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Perché mi ha presa in giro?

di eglevittoria
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Lettera pubblicata il 4 Luglio 2014. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 386 commenti

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  1. 281
    Klara -

    ancora complimenti maria grazia, andrea crede a quello che vuole lui punto, ora capisco perché certi utenti si sono scocciati,non si riesce proprio a parlare.Per quanto riguarda le leggi sul divorzio ho letto vari commenti su parecchi forum di DONNE che vorrebbero cambiarle perché al contrario di quello che si crede non siamo tutte stronze che vorrebbero spillare ogni centesimo al marito, ho esempi di donne che anzi non hanno avuto un centesimo, ci sono uomini che non si curano manco dei loro figli, una mia amica si è sposata da poco e sai cosa mi ha detto?che solo adesso il padre si è accorto che esiste perché finchè era in casa non la calcolava manco quando stava male, adesso le chiede che fa e dove va e perché non va a trovarlo, e certo manca una femmina in più che lo serva dato che lui da solo non sa fare niente!
    Gli uomini non sono schiavizzati, non sono riusciti ad adattarsi ai tempi, troppi di loro ancora non accettano una donna che lavora e anche se dicono che l’accettano non vogliono che abbia uno stipendio superiore al loro, vogliono che sia gnocca ma allo stesso tempo se la deve cucire perché loro sono gelosi e aprirsela come per magia quando e come vogliono loro. Purtroppo viviamo in un mondo ancora troppo arretrato, soprattutto in questo paese. all’estero è meglio semplicemente perché c’è più rispetto verso l’altro sesso.

  2. 282
    la verità fa male -

    Andrea: “Che i giudici nella scelta del genitore affidatario diano ascolto ai figli piccoli è abbastanza relativo, in realtà ad incidere maggiormente è ancora un certo tipo di mentalità che penalizza il padre più che la madre, ma questo è un discorso piuttosto complesso.”

    Via, ti mancano le basi, ma di psicologia proprio spicciola. Non capisci nemmeno che un bambino ha un rapporto di fusione con la madre, nei primi anni di vita. Che cosa c’entri il “penalizzare il padre”, quando si penalizzerebbe il bambino per prima e importantissima, solo Dio lo sa.

    Per il resto, scusami, ma “dialogare” con uno che si esprime continuamente con “voi dite”, “voi fate”, mentre “noi”… A me non interessa. Ti saluto.

    Golem, non ho più avuto spazio. Mi dispiace per quelle due ragazze, una tragedia veramente. Sai che io la penso come te, riguardo l’amore (e l’amore *inutile*), e ho sempre anche pensato che tu stessi cercando di fare, qui, come quei genitori che creano una associazione, giustamente, perché non accada ad altri *figli* ciò che è accaduto ai loro. Voglio dire: a me questa cosa è arrivata.

  3. 283
    la verità fa male -

    Il precedente commento era da completare ed è stato pubblicato. Lo rimetto più completo. Saluti a tutti.

    Andrea: “Che i giudici nella scelta del genitore affidatario diano ascolto ai figli piccoli è abbastanza relativo, in realtà ad incidere maggiormente è ancora un certo tipo di mentalità che penalizza il padre più che la madre, ma questo è un discorso piuttosto complesso.”

    Via, ti mancano le basi, ma di psicologia proprio spicciola. Non capisci nemmeno che un bambino ha un rapporto di fusione con la madre, nei primi anni di vita. Che cosa c’entri il “penalizzare il padre”, quando si penalizzerebbe il bambino per prima e importantissima cosa, solo Dio lo sa. Inoltre ormai vi è spesso l’affido congiunto. Poi che ci siano madri, ed ex mogli che fanno cose indecenti, come padri ed ex mariti “assenti”, lo sappiamo, quindi che facciamo, la sagra delle banalità? E’ pieno il mondo di persone con problemi psicologici, che non sanno gestire una separazione, e che non sanno gestire i figli che hanno messo al mondo? Ti risulta almeno questo? O dobbiamo stare ancora al “voi così/noi colà”? Ma per favore…

