Certamente una giusta e ovvia risposta potrebbe essere perchè abbiamo bisogno di energia.
Poi da qui si potrebbe distinguere i diversi tipi di alimenti e gli elementi che li compongono e fornire ad ogni elemento una funzione specifica che andrà a svolgere nel nostro organismo (vitamine, proteine, fibre…). Tutto molto ovvio e molto semplice.
Questo è quello che normalmente si potrebbe rispondere.
Ora però, senza prendere in considerazione il micro, senza cioè andare oltre a quello che l’occhio umano può vedere, la domanda appare in una nuova luce: perchè mangiamo quindi?
E’ una cosa talmente ovvia che non ce la chiediamo nemmeno. Assumiamo che mangiamo perchè il nostro organismo ne ha bisogno. Si ma, perchè?
Perchè questo bisogno di cibarci di altra vita?
Perchè il nostro organismo è strutturato in modo da dover assumere da fuori energia che gli serve per sopravvivere?
Se siamo esseri individuali, se ogni essere vivente è unico e distinto, perchè allora costituire una catena alimentare dove sembra che ci sia una tendenza ad unificare e riciclare la vita?
Perchè in sostanza abbiamo bisogno di energia da fuori?
Può essere forse che in fin dei conti, nonostante tutti i nostri sforzi per cercare l’indipendenza, l’autonomia, siamo e resteremo per sempre alle dipendenze di un unione con le altre forme di vita?
Può essere che la vita stessa sia da intendere come una unità complessa che per sopravvivere abbia bisogno di movimento (individualizzazione, catena alimentare) come ad esempio l’energia cinetica, ma che allo stesso tempo non può che restare “nei pressi” di sè stessa?
E questa ambivalente tendenza (unione-individualizzazione) che rappresenta le due facce della stessa medaglia, non riverbera forse in tutti gli ambiti della nostra esistenza (penso all’amore, penso alla socialità, penso alla famiglia, penso al cibo)?
Se queste poche considerazioni sono in linea teorica giuste, perchè allora tendiamo (sempre di più) a staccarci dal tutto, ad isolarci, a pensarci, noi esseri umani, come una razza tanto superiore degradando le altre forme di vita? Perchè vogliamo inventarci dei e divinità sperando in un aldilà senza accorgerci che le nostre radici sono più radicate nell’aldiqua più di quanto pensiamo?
E tutto questo proprio perchè mangiamo…
Una domanda ce l’ho io: queste pippe mentali ti aiutano a vivere meglio?
Mangiare ed il cibo non sono argomenti poi così banali; basta pensare a tutte le volte che lo si usa come sostitutivo di altro. Ci si nega, oppure si esagera a seconda dei casi, ma sempre per colmare bisogni diversi dalla semplice fame.
E per di più, almeno secondo il mio punto di vista, come ogni necessità primaria ci viene reso pure piacevole.
Esisterà un motivo per cui ci sono sapori, odori, colori e la vista anche… Fosse stato solo per nutrirsi ed incamerare energia, sarebbe bastato molto meno. Un unico alimento uguale per tutti, di una forma e colore qualsiasi, nessuno sovrappeso e nessuno sottopeso.
Invece ogni persona ha dei propri gusti e preferenze, ed anche lo stesso alimento ognuno lo percepisce e recepisce in base ai propri gusti, ed esperienze.
Rifletto spesso sulle valenze che ogni persona da al cibo ed a volte resto ad osservare come gli altri (ma anche me stessa) mangiano: chi è veloce, chi lento, chi adora i sapori forti e chi no, chi ama il dolce, chi preferisce il salato.
Il rapporto che si ha con il cibo è molto intimo, di sicuro legato al nostro modo di essere, ecco perché non è solo uno scambio energetico con l’esterno.
Ho letto anche un libro sul cibo e le emozioni, quanti aspetti si potrebbero considerare…
Ma forse sono andata un pò fuori dei binari e tu volevi dire altro…
Cè l’evoluzione della specie e l’evoluzione di un individuo che per crescere ha bisogno di nutrirsi. E questo riguarda ogni essere vivente, non ci vedo nulla di così curioso. L’uomo è superiore alle altre specie non perché non ne condivide aspetti pratici ma perché è consapevole di se stesso e del mondo che lo circonda. Ciò non toglie che il materialismo secondo molte persone non basta a spiegare la realtà che viviamo. L’uomo fino dagli albori della sua esistenza ha sempre coltivato l’approccio con la spiritualità ed il culto dei morti. Perché ha sempre percepito questa “materia oscura” dello spirito che per quanto poco tangibile per alcuni sensi lo è molto in altri..
Stefano
Ho letto di alcune teorie secondo le quali noi mangiamo perchè il nostro cervello è programmato a pensare e dunque a convincersi che senza l’energia presa dal cibo non potremmo sopravvivere. Secondo la stessa teoria invecchiamo per lo stesso motivo. E cioè, in parole povere, è la nostra mente a creare la realtà. A conferma di ciò sembra esistino individui che hanno provato a stare molto a lungo senza cibo, ”nutrendosi” unicamente dell’energia solare, attuando quindi qualcosa di simile alla fotosintesi clorofilliana. E che, facendo ciò, siano sopravvissuti alla grande. Alcuni sarebbero stati posti sotto controllo medico per cercare di verificare la veridicità e le eventuali modalità secondo le quali tutto questo potrebbe avvenire.
