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Lettera pubblicata il 4 Luglio 2014. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore eglevittoria.
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Rossana, bisogna usare la stessa logica dei personaggi di cui parlo, blandire le donne che hanno vissuto certe esperienze per non ferirle, e lasciarle nell’illusione che si tratti di AMORE e non di ORMONI? Va bene così, lo facciamo.
Non sarò certo io a dire che sono qui per motivi pedagogici, visto che nel precedente post ho confessato che in gioventù sono stato, forse, uno di quelli di cui parliamo, anche se non mediocre e lenone come quello a cui mi rivolgo più spesso. Ma questo mi consente di dire che conosco bene la materia, vista dalla parte del “professore” e poi vissuta da quella “dell’allievo” quando mi innamorai della mia donna, l’unica che so di aver amato VERAMENTE.
I parallelismi che ho proposto possono non essere graditi e anche non accettati, sono solo MIE opinioni,ma ho portato argomenti che ritengo validi per giustificarli, sperando, se è possibile dirlo senza apparire patetico, che qualcuna di queste donne sappia di cosa si tratta quando sentono la mancanza di quella “droga”, libere di godersi la dose quando lo desiderano. All’istinto non si comanda, anche questa mia convinzione e’ arcinota.
Ma mi serve anche per far capire, o meglio, per sostenere, che quello che sposeranno, a cui laveranno le mutande e che vedranno forse ingrassare, ma col quale magari invecchieranno insieme, se non sarà quello che sognavano, sara l’unico al quale valeva la pena di dire ti amo, perché quando gireranno la testa sul cuscino sarà lui che troveranno, e non “il sogno” che è appena finito.
Ma forse questo vale solo per mia moglie.
Buona notte anche a te.
Ciao MG, non so se merito o meno mia moglie: la amo.
Quanto alla “valenza” di cui parli, ho scritto nell’altro post che sono stato anch’io un bon vivant da giovane, e so anche che qualcuna ha pensato di me quello che ho letto su queste pagine. Tutte fantasie, che io peraltro neppure alimentavo, anzi meno lo facevo e più sognavano. Ma non ho mai illuso nessuno, e se non l’ho fatto per sensibilità umana l’ho fatto per non avere scocciature. In ogni caso ero leale. E’ più facile da gestire una relazione quando si dice la verità.
Non potevo impedire che facessero romanzi intorno agli occhi verdi e i capelli neri, e io avevo anche desiderio di sesso, data la mia età. Ma presto ho cominciato a capire l’inutilità anche di quelle storie superficiali, per me, che diventavano sogno nella testa di qualcuna, e ho smesso. Ma sono cresciuto, e ora credo di sapere cosa vive una donna in “quello stato onirico”.
Ciao.
golem
tu continui a parlare di “stato onirico”, di illusioni, di castelli per aria… come dice rossana sembri proprio ignorare quello che in alcuni commenti abbiamo scritto io e altre donne. e cioè che le storie che vivevamo con questi uomini erano VERE, le esperienze che condividevamo con loro erano REALI, come ha detto anche Valinda, loro per noi non erano stati gli amanti illusori per un sogno “della domenica”, ma erano persone concrete e reali con cui abbiamo condiviso una fetta di vita. e francamente mi sembra ingiusto liquidare tutta la questione ad un qualcosa di “completamente inutile” e senza significato, solo perchè questi uomini non ci hanno condotto all’ altare. e, detto per inciso, al mio bandito io gli lavavo anche le mutande e gli preparavo la cena quando tornava dal lavoro stanco, puzzolente e incazzato ( questo nei periodi in cui viveva da me ). probabilmente golem abbiamo una concezione diversa dell’ amore: per me l’ amore non è necessariamente un sentimento che si deve provare solo nella prospettiva di una concretizzazione di un progetto di vita, solo nella prospettiva di UNA VITA INSIEME. Il mio bandito non mi aveva mai illusa in questo senso, e anch’ io d’ altra parte ho provato più volte a distaccarmi da lui. Ma non riuscivo a recidere questo “filo”, non riuscivo ad innamorarmi di altre persone e a renderle parte della mia vita, come invece era successo con lui. Tutto qui.