    Il femminismo e l’antirazzismo a volte eccedono, e diventano ingiusti e razzismo a loro volta? Benissimo: condanniamo ciò. Ciò non significa che si debba condannare (ridicolmente), come la causa del problema: la esistenza stessa del femminismo e dell’antirazzismo. Non sai ragionare. I tuoi ragionamenti sono continuamente fuorvianti.
    Basti che da una parte hai scritto, CINICAMENTE, che sono le regole di “mercato” che una donna a un colloquio debba avere picche, poiché potrebbe avere figli, però poi va benissimo che TUA SORELLA abbia un lavoro. Giusto? Ah già: ma la famigghia è la famigghia. Tutti gli altri che crepino, e che stiano alle “leggi del mercato”. Ah ah.

    Per il resto, scusami, ma “dialogare” con uno che si esprime continuamente con “voi dite”, “voi fate”, mentre “noi”… Mi annoia mortalmente e non mi dà assolutamente nulla. Ti saluto.

    Golem, non ho più avuto spazio. Mi dispiace per quelle due ragazze, una tragedia veramente. Sai che io la penso come te, riguardo l’amore (e l’amore *inutile*), e ho sempre anche pensato che tu stessi cercando di fare, qui, come quei genitori che creano una associazione, giustamente, perché non accada ad altri *figli* ciò che è accaduto ai loro. Voglio dire: a me questa cosa è arrivata.

  4. 284
    maria grazia -

    quindi Kid secondo te un uomo avrebbe il DIRITTO di pretendere solo ragazze e donne belle mentre se la selezione estetica la fa una donna, la donna dovrebbe sentirsi in colpa ? interessante. comunque credo che nel rispondermi vi sia sfuggito questo passaggio:

    “come ho spiegato in precedenza nella mia vita mi sono anche innamorata di uomini tutt’ altro che belli – perlomeno nel senso “classico” – perchè non si abbassavano a importunare tutte le ragazze nei locali e a provarci “a nastro”, come dici tu, ma, pur essendo simpatici e socievoli, mantenevano classe e contegno e in certi casi persino un pò di distacco. E’ QUESTO andrea che rende un uomo INTERESSANTE. non i pettorali pompati o il pappagallaggio stile “italiano anni ’50 che rimorchia le tedesche in spiaggia”.”

    ora mi rivolgo sopratutto a Kid e ad Andrea: credo che quando un uomo non riesce a mettere a segno una qualche conquista, debba accettare semplicemente il fatto che da parte della donna non è scattato un interesse per i motivi più disparati ( magari l’ uomo si è posto male, non ha saputo mantenere un certo stile, può aver usato modi e toni sbagliati ). Non si può partire dal presupposto che le donne che si concedono sono brave e intelligenti, mentre quelle che ti rifuggono sono dementi ! con questa impostazione non si va da nessuna parte ! e poi l’ emancipazione e la parità non significa potersi sco.... lo stesso numero di persone. certo, questo può esserne un aspetto marginale. non capisco però perchè quando si tratta di sesso, gli uomini chiedono a gran voce donne sciolte e disinvolte, almeno in fase di approccio. mentre quando si tratta di riconoscerci gli stessi diritti materiali degli uomini ( lavoro, stipendo, guadagno ) gli uomini fanno orecchie da mercante. insomma voi volete la ragazza emancipata sessualmente, MA NON SOCIALMENTE, e questa è una contraddizione palese ! finchè non accetterete quello che in altri paesi ormai è la normalità, non vedrete mai donne e ragazze ( carine e belle ) che vi rimorchiano senza problemi e non si pongono tante questioni. e comunque secondo me dovete anche capire che in fase di approccio bisogna stare un pò attenti a come comportarsi, bisogna mantenere un basso profilo e proporsi con garbo. a me è capitato di scartare dei ragazzi che mi piacevano molto fisicamente perchè da subito mi erano apparsi molto prevaricatori e invadenti, al contrario mi è capitato di innamorarmi di ragazzi meno belli che però AVEVANO IL GIUSTO MODO.

  5. 285
    maria grazia -

    credo che abbia ragione Klara
    gli uomini italiani NON VOGLIONO PROPRIO ADATTARSI ai tempi attuali, vogliono e pretendono un modello di donna e di coppia ormai superato e non più applicabile alle ragazze e donne di oggi. con tutte le conseguenze e le divisioni che ne vediamo. e la clamorosa contraddizione di cercare la donna “mignotta” nei locali e la donna “santa” da sposare e da mettere in casa, è il triste specchio di una comunità maschile in piena nevrosi e fortemente in crisi con se stessa. invito gli uomini italiani ad aprire la loro mente e a smetterla di accanirsi contro le loro connazionali, perchè vi garantisco CHE IL PROBLEMA E’ IL VOSTRO ! tendenzialmente sono gli uomini ad essere CONTORTI e a complicare le cose, non il contrario. se ad esempio incontrate una donna molto libera sessualmente, vi sentite in diritto di apostrofarla con i peggiori epiteti, di mancarle di rispetto, di porvi con arroganza tralasciando ogni forma base dell’ educazione in un approccio con un’ altra persona. Le donne vi creeranno sempre dei problemi finchè non supererete queste cose !

    @golem
    ciao golem. volevo solo dirti che il motivo per cui mi disconosco dalle tue affermazioni sui cosiddetti amori inutili sono le seguenti:
    – l’ amore non pienamente corrisposto dà modo ad una donna di sperimentare l’ esperienza del desiderio e dell’ emozione, processo fondamentale per capire noi stesse e cosa desideriamo da una relazione
    – l’ amore con un uomo che “ci fa soffrire” la sua frequente mancanza, ci aiuta a renderci conto se è QUEL TIPO di rapporto che vogliamo, e per il quale siamo predisposte, oppure desideriamo un legame esclusivo. Faccio una rivelazione clamorosa: devi sapere golem che non tutte le donne sono tagliate per un rapporto totalizzante.Solo che molte donne non lo vogliono ammettere, o non se ne rendono conto, perchè la nostra cultura ci insegna che la donna dev’essere romantica e sognatrice.
    – un uomo che per certi aspetti “ti tratta male”, ti aiuta a strutturarti e a sviluppare quelle qualità caratteriali che in futuro ti permettono di captare subito delle problematiche ( laddove ci siano ) nei rapporti interpersonali, evitando inutili sofferenze in seguito
    – l’ uomo sfuggente ti da tempo e spazio. ti da il modo e il tempo di conoscerlo e di affezionarti a lui. un uomo che fin da subito vuole conquistare uno spazio preminente nella tua vita, ti toglie il piacere della conquista e il brivido del desiderio.
    ciao:)

  6. 286
    rossana -

    Verità,
    “la penso come te, riguardo l’amore (e l’amore *inutile*), e ho sempre anche pensato che tu stessi cercando di fare, qui, come quei genitori che creano una associazione, giustamente, perché non accada ad altri *figli* ciò che è accaduto ai loro. Voglio dire: a me questa cosa è arrivata.” – mi fa piacere che persone emotivamente forti e dal carattere ben strutturato la pensino allo stesso modo, ritenendo inutili gli amori non ricambiati.

    non è che l’intento di fondo di Golem non sia stato percepito anche da me, fin dai suoi primissimi post. mi sono opposta a oltranza a un’etichetta unilaterale, che, a mio avviso, non teneva conto di visioni diverse, parte del sentire di persone FORSE meno forti emotivamente (o magari strutturate in modo differente) ma non per questo incapaci di leggere e di decodificare i propri sentimenti e atteggiamenti. in poche parole: giusto il concetto, che spesso propugno anch’io; meno accettabile per la mia sensibilità una preponderanza concettuale che, in alcuni casi e modalità d’espressione, mi è suonata eccessiva.

