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Lettera pubblicata il 4 Luglio 2014. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore eglevittoria.
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>>> Scusate la graforrea ma avevo avvisato.
Cara Rossana, io so bene quanto è stato utile il tuo aiuto, impagabile per i risultati, visto che ho avuto l’intenzione di mollare tutto, durante la crisi, e ancora di più quando mi sono giustificato certe assenze da parte sua dopo la scoperta del Vronskij portoghese. Ma se ho giuducato questi amori inutili per i motivi che ho spiegato fin’ora, è perche a mio esclusivo parere sono rivolti a uomini inutili, e ho detto il perchè.
Ovviamente li giudico attraverso quello che sono io, per quello che ho fatto fino a questo punto della mia vita, cosa che mi rende egocentrico e orgoglioso perchè è il risultato nasce da un principio: quello di contare (per forza di cose), su me stesso.
Sono partito come figlio di immigrati pugliesi, dopo aver vissuto i primi dieci anni felici in Salento. Estraneo a tutto il nuovo ambiente, una volta arrivato al nord, per le condizioni economiche della famiglia ho dovuto seguire degli studi di serie C. Neppure le scuole medie: avviamento al lavoro, poi disegnatore industriale, geometra serale (cinque anni, mentre lavoravo) tre anni di medicina, interrotta per impossibilità di frequentare adeguatamente, e infine architettura, massimo dei voti e offerta di proseguire col dottorato. Per sei anni ho fatto il cultore della materia in laboratorio di progettazione urbanistica. Bella soddisfazione. Dottorato, rifiutata per motivi economici.
Infine brevett(ino) di pilota civile, per soddisfare la mia vera passione. Lasciato scadere dietro insistenza dell’inglese che ha paura che mi ammazzi, ma come per la bicicletta non si dimentica il pilotaggio.
La mia famiglia si è sfasciata. Mia madre una vedova bianca e mio padre si è trovato un’altra compagna all’estero, dove stava mesi senza farsi sentire. Puoi immaginare le difficoltà economiche e non solo. Due figli allo sbando. Mia sorella se ne va in America a 18 anni e io resto con mia madre, in 50 metri quadri. Da lì comincia la scalata a diventare quello che sono, comprese le storie più o meno sentimentali di cui ho parlato. Non che avessi le idee chiare, ma sapevo di dover contare SOLO su me stesso. Ho passato momenti tremendi, con crolli fisici e psicologigi che hanno richiesto cure con psico farmaci, ma ce l’ho fatta, e credo di essere entrato nella categoria degli “ometti”, anche se dal gradino più basso. E ho capito come si fa: non arrendendosi, non ricorrendo, pur potendolo fare, alle risorse che finiscono in “ina”, non nascondendomi >>>
>>> dietro le gonne di una donna, ancorchè amorevole e dedita. Come quella che è stata due notti sotto casa mia. Mi stava rendendo una larva…per amore. La lasciai di colpo perchè un giorno, dovendo pagare una bolletta particolare, mi venne spontaneo dirmi ” massì, lo farà Grazia…”. Mi resi conto in quel momento di quello che ho rimproverato a certe donne che assecondano i Peter Pan: ero “dipendente” da lei. Più o meno consapevolmente, mi assecondava e mi impediva di crescere dedicandosi a me sino a rendersi INDISPENSABILE. Il prezzo di quella “comodità” era la mia identità.
Eppure, pur senza la poesia dell’amico di Valinda, la corrispondevo, STAVAMO INSIEME e i suoi genitori mi volevano bene, ricambiati da me.
Ma non ce l’ho fatta, la lasciai. Un mese dopo feci la stessa cosa col lavoro. Di colpo compilai la lettera, a mano, e mi licenziai. Se non davo una svolta alla mia vita, se non tiravo fuori i cotillon, non avrei mai saputo chi ero, e quanto oggi le mie convinzioni nascano NON da supposizioni, ma dall’esperienza diretta di come (credo) si debba affrontare la vita. Mi è andata bene perchè sono stato audace? Può darsi, ma se avessi accettato la comoda e benestante vita che Grazia e i suoi genitori erano pronti ad offrirmi, pur provenendo da un ceto ben più basso del loro, avrei fatto la fine che sperava il portoghese: essere mantenuto da una moglie ricca e straniera, nel suo caso.