Quando parlo di “valenza” non mi riferisco tanto alle sensazioni e alle esperienze che tua moglie può aver vissuto con questa persona. ma come ha detto egle mi riferisco a quel tipo di percorso che le ha permesso di diventare la donna che è oggi, e che è quella stessa donna che ti ama e ti sta accanto.
Ciao Maria Grazia. Mi rendo conto che il discorso si e’ fatto complicato e ha assunto i toni della polemica. Ho già detto che non ho intenzione di fare il pedagogo, e se c’è chi è convinto dell’opposto di quello che sostengo, giudicando gli argomenti che propongo come non plausibili, non cambia niente. Io porto avanti delle mie teorema. Semmai queste discussioni servono più a me per chiarire alcuni aspetti di una psicologia che credevo di conoscere sino ad un paio di anni fa, solo perché non mi ero trovato a rifletterne certi aspetti.
Quando eravamo nella fase acuta della crisi con mia moglie, una volta scoperta la vera storia con il suo pirata, dalla quale notavo la differenza tra l’ordinarieta’ del nostro ormai scontato rapporto, e la straordinarietà dell’altro, data dall’occasionalità di quest’ultimo, lei riconobbe che la sensazione “di essere innamorati” è la cosa che l’attraeva più di tutto nella storia.
Ho già parlato del fatto che in fondo l’innamoramento e’ uno stato amoroso che ha una base…di egoismo. Se si è capito quello che voglio dire, e la dipendenza che questa “droga” naturale può dare, forse si capisce meglio la differenza tra il “sogno” e la realtà che ti “dorme a fianco”.
Io non negherò mai che quegli amori siano sentiti come veri e pregnanti, ricambiati o meno che siano, ma hanno a che fare con “l’idea” dell’amore e non con l’amore. L’amore come dovrebbe essere, insomma.
È un allucinazione, tanto e’vero che quando dovessero concretizzarsi, spesso rientrano nell’ordinarieta’ di cui parlavo prima, e buonanotte passione e struggimento.
Io non so per quanto tempo hai convissuto col tuo pirata, forse non abbastanza per fargli perdere le doti che ancora oggi favoleggi grazie al desiderio che hai ancora di lui. E capisco che, nella banalità della vita di tutti i giorni, mantenere un mito che non venga intaccato dalla routine che tutto appiattisce, serva a dare almeno il ricordo di un “certo piacere”. In uno dei passati post ebbi modo di dire che più che di un uomo ( o una donna ) spesso succede di essere innamorati dell’amore, e quello di fantasticare sugli amori non ricambiati e una condizione perfetta per farlo, perché quando il sogno si dovesse realizzare, finirebbe di regalare quel desiderio che fa volare la fantasia e la memoria del piacere che da il desiderio. Ecco perché ho scritto che in certi casi più che di un uomo si è innamorate dell’amore. Quell’uomo ha solo il merito di “aprire il rubinetto”.
MG, io non voglio convincere >
Maria Grazia,
“erano persone concrete e reali con cui abbiamo condiviso una fetta di vita. e francamente mi sembra ingiusto liquidare tutta la questione ad un qualcosa di “completamente inutile” e senza significato, solo perchè questi uomini non ci hanno condotto all’ altare.” – forse il punto di vista cambia a seconda se si sta da un versante o dall’altro della barricata. Golem sta dalla parte di chi ha “portato a casa” un amore duraturo e rinuncia ad avere comprensione per i sentimenti di chi ne ha vissuto uno temporaneo, magari pure poco o mal corrisposto, pur di annullare a tutti i costi il coinvolgimento emotivo della moglie con il portoghese.
“Il mio bandito non mi aveva mai illusa in questo senso, e anch’ io d’ altra parte ho provato più volte a distaccarmi da lui. Ma non riuscivo a recidere questo “filo”, non riuscivo ad innamorarmi di altre persone e a renderle parte della mia vita, come invece era successo con lui.” – non tutti gli uomini sono falsi e bugiardi e non tutte le donne sono irretite dalle loro arti seduttive se non desiderano esserlo. mi dispiace tornare a far riferimento a Valida, come caso ritenuto emblematico, ma a mio avviso la sua relazione sembra parecchio diversa nelle forme da quella a cui Golem intende assimilarla. se non ricordo male, è iniziata come un’amicizia con implicazioni a carattere sessuale, gradite da parte di entrambi (attrazione che tuttora persiste), che per Valinda (com’è successo per te con il camionista) s’è gradatamente spostata in un coinvolgimento emotivo più profondo e maggiormente proiettato nel futuro. logico che sia ora necessario prendere le distanze dal rapporto sbilanciato che si è venuto a creare, da farsi però se, quando e come si riterrà necessario, senza per questo negare o annullare tutto il resto.
un caro saluto.