    “ognuno a modo suo” asseriva già Pirandello, e mi sembra che non ci sia niente di più valido di questo enunciato in tutti i contesti e, specialmente, in ambito amoroso.

    un caro saluto sia a te che a Golem.

    Kid,
    concordo sull’accento posto su Belmondo. a me è sempre piaciuto moltissimo Aznavour, ma considero attraente anche un tipo alla Dustin Offman, e non perchè entrambi sono o sono stati ricchi e famosi. se non avessero avuto i temperamenti che hanno mostrato di avere, manco ricorderei che esistono o che sono esistiti…

    secondo me, il problema è che, come sono scomparsi dalla scena i veri scrittori, i pittori, i registi e i vari altri creativi che hanno saputo descrivere il mondo e la vita innovando, così sono quasi del tutto sparite le persone anche soltanto di carattere. fra l’altro, sempre meno identificabili fra la marea d’informi e standardizzati esseri comuni (aggettivo che non vuole essere dispregiativo). questa è vera miseria umana dei nostri tempi: sono sempre meno gli individui capaci, nel bene e nel male, di distinguersi dalla massa, scioccamente legata al potere del denaro, del successo, della fama, dell’apparire e della bellezza, unici obiettivi a cui tendere, che, però, hanno tutti la prerogativa di non soddisfare bisogni interiori e di reggere ben poco all’usura del tempo.

    ciao!

  7. 287
    la verità fa male -

    Rossana: “si aggiungeva una pesantissima riprovazione sociale, che colpiva più di tutti i figli, gli unici davvero privi di qualsiasi tipo di colpa. meno male che adesso non è più così!”.

    Sì. Ma… Meno male? Non lo so, sai… Oggi sembra diventato l’opposto…
    Riguardo il tuo senso di colpa: Rossana, non dovresti. Hai sicuramente fatto del tuo meglio. E poi è così, vedo per ogni genitore, soprattutto se separato: vedo che molti si sentono in colpa, o per una cosa o l’altra. Spesso, per assurdo, quel senso di colpa (specie fra i separati) fa ancora peggio. Almeno nel mio caso: il genitore non si accorge che – paradossalmente – con un grave senso di colpa (che vuole “sopprimere” o nascondere), fa peggio… Sposta addirittura, non volendolo, l’attenzione, dal figlio a sé. Costringe il figlio a portare quel peso e quella colpa… I miei genitori parlando tutto il tempo dei LORO problemi perdevano di vista NOI, ed eravamo noi a dover essere concentrati sui LORO problemi. Avviene un innaturale “rovesciamento” di ruolo…

    Molto vero quello che dici sulla freddezza e sul sembrare ormai AUTOMI. E’ proprio ciò che noto, sempre più, io. Ed è ciò che mi fa maggiormente soffrire. C’è un enorme *smarrimento*, aumentano quindi le difese, diminuiscono le qualità *umane* che invece sì ci aiuterebbero molto, e ci darebbero grande sollievo… Un abbraccio.

  8. 288
    Sarah -

    non sono intervenuta finora in questa discussione perché mi sembra di aver già’ detto molte volte il mio pensiero e ribadire le stesse cose cento volte trovo che sia una perdita di tempo ma c’è l’ultimo commento di verita’ che mi ha colpito molto. Mi dispiace molto per te, si vede che hai sofferto mi hai fatto pensare ad una frase che purtroppo ho sentito spesso negli ultimi anni da svariate persone, alla fine ci si ritrova ad “essere genitori dei genitori” hai ragione sul rovesciamento del ruolo. Un abbraccio caloroso!

