Buonasera a tutti,
scrivo questa “lettera” cercando un consiglio, un’opinione riguardo una situazione in cui mi ritrovo in questo momento: durante le vacanze pasquali, per caso e per mezzo di alcuni amici in comune, ho conosciuto un ragazzo di quasi 30 anni, fisicamente discreto, anche se ciò che ha attirato la mia attenzione inizialmente è stato il suo essere carismatico. Si vede fin da subito che c’è un buon impatto: ridiamo, scherziamo ed in qualche modo “comunichiamo” con lo sguardo l’attrazione che ci trasporta l’una verso l’altra, anche se io personalmente non l’ho dato troppo a vedere, non conoscendo l’elemento che avevo di fronte. Mi racconta che non vive piu’ qui dove abito io per questioni lavorative, ma che ogni 15-20 giorni scende per stare con i familiari e con gli amici della nostra città. Con estrema gentilezza, mi accompagna a casa la stessa sera della nostra conoscenza ed io lo ringrazio sia verbalmente che telefonicamente, sentendoti in qualche modo “in debito” e dal giorno seguente, quando lui torna dove lavora, ci sono state tutta una serie di conversazioni dove lui esprime il suo desiderio di tornare anticipatamente per conoscere meglio me e così fa. Nonostante apprezzi molto il suo gesto, durante le nostre uscite che sono state sia in gruppo che solo a due, mantengo sempre un certo “distacco”, non raccontando troppo di me o almeno di raccontare il minimo indispensabile, l’adatto per conversare con una persona che si sta conoscendo, senza essere precipitosi. Durante le uscite di gruppo, premurosamente si preoccupava se mi stessi divertendo, se avessi bisogno di qualcosa, se avessi voluto tornare a casa, mi offriva bevute e cene, mi veniva a prendere lui e mi riportava a casa come un vero gentiluomo, senza chiedermi neanche un centesimo nonostante da casa mia a casa sua ci fossero diversi km, ribadendo che per lui era solo un piacere vedendomi anche preoccupata di saldare in qualche modo la sua gentilezza e questo mi avvicina lentamente a lui. Sembra quasi correre la situazione, senza che noi lo volessimo consciamente, anche se il tutto fin a quel momento procedeva bene. Durante le uscite singole, arriviamo a parlare dell’argomento relazioni: mi racconta di aver avuto una storia di 6 anni dove si accennava anche al matrimonio, cominciata quando era ancora al liceo, ed una storia di 3 anni e mezzo, finita ad ottobre dell’anno scorso. Mi racconta del fatto che si rende conto di avere quasi 30 anni e sa che certe esperienze non le potrà piu’ fare e mi racconta del suo voler avere una testa libera dai pensieri, di volersi divertire, vivere la libertà, avendo anche un po’ paura di una nuova relazione al momento e mi racconta di ragazze che si erano dichiarate di recente e di come a lui scocciasse dovergli dire di “no” perché gli sembrava come trattare male qualcuno. Io gli racconto qualcosa del mio passato, non esponendomi troppo e delle mia potenziale ricerca di una relazione seria, della serie se ci frequentiamo è perché vogliamo capire se tra me e la persona in questione ci può essere qualcosa e che se poi ci si rende conto che non c’è niente che potrebbe nascere, pazienza, almeno c’è stato un tentativo. La conversazione inizialmente si conclude con il rendersi conto che entrambi cercavamo qualcosa di diverso, ma poi io mi sono fatta prendere da un coraggio estremo, dicendogli “ma non c’è proprio possibilità che tra me e te nasca qualcosa?” e da lì proviamo a parlarne insieme e decidiamo di provare a costruire le basi per una relazione. Il weekend va splendidamente e lui riparte ad inizio settimana. Accade che un nostro amico in comune, non coscente del fatto noi due stessimo uscendo insieme, mi propone un’uscita a coppia, facendomi capire che le sue intenzioni non sono quelle di un amico. Io mi sento in dovere per correttezza nei suoi confronti di fargli presente questa situazione e chiedendogli se fosse dunque il caso di dire al nostro amico che noi due ci stavamo frequentando… la reazione è alquanto inaspettata: mi risponde che dovrei uscirci a prescindere da lui, che