—
Valinda,
ti chiedo scusa se ti riporto in evidenza. personalmente non vorrei farlo e lo faccio il più delle volte per far sì che tu mi senta vicina. la mia situazione è per lacuni versi simile alla tua: sono indotta a mettere qualche puntino sulle “i” sia per te che per me.
un abbraccio.
>> nessuno, mi pare di averlo detto in altre occasioni, e rispetto gli amori di tutti comunque vengano vissuti. Ma credo di saper distinguere ormai quella che è la ricerca di un certo piacere, anche masochistico, contro la banalità di un rapporto “concluso” dove la fantasia non trova dove attaccarsi, e che mediamente dura dai tre ai sette anni, magari realizzato incredibilmente anche con ” l’uomo dei propri sogni”, diventato a quel punto “quello della realtà”.
Allora, per evitare equivoci lo ripeto: io sto parlando per me e per le esperienze che ho vissuto, non ho intenzione di convincere nessuno, e se ho trovato delle analogie tra alcune storie lette su questi forum e le mie vicende è una pura coincidenza che non dimostra niente, non esclusivamente a me. Inoltre non ho motivo di negare (e perché poi ) che gli amori di chicchesia siano stati vissuti o sognati indifferentemente. Ognuno sa come procurarsi il proprio piacere dell’anima e non sarò certo io a indicare altre soluzioni. Ma anche se ora sono solo uno di quelli che “dorme sul cuscino a fianco” voglio capire cosa succede nei “sogni” dell’altro occupante del letto. Anche perché prima o poi bisogna “svegliarsi”, e ricominciare a vivere.
Ciao MG.
Golem,
“blandire le donne che hanno vissuto certe esperienze per non ferirle, e lasciarle nell’illusione che si tratti di AMORE e non di ORMONI?”
ti faccio alcune domande:
– l’amore che ti lega a tua moglie è tuttora determinato dagli ormoni?
– ti sembra giusto insistere nel distruggere un sentimento con chi lo sta vivendo in una situazione di conflitto?
– non sarebbe più opportuno limitarsi a esprimere la propria visione senza volerla per forza assimilare ad altre che hanno in comune quasi soltanto il particolare di non trovare un’adeguata rispondenza nel partner?
– l’interesse per il soddisfacimento di impulsi “ormonali” non potrebbe avere la sua valenza anche in un rapporto emotivamente sbilanciato?
buon pomeriggio!
Golem,
in modo del tutto amichevole puntualizzo alcuni aspetti nella speranza che che possano indurti a riflessione:
1) se, come immagino, tua moglie è stata innamorata di te al punto di accettare la tua proposta di convivenza dopo pochi giorni dal vostro primo incontro, ritengo che la tua comparsa nella sua vita abbia messo in secondo piano tutte le precedenti. a me è successo proprio così nel SECONDO incontro, molto più maturo, gratificante e piacevole del primo, che pure non disconosco. avrei tanto voluto che il secondo, stabile e rasserenante, potesse durare per il resto dei miei giorni, NON il primo, romanzesco e sofferto, cui sono stata quasi costretta a mettere fine. entrambe le esperienze, come ricorderai, avevano superato il termine standard di 3-7 anni, ora prevedibile per l’usura della passione…
2) mi sembra che ti voglia ostinare a farti del male, quasi ad essere tu ad alimentare il “pepe” utile a mantenere tensione nel rapporto con tua moglie. sei uno dei pochi che è riuscito a concretizzare il massimo in amore, sempre più raro, e, invece di esserne felice, continui a cercare il pelo nell’uovo, confermando la tesi che spesso chi non ha seri problemi tende ad andarseli a cercare, per mantenere vivo un certo livello di “patimento”, che, come ben sai, può dare maggior senso emotivo alla normale ripetitività dell’esistenza.
