo il reply, non l’utente.
Sono molto d’accordo con Cassandra, la depressione è una dipendenza. Io ho questa dipendenza. Mi chiedo, se io sono una dipendente, quando ha iniziato tutto ciò. Perché le dipendenze si sviluppano? Penso che si sviluppano per riempire un vuoto affettivo. Io questo vuoto affettivo l’ho sentito fin da sempre. È il vuoto della mia anima. Viene da lontano, dalle mie vite precedenti e chi sa se riuscirò a risolvere questa ferita in questa vita. È la ferita dell’abbandono. Mi sento sola. Ho questo bisogno di sentirmi amata. Una altra delle mie droghe preferite, l’amore. Mi sono spesso stordita amando, occupandomi di qualcuno al di fuori di me perché cosi non sentivo la mia solitudine, il fatto che nessuno si occupava di me. oggi vivo sola e devo occuparmi di me. Voglio stare bene. Lasciata dal compagno da poche settimane affronto la vita sola con le mie sole forze. Ma per me la relazione, lui è come una droga per intenderci, e per questo rende questa fase difficile. Vivo l’astinenza nelle sue sfumature, sopratutto ansia.
Sono riuscita a debellare la dipendenza da tabacco e sono fuori da quella da 5 anni.
Sono contenta che domani ho un primo appuntamento con una psicoterapeuta e sicuramente parleremo di questa mia abitudine di riempire il mio vuoto con cose che mi fanno male…come mantenersi in uno stato depressivo che altro non serve che fuggire dalla vitalità per non sentire più niente. C’è stato questo trauma di rifiuto e abbandono con mia madre del quale sono consapevole e chi sa cosa altro che tacce nel mio subconscio. Se trovo il coraggio andrò a sperimentare l’ipnosi regressiva, sicuramente un ottimo modo per lavorare sui traumi. Ce ne saranno altri, l’importante fare qualcosa per affrontare quello che ci è successo con persone qualificate. Un abbraccio a tutti e sopratutto a te Confusa, che hai fatto questa domanda rilevante, che riguarda sempre più tutta l’umanità.
E tu vai da uno strizzacervelli quando hai già capito che è il rapporto con la figura materna il tuo problema? Butti i soldi dalla finestra. Pensa ad amarti prima degli altri. Diventa egoista. Vedrai come verrai “amata”.
Te lo ho detto, gioca a Tetris e bevi narda e la depressione svanisce come d’incanto. Però il consiglio di Gaudente non era da buttare, il tuo italiano traballa: sei straniera, Genny?
Genny,
in alcuni momenti si può avere bisogno d’aiuto, che non sempre si può trovare in un proprio consolidato punto di riferimento. magari neppure un serio professionista può essere adatto al nostro caso o al nostro temperamento. vale comunque sempre la pena provare.
per me, però, l’aspetto più importante resta la volontà dell’interessato di reagire, magari anche solo cercando temporaneo sostegno. sarei spaventata dall’ipnosi regressiva, che pur ritengo possa essere utile. anche per questo tipo di sperimentazione, attenzione alla scelta della persona più affidabile!
@Golem da qualche parte li devo buttare..ho altro da comprendere, cerco stimoli positivi, una terapista onesta e diretta e AMOREVOLE, devo comprendermi, accettarmi ed amarmi non è cosi facile, sola come mi trovo. Da sola rischio di crearmi sempre più problemi invece che risolverli. Diventare egoista…lo spunto è interessante. Il mio ex, lui si che è egoista. Covo sensi di colpa. Già da piccola non riuscivo a essere egoista, mi mancava la forza. Cercavo l’amore dei miei genitori cercando di accontentarli, di dargli ragione su tutto, non mi fidavo di me stessa..
@Yog il mio italiano traballa.
cavolo..correggetemi voi che siete bravi. Grazie per avermelo fatto notare.
Si, Yog, dopo i primi 20 anni ho lasciato il paese di nascita…per fuggire le mie origini seguendo l’amore.
“Cerco stimoli positivi, una terapista onesta e diretta e AMOREVOLE, devo comprendermi, accettarmi ed amarmi”. Amorevole, onesto? Un professionista del cervello? Sono cose da fiction televisiva Genny.
Basterebbe un’amica che sapesse ascoltati per risolvere i tuoi problemi. Oppure che ti dedicassi al volontariato negli ospedali. Dopo un anno non ti spaventerebbe più niente, altro che sensi di colpa ingiustificati, che ti stanno rovinando la vita.