Non so cosa ho fatto di grave o che colpe ho per lasciarmi andare cosi. Non esco, non mi preparo dei pasti regolari, non entro in contatto con nessuno. Vedo solo rincasare mio compagno tutti giorni dal suo lavoro. Anche con lui entro poco in contatto. Perché non mi stimo? Devo trovare queste risposte. Ho delle convinzioni che mi danneggiano. Che mio compagno mi evita e forse per questo mi disprezzo. Ma se lui invece sta fuori molto per altri motivi? La mia testa mi dice che mi evita. E perché dovrebbe farlo? Magari sono antipatica. Anzi me l’ha anche detto ultimamente. Non sono di buon umore. Sono sola e mi isolo senza cercare lavoro. Forse perché sono rimasta disoccupata dopo che hanno chiuso l’ albergo nel quale lavoravo. Ok. Era un lavoro a termine quindi ovviamente non una soluzione alla mia disoccupazione di lunga data ormai. Lavoravo 12 ore per due mesi senza giorno di riposo. Facevo la cameriera in sala. Il lavoro mi piaceva ma l’ambiente e i colleghi no. Lì sopportavo. E nei miei pensieri li ho giudicato molto. Ero l’ ultima arrivata e facevo quello che gli altri evitavano. Comunque … giudico gli altri e giudico me stessa. Adesso sono passato quasi due mesi da quando ho finito il lavoro. Ma non so cosa fare. Non so cosa scegliere. Passo così le giornate.
Altre lettere che potrebbero interessarti
Categorie: - Me stesso
Il tuo ragazzo se ti disprezza è proprio per questo motivo..perché ti vede piena di ossessioni mentali senza senso e ingiustificate ..e più darai peso a questi pensieri e più ti chiuderai in te stessa e dal mondo!
Non dare retta a questi pensieri..cacciali via!
Se il tuo uomo sta fuori starà fuori per lavoro no??
Certo è ….che se continuerai ad entrare poco in contatto anche con lui..e a chiuderti così e dare ascolto alle tue manie…CERTAMENTE SI STUFERA’DI TE e se né troverà un altra giustamente!
Cerca di vedere cosa vuoi realmente dentro di te e poi cerca di realizzarlo!
Se non ami il tuo ragazzo allora non prenderlo per il culo come stai facendo…lascialo! OK?
Genny,
è possibile che il tuo disagio risieda in difficoltà oggettive, come quella di trovare un lavoro minimamente soddisfacente in questo momento di crisi generalizzata, oppure principalmente nella scelta di coppia, percepita come oscurata dalla situazione esistenziale che preme su di te, mentre, invece, dovrebbe essere quella che più ti sostiene nelle varie traversie di vita.
forse sei in un momento di confusione mentale, in cui ti rifiuti di metterti in contatto con te stessa nel profondo e di comprendere cosa davvero necessita di essere impostato in modo diverso. non è isolandoti che risolverai l’intoppo, a meno che, con questo atteggiamento, tu non voglia mettere alla prova la validità del rapporto amoroso in corso, che rischi di logorare.
non puoi essere che tu a decidere quale dei due sistemi grava eccessivamente sull’altro. sforzati di prendere il toro per le corna e di ritrovare un percorso più sereno, anche se pur sempre abbastanza accidentato.
un abbraccio.
A proposito di lasciarmi..ci ho provato seriamente almeno 4 volte in questi 11 anni che vivo con lui nel appartamento che è in affitto.
Rossana, percepisco una certa dolcezza in te. La fine del mio ultimo lavoro ha lasciato un certo vuoto in me. Era duro, non vedevo l’ ora che finisse ma almeno le mie giornate erano piene. Ero sempre in movimento e questo mi piaceva. Poi non ero sola. Essere sola mi pesa. Avevo dei compiti. Mi rendevo utile, ero necessaria.
La mia famiglia di origine vive lontano in un altro paese perché a 20 anni avevo deciso di lasciarli per vivere con il ragazzo. Adesso sono passati 18 anni. Tantissimi. Quel ragazzo l’ho lasciato perché non ne ero più innamorata. Forse quei schiaffi ricevuti da lui mi hanno fatto perdere la fiducia. Ma oramai ero qui in questo paese e spinto da un collega con le parole “dai rimani qui, ci divertiamo”, non sono più tornata in Germania, ed erano passati solo 4 anni. Sono stata sfortunata con quella storia.