Perchè, cara Rossana, quello che voleva la mia lei da quel lui, non era diverso da quello che voleva Grazia da me: un gingillo per gratificare l’amor proprio, seppure un “gingillo” amato in apparenza. Ma per AMARE, bisogna aver capito cos’è l’amore, e quanto richieda MATURITA’ da ENTRAMBI, NON il “BISOGNO” di entrambi.
Se mia moglie avesse VERAMENTE amato quel ragazzo lo avrebbe dovuto lasciare, non assecondare. Quello lo avrebbe fatto crescere, facendogli capire che le cose che VALGONO, vanno guadagnate. Assecondarlo per ingraziarsene le viziate o nevrotiche attenzioni lo ha solo danneggiato, perchè lo ha convinto che erano ACCETTABILI.
Quello lo fa di solito una madre, non una compagna, anche se giovane.
Una donna dovrebbe poter far diventare “uomo” il suo uomo, nel momento in cui VEDE che ha veramente i mezzi. Infatti con la mia lei ho raggiunto livelli che non avrei immaginato, in tutte le direzioni
Scusa il panegirico, ma mi sembrava giusto dettagliarti la ragione delle mie convinzioni. Restando inalterata la stima per te e il rispetto delle tue idee.
Un caro ciao
Golem,
due sole sintetiche precisazioni, che non hanno a vedere con l’amore e mettono in luce alcuni motivi di “lontananza” fra noi:
per me,
– sotto il punto di vista umanistico, non cristiano, NESSUN essere umano è mai del tutto inutile;
– chi come te, e come me (presunzione, atta solo a non puntare il dito unicamente all’esterno), nasce con caratteristiche caratteriali forti e capaci di lotta non ha NESSUN merito in più rispetto a chi è più debole e si lascia andare.
facile comprendere e ammirare chi ha successo oppure resiste alle intemperie della vita senza perdere fiducia in sè e nel prossimo, ma forse potrebbe avere maggior bisogno di comprensione chi non è nemmeno capace di mettersi in gioco in modo sufficientemente corretto. chi siamo noi per giudicare quello che è bene e quello che è male, quello che è giusto e quello che è sbagliato, come si è e come sarebbe preferibile che si fosse?
perchè, poi, si dovrebbero mettere in atto funzioni pedagogiche, non richieste, su esseri umani adulti, capaci d’intendere e di volere quanto noi? non mi sembra che ci siano di frequente armi puntate a orientare le scelte…
attendo riscontro alla domanda provocatoria sui risultati dell’amore come lo intendi tu…
un caro saluto.
MG. “ha solo detto un’ ammucchiata di luoghi comuni e di banalità”. Ovviamente è la tua opinione, la rispetto come tale ma è completamente opposta alla mia. A me sembra molto più banale mr. nichilista, ad esempio, che però guarda caso, si pone dalla parte delle donne.
La verità è che la questione possiamo girarla in mille modi e ci saranno storture da ogni punto di vista.
Per quanto riguarda la custodia dei figli allora? Ne vogliamo parlare? Vogliamo parlare di come, anche se le leggi hanno subito modifiche, tuttora ci sia disparità tra la figura genitoriale femminile e quella maschile, ovviamente con la percezione che quella maschile sia in un certo senso di serie B. O vuoi negarlo?
Così come è vero che una donna con figli sia penalizzata, purtroppo per lei. Intanto per un datore di lavoro, avere una dipendente che resta incinta e si assenta dal lavoro per tot mesi rappresenta sicuramente un danno economico. E’ naturale quindi che ognuno lavorativamente parlando tiri l’acqua al proprio mulino, ma lo facciamo tutti.
Se trovi un mobile che in un negozio costa 200 euro e lo stesso mobile lo trovi in un altro a 150, quali compri? Sono le spietate regole di mercato.
I problemi poi di un’avvocatessa sono gli stessi di un avvocato, entrambi se non hanno le spalle coperte hanno esattamente le stesse difficoltà di inserimento. Una camionista donna è rara è vero, ma non impossibile da trovare.
“come vedi il quadro REALE è molto desolante ed è ben lontano da quello che tu descrivi.”
SBAGLI DI GROSSO. Semplicemente perché tu da donna tendi a vedere ciò che sfavorisce le donne e io da uomo tendo a fare altrettanto. Se parliamo di rapporti uomo – donna in Italia, non puoi dire che non è così, perché a dirlo siamo in milioni di uomini.
Guarda i dati che ha fornito la verità fa male. Se 10 milioni di italiani vanno a prostitute ci sarà un motivo o no?
