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Lettera pubblicata il 4 Luglio 2014. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore eglevittoria.
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Klara
grazie sei gentilissima
ma purtroppo credo che certe persone siano così ottuse e così abbiette che non capiranno mai che perdere una donna dalle brillanti capacità e dalla voglia REALE di lavorare, è molto più grave che perdere una schiavetta sessuale. bontà loro…
tra l’ altro molti imprenditori e selezionatori lamentano di non poter assumere donne per il “problema” maternità. io ho sempre dichiarato ai miei potenziali datori di lavoro che il mio obiettivo primario nella vita non è crearmi una famiglia, ma sono l’ attività lavorativa e il guadagno economico ( che vuoi fare sono fatta così…). ma ANCHE QUESTO mi poneva in cattiva luce ai loro occhi, quasi fosse OLTRAGGIOSO per una donna essere ambiziosa. Insomma… COME FAI FAI, NON VA MAI BENE SE NON HAI IL PENE!
un caro saluto:)
verità
il tuo primo link, quello relativo ai 10 milioni di poveri, a me non riconduce all’ articolo online e mi da errore. Non so se capita solo a me… comunque tanto in rete, come ho già detto, notizie così se ne trovano a centinaia, basta digitare le parole lavoro femminile, situazione economica italiana, disoccupazione, povertà.
volevo solo avvisarti, tutto qui. ciao:)
Rieccomi. Dovrei riprendere un accenno che avevo anticipato a Ross che riguardava certe premonizioni di Carmen prima dell’incidente, e la curiosa coincidenza di incontrare la mia lei dopo meno di quattro mesi da quella tragedia; poi, sempre a Ross, replicherò al suo ultimo post – e lo anticipo – con una lunga descrizione sul perchè sono come lei mi ha “giustamente” definito. E infine risponderò a Valinda.
Rossana, con Carmen è stato un grande e appassionato amore, nonostante 12 anni di di differenza. E’ durato cinque anni, e sarebbe sfociato in una convienza e il matrimonio, se il destino non si fosse presentato in quel modo. Era una di quelle donne che possedeva un carisma e un sex appeal naturale, tanto attraente che l’anno in cui stavamo andando in Sardegna per le vacanze, si aggregò un soggetto a noi due che la fiutava come fanno cani, nonostante la presenza della mia non pacifica mole. Dovetti minacciarlo fisicamente perchè si rassegnasse. Ma ci aveva seguito sino a Genova. Questo per dire quanto gli istinti fanno fare cose folli. E’ diffile da spiegare, ma aveva veramente un’aura che la distingueva. Il fatto che fosse un’atleta del basket a livello nazionale la aiutava, sia per lo straordinario fisico che la brillante intelligenza. Ma l’ho persa che non aveva ancora 25 anni.
Andando a trovare la mamma e il fratello, la prima mi disse che una mattina, appena sveglia, la ragazza le disse che aveva sognato il papà che era scomparso un paio d’anni prima, che con dolcezza le diceva di prepararsi, perchè sarebbe venuto a prenderla. La cosa spaventò la mamma, ma non Carmen, che a 24 anni tutto poteva pensare ma non di morire. Ovviamente, cartesiano come sono, pensai a una sgradevole coincidenza, e archiviai la cosa in questi termini. Qualche tempo dopo, parlando col fratello, che non seppe mai di questa cosa se non dopo la morte della sorella, mi disse che anche lui, insospettabilmente, sogno la tomba di famiglia con i loculi previsti per i componenti, dove si vedeva la foto del padre, l’unico venuto a mancare nel frattempo. Ma invece di vedere l’immagine del genitore vide quella della sorella.
I due episodi sono stati dimenticati sino al tragico evento, quando sono riemersi nella memoria come due segni premonitori che con difficoltà io stesso non riesco a negare.
Mi fermo dinanzi al mistero, ma prendo atto del messaggio.
Quando pensavo di aver perso ogni speranza, quattro mesi dopo, spinto da mia sorella a fare una crociera alla quale…
Golem,
se pensi in modo fermo tutto quello che hai scritto nel post 229, ne sono davvero FELICE. è stata lunga e dura ma alla fine possiamo immaginare di esserci FINALMENTE anche soltanto vagamente compresi a vicenda (cosa che quasi certamente non sarebbe stata possibile senza il contributo al tema di altre/i utenti sensibili, attenti e intelligenti).
benedetto sia l’intervento risolutivo di Andrea! a cui ora posso fare a meno di aggiungere quanto ancora avrebbe potuto, da tempo, metterti maggiormente all’angolo (condizione spiacevolissima che, come ben sai, purtroppo ben conosco in altri aspetti di vita, e che, di conseguenza, tendo a evitare al prossimo, se non lo ritengo strettamente indispensabile).
mi permetto soltanto di rettificare, per quello che può valere, questa affermazione: “si è inventato un amore e l’ha collocato in Portogallo.” – secondo me tua moglie si è SCELTO un uomo da amare, per lei più VERO, più sfaccettato e più attraente di altri, banali, che le potevano ronzare intorno, un riferimento per il suo equilibrio emotivo interiore, a cui poteva far ricorso (anche solo mentalmente) quando si sentiva troppo sola, senza attendersi sostanzialmente quasi nulla in cambio. e l’ha amato, per quello che era, senza voler disconoscere in seguito nè quella che è stata, nè la sua scelta. se fossi in te, m’inchinerei davanti a questa donna e lascerei a lei sola la valutazione del tipo e dell’entità del suo passato sentimento.
non hai idea di quanto sono contenta del risultato che hai faticosissimamente raggiunto! 🙂 🙂 🙂
un grande abbraccio.
—
Egle,
scusa l’invasione di campo, se questa ti ha dato fastidio. un gruppetto di noi dovrebbe forse aprire un proprio thread permanente, in quanto non mi era mai successo prima d’ora di veder radunati tanti utenti così piacevoli ed interessanti, con i quali approfondire la conoscenza e scambiare opinioni che esulino dalla banalità.
vero, anche, come sottolineato da Klara, se non ricordo male, che parecchi di noi tendono a essere logorroici e a ripetersi. credo questo derivi in parte anche dal tipo di mezzo di comunicazione, che opera a rimbalzi, e a confronti di volta in volta su temi simili ma collocati su filoni di discussione diversi…
grazie, comunque, per l’ospitalità!
>>> doveva partecipare il fidanzato, che dovette rinunciare per lavoro.
Era in Norvegia, sui fiordi, ma io ero talmente depresso e sfiduciato che le dissi di no. Mia sorella non è una che insiste, anche se ci vogliamo bene e abbiamo un ottimo rapporto, ma invece lo fece, riuscendo anche a farmi rinnovare il passaporto, non so come, in pochissimi giorni.
Sai quanto questo episodio mi ha cambiato la vita. E sai anche che la scintilla con la mia futura lei è scattata immediatamente, anche se le sue premesse erano improntate al solito clichè, del latin lover.
Ora, io cartesiano come sono, quando rifletto sulla ASSOLUTA casualità alla “sliding doors”, con la quale ho conosciuto Lei, ho ripensato a quei “segnali” e al fatto che un amore di quel genere, ininterrotto e RICAMBIATO, per cinque anni, NON POTEVA MORIRE, e quella ballerina, con la quale vivo da due decenni, poteva essere, e lo è stata, la continuazione di quell’amore.
Lo so che suona romanzesco, ma quando parlo di amori inutili, senza volermi arrogare la presunzione che i miei siano stati utili, mi dico che quando ci si è amati, o almeno rispettati, l’amore diveta universale. Il motivo per il quale io non ho nascosto NIENTE di quell’amore ( l’unico importante prima di Lei) è perchè ero certo, riconoscendo le doti intellettuali, di maturità e di sensibilità della mia donna, che non ne sarebbe stata gelosa. E così è stato, tanto che come ho detto ha conosciuto la famiglia di Carmen ed è amata anche da loro.
E’ idillaco, lo riconosco, e mi rendo conto che sono stato fortunato, ma credo che sia merito anche del fatto che non ho mai accettato, ne come parte attiva e ancor meno passiva, amori che non fossero come li intendo io: ricambiati.
Mi devi scusare se sono ritornato sull’argomento, ma ripeto, sono stato fortunato per cui per me è stato facile giunger a queta conclusione, che è relativa, come quello che mi hai accennato nel tuo ultimo post, che riguarda certe mie rigidità. In relatà lo sono nella misura in cui ne ho potuto constatare la validità, anche accompagnata dlla casualità e dalla fortuna.
Rossana, è banale dire, che ogni nostra convinzione nasce da una serie di fattori che comprendono carattere, cultura, temperamnto, ambiente educazione morale e occasioni, ma allora dovremmo dire che tutti siamo in buona fede quando sosteniamo una tesi opinabile. E se io dico che un amore a senso unico è inutile, è perchè mi accorgo, lapalissianamente, di quanto l’altro è utile…
maria grazia hai perfettamente ragione poi dicono che siamo noi donne a non sapere cosa vogliamo, si lamentano che non lavoriamo ma quando lo facciamo si sentono minacciati e preferiscono una donna superficiale e poco intelligente in modo che possano sempre sentirsi superiori. Andiamo avanti a testa alta, i pochi uomini che ci apprezzeranno(veri uomini!!!)avranno da noi amore e rispetto, per gli altri guarda e passa!
rossana
ottimo suggerimento il tuo. penso anch’ io che a questo punto, avendo divagato rispetto al tema centrale della lettera, dovremmo aprire un thread a parte. magari dedicato ai cosiddetti amori “inutili” cui golem fa riferimento, gli amori non ricambiati. e anch’ io ringrazio tutti ( anche chi non è d’ accordo con me ) per lo scambio comunque vivace e interessante. un grande saluto
Golem,
ti rendi conto di essere anche parecchio ostinato, egocentrico e presuntuoso?
avrei altro da scriverti in termini più pacati ma non mi va che tu pretenda, come fanno quasi tutti i maschi, di essere sempre e comunque depositario dell’unica esistente verità (ed è da un po’ che ti percepisco in questa spiacevolissima veste maschile – o vi si dà ragione e vi si asseconda, o non c’è verso di farvi ammettere che ci possono essere anche ALTRE visioni sul tema, non per questo necessariamente sbagliate!).
personalmente non cedo nè alla forza nè alla logica maschile, se non la condivido. tieniti ben stretti i tuoi punti di vista e di valutazione di base, ricavati dalla TUA esperienza, che dovrebbe avere valore anche per chi ne ha avuta una diversa, magari pure meno fortunata, e media con il prossimo solo quando questo ti mette duramente all’angolo (come si usa fare fra maschi), se così ti va di fare. continua pure a considerarti l’arbitro e il punto focale a cui tutto intorno gira il mondo intero ma, se così ti senti di essere e di fare, evita di cercare confronti. spero, fra l’altro, che non ti ponga negli stessi termini con tua moglie…
scusa ma sono proprio arrabbiata! la penso diversamente da te ma non insisto a ribadire la mia versione se NON per osteggiare l’assoluto con cui tendi a imporre la tua! la pazienza, l’impegno a comprendere l’altro e la buona volontà nell’esprimersi nel modo più ampio e chiaro possibile, per portare avanti un dialogo, hanno un limite, soprattutto se di dialogo non si tratta. 🙁
domanda provocatoria: a cosa è mai utile l’altro tipo d’amore, quello che per te sembra essere il solo degno di esistere, di essere considerato e definito tale?
buona serata!
Ross, ho letto il tuo ultimo post, partito insieme al mio ultimo. Comunque, sì di fronte alla logica stringente è inutile arrampicarsi sui vetri. Ma continuo il racconto precedente, dal quale comprenderai che inevitabilmente tutti noi abbiamo dei punti di riferimento ai quali ci affidiamo, e anche se con te o con altri autorevoli partecipanti a volte questi non coincidono, poichè le vicende umane non si possono risolvete con un algoritmo anche complicatissimo, bisogna (io per primo) rassegnarsi a conviverci, e ad accettare che le conclusioni cui si giunge possano avere due finali differenti.
Continuo.
Io ho compreso perfettamente la tua logica, che riguarda il valore dell’amore, indipendentemente che sia ricambiato o meno, ma io non la penso così. La colpa è degli effetti, che giudico, ovviamente, secondo la mia logica e sensibilità, che attenzione, non è mercantile, come può apparire in un parallelismo con il “do ut des”, ma in relazione alla propria dignità di persona. Forse perchè tra i tanti difetti che mi riconosco c’è anche quello dell’orgoglio, ma così come può diventare uno dei tanti sinonimi di egocentrismo, di cui sono anche corredato, mi ha anche dato tanti motivi di autostima, cosa che non sempre ho avuto.
Detto ciò, quando osservo i risultati di questi amori leggo solo dolori, rimpianti e mortificazioni. Forse pentimenti, ma non espliciti.
Come dice la mia lei, “non rinnego niente per quello che ci ho messo” (che chiaramente era il meglio sè , visto che non aveva niente in cambio), “ma HO SBAGLIATO”.
Ross, se l’utilità la vogliamo vedere come ESPERIENZA siamo d’accordo, ma se io devo immaginare, una donna come mia moglie, Valinda o Egle, e le famose cento altre che ho visto lamentarsi su queste pagine, con quel risultato, sarà come dici tu, e vorrei sperarlo, ma posso giurarti che se la mia donna non avesse trovato me che la ama (spero come merita) non avrebbe raggiunto la stima di sè che ha conquistato. Ma non perchè sono stato io, Golem, quest moloch di argilla sotto falso nome, ma chiunque l’avesse ricambiata.
Valinda dichiara quello che io ho riscontrato in quella meravigliosa ragazza di allora: la perdita di autostima. E questo credo sia la cosa peggiore che possa capitare ad una persona, perchè la rende fragile di fronte agli eventi della vita.