Sofia, come detto ho cercato di lasciarmi ma non ci sono ancora riuscita. Ne ho fatti di traslochi in questi ultimi 11 anni con lui. Traslochi per lasciarlo e poi traslochi per tornare a vivere con lui. Pure lui ha cercato sempre di farmi tornare indietro. L’ho lasciato l’ultima volta gennaio di questo anno. E a giugno sono tornato a vivere ancora con lui in questo appartamento. Lui é più stabile di me ed é in affitto nel suo appartamento da 11 anni. Non l’ha mai lasciato per venire a vivere con me ma sempre io lasciavo le case per stare con lui. Mi rendevo dipendente. Lui si rendeva indipendente. L’ho lasciato a gennaio perché a dicembre avevo scoperto una sua bugia bella e grossa. Siccome da un po di anni trascorre le ferie di Natale a casa di sua mamma che vive lontano (500km), io rimango sola in quel periodo. Non mi chiede di venire con lui ed io non glielo chiedo di portarmi. Così anche l’ultimo Natale. Io poi avevo deciso di trascorrere quei giorni con i miei in Germania. In ogni caso sentendoci al telefono mi pareva strano che mi chiamava con Internet e non con il telefono normale. Così glielo chiesto, e mi ha risposto che ha avuto dei giga per fare telefonate online e per non fargli scadere rompe a tutti con queste telefonate. A me la cosa pareva molto strano. Poi una volta che era tornato dalle sue vacanze sono incappato nel suo passaporto e non ho resistito nel sfogliarlo per vedere se c’era qualche indizio. Ed eccoci un bel timbro di Marrakech con la data dicembre 2015! Ci sono rimasta malissimo. Mi ha fatto voluto credere di essere a casa dalla mammina mentre in verità era a Marrakech. Così ho iniziato ad evitare ogni contatto con lui. Ero arrabbiata, triste, disperata. Poi dopo 11 giorni me ne sono andata via una sera con il necessario.
Genny, credo che la condizione di dipendenza dal proprio compagno sia molto pericolosa, perché ti rende fragile, sola, facilmente manipolabile.
Cerca di renderti autonoma, con qualsiasi lavoro, ma anche creandoti amicizie, svaghi, una vita tua in cui sentirti bene. So che è dura se non lo hai fatto finora, ma è l’unico modo che possiedi per uscire da questa schiavitù psicologica e per rendere il vostro rapporto più equilibrato. Ricordati che chi sa di avere potere, quasi sempre lo utilizza per soggiogare il prossimo, come temo stia facendo il tuo compagno.
In bocca al lupo!
Genny,
A MIO AVVISO, dopo tanti tentativi di allontanarti da questo compagno naufragati nel nulla, ancora non sei riuscita a metabolizzare la scoperta di Marrakech, con la relativa ulteriore perdita di fiducia in lui e nel rapporto.
FORSE il disprezzo che proietti su di te fa capo proprio al circolo vizioso in cui ti senti risucchiata: senza lavoro non c’è autonomia, e senza autonomia non si è il grado di farsi valere, quando necessario.
hai considerato l’idea di tornare dai tuoi per qualche tempo? tanto per mettere una distanza logistica fra voi e avere la possibilità d’identificare con maggior serenità il bandolo della matassa che potrebbe riportarti a un’interiorità più autentica?
non lasciarti andare: cerca di reagire, in qualsiasi modo ti sia congeniale.
Grazie Rossana, oggi almeno sono uscita a buttare immondizia e visto che era una bella giornata ho prolungato l’uscita per fare una bella passeggiata nel parco. Così almeno curo il mio corpo. Ne ho bisogno di movimento e oggi non mi sentivo stanca. E da un po che pure penso di andare a trovare i miei in Germania ma finora al solo pensiero si è limitato. Poi mi vengono diverse paure e in pratica non metto niente. Negli ultimi anni, ogni volta che ci vado da loro mi ammalo e passo le giornate a letto. Chi sa come mai.
La disoccupazione è un grosso problema. Sono reduce di mobbing anni fa, per la precisione é successo nel 2005. E mi sono fatta convincere di non valere. Facevo l’infermiera. La mia autostima si è sgretolata. Poi ero sempre più depressa ed esausta. Così un anno dopo ho deciso di non fare più l’infermiera. Un peccato, anche se non era il mio lavoro da sogno, ma lo svolgevo bene. É una professione importante.
Qui sei in buone mani se sei depressa.
@Genny direi che è ora di prendere in mano la propria vita e questo non significa necessariamente stare con qualcuno; se sei tedesca non capisco cosa ci faccia tu ancora qua?
Hai un brutto rapporto con i genitori?
Fossi in te ripenserei tutto; mollerei questo tipo che ti fa star male, tornerei in Germania e mi accontenterei di qualunque lavoro che permetta di vivere dignitosamente.
Poi magari un bel periodo da sola male non ti farebbe.
Che ne pensi di smettere di voler star male e cominciare ad agire?