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Lettera pubblicata il 16 Giugno 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore kaber.
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Aaccqquuaa e Virgi, nella risposta a Suzanne ho cercato di riassumere la “summa” della mia filosofia, che peraltro la nostra Acqua HH22OO conosce da tempo, e non posso – rivolgendomi a Virgi – ricapitolare il lungo percorso che mi ha portato a certe conclusioni.
Posso solo dire che la “visione” della relazione cambia nelle storie “d’amore” perché emerge lentamente la verità tra i due protagonisti. Verità che decine di altre ragioni, inconsce e consce, avevano coperto per raggiungere l’obiettivo secondo gli stereotipi del momento sull’amore.
L’amore può diventare sacro, divino direi, proprio quando si è superata la fase sessuale, non escludendola, intendiamoci, ma integrandola nel rapporto quando questo è diventato “esclusivo” in maniera irreversibile perché si è “voluto” che questo avvenisse. Ecco perchè ripeto continuamente che l’amore è un prodotto della VOLONTÀ. la facoltà che ci distingue dal resto degli esseri viventi sulla faccia della Terra, e che ci avvicina, nella realizzazione dell’amore con quell’atto, al sacro e al divino.
Il resto sono tentativi come dice giustamente HH22OO, ma non sono tutto quello che si può trovare sull’amore in questa vita. C’è altro, ma bisogna cercarlo, e con la mente “libera” da qualunque condizionamento, non dando nulla per scontato. Anche quelli che ci sembrano acquisiti, e che, senza offesa per nessuno, definiamo come “la scoperta dell’acqua calda”.
Ciacciao.
virginia
Mi fa piacere vedere che almeno tu sei realista.
Le coppie intorno (anche quelle che sembravano più solide) si sfaldano.
Può succedere anche a te all’improvviso come un fulmine
a ciel sereno.
Quindi conta molto la TOLLERANZA, cioè accettare
i reciproci difetti, anche quello di un’eventuale
sbandata del tuo compagno, che poi si rende conto
però che sua moglie (Tu) sei più importante.
Maldamore, diciamo che va valutata ogni situazione che può verificarsi, ma complessivamente mi trovi d’accordo.
Trovo molto centrata e realista l’osservazione di Virginia.
Impossibile essere nella testa altrui,anche in quella della persona piu’ cara.
Concetto elementare e semplice ma terribilmente scomodo.
Al quale, credo,si dovrebbe aggiungere l’evolversi nel tempo di ogni individuo, che spariglia ancor piu’ le carte.
Personalmente trovo che riconoscere questa debolezza, questo nostro essere in bilico, possa solo aiutarci ad essere piu’ vigili nel proseguio del cammino
Adam,
dal mio punto di vista è negativa la totale simbiosi: anche in coppia ognuno dei partner dovrebbe poter conservare la propria individualità, la propria sensibilità e la propria visione sia della vita che del mondo. non ci si dovrebbe “fondere” nell’altro, pur potendo questo accadere, persino involontariamente!
Ciao Rossana,
Per me profondamente vero quanto scrivi.
Leggendo il tuo post, due immagini contrapposte mi sono immediatamente apparse:
Ho ripensato al bellissimo e straconosciuto brano di Gibran ((Riempa ognuno la coppa dell’altro, ma non bevete da una coppa sola ./. Lasciate piuttosto che vi sia un mare in moto tra le sponde delle vostre anime etc..)
Mentre il mio lato demenziale ha scavato e riportato alla memoria una irriverente canzone:
https://www.youtube.com/watch?v=GW9Ksk0eY-s
Adam e Rossana, credo purtroppo si possa fare ben poco, sia per quanto riguarda Il fatto di essere più vigili sia per quanto riguarda la simbiosi.
Se la persona cambia o nasconde cosa puoi fare?
E poi, parliamoci chiaro, se durante un rapporto devi vivere nell’angoscia di stare sempre sul chi va la o nell’attenzione estrema di non sbagliare mai, suppongo sia particolarmente
stressante e controproducente anche per il rapporto stesso.
E’ anche vero che si vive in un’epoca dove si cambia a ritmo incalzante spinti da una società e da elementi esterni che impongono modifiche alle quali in realta neanche si crede.
Ciao Virginia,
Devo essermi espresso poco chiaramente, non intendevo essere vigili come fare attenzione (in maniera conscia-attiva), semplicemente credo che la consapevolezza che nulla è immutabile per “partito preso” possa essere un aiuto ad essere piu’ sensibile (ma naturalmente/inconsciamente) ai cambiamenti.Tutto qui.
Ancor piu’ lontano mi é il concetto di sbagliare in un rapporto di coppia (se si è in buonafede ovviamente)
Tantomeno quello del vivere sul chi va la,concordo con te.
Anch’io penso che ognuno debba conservare
uno spazio solo suo, nell’arco della settimana.
Essere sempre insieme è stressante
e controproducente.
E poi come dice virginia, non si può vivere
nell’angoscia di sbagliare e nella paura
di perdere l’altro.
Strano, io non mi separerei un istante da lei. Tra le altre cose siamo i migliori amici l’uno dell’altra. Forse è quello il segreto per far durare i rapporti sentimentale: diventare amici.