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Lettera pubblicata il 16 Giugno 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore kaber.
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Acqua,
La tua testimonianza è interessante, benché rientri a grandi linee nel consueto “iter amoroso al femminile”.
1 – Poiché hai a portata di mano la posibilità di una vita sessuale appagante, in termini di quantità, appare evidente che il tuo desiderio volge verso una diversa qualità. Mai sperimentata prima oppure sfumata nel tempo.
2 – Poiché, come illustrato dalla Fisher (antropologa), per una donna è più difficile che per un uomo scindere il sesso dal sentimento, appare scontato che non desideri SOLO sesso ma che, come la maggior parte delle donne, lo vorresti UNITO a un progetto di relazione più sfaccettato.
Se trattasse di una penuria di gratificazione sessuale, è probabile che ti concentreresti più rapidamente e con minori difficoltà sugli uomini che, invece, noti come quadri estetici, incapaci di mettere in moto l’insieme di impulsi, fisici e psichici, suscitati da un inconscio bisogno di miglior benessere di coppia.
Non è sufficiente trovare un partner disponibile: si vuole quello capace di coinvolgere, nel MOMENTO in cui si è pronti ad aprirsi a nuove esplorazioni.
Tutto nella NORMA, come affermato anche da quanto segue: “L’essere umano percorre un graduale tragitto psicologico, passando dalle sensazioni alle emozioni, dalle emozioni ai sentimenti, dai sentimenti alla FANTASIA.
segue…
segue per Acqua
Molte situazioni non sono vissute nella reatà, ma nelle rappresentazioni mentali che danno vita a eventi desiderati ma non accaduti, allontanandone altri subiti o temuti. L’immaginario permette così la soddisfazione parziale di aspirazioni non realizzate o non realizzabili e quindi consente un certo adattamento alle limitazioni della quotidianità e una miglior accettazione dei divieti sociali.” (Da “Cos’è l’amore” di Giacomo Dacquino – psichiatra, sessuologo e psicanalista)
Personalmente, pur non disconoscendo l’influenza storico-culturale sul comportamento umano, varia per epoche e latitudini, preferisco basare le mie convinzioni su nozioni più basilari d’antropologia e d’evoluzione genetica. Non escludo affatto che esistano casi particolari, ANCORA molto condizionati dalle imposizioni castranti della morale cattolica, ma non ritengo corretta l’applicazione di tale variante in ambito generalizzato o assoluto.
Dal mio punto di vista il rimpianto di qualcosa che non è più o l’interesse per qualcosa che non è mai stato o ancora non è, sono ben diversi dalla decisione, non condivisa da un amante in carne e ossa, di portare avanti repporti di coppia paralleli, nella sognante speranza di qualcosa che forse mai sarà.
Nella fantasia c’è un aspetto che non fa per niente parte della mia indole ma che racchiude la bellezza di una vivacità di pensiero di affascinante pregio, affine alla poesia.
Vic,
“la mente è componente essenziale del sesso e se ci tieni alla persona con cui lo fai (che sia moglie, amante o amica….) il sesso è più appagante che farlo con una sconosciuta, di cui non sai fino a che punto fidarti.”
avrei voluto riportare anche l’aspetto che hai espresso ma non c’era più spazio a disposizione…
rappresenta spesso l’aggravante verbale in relazioni fra persone di scarsa maturità psico-emotiva, che si dicono e si promettono di tutto e di più al fine di enfatizzarne i ritorni passionali.
Rossana, sono sostanzialmente d’accordo su quanto espresso da Dacquino sull’immaginazione. La componente “rimpianto del non vissuto” o “nostalgia di emozioni passate” costituisce sicuramente uno dei motivi che hanno enfatizzato la mia idealizzazione ed è prevalente sulla componente sessuale (altrimenti non si spiega perché io mi senta relativamente appagata sotto questo aspetto e la mia fantasia continui a viaggiare in direzioni diverse).
È innegabile che rivedere M. abbia mi provocato una sorta di “risveglio” ormonale, e che io abbia desiderato di averlo fisicamente vicino e di toccarlo, ma rimango dell’idea che se avessi potuto approfondire la relazione, non mi sarei “fiondata” a letto con lui, ma avrei piuttosto “giocato” con le mie emozioni a livello mentale per rivivere certe situazioni o compensare il non vissuto e sentirmi “importante”. Questo sarebbe stato rischioso nelle condizioni di forte eccitazione psicofisica in cui mi trovavo: l’istinto avrebbe potuto prendere il sopravvento e creare confusione . In realtà, inconsciamente, avevo già previsto dei sistemi difensivi ancora prima di incontrare M., tant’è che alla famosa festa avevo insistito che venisse tutta la mia famiglia. Dopo “ho perso la testa” .
Probabilmente la considerazione di Golem che si tratti di un atteggiamento infantile /immaturità emotiva che andrebbe rielaborato, considerata la mia età, è corretta: prima o poi “crescerò”, ognuno ha i suoi tempi.
Comunque fin da molto piccola (6-8 anni) mi inventavo delle storie pazzesche di cui ero protagonista e che prevedevano continue trasgressioni di regole e convenzioni, talvolta con esercizio di poteri soprannaturali. A volte, anche adesso, mi immagino di essere la donna di un guerrigliero rivoluzionario sudamericano o di essere rapita dai pirati …Insomma forse ho letto troppi romanzi di fantasia o visto troppi film da piccola e questi mi hanno condizionata : ).
Quindi cara Acqua questo sig. “M” lo hai conosciuto prima di tuo marito, e da quel che leggo avevi già la miccia accesa verso di lui. In pratica hai conosciuto tuo marito quando l’interesse per “M” non era svanito. Non sei l’unica a cui capita questo. Ho citato anche la mia amica che pur vivendo un buon matrimonio ha ancora nella testa un suo vecchio amore.
D’altra parte tu stessa specifichi che gli altri ti attraggono solo dal punto di vista fisico. Quindi “M” lo vedi come una persona con la quale potresti avere una relazione. C’e’ qualcosa di più di una semplice attrazione e viene da lontano.
Forse tuo marito non é stata la prima scelta, ma una persona con la quale ti trovi bene ma non é proprio l’amore.
Resto sempre dell’idea che se ami una persona non vai alla ricerca di altre relazione né tantomeno sei sempre con la testa ad un’altra
Per quanto riguarda i castelli di fiabe mi sembri un po’ predisposta. Tendi un po’ a fuggire da una realtà che non ti piace.
Golem, anche tra gli antichi ebrei, tra i Masai, in Siberia e addirittura in Medio Oriente ci sono usanze simili a quelle degli Inuit.
Ogni cultura, religione, uso e costume indirizza un popolo o una minoranza verso uno stile di vita imposto da esigenze e regole. Non vedo cosa ci sia da meravigliarsi se queste imposizioni avvengano anche attraverso i rapporti di coppia o in ambito sensuale.
Certo bisognerebbe sapere cosa ne pensa la donna inuit offerta all’ospite. Semplicemente potrebbe…
eseguire una regola imposta ma con la testa e con il cuore essere altrove.
Non sono lontani i tempi in cui le donne europee venivano obbligate a sposarsi con uomini imposti dalla famiglia mentre magari le stesse erano innamorate di altri.
Acqua costruisce il castello di fiabe intorno ad “M”, ma esistono anche uomini che sognano l’amore prescindendo dal semplice rapporto sessuale.
Poi, purtroppo, la conoscenza e la frequentazione possono far crollare i castelli che si sono costruiti.
Quella che tu chiami morale é un’altra regola della società che vuole ovviamente che l’istinto sessuale non prevalga sul sentimento e su quanto si é costruito in una coppia o in una famiglia.
C’e’ la testa Golem e la ragione. Anche tra gli uomini. Altrimenti non si spiega come tanti uomini rifiutino facili avventure in nome di un sentimento e di un senso di responsabilità verso la famiglia.
Nell’ uomo comunque l’istinto sessuale é molto più presente che in una donna la quale abbisogna dell’uomo giusto che la attragga sotto altre forme. Per l’uomo non serve.
Quello che dico riguardo tradimento e passione lo sappiamo tutti é vero così come sappiamo tutti che c’e’ chi si fa i castelli in aria prima di iniziare una relazione. É normale anche questo.
Virginia, non ho molto tempo, ma continuo a dirti che certe aberrazioni sono frutto di una forzatura culturale, che ogni tanto “salta”, come è capitato a parecchie donne convinte come te di amare il marito. Ed è successo con me. Quindi nulla è dato come scontato. L’unica certezza sono gli istinti, e seppure tu ti senti sicura del fatto tuo potresti ricadervi come quelle “virginie” che ho conosciuto, in treno, al lavoro, all’università o nel condominio dove abitavo durante la famosa nevicata dell’85. Tutte innamoratissime del marito e della prole che si sono fatte trombare dal bel giovanotto che ne ha rotto e interrotto le “credenze”. Anche senza volerlo.
Comunque Virgi, tu citