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Lettera pubblicata il 16 Giugno 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore kaber.
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Virginia, tu non hai partecipato al lungo dibattito sull’argomento, anche se io ti ho anticipato che tutto è nato dal mio bisogno di capire il “perchè” di certi comportamenti della donna che amo, e che non solo per questo considero intelligente e matura. Eppure ho scoperto che quei famosi imprintg del caleidoscopio avevano alterato la visione di un aspetto essenziale delle relazioni sentimentali e infondo dell’amore.
Se a te appare singolare che una donna, persino non italiana, ma con una forte componente sessuofobica “vittoriana” proveniente dagli esempi materni, non possa, anzi NON DEBBA giustificare ogni istanza sessuale come “amore” pur di accettarlo come lecito, e quindi creare dentro di sè una spirale di “equivoci” su quell’ultimo malinteso termine, bè, io invece ti dico che per me non lo è. E almeno a me stesso e a lei lo si è dimostrato.
La storia è lunga e ripeto, non posso riproporla, ma come ho detto nel precedente post, i labirinti della mente nei quali si insediano certe “norme” comportamentali che alterano per le piú varie ragioni il significato di certe “emozioni”, sono sconfinati.
Per quella donna averlo capito ha significato rivedere un trascorso vissuto “nell’equivoco” di cui ho accennato, e un presente che non si evolveva proprio a causa di quell’equivoco non chiarito. Soprattutto a sè stessa.
Il post precedente in non era evidentemente indirizzato a Virginia ma a Vic. Mi scuso con entrambi.
Golem, quelle donne non amavano il marito, altrimenti a letto con te non ci venivano. Così come questa Francesca di cui sono andato a leggere qualcosa. Lei non ama il marito. Crede di amarlo ma non é così. Diciamo anche che é una delle tante persone che non sa cosa vuole.
Si può essere anche timorati di Dio ma non amare i propri compagni.
Io te lo ripeto ancora una volta, ho ricevuto una educazione rigida stile tua moglie, ma non ho mai pensato ad un mio ex amore nel modo in cui tu dici lo abbia fatto tua moglie o la mia amica.
Io non sono la norma ma neanche ciò che dici tu é la norma.
Mi pare di aver già accennato ad una mia precedente storia prima di conoscere mio marito. Una grande attrazione fisica ma null’altro. Non c’erano condivisioni, caratteri differenti e vedute differenti. Solo sesso….come si fa a scambiarlo per amore?
E’ vita vissuta anche quella che ti dico io e che mi raccontano le mie amiche, alcune delle quali, nonostante abbiano famiglia andrebbero a letto con chiunque.
Ma non c’e’ amore verso il marito, solo situazioni di comodo e di lunga relazione che non conviene chiudere.
La cultura non c’entra.
Vedi Virginia, è chiaro che quelle donne non amassero i compagni, ma forse ne erano convinte, perchè – e lo ripeterò sino allo sfinimento – gli era stata “inculcata” un idea sbagliata di cosa realmente debba chiamarsi amore.
Il problema che si è a lungo dibattuto sul forum è proprio il significato di quel termine che molti, forse i più, equivocano in buona fede perché lo assimilano alle emozioni che, continuo a ribadire, sono SEMPRE di origine fisiologica, sessuale è meglio dire, ma che torno a ripetere, sono state “educate” da una certa cultura a non essere accettate per quelle che sono, creando inevitabilmente un errore di prospettiva, specie se si prendono decisioni su quella base, che prima o poi, come sappiamo, si esaurisce.
Il caso di mia moglie rientra nelle aberrazioni dovute ad una certa educazione, che dipingeva il sesso come qualcosa di “sporco” se non collegato all’amore. Ora, è abbastanza ovvio che il bisogno di sesso invece è assolutamente indipendente dall’amore, diventando una potente integrazione di quest’ultimo se e quando è avvenuto il passaggio “maturo” alla comprensione del vero significato di quella parola.
Riesci ad immaginare quante donne sono convinte di “amare” un uomo perché corrisponde a un certo stereotipo? Una infinità. Tra queste forse rientravano quelle che ho “frequentato” io, che in quel momento hanno visto infranti certi principi che le avevano “assistite” sino a quel momento>>>
>>> trovandosi di fronte alla forza di quell’istinto sessuale che forse non avevano considerato come si sarebbe dovuto considerare. Ergo, cosa non ha funzionato nel loro rapporto se sono state portate a tradirlo? Io non lo so, e neppure mi interessa saperlo, ma è CERTO che tutto è nato da un equivoco sull’amore.