  9. 289
    rossana -

    Maria Grazia,
    centratissima, a mio avviso, questa “rivelazione”: “non tutte le donne sono tagliate per un rapporto totalizzante.Solo che molte donne non lo vogliono ammettere, o non se ne rendono conto, perchè la nostra cultura ci insegna che la donna dev’essere romantica e sognatrice.” – così come NON è affatto vero che in tutte le donne esistono sia l’esigenza di maternità che il senso materno. fino a qualche anno fa era la società (italiana in particolare, includendo in questa genitori e tutto il resto del parentado) a mettere in testa a una donna che DOVEVA, per essere considerata tale, essere anche madre. niente di più assurdo e sbagliato per chi non era portata naturalmente ad esserlo!

    Verità,
    da tempo ho pensato a un epitaffio che ritengo adatto a me, copiando quello di qualcun altro, di cui ora non ricordo il nome: “Fece del suo meglio ma… non fu abbastanza!”. ecco, questa sintesi è applicabile in particolare al mio ruolo di madre.

    hai perfettamente ragione: due genitori che non si capiscono e che non fanno che litigare nel vano tentativo di raggiungere un punto d’incontro, sono spesso, involontariamente, la rovina dei figli. peraltro, anche la separazione, pur se portata avanti con le migliori e più civili modalità, è per loro (non per tutti con la stessa intensità,) motivo di difficoltà, sia nella crescita emotiva che nella proiezione di questa nel loro futuro di vita. è un aspetto di cui, secondo me, non si tiene abbastanza conto, nel cercare di realizzare per tutti il male minore.

    buon pomeriggio a tutti!

  10. 290
    Kid -

    M.g. , rilassati , che dividi il “mondo” in buoni e cattivi senza capire che è proprio la gente con cui ti scanni qui dentro che ha più rispetto per le donne nella vita (non tutte ovvio, ma sicuramente con quelle che sanno anche ricambiarlo). Eppure , vedo che ti preme il non voler essere giudicata! Ma tu giudichi, così facendo, con domande tanto pretestuose quanto superflue!
    Quando inizi col “quindi , secondo te Kid” ti salto a pie pari,perché già so che siamo al limite tra il voler rompere l’anima ed l’erigerti a giudice!
    Se non hai capito affar tuo e sai cosa c’è ? Me ne frego Madame !
    Per il resto , io mi pongo ed agisco esattamente nella maniera in cui si pone la mia interlocutrice in quel “contesto” ed in quel momento . Non tutte le donne stanno le antenne dritte pronte a captare chissà cosa di sbagliato ,tracciare i profili psicologici, “puntare il dito” dopo averci rimuginato sopra ! E soprattutto senza aver considerato il proprio modo di porsi ed agire , visto che esisterà un collegamento chiaro di “causa-effetto” tra i due modi, no? O credi davvero che tutto accada per caso e che un uomo si comporti in maniera standardizzata con ogni donna che incontri!? Eh?
    Sicché , cosa ne vorrai sapere tu del rapporto che ho con le donne (che non son tutte come te nel modo di agire con il sottoscritto) è un vero mistero!
    Ps: Già consiedero scontato che equivocherai chissà cosa, anche stavolta!

    Ross

    Ciao , sì hai ragione ! Sono molto attratto da uno scambio mentale/metafisico con una donna , occhi negli occhi per guardare dentro e non solo per guardarsi, non posso negarlo . Un bel quadro resta un bel quadro ,senza ombra di dubbio, ma ti soffermeresti pochi secondi o minuti a guardarlo, per poi raccontare di averlo visto . E’ troppo poco per me!Invece ,il leggerne il senso tra le maglie della tela , notare le zone dove i colori si avvicinano e si mescolano , trasformandosi , mi affascina più di tutto e da questo nel mio caso nasce l’attrazione . Come esiste un modo per guardare , esiste un modo per “toccarsi” in maniera profonda senza essersi ancora toccati. Quel “contatto” in più che qualora e se accadesse è l’anima della “bellezza” all’interno della normalità delle vicende della vita. Che nella loro semplicità diventano a quel punto degne di essere vissute. Ma , in fondo , è nient’altro che la ricerca di una emozione.
    Ogni situazione andrebbe accuratamente “vestita” per non scadere nella solita mortale ed umana “noia” .

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