3) ho l’impressione che tu dia più peso a quanto immagini ci sia stato in passato nella testa di tua moglie di quanto non consideri quanto ogni giorno ti ha dimostrato, e continua a dimostrarti, nei fatti.
se non ricordo male, il secondo punto ti è già stato evidenziato da altri. pensaci su, se vuoi, e cerca di darti le giuste risposte, per guardare alla tua donna con serenità, apprezzando quanto hai da lei senza più considerare come tradimento i dettagli sul suo passato che ti ha quasi certamente nascosto per amore (e forse proprio per evitarti atteggiamenti e sensazioni competitivi).
un abbraccio.
Rossana, se ho prodotto l’effetto di distruggere un sentimento di chi lo sta vivendo con un conflitto, mi spiace. Semmai la mia recondita intenzione è il contrario, forse perché vedo in ragazze come Valinda e non solo, la mia amata moglie. A volte mi è capitato di dirle che avrei voluto conoscerla dieci anni prima per darle la gioia di non aver sprecato quella prima esperienza. Ma forse era un’altro mio egoismo nel voler proteggere una persona come lei così preziosa per me.
Si Rossana, gli ormoni si sono attenuati, e credo sia inevitabile. È subentrata una sensazione e un desiderio che con gli effetti della “droga” non ha nessun legame, e lo dico per esperienza personale, non per ipotesi deduttive. E lo stesso vale per lei.
Una volta avuta la ” fortuna” di essere entrati in quella condizione, rara, lo riconosco, si ha la NETTA sensazione della differenza sostanziale tra le due condizioni. Ecco perché mi permetto di dire che capisco le condizioni di Valinda e non mi aspetto che vengano capite le mie. Se si è ” scavalcato quel muro” il panorama è completamente diverso.
Ti ricordi che ti parlai che con lei ho provato per la prima volta un orgasmo come…una donna?
Noi maschi ci fermiamo all’eiaculazione, che giustamente è il ” premio” di quell’accoppiamento. E anche il più evoluto degli uomini non si immagina neppure quanto sia diverso quello di una donna. Neppure io ovviamente, ma quando un bel giorno, la fusione che misteriosamente si è creata con questa persona, mi ha fatto provare certe sensazioni interiori coincidenti e successive al momento del piacere, e mi sono reso conto che quelli di prima, con le altre, erano solo UNA piccola parte di quello che stavo provando, il muro era stato scavalcato, e non si torna più indietro.
Non capita ogni volta, e’ chiaro, ma quando capita sai che se quelli di prima erano piacevolmente monocromatici, il nuovo è un negozio di colori. È l’unico esempio che mi viene in mente.
L’ho paragonato al piacere femminile perché non assomiglia che per pochissimo a quello maschile che avevo provato sino ad allora.
Questo esempio mi serve per spiegare come immagino che la più elaborata fantasia femminile, non possa accontentarli del banale piacere maschile, legandolo a tutta una serie di stimoli di natura sentimentale che quando non ci sono è necessario procurarsi.
Se le cose che ho scritto hanno un minimo di verità, non trovi che “inventarsele” sia possibile? E non pensi che l’invenzione diventi una realtà >>
>> nel cuore e nella mente di queste donne, principalmente?
È un ipotesi intendiamoci, che ho verificato su di me con quella fortunata “illuminazione” ma che mi ha mostrato, probabilmente, un aspetto della femminilità che ovviamente non potevo conoscere, se non con quella specie di miracolo. Un po’ come quelli che dicono che sono morti e hanno potuto vedere il Paradiso, prima di ritornare alla vita.
Se mi sono spiegato con chiarezza, quello che dico e’: c’è la possibilità che quegli amori siano in realtà frutto di un desiderio idealizzato di quella ” fusione” di cui ho parlato, e che non essendoci di fatto venga ” creata”? E se si, quanto è ” vero ” quel l’amore e non una fantasia? Anche se nessuno negherà l’intensita’ col quale lo si vive, che poi è quello che si vuole in fondo.
Rossana, io ho fatto l’esempio del “sogno” e della realtà che ti dorme a fianco sotto forma di sporcatore di mutande.
Se tu dovessi scegliere, tra lo svilimento del romanticismo amoroso che la vita quotidiana porta ad una storia d’amore, iniziata magari con tutte le fantasie di cui ho parlato prima, e un sogno idealizzato che non ha mai avuto questo “passaggio”, cosa sceglieresti?
È possibile che “certi amori” contengano questi ingredienti che aiutano a ” vivere ” e come tali vengano vissuti e mantenuti vivi? Se è possibile, e’ naturale anche che si ricordino o si vivano come reali. Per questo sostenevo che forse queste persone sono innamorate dell’amore più che di un uomo.
La “valenza” mi chiedi. Se io mi innamorò di Sharon Stone, come a tanti fan succede, che valenza ha quel sentimento? Esiste certo ma nella fantasia, non nella realtà. Per me e’ QUASI la stessa cosa.
Voglio fare una domanda Maria Grazia, chiedendole se l’idea dell’affascinante pirata è compatibile con un’ ipotetica lunga convivenza e se, non avendola forse mai sperimentata, ha mai sentito da qualche amica che il corrispettivo del suo pirata è diventato uno scontato e imbolsito camionista, leggermente puzzolente e noioso?
Allora se fosse così, non è meglio evitare di constatarlo, e tenersi il “sogno”? La mia lei se l’e’ tenuto, e serve, o e servito, forse, per i momenti più banali e noiosi che anche le coppie più affiatate e collaudate hanno, perché gli effetti di quella droga, di cui tu stessa hai ammesso l’esistenza, piace a tutti. Come mi disse mia moglie a suo tempo, citandola all’inizio di questo post.
Perché solo per lei e su di lei valgono queste mie argomentazioni.
Ciao Ros, Maria Grazia e chi legge
golem
tu pensi che io abbia idealizzato quest’ uomo di cui ti parlo, e con il quale mi sono rapportata per cinque anni. MA TORNO A DIRE PER L’ ENNESIMA VOLTA CHE NON E’ COSI’ ! io ho continuato ad amarlo anche quando ne ho visto gli aspetti più brutti. e quando parlo di “aspetti brutti” golem parlo di cose serie, non di come preferisce il caffè o di come desidera trascorrere il tempo libero. e lui a un certo punto, vedendo che nonostante tutto quello che mostrava di sè continuava comunque a ricevere il mio amore incondizionato, deve aver pensato:” se non faccio qualcosa di davvero terribile questa poveretta continuerà a starmi a fianco per sempre, e sprecherà la sua vita. quando invece potrebbe trovare chi la ama davvero”…e così alla fine ha chiuso la storia in uno dei modi più odiosi e degradanti che si possano immaginare, e che non sto qui a descrivere. quindi come vedi io riconosco sia le qualità POSITIVE CHE LE QUALITA’ NEGATIVE che mi aveva mostrato questa persona. questo però non vuol dire che spasimo ancora per lui ! io non ci tornerei mai assieme. Ma riconosco che quell’ esperienza è servita a farmi CRESCERE. Io non stavo vivendo un idillio, ma un rapporto problematico accanto a una persona problematica che però, pur non amandomi come io amavo lui, paradossalmente mi aveva mostrato MOLTE PIU’ PALLE, più calore e più vicinanza di molti altri cosiddetti “bravi ragazzi” che all’ inizio si ponevano sempre come i classici cavalieri senza macchia che mi avrebbero resa felice con la loro bontà, con i loro valori, con la fedeltà, e tutte queste stronzate che poi, proprio come nel caso di egle, si sono rivelate un bluff ! il bandito era VERO E SINCERO, e alla fine, dietro la sua “durezza”, si è rivelato più fragile e bisognoso di affetto rispetto a tanti altri ragazzi più tranquilli e ordinari. e attenzione ! tranquillo e ordinario non sempre coincide con “uomo che può darti stabilità affettiva”, perchè gli emeriti stronzi egoisti ci sono anche tra i pantofolai ! è questione di sostanza, e non di forme. io golem credo che tu debba accettare una volta per tutte che tua moglie ha provato un sentimento forte per il portoghese, e che quella storia ( proprio per le sue peculiarità ) non potrai mai comprenderla fino in fondo o paragonarla alla tua. ma di certo tua moglie non attribuisce scarso valore alla vostra storia solo perchè è stata meno tormentata ( come forse pensi tu…) un saluto.