Non so quale fosse l’equivoco di quelle donne, ma so -e ora lo sa anche lei- quale era quello di mia moglie, che le impediva di vivere la sessualità adulta se non legata a immagini stereotipate di quell’amore romantico, a volte struggente e sofferto che ha alimentato la sua adolescenza, fatta di romanzi rosa e film romantici con inevitabile happy ending.
Per una ragazza cresciuta con quei “principi”, le prime spinta sessuali non potevano che essere “immaginate” con quegli stereotipi, anche se la realtà oggettiva era completamente diversa.
La faccio breve, e vorrei essere chiaro una volta per tutte. Il suo non era un ricorrere al ricordo di un ragazzo che peraltro non la ricambiava, e anzi neppure immaginava il suo “stato”. Era un cercare quello “stato” per giustificare il sesso. Cosa impossibile da mantenere nel tempo in un rapporto “reale” se non si è superato quell’equivoco di natura moralistica che le era stato trasmesso da una rigidissima madre, realmente vittoriana.
Abbiamo impiegato tre, anni ma l’ha superato quel “complesso”, e il castello delle illusioni si è dissolto per lasciare il posto alla realtà. E ora ama da “donna”.
Golem io credo che quelle donne avessero convinto più te che loro del fatto che amassero il marito, così come questa Francesca di cui tu parli, e della quale sono andata a leggermi alcuni stralci.
Le emozioni, nell’ambito di un rapporto di coppia, nascono sempre o quasi da un istinto sessuale, e ciò è così da quando esiste il mondo, a prescindere dal fatto che questo sesso ti venga inculcato essere sporco. Cosa credi che nella mia rigida educazione non era compresa questa “sporcizia del sesso”?
Ma tutto questo si supera crescendo ed entrando nella realtà. Seguendo il tuo discorso sarebbe come continuare a credere a Babbo Natale e alla Befana. In fondo anche quelle credenze ci sono state inculcate non ti pare?
Ti sei convinto che quelle donne amassero i loro uomini in quanto “stereotipi”. Perdonami ma non é così anche se sicuramente esisteranno donne che sposano uomini perché rappresentano modelli di marito ideale. Ma questo accade da secoli anche negli uomini che sposano la brava ragazza che rispecchia gli ideali di moglie e mamma.
E credo sia piuttosto normale che questi uomini o queste donne, sposate in quanto modelli, non rispecchino l’ideale in fatto di attrazione sessuale.
Ma, non vedo la novità.
Chiaro che questi uomini, o queste donne, saranno sempre attratti da personaggi che possano stimolare il loro impulso sessuale dato che non avviene da mogli e mariti.
I romanzi rosa e i film romantici piacciono anche a me, e sapessi quanto mi piacerebbe che la
la realtà ricalcasse quelle situazioni. Ma la realtà é diversa. E anche per me i primi impulsi sessuali sono stati immaginati con i contorni della storia d’amore, e come sarebbe potuto essere altrimenti?
Non siamo bestie e abbiamo dei sentimenti, per cui vedo piuttosto normale il fatto di abbandonarsi ad emozioni diverse che vanno al di là del sesso.
Quello che, forse fai fatica a comprendere é il fatto che difficilmente una donna cerca solo il sesso in un uomo, anche se può accadere. Ma ciò non é dovuto ad educazione e cultura, come tu pensi, ma semplicemente ad un modo di essere diverso da quello maschile che spesso cerca solo sesso senza nessun tipo di coinvolgimento.
La donna Inuit o Masai, benché impostata in maniera differente da leggi, culture, usi e regole, e non lettrice di romanzi rosa, non é comunque diversa dalle altre donne della terra in fatto di sentimenti.
