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Lettera pubblicata il 16 Giugno 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore kaber.
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Vic se hai l’anulare più lungo, fai piu’ fatica a toglierti la fede e quindi dovrebbe essere il contrario : ). Mah, credo che, in generale, indipendentemente dall’anulare, gli uomini abbiano più bisogno di sesso e che se davvero capitassero loro delle “offerte su piatti d’oro o d’argento” non le disdegnerebbero, nemmeno se già impegnati in un rapporto serio (soprattutto se vi è’ la garanzia che restino occasionali e nascosti e che la donna in questione poi non pretenda di più ). Gli uomini infatti hanno meno problemi a distinguere il sesso dall’amore e quindi per la maggior parte non so tratterebbe un “vero” tradimento, ma solo una piacevole e disinteressata “ginnastica”.
Vero Eau. Non capisco però perchè formalizzarsi sulla materia dei piatti di servizio: ai maschi interessa poco.
Golem, quelle “virginie” che hai conosciuto tutto sono fuorché donne innamorate del loro marito. Ne conosco tante, molte delle quali mie amiche. Il loro é un amore di facciata, stanno bene con il proprio marito tra alti e bassi, ma se capitano loro occasioni che a loro garbano non se le lasciano sfuggire.
Di contro posso dirti che di “golemini” ne ho incontrati anch’io, alcuni attraenti stile Mister “X” ma stop. Non faccio parte di quelle “virginie” che pure esistono. Come esistono quelle che in ragione di una propria morale non cedono agli istinti. Ma esistono anche uomini così.
La fantasia che continui a citare é normale, e accade anche nel sesso maschile. Normale fantasticare su una donna o un uomo che non si conoscono.
Continui a citare anche il romanticismo. Nel mondo occidentale é presente certo, come non lo é in altri mondi. Ma chi ti dice che la donna Inuit offerta all’ospite non abbia dei sentimenti verso il proprio marito ed esegua “l’ordine” solo perché imposto da quella cultura?
Ognuno ha i propri usi, costumi e religioni che impongono le loro regole, anche in ambito sessuale e amoroso e che vengono rispettate gioco forza. Anche calpestando il proprio sentimento.
Non penso che anche una donna di una tribù indigena, dove il romanticismo non é presente, seppur preposta a determinati doveri e imposizioni, non abbia un sentimento oltre che un istinto sessuale.
Poi ognuno gestisce il proprio sentimento a seconda del proprio modo di essere. Per…
quanto mi riguarda, il voler bene ad una persona vale molto più di una notte di sesso, che é comunque un desiderio che soddisfo con mio marito.
Non do nulla per scontato, semplicemente sostengo che una donna innamorata con un altro uomo non ci va, ma non certo per forzatura culturale o morale. Che poi esistano anche forzature morali o culturali ok, ma non é una regola neanche questa e, soprattutto non é una novità.
Certo Virginia che non erano innamorate del marito, perchè non avevano ancora fatto i conti con l’istinto, e chiaramente quell’amore era all’applicazione del famoso protocollo sociale di cui accennavo, che se rispettato ti fa dire a te stessa e alla “comunità” che sei una donna che ama il marito.
Francesca (di cui non so se hai seguito la vicenda) è una brava ragazza di circa 40 anni, che dice di amare il marito, ma ovviamente non è vero, ma non finge, è solo confusa. Perchè per la sua cultura, aver seguito il “protocollo” la qualifica come una donna che ama il marito e la famiglia, poi incontra (lo “cercava” in realtà) Robert su una chat, e alè, va in confusione, e mo’ ama pure lui. Biblicamente per giunta.
Non a te evidentemente, per come ti descrivi, ma non sai quanto quelle “istruzioni per l’uso” possono spostare la bussola per orientarsi in amore? È con mia moglie che l’ho scoperto, ma perchè la amo. E oggi lo sa anche lei quanto una certa educazione, o “protocollo” sessual-amoroso, ne limitava la femminilità e la crescita come donna all’interno della coppia.
Non devi pensare che il tuo essere in equilbrio tra morale e sentimenti sia la norma. È esattamente il contrario, e nella maggior parte dei casi lo è nella massima buona fede. Ti assicuro che quelle “virginie” erano tutte brave ragazze, alcune timorate di Dio.>>>
>>> Ma non immagini neppure come si sentivano soddisfatte dopo aver “peccato”. Vita vissuta Virgi. Poi si sentivano in colpa ma non durante.
Ho citato l’esempio estremo della Inuit, per sottolineare che la morale amorosa delle varie culture non c’entra niente con l’istinto amoroso. Anzi, la nostra morale amorosa quando è molto severa, porta spesso a dover giustificare con l’amore e un certo romanticismo un banalissimo bisogno sessuale. Sono fantasie romantiche che attengono alla nostra cultura dell’immaginario amoroso, mentre non hanno nessun peso in altre. Aver scoperto il perchè di certe fantasie in mia moglie, e cosa in realtà volevano coprire, ha significato la differenza tra salvare il matrimonio e concluderlo.
A molti appaiono scontate certe “fantasie”, te compresa, ma se andassi oltre la “superfice” che te le fa apparire tali, scopriresti che sono tutt’altro che banali, perchè nascondono dedali di incredibili dinamiche psicologiche di “gestione” del desiderio sessuale, che ai due estremi sono la ragione sia di un certo romanticismo esasperato che della pornografia. Le due facce queste della stessa medaglia chiamata “morale”. In entrambe i casi un banale -quello sì- bisogno di sesso.
Per Acqua e Virginia
“Cresciamo in un mondo caleidoscopico di esperienze e idee che formano le nostre preferenze SENTIMENTALI. Il senso dello humor di nostro padre e il suo interesse per la politica o i film; il modo di parlare della mamma e il suo senso estetico; come i nostri genitori sottolineano quanto dicono con silenzio o risa; che cosa fa arrabbiare i fratelli e le sorelle, e come si sentono provocati; la visione degli insegnanti sulla giustizia, l’onore e la gentilezza; ciò che gli amici trovano disgustoso o intimo: migliaia di forze sottili costruiscono le nostre convinzioni individuali, gli interessi e i valori. Così, quando siamo adolescenti portiamo già nel profondo di noi stessi un insieme di caratteristiche da ricercare in un partner.
Il sessuologo John Money, della Johns Hopkins University, chiama questo stampo mentale inconscio “mappa dell’amore”. Egli ritiene che i bambini comincino a elaborare queste mappe fra i cinque e gli otto anni, e che esse diventino stabili nella pubertà.”
Da: Donne, il primo sesso” di H. Fisher
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Lo stesso concetto è stato elaborato in precedenza da Lou Andreas Salomé in “La rivolta dell’eros”.
Consapevole della sessualità che pervade gli esseri umani dalla pre-nascita alla morte, ritengo non sia difficile per uomini e donne adulti identificare il tipo di coinvolgimento nei confronti di un partner, ovvero distinguere fra semplice soddisfazione dei sensi e ampia gratificazione multifattoriale.
segue per Acqua e Virginia
“Normalmente, specie all’inizio di una relazione di coppia, l’amore non è costruito o vissuto nel rapporto con l’amato, ma è legato a esperienze e FANTASIE passate. Tutti noi infatti, prima d’innamorarci, fantastichiamo una specie di programma amoroso con un partner ipotetico, rischiando così di vivere, al momento dell’amore, una relazione immaginata in precedenza. Tuttavia questa viene quasi immediatamente adeguata al rapporto con il partner reale.”
Da: “Che cos’è l’amore” di Giacomo Dacquino
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Non ho interesse a elaborare tesi da adattare a personali vissuti. Né avrebbe alcun senso per me riassumere la visione d’insieme di questo o quel studioso…
Mi limito da una ventina d’anni ad approfondire per hobby l’argomento, vastissimo e spesso per molti versi indefinito o indefinibile, comparando saggi di specialisti vari, al fine di meglio interpretare la realtà del fenomeno amoroso. Le assonanze derivanti da diverse scuole di pensiero sono gli elementi che ritengo degni di maggior considerazione.
Ciò non toglie che ne accolga alcuni con più forte adesione di altri. Come ad esempio la convinzione che l’amore non sia soggetto alla volontà, nascendo spontaneamente dall’inconscio, e che non possa in alcun caso permanere immutato nel tempo.
Utilizzo nel confronto parole più autorevoli delle mie più per opportunità che per carenza d’idee. Contributi che spero utili anche per i giovani nelle prime esperienze di coppia.
“Cresciamo in un mondo caleidoscopico di esperienze e idee che formano le nostre preferenze SENTIMENTALI…Così, quando siamo adolescenti portiamo già nel profondo di noi stessi un insieme di caratteristiche da ricercare in un partner.”
Infatti, comprese le aberrazioni e le nevrosi che ci sono state trasmesse da quei “riferimenti”
Le descrizioni di Rossana pescano sempre nell’immaginario idilliaco dell’amore, ignorando che la maggior parte di noi ha ricevuto “imprinting” nevrotici se non patologici di quel sentimento.
Che ricerca è quella di riferirsi alla visione idealizzata dell’umorismo del papà o della gentilezza di questo o di quello quando ne hai avuto uno che era il contrario, o una madre che il sesso lo vedeva come la regina Vittoria. E il resto delle nevrosi famigliari, anche “benigne”, in cui la maggior parte di noi è cresciuta? Non sono imprintig anche quelli. E non incidono nelle scelte? Sembra piuttosto la solita ricerca di “conferme” alle proprie aspettative, non certo uno studio serio di quel fenomeno dell’animo umano, con tutte le sfumature che lo contraddistinguono, spesso tutt’altro che romantiche.
Se non si vogliono razionalizzare i propri trascorsi per quelli che sono stati “realmente”, proporre il meraviglioso mondo di Amelie come traguardo dei sentimenti è praticamente inevitabile. Ma è una fuga dalla realtà, non la realtà.
Tutto parte da un sentimento, un’attrazione
e non dipende dalle qualità oggettive di una persona,
ci piace quella, punto.
Poi trattandosi di sensazioni, pensieri, non è detto
che quello che pensiamo sia la realtà.
Parlando di educazione “vittoriana”
non sto dicendo che questa educazione sia del tutto negativa, certe cose sono giuste, il senso della famiglia , la disponibilità a sacrificarsi se necessario, ma in una vera coppia non ci devono essere barriere.
Il sesso è una parte molto importante, ma non l’unica.
Il reciproco aiuto è cosa molto importante e anche
il senso di stabilità.
Non è che appena si presenta un problema uno dei due debba mollare, il matrimonio è un impegno , va difeso.