Persino esteticamente si sentiva…brutta, e ti pare che potesse fare quel mestiere da brutta?
Poi c’è l’altro aspetto dell’inutilità, anzi del danno: quello che si fa al “non ricambiatore”. >>
Tu Ross scrivi questo, e sa dio come mi piacerebbe che così fosse:
“secondo me tua moglie si è SCELTO un uomo da amare, per lei più VERO, più sfaccettato e più attraente di altri, banali, che le potevano ronzare intorno, un riferimento per il suo equilibrio emotivo interiore, a cui poteva far ricorso (anche solo mentalmente) quando si sentiva troppo sola, senza attendersi sostanzialmente quasi nulla in cambio”
E tutto plausibile, con la differenza che al verbo scegliere dobbiamo pre-mettere “A CREDUTO DI”.
E’ questo è il grande equivoco, nel quale è caduta lei e tante altre nelle sue condizioni di “bisogno” di affetto. E’ il bisogno, impellente a volte che fa fare quegli errori.
E’ chiaro che per lei era più VERO sfaccettato e più attraente degli altri (e sai da dove PER ME nascono certi “semafori verdi”), ma NON L’AMAVA e mai l’ha fatto, e fintanto quelle qualità attrattive hanno avuto effetto sulle donne che ha frequentato, il risultatao è stato sempre lo stesso.
Qui vengo all’altro aspetto dannoso. Assecondare questi eterni Peter Pan, come il (presunto) Basquiat lusitano, o il poeta indeciso, come pure il “pirata” senza senza macchia e senza paura (non quelli di MG che ho definito solo uomini, se ricordi) quelli “finti”, i buffoni insomma, significa consegnarli al futuro nelle STESSE CONDIZIONI con le quali ci sono entrati.
Il Basquiat del Tago, riusciva ad ingraziarsi certe attenzioni, non per crescere, ma per NON crescere. Assorbiva il “latte” come un poppante. Certo, era simpatico, caciarone, spontaneo, allegro, ma poi si chiudeva in camera e si faceva di eroina. E per vivere prima che ne scoprissero le presunte qualità, spacciava e ogni tanto si faceva qualche mese al fresco
Romantico e bohemien, ma che c.... ci fai con un uomo del genere che si vuole suicidare? Ci muori insieme?
E il poeta di Valinda? Bello, delizioso, ma a parte le “comode” indecisioni, visto che lui le sue insicurezze se le è risolte o almeno lo crede, a proposito di egocentrismo, a una donna non le puoi offrire la panchina degli innamorati di Peinet e passare la vita a “dialogar d’amore come Paolo e Francesca”, o ad aspettare che un mecenate noti il tuo “talento” e una ricca americana ti sposi a Cascais e ti mantenga in una villa con piscina a Beverly Hills. Sappiamo che nella vita, prima o poi, arriva il momento in cui si devono estrarre i cotillon, e se non li ha lui, li deve tirare fuori lei. E questi tipi, a quanto pare non li hanno, per quanto li si possa amare. >>>
Golem.
ovviamente, non concordo su alcuni punti del tuo post n. 238, ma mi guardo bene dal continuare a discuterli. spero anche di riuscire in futuro a non farmi più coinvolgere a interagire con te sul tema di tua moglie e su quello dell’amore in generale, che, secondo me, fai derivare più di quanto sarebbe normale da tuoi convincimenti difensivi sul suo precedente rapporto amoroso. se ti comporti con lei con la preponderanza concettuale con cui lo fai qui (indipendentemente dalle voci dissenzienti, che sono più d’una), meglio si può comprendere la sua omissione di alcuni importanti dettagli sulla storia, così come forse deve aver considerato maggiormente risolutorio ammettere di essersi sbagliata…
il “convento” a cui ha fatto cenno è la casualità che, nel bene e nel male, ci accompagna e che può cambiare da un momento all’altro, com’è successo a voi, senza che ne abbiate merito più di tanto (così come potrebbe cambiare per Valinda, al di là del fatto che continui o meno a mantenere un qualche tipo di relazione con l’uomo di cui è innamorata). i temperamenti e gli eventi sono talmente imprevedibili e complessi da rendere quasi impossibile trovare denominatori comuni, con conseguenti atteggiamenti, accettabili e/o condivisibili da tutti. pur essendo simili in alcune caratteristiche, io e te siamo troppo diversi in due o tre importanti connotazioni e visioni di base per poter trovare frequenti punti d’incontro sugli argomenti finora trattati.
amici come prima ma ognuno con le sue convinzioni. 🙂
un abbraccio.