Vic,
se avessi partecipato al lungo dibattito sull’ILLUSIONE in amore e derivati, a quanto so di te, credo che non avresti modificato i tuoi concetti in merito.
forse potresti farlo in futuro, per scelta o a seguito di nuove esperienze, che hanno maggior peso dei convincimenti altrui. si vive di sé e per sé, non per sentito dire…
gli usi e costumi, oltre a connotare epoche e luoghi, fanno capo ai diversi ambienti (economici, sociali e culturali) in cui si è calati. persone appartenenti a elite abbienti, di solito poco imbevute di valori religiosi, sono più inclini di altre, maggiormente legate a carenze di mezzi vari, a cercare momentanei PIACERI sessuali, che non hanno niente a che vedere con pressioni ormonali a fini riproduttivi.
non siamo più schiavi della natura. il trasporto sensuale di sporadici amplessi ha ben poco in comune con la vera multiforme attrazione. spesso, per un certo tipo di uomini e donne, non è che giocoso passatempo, voglia di novità, priva di proiezioni future. non BISOGNO, ma DIVERSIVO!
ampliare troppo l’argomento distoglie dal punto d’avvio. PER ME, una precedente relazione amorosa, se mai avesse necessitato di AUTO-GIUSTIFICAZIONE morale nel passato, NON aveva motivo di continuare a mantenerla immutata per decenni nel ricordo. TRE anni di “riesame” sono tanti per la spontanea revisione di un vissuto!
casi singoli restano eccezioni. per alcuni apparsi qui, molto dipende ANCHE dalla libertà mentale con cui li si interpreta…
Virginia,
anche secondo me Francesca “vuole bene” ma non “ama” il marito. credo che lei stessa ne sia pienamente consapevole.
per quanto mi riguarda, di solito cerco d’immedesimarmi il più possibile nelle situazioni descritte che ritengo d’interesse evitando, però, salvo rare eccezioni, di giudicare pesantemente scelte o limiti. libera comunque di esprimere opinioni a favore o contro, soprattutto sui casi che l’hanno richiesto.
concordo in special modo con:
– “Io non sono la norma ma neanche ciò che dici tu é la norma.” – il punto cruciale sta proprio qui: NON si può applicare una “tesi” costruita appositamente per dipanare un proprio vissuto o i propri concetti sul tema a tutte le persone che sperimentano difficoltà in amore.
– “Solo sesso….come si fa a scambiarlo per amore?” – se può farlo una ragazzina alle prime armi, come può continuare a farlo una donna matura, nell’ambito di un matrimonio consolidato nel tempo, dopo aver messo al mondo figli?
– “non ho mai pensato ad un mio ex amore nel modo in cui tu dici lo abbia fatto tua moglie o la mia amica.” – credo non ci possa essere esperienza personale più soggettiva di quella amorosa. inutile volerla incanalare in filoni prestabiliti, benché l’obiettivo e i tentativi di raggiungerlo si tratteggino sempre sulla stessa falsariga.
per lo stesso percorso un’infinita varietà di vissuti! tutti umanamente degni, se non di comprensione o condivisione, per lo meno di rispetto!
Virginia, io prima di avvicinarmi al “fenomeno” di cui ho parlato, davo per scontate come te che certe cose che io ritenevo “normali” lo fossero anche per gli altri, ma ho scoperto che non è così. Fin quando non entri nella psicologia di una persona NON si può sapere come certe “azioni” culturali producano un’azione soggettiva. Come vedi in te lo ha fatto un un modo, in Sally in un altro e in quelle donne altre ancora. Ma la cultura è la stessa. Questo dovrebbe far rassegnare Rossana, che insiste sulla soggettività del singolo caso, e pensa che io generalizzi, quando in realtà quella cosa la dico da tre anni. Il vero punto è COME si “elabora” l’istinto sessual amoroso attraverso le “mores” correnti.
Quelle donne non mi hanno convinto di niente, ho solo constatato i fatti. E questi erano quelli che ti ho esposto, e cioè che tutte, in un modo o nell’altro, hanno tradito i principi ai quali riferivano la loro morale.
Quindi è chiaro che c’era un’errore di valutazione nel valore che davano a quell’amore per il marito, i figli e la famiglia.
Ovviamente questa riflessione l’ho fatta dopo la ricerca su mia moglie, che mi ha spiegato cose che non immaginavo, proprio perché, come qualcuno pensa, le liquidiamo come scontate, o “acqua calda” se preferisci. Termine qui molto usato per credere di aver capito tutto sui sentimenti.
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