per lui anzi sembrava tanto un bravo ragazzo, che lui al momento non vuole responsabilità perché non ha la testa per gestirle, che non stiamo insieme che anche lui lì dove sta esce con tante ragazze. Rimango un attimo interdetta chiedendo cosa intendesse per altre ragazze (se amiche o altro) e non capisco dunque che senso abbia avuto il discorso che ci eravamo fatti, che io non l’avevo intesa come una dichiarazione, ma comunque come un impegno a provare a costruire le fondamenta per provare a stare insieme e come risposta, mi dice che per ragazze intende amiche ( quando ho letto il messaggio gli credevo, ora non piu di tanto) e che gli sembra un po’ troppo pretendere la monogamia e che ha bisogno di estrema calma, anche se certamente gli piaccio. Rifletto un po’ e provo a far finta di niente ed a comportarmi come sempre, aprendomi di piu’, coinvolgendolo di piu’, ed inizialmente sembra essere anche lui normale fin a quando non procedono con i giorni le conversazioni: è piu’ freddo, a volte non risponde ai messaggi, non usa nomignoli come prima, ed al momento che cerco di essere piu’ dolce, smonta il tutto con battutine. Tra due settimane dovrebbe tornare ed io mi sento male perché vorrei vederlo ma allo stesso tempo ho paura che non sia la stessa cosa per lui e da oggi sto provando a non cercarlo. Capisco che possa sembrare un po’ inverosimile la situazione in così poco tempo, ma vi assicuro che si erano create circostanze e ci siamo detti cose e lui ha fatto cose per cui era quasi impossibile non cominciare ad affezionarsi. Possibile che si sia volatilizzato tutto? Adesso non so come comportarmi… Vorrei capire cosa sono per lui a questo punto, se è cambiato qualcosa, non capisco perché questo cambio repentino. Mi piacerebbe sapere la vostra e se c’è un modo per recuperare il nostro rapporto e se reputaste non vi fosse, come posso accantornarlo.
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Categorie: - Amore e relazioni
La tua storia mi fa pensare che fino a qualche decennio fa era ancora possibile frequentare dei ragazzi per il piacere di vivere il corteggiamento… ci si sentiva durante il giorno, si andava al mare insieme, si usciva a cena: tutto nella norma! Ne è passata di acqua sotto i ponti da quei tempi. Sia chiaro: la donna non ci metteva il pensiero, per lei era un amico (non un fidanzato) e lui sapeva che non ci sarebbe potuto essere dell’altro… nella sua testa ci sperava, aggiungerei meno male. Niente, accadeva che con il tempo ci si perdeva di vista perché le amicizie con gli uomini durano una stagione: quando realizzano che non ci potrà essere dell’altro se ne fanno una ragione e se da una parte non ti tolgono il saluto dall’altra non vanno in giro a vantarsi della vostra frequentazione perché sanno che si è tratto di un’amicizia innocente a limite del bambinesco. Vantarsi di queste cose sarebbe preoccupante, parlarne tanto per parlarne sarebbe anche peggio. Dopo un tot di tempo si scocciano… realizzano di non essere corrisposti e amen! Non ti nascondo che, quando mai fosse ancora possibile, non avrei problemi a coltivare questo genere di amicizie perché mi è difficile vivere l’ uomo come un compagno… per cultura sono portata a relazionarmi all’altro sesso da donna a uomo. Non riesco a fare battute o cose di questo tipo, mi rendo conto che la cosa potrebbe stranire chi la pensa diversamente e magari immagina che un uomo si potrebbe invaghire di te; chi lo pensa evidentemente ignora i condizionamenti della morale. Ad ogni modo perché dare al corteggiamento un’altra connotazione? Potrei uscire con un uomo solo per il piacere di sentirmi donna.
Ciao,
Purtroppo lui te l’ha detto dall’inizio che non era interessato ad avere una relazione seria e che vuole sentirsi libero e divertirsi.
Cio` che pero` gli hai trasmesso tu e` il contrario. Tu vuoi di piu`, vuoi cercare di costruire una relazione, e lui si e` allontanato perché appunto volete cose diverse.
Non avrebbe senso per te sperare che lui cambi idea, quindi ti consiglio di dimenticartene perché di faresti solo del male