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Lettera pubblicata il 7 Aprile 2016. L'autore ha condiviso 7 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Confusa30.
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Anna,
ricordando miei vissuti giovanili, mi sembra di poterti capire molto bene. tuttavia, se ti può essere d’incoraggiamento, a volte con il tempo s’impara a “incassare meglio”. può anche capitare, come ho visto nel caso di una vicina, di essere “ammalate” e disperate nella maturità, per acquisire poi grande calma e serenità in una lunga vecchiaia…
non perdere mai né la volontà di farcela, né la speranza. niente dura immutato per sempre! se non si tratta di gravi malattie o di miseria nera, sia reale che psichica, prima o poi ce la si può fare, se non a guarire del tutto, per lo meno a tenere il malessere sotto controllo.
un abbraccio.
grazie mille rossana… le tue parole sono d’incoraggiamento. hai proprio ragione quando affermi che col tempo si impara ad incassare meglio… è proprio quello che è successo a me… oramai sono talmente abituata a convivere con i mei problemi che le cazzate per me rimangono cazzate. non capisco più chi afferma di avere un determinato problema quando ai miei occhi è una vera e propria cazzata. per me i VERI problemi sono altri… quindi si dai, sono sicuramente più saggia e vecchia… vediamola cosi e speriamo cmq in un po piu di serenità! un abbraccio anche a te
in genere si è depressi quando non ci si conosce, non si è trovata una propria strada, non si capisce chi si è e cosa si vuole veramente dalla vita, e si accettano passivamente le cose senza pensare, senza reagire. Credo che sia questo a generare depressione nella maggior parte dei casi, altre volte invece si è depressi perchè ci si trova ad affrontare situazioni molto pesanti alle quali non eravamo preparati, o situazioni che ci stanno strette ma che non possiamo evitare, oppure veri e proprio eventi traumatici.
Nei casi più grave di depressione, è quasi impossibile uscirne da soli senza un intervento esterno.
“Perché le persone sono depresse?”
Perchè cercano di snaturare il loro vero io, vivendo al contrario di come l’essere umano è fatto, spesso inseguendo realizzazioni materiali per compensare.
E’ una epidemia che colpisce le società “civili ed emancipate”, le uniche in cui psicologi e psichiatri fanno fortuna, in altre fanno la fame.
È il contrario Diego, sono depresse perchè cercano di rendere baturale il loro falso tu, morendo correttamente rispetto a come gli esseri inumani sono sfatti, raramente ignorando irrealizzazioni immateriali per scompensare.
Non è un’epidemia che evita le società “incivili e arretrate”, le tante in cui gli psicologi e psichiatri falliscono, in altre si abboffano.
Complotti sionisti.
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maria grazia – 22 maggio 2016 13:35
“cedetti il nobile ed edificante ruolo di servetta sfruttata e sottomessa per poche lire a cosiddetti “datori di lavoro” ed emotivamente piegata a pseudo-fidanzati che con me facevano il comodo loro”
Che donna eccitante! Scommetto che andresti pure nella legione straniera per suonare i legionari 🙂
Mi auguro che tu sia ora pienamente soddisfatta, al contrario di Golem, depresso cronico per via della narda.
a me, invece, in totale controtendenza, piace sia la poesia che ogni possibile positività, non fosse altro che nel pensiero:
“La speranza è un essere piumato
che si posa sull’anima,
canta melodie senza parole e non finisce mai.
La brezza ne diffonde l’armonia,
e solo una tempesta violentissima
potrebbe sconcertare l’uccellino
che ha consolato tanti.”
(Emily Dickinson)
mio padre poi, frutto del romanticismo del suo tempo, fin da piccola mi cantava una canzone d’amore e di malattia, che terminava con:
“c’è un esultanza muta nel mio cuor,
sol quando canta la speranza!”
posso continuare a sperare quello che mi pare oppure mi è vietato? da chi? perché?
Quell’ “uccellino che ha consolato tanti” è pura poesia.
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rossana – 24 maggio 2016 12:43
Quando voli non devi “sperare” di non cadere, ma aver fede nelle tue ali. 😉
“Perché le persone sono depresse?”
Confusa, le donne sono depresse perchè la società moderna le ha scaraventate in un vortice di violenze psicologiche gratuite, obbligandole a trottare come maschiacci, illudendole che attraverso gli studi avrebbero raggiunto l’autodeterminazione e la felicità, invece sono diventate oggetto di sfruttamento e di mercificazione, espropriate della femminilità e ridotte a soggetti spaesati alla ricerca di una identità che non hanno più, spesso credendo di averne una emancipata e spregiudicata, surrogato maturato nel contesto formativo, poichè costrette a competere con gli uomini fin da tenera età scolastica in classi spesso miste, degenerando in una personalità satellite assai violenta e volgare, o comunque acida e nevotica.
Poichè questa devianza psicologica ed esistenziale le aliena dal loro sentire profondo, spesso non possono realizzare un rapporto sentimentale vero ed unico, e quindi una maternitò serena, come vorrebbero intimamente, e dunque si sentono smarrite, irrealizzate quindi depresse, orendendosela con gli uomini, poichè essere “liberate” le ha fatte diventare poliusate da intere squadre di pallone.
(E adesso censurati pure questa, che tanto la verità non cambia).