Se tu hai subito dei soprusi o delle avances sessuali, ti saranno senz’altro capitate. Allora basta dirsi reciprocamente :”non è vero”.Per quanto mi riguarda ho cambiato diversi posti di lavoro e non ho mai assistito a tali soprusi.
Mia sorella gestisce un laboratorio di 15 persone, viaggia all’estero, è una donna in carriera e non ha mai subito ricatti sessuali.
Attualmente gestisco per lavoro circa 90 persone, molti uomini e qualche donna. Personalmente ho sempre trattato uomini e donne in egual modo.
Ross, mannaggia, il tuo post incazzatissimo mi ha sorpreso, e mi ha anche imbarazzato. Ma perchè? Rossana: Sono solo le mie opinioni! E’ logico che qualcun’altro la veda diversamente da me e da te e ne sia convinto.
Stamattina ho riconosciuto la puerilità di certe ricerche, e tra l’altro ho dichiarato che ho toccato anche il ridicolo, a dimostrazione di come quando si è “presi” da una persona si facciano cose che procurano guai, o distorsioni della realtà. Ma sul giudizio di merito su quegli amori, ancorchè mutuati dalla mia indiretta esperienza, ho le idee chiare, che constato, seppure con modalità diverse, nelle tante lettere di sfogo che ho letto su questi forum. E non so se sei d’accordo sul fatto che sono per la maggior parte di donne. Cosa che significherà pure qualcosa.
Si, sono egocentrico, cioè nel MIO mondo io mi vedo al centro, ma non egoista, te lo assicuro. Non voglio fare elenchi di disponibilità gratuite che si sono trasformate in grandi amicizie, ma ci sono. Non sono neanche uno che fa il forte coi deboli, anche se questa è una donna adorante che potrei “usare”. E questo è orgoglio.
Come vedi soffro anch’io per “amore” ma non mi umilierei “per amore”. Presuntuoso? Cioè presumo cose che possono non essere vere? E’possibile, ma se queste sono state collaudate dalla mia “fortunata esperienza”, so anche che quel “fortunata” me la sono cercato; salvo l’incontro con mia moglie, ma ti ho spiegato come è avvenuto, e il mistero che l’ha accompagnato.
Ross, con mia moglie è una risata continua, ho già detto come la considero, e se mi ha mentito sulla sua vicenda e sull’errore, FATTI SUOI, lei sa come la penso, e come me tutti quelli che hanno conosciuto i due. Ma se anche tutti gli altri avessero detto il contrario, restavo della mia idea.
Un’altra cosa. Io non mantengo mai rapporti di amicizia dopo una storia sessual-sentimentale, tu si, Valinda forse e mia moglie pure, bè? Mica vi condanno, fate bene se ci trovate giovamento. Io no, e non lo farei neppure con l’inglese. Mi viene automatico, perchè non si separano mai le cose. Se dovessi mantenerli con lei, vedrai che la porto a letto prima o poi. Come quasi certamente sarebbe successo in quell’incontro mancato a Lisbona. Tu li conosci gli uomini? Ma io credo di più Ross
Ross, mia moglie sta bene con me, lo vedo da come stiamo insieme, e accetta anche quelli che tu vedi come miei limiti forse perchè sono CHIARI. Magari le danno fastidio altre cose ma non che non sia un libro aperto.
Un bacio?
Durante la mia tesi di laurea, eravamo io e un’altra ragazza seguiti da una dottoranda, la quale era parecchio frustrata dalla propria situazione lavorativa (ricercatrice precaria, problema unisex). Ed era anche palesemente femminista! Mi ostacolava in tutto mentre l’altra ragazza la favoriva. Mi teneva all’oscuro di informazioni importanti e quando ho discusso la tesi non è nemmeno venuta ad ascoltarmi. A questa persona non avevo mai fatto nulla di male, comportandomi sempre in modo corretto e formale. Per partito preso mi ha ostacolato. Quindi?
Poi ovvio che possiamo andare avanti all’infinito con esempi e contro esempi, tutto è reale e dimostrabili. La verità è che i soprusi li commette chi detiene il potere.
Il potere economico è stato per molto tempo nelle mani maschili, per cui è purtroppo ancora evidente che in determinate situazioni ci siano lavori in cui gli uomini sono numericamente superiori e meglio inseriti. Ma allo stesso modo, il potere sessuale è in quelle femminili, per cui in questo gli uomini sono penalizzati.
Tu non sei un uomo e io non sono una donna, come facciamo a sapere esattamente quali sono le rispettive realtà?!
Il commento di Klara per me vale zero, in quanto solito sospetto intervento di chi compare improvvisamente con nome mai visto, lancia la sua bomba e torna nell’oblio della vigliaccheria dalla quale è venuta.
Ross, ti ricordi quel film con Sean Penn “Dead man walking”? Da una parte c’era questo assassino e violentatore (anche se durante il film viene instillato il dubbio) e dall’altra parte la suora laica che lo ha “amato”, andando a cercarne le ragioni nella famiglia disastrata da cui proveniva. Il film era ben congegnato e trattava un argomento scabroso come sappiamo.
Ci troviamo di fronte al dilemma, se è giusto o meno togliere la vita a chi ha fatto lo stesso e in maniera efferata.
Sean Penn è un monumento e ha saputo interpretare magistralmente la parte, giungendo verso la fine far cogliere allo spettatore l’accenno di pentimento, che tuttavia appare più indirizzato dall’angoscia della morte. Cioè si è trovato di fronte alle conseguenze della sua azione, ma non di meno c’era chi lo amava.
Ti sarai chiesta come mai non ho ancora accennato ai genitori delle due vittime, ma io me lo sono chiesto allora, e sono dalla loro parte. Non l’avrei ammazzato, ma due ergastoli sì, quelli glieli avrei dati.
E’ molto facile trovarci a fare la suora laica quando NON siamo noi i protagonisti del dramma. Quando seppi che “l’assassino” di Carmen e Patrizia, al momento del verbale risultò con una “evidente alitosi alcolica” sai cosa mi è passato per la testa? Eravamo nel 1987. Non gli hanno tolto neppure la patente, non ha fatto un giorno di galera e hanno liquidato la vita di due ragazze con 45 milioni dell’epoca. Oggi c’è la legge sull’ “omicidio stradale”, come mai?
Ross, qualcosa avrà indurito il mio romantico cuoricino, ma che io debba avere pietà umana per uno così, e con le dovute proporzioni di un altro che ti toglie la vita in un altro modo quando sei sotto l’effetto “dell’amore” per lui, o per lei, sia ben inteso, proprio no.
Nessuno è inutile ma nessuno è totalmente utile. Dobbiamo decidere.
Ho fatto un esempio clamoroso e paradossale, ma mi piace riprendere una frase di Andrea che trovo azzeccata, anche se proposta per altri ambiti: “solo chi detiene il potere può compiere abusi”.
Il killer ha compiuto un abuso a causa del potere che l’arma gli permetteva, la società ne ha compiuto un’altro uccidendolo. Cosa nasce da un abuso? Una sofferenza
Prima parlavo che nelle storie non ricambiate non leggo altro che sofferenze, delusioni e umiliazioni, ALLA FINE.
E’ azzardato il paragone quando penso che in un certo qual modo in quegli amori “one way” ci sia stato un ABUSO?
Non lo so, ma a me pare di sì, ma ripeto: è una mia opinione.
Ross, domani per gli amori utili.
Bye
andrea io ho commentato altre lettere vai a guardare, il vigliacco sei tu, se non ti sta bene cosa dicono gli altri fatti due domande, i tuoi interventi sono sempre mescolati a un maschilismo bigotto , offendi chi non la pensa come te e fai il carino quando qualcuno concorda con mezza frase che dici, se fossi vigliacca non avrei neanche scritto, secondo me dici sempre le stesse cose e sarebbe più interessante a mio parere e costruttivo sviluppare meglio certe questioni senza riportarle a ogni commento ai soliti 4 concetti solo perché tu ti autoconvinci che hai ragione. Prendi esempio dagli altri che sanno intervenire senza annoiare come una bambino che fa i capricci.
Buon giorno Rossana. Sto tentando di inviatti le risposte mancanti col computer, e avevo già scritto tutta una pagina, ma per motivi che mi sfuggono non si riesce. Ora sto provando col telefono. Non ho molto tempo, per cui farò un’ ulteriore prova e se sarà negativa ci proverò più tardi. Dopo pranzo direi. Intanto ti auguro una bella giornata. Con la solita e sincera cordialità. Ciao.
Infatti. Quel maledetto apparecchio non mi prende la pagina. Questo si, ma non posso ricopiare tutto. A dopo, dai. Ciao