Ora, chiaramente io non ho esperienza diretta di fatti del genere, non posso quindi pronunciarmi sulla possibilità o meno che questo avvenga, penso però che l’argomento sia interessante, perchè potrebbe portarci a indagare più in profondità sulle dinamiche della mente umana e, forse, a scoprirne potenziali sconosciuti.
Il fatto di dover mangiare, peraltro, non credo centri molto con la necessità o meno di inventarsi divinità la cui adorazione ci sollevi dal quotidiano. Penso che l’esistenza di un essere intelligente e incorporeo sia compatibile con la creazione di esseri corporei e con specifiche necessità fisiche. Certo, resta il mistero sul perchè da un essere che sia pura energia siano venuti fuori esseri materiali e corruttibili, ma questo non significa che l’essere materiale e corruttibile non conservi una parte di ”dna spirituale” in qualche angolo del suo essere. Tra l’altro, per restare in tema, le persone che sembra siano rimaste più a lungo senza nutrirsi (il condizionale è d’obbligo, certo) sono stati santi e yogi, gente insomma, con il lato spirituale molto più sviluppato di altri.
Sul considerarsi superiori alle altre forme di vita ho sempre pensato che sia un peccato di inutile presunzione; anche un eventuale alieno con intelligenza molto avanzata potrebbe considerarsi superiore all’uomo, ma questo gli darebbe il diritto di venire qui e calpestare o distruggere tutti? Non vedo su che basi.
Tutte cose interessanti, certamente.
Il mio intento e la direzione che questa lettera vorrebbe prendere è però un altro.
Non mi riferisco al come e perchè mangiamo da un punto di vista psicologistico, non è di mio interesse.
La coa è più profonda.
Perchè abbiamo bisogno di assimilare energia dal di fuori? (E mettiamoci pure, cosa che comunque mi lascia molto perplesso e che non mi convince affatto checchenedicanogliscienziati!, “la fotosintesi umana”)
Il punto è che è rivelante e rilevante il fatto che tutte le organizzazioni vitali abbiano bisogno di dipendere da un mondo.
E nonostante questo ogni forma di vita è gelosa della sua indipendenza e della sua individualità.
Io personalmente mangio perchè ho fame. E il mio piatto preferito sono i filosofi arrosti.
Non è che tutte le organizzazioni vitali abbiano “bisogno di dipendere da un mondo”. Semplicemente hanno bisogno di energia e se la procurano dove la trovano, vale a dire nel mondo circostante. Potrei capire se si parlasse di collaborazione e di simbiosi, ma qui si tratta esattamente del contrario. Ogni individualità afferma sé stessa a spese delle altre e per sopravvivere ha bisogno di annichilirle e di distruggerle.
Arrosti?? Chi non sa scrivere e non è interessato all’argomento può astenersi per favore?
Leonardo, in effetti è vero che ogni forma di vita dipende in qualche modo da un’altra, pur rivendicando la sua autonomia. In special modo credo sia la specie umana a mostrare più di ogni altra il suo orgoglio nel sottolineare questa indipendenza e unicità. E certamente si, questa ambivalenza si rispecchia in ogni altro ambito della nostra esistenza.
Ma stai cercando forse di dire che dovremmo dimostrarci in sostanza più umili ed essere più rispettosi nei confronti degli altri viventi? In questo caso ti appoggio in pieno. Un pò meno se il tuo argomentare dovesse portare a concludere che siamo ”umani, troppo umani” e quindi a escludere o rendere improbabili le possibilità di esistere oltre la fisicità.
Concordo sia con Dan come anche con Andrea, non si può fare altrimenti !
Ma tu guarda che razza di ‘discussioni’ oh…ma proprio certi non hanno null’altro di cui occuparsi, null’altro da fare…beati loro!
Piccola premessa con chi si lamenta.
Trovo sia peggiore sprecare il proprio tempo ad intervenire in discussioni reputate insulse che il cercare di intavolare una discussione se vogliamo oziosa ma che ha una sua logica. Voi potete trovare stimolanti altre discussioni, ed ho il sospetto che le vostre effettivamente potrebbero risultare molto più insulse, ma d’altrocanto, non è di mio interesse farlo.
Libera.
Effettivamente intendo proprio quello che hai detto.
Però il mio intento è in generale trascendere la fisicità non in direzione di una spiritualità celeste, ma in direzione di quel soffio vitale che credo possa meglio essere inteso con il termine di energia.
Non credo che saremo mai in grado di chiarire una volta per tutte di che cosa si tratti questa “energia”. Ne quindi potremo trovare di conseguenza una parola per definirla correttamente.
Credo solo che tutti gli esseri viventi siano strutturati in virtù della vita in modi differenti, ma che abbiano un origine in comune.
Marquito
è giusto quello che dici tu.
Ma io ti domando è così semplice il fatto che abbiano bisogno di energia? Perchè hanno bisogno di energia? Io l’ho chiamata cibo perchè parlavo di esseri umani.. E comunque se non dipendono da un mondo, dove la trovano l’energia?