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Lettera pubblicata il 10 Settembre 2008. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore rexel74.
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@ Libera:
Non capisco… le mie erano domandi semplici…
È per te troppo doloroso rispondermi?
@ libera
Impossibile conoscere leggi che si contraddicono, corti supreme che altrettanto si sput..anano.
Impossibile prevedere la discrezionalità e l’arbitrio degli impiegati statali fino a che punto si spingerà: siamo stati educati pensando che fosse impossibile vivere certi accadimenti.
La realtà ha superato la più grottesca fantascienza, non esiste certezza del diritto, la Costituzione è di proprietà dei giudici che la modificano come e quando vogliono – furbamente a campione – e senza alcuna responsabilità nè civile nè penale (il CSM è una bufala).
Pensi veramente che un uomo che si sposa o riconosce diritti ad una donna sia cosciente ed istruito di tutte le conseguenze che potrà patire? Ed in tal caso chi imbecille può accettare di consegnare vla propria vita nelle mani di una estranea?
Caro david, le cose dolorose nella mia vita sono state e sono altre…
Se proprio lo vuoi sapere, non sono single da poco più di una anno. L’essere emancipata…
non saprei neanchio esattamente cosa vogliamo intendere con questo. Ho studiato,
ho viaggiato un bel pò (con amici, in coppia, da sola), lavoro, ho una casa,
sono nata a metà anni 70 da genitori, penso, moderni, che mi hanno sempre
ripetuto che la cosa più importante era essere indipendente, che mi hanno
fatto studiare e dato molta fiducia.
Boh, trai tu le tue belle conclusioni.
Giosinoi, concordo, sposarsi è da imbecilli, stare insieme a qualcuno con
cui condividere tutta o parte della propria vita è un conto, mettere la firma
su un foglio che poi richiede fior di quattrini e chissà quanti guai
per essere tolta nel caso ce ne fosse bisogno è un altro…
@libera
credo che non tu sia stata onesta e sincera nelle tue risposte, ma preferisco accettarle e risponderti.
Leggere un libro non vuol dire essere un filosofo, conoscere le tabelline non vuol dire essere un contabile, non essere sola non vuol dire vivere la vita di coppia.
Il problema che si evince dalle tue parole è sempre lo stesso comune denominatore di altri: egoismo.
Il pensare solo per se è la principale delle cause dei nostri mali. Ricordalo.
La demagogia che ha investito le persone negli ultimi trenta-quaranta anni ha avuto il solo scopo di renderle sempre più assoggettate, placate e disponibili ad accettare le imposizioni.
Abbiamo smesso di riflettere con le menti ed abbiamo iniziato a seguire le idee di altri.
Non sono un politico e non voglio parlare di questo argomento, ma per chiarirti la mia idea proverò a portarti un esempio in questo senso: I politici sono i rappresentanti del popolo e nel suo nome dovrebbero esprimersi, ma purtroppo avviene esattamente l’opposto ovvero il popolo ripete quello che il proprio rappresentante dice… Non lo trovi strano? Non ti sei mai fermata a chiederti perchè?
No, non lo hai fatto. Come non lo hanno fatto i tuoi genitori. Purtroppo.
Permettimi di citarti quello che è scritto anche su Wikipedia alla voce demagogia: “Nell’età imperiale romana (I – III secolo d.C.), quando una parte sostanziale della società era composta da nullatenenti e disoccupati, il potere politico favorì e assecondò le aspettative e i bisogni primari di questa fetta della popolazione, per ottenere consensi ed evitare rivolte. Il risultato è ben descritto dal poeta Giovenale in un celebre motto: “panem et circenses” cioè “pane e spettacoli del circo”. Venivano elargite razioni di cibo, denaro e spettacoli pubblici. I costi altissimi venivano sobbarcati alle province dell’impero che pagavano ingenti tasse alla capitale.”
Durante i millenni questo sistema è stato utilizzato molte volte (anche se in modi diversi) per gestire le popolazioni.
…
E quello non ne era di certo il primo esempio, ma ci sono anche altri riferimenti a questo sistema nei libri greci, nei racconti egizi e addirittura in quelli maya…
Ad oggi si possono riferire ad altre cose, ma il sistema di base e la reazione resta sempre invariata.
Non sono cambiate le cose. È solo cambiato il modo di renderti schiava. A renderti schiava sei proprio tu stessa e i tuoi timori di non riuscire a dimostrare che le idee di altri sono giuste.
Permettimi di citare ancora una volta Wikipedia. Emancipazione “L’emancipazione, nel senso più esteso del termine, si riferisce a tutte quelle azioni che permettono a una persona o a un gruppo di persone di accedere a uno stato di autonomia attraverso la cessazione della dipendenza (dell’assoggettamento) da una qualche autorità o potestà.”
I tuoi avi hanno sempre creduto nella famiglia. La famiglia, però, era composta da loro stessi, dal proprio partner e dalla progenie. Non dai genitori e da te. Tu dovresti essere l’autrice della nuova famiglia come per quella vecchia lo è stata da tuo padre e tua madre.
Non ti sei resa emancipata, ma isolata ed ancora più vulnerabile ai condizionamenti.
Scusami, mi dispiace che la società ti abbia illuso ed usato. Ma è una costante invariabile.
Caro paolo, non ti sembra di essere un tantino presuntuoso quando affermi di sapere cosa io e addirittura i miei genitori ci siamo o non ci siamo chiesti, dopo aver letto solo qualche riga di alcuni miei post scritti in totale anonimato? E’ come se io pretendessi di affermare che dalle tue parole si evince con certezza che sei un maschilista che picchia la moglie, o che teme che in giro non ci sia più nessuna donna disponibile a far si che i tuoi preziosi spermetti non vadano irrimediabilmente perduti. Sarebbe un po’ troppo non trovi?
Non ho mai pensato che leggere libri faccia di chiunque un filosofo, né che il sistema politico ci aiuti a farci liberi, semmai è il contrario, siamo tutti schiavi, basta solo il fatto che siamo costretti a lavorare tutta la vita per far ricchi loro e per far sopravvivere noi stessi, questo mi sembra ovvio.
Io non temo di non riuscire a dimostrare che le idee altrui siano giuste, anche perché le idee sono giuste o sbagliate relativamente a chi le enuncia o a chi le ascolta. Ho solo espresso le mie in contrapposizione ad altre e ho usato il termine emancipazione in risposta al post n.73 di jeje, chiedendole perché ritenesse che la donna emancipata costituisse un disturbo per l’uomo. Tu però hai chiesto a me cosa intendessi con questo termine, non a lei che lo ha tirato in ballo per prima, chissà perché.
Ancora una volta torno sul concetto di coppia e famiglia, ribadendo che non sento la necessità di allinearmi a questa forma di aggregazione coatta, e non perché qualcuno mi abbia in qualche modo distolta da un tale proposito, ma semplicemente perché non ho mai sentito il desiderio di mettere al mondo dei figli. Personalmente, il semplice amare ed essere amata per me conta più di qualsiasi concetto di coppia.
Non credo che la società mi abbia illusa, so quello che ho vissuto sulla mia pelle, so cosa non vorrei assolutamente che altri si trovassero a vivere, so che il 90% ciò che mi sta attorno non mi piace e che far parte di questo mondo e di questa società non è di mio gradimento, e soprattutto so che non è obbligatorio essere l’autrice di nessuna nuova famiglia se non mi sento di esserlo. Le famiglie le costruiscano le persone contente di esistere e felici di dare i figli in pasto a questi governi e a queste società.
@ Libera:
Non so se volevi riferirti a me nel tuo scritto, ma io mi chiamo David e non Paolo.
Visto che molto probabilmente intendevi me, procedo a risponderti.
Innanzitutto vorrei farti notare il fatto che non sono qui per aggredirti, ma per esporti idee e fatti.
Non picchio mogli o figli perchè non ne ho e non ne voglio. Condivido la mia vita con una lunga convivenza. Ma questo non cambia il genere di sentimento che debba essere il motivo base dei legami fra coppie.
Ho espresso quelle che sono le considerazioni tratte dalle tue parole in questo ed in altri tuoi scritti.
Con i tuoi post continui a confermare le mie teorie invece di smentirle.
Facile lamentarsi di quello che ti circonda e dire che non ti piace. Dovresti iniziare a cercare di capire il perchè avviene e indagare fino in fondo. Troveresti il vero nocciolo della questione e potresti capire se si potrebbe cambiarlo o meno.
Ovviamente ti potresti rendere conto da dove nascono i motivi e le scelte che spingono le macchine che altri ti fanno avallare… Discorso lungo e più profondo di quello che potresti pensare…
Tanto per chiarirti un’altro punto: ho chiesto a te cosa significa per quello che avevi scritto in precedenza, ma se tu ritieni di non volertene prendere merito…. capisco.
Pensavo di aver capito che le tue parole erano nate da decisioni tue. Invece, adesso, mi sembra che tu abbia preso delle strade in modo casuale e poi tu abbia cercato delle motivazioni che giustificassero queste scelte. In pratica ritenevo che tu fossi una persona più profonda che aveva commesso errori di valutazione e che avrebbe potuto capire. Che dire… Colpa mia.
purtroppo la societá di oggi ha fatto in modo e maniera che l’idea di coppia di creare una tua famiglia e no di rimanere attaccata alla famiglia che ti ha messo al mondo, non esista.La societá di oggi ci ha resi schiavi dell’egoismo e dell’ “indipendenza” che poi nessuno lo e’. Chi dice di essere indipendente e’ dipendente dal fatto che lo e’. Una volta te lo chiedevano cosa fare adesso neanche quello, guarda la moda dell’essere tutti magri e la convinzione che il magro e’ bello, le case della moda fanno in modo e maniera che tutti siano uguali, la societá gli fa comodo il fatto di farci credere di essere indipendendi per tenerci al guinzaglio e che il resto sia sbagliato come staccarsi dalla famiglia e crearsene una nuova, dire che le donne sono al pari degli uomini, siamo semplicemente delle pedine e sta a noi decidere. pero’ cosa accadrebbe se il singolo cominciasse ad aprire gli occhi e da li anche gli altri? ci sarebbe il kaos piu’ totale.
Personalmente sono contro il matrimonio,semplice perche non mi serve un contratto per amare qualcuno.libera te sei arrabbiata con la societá e su questo siamo in due tu sei arrabbiata ed io non riesco ad interagirci per via della mia mentalita’.Ma credo che non voler avere figli perche come dici te non vuoi darli in pasto alla societa’, non e’ il modo giusto di vedere le cose, un figlio ti puo’ donare e creare un amore unico e non volerli per far sfregio alla societa’… scusami ma e’ ridicolo. se sai di essere una persona con dei criteri e delle basi solide se avrai un figlio e saprai inegnargli bene non ti preoccupare che la societa’ la usera’ a suo favore.
Sono crescuta in una famiglia dove mancavano i ruoli piú che altro mancava il ruolo della madre.sono cresciuta con la convinzione che quello che accadeva nei film fosse la vita reale mi sono dovuta scontrare con la realtá e mi ci sono fatta male.quelle poche cose giuste che conosco me l’ha insegnate mia nonna un esempio di donna.
Ti sembra giusto che non ci siano dei ruoli? mia madre non ha voluto fare la donna e ha fatto figli tanto per(3), infatti li ho cresciuti io come potevo. una donna deve essere donna. a prescindere da quel che accade in torno. perche’ non cé’nulla di male in questo, c’ e’ del male se si fa il contrario. volevo un esempio da seguire che mi insegnasse cosa dovevo fare invecie che immaginarlo e adesso mi ritrovo a vivere la vita tra la realtá e un film. bello voler essere a tutti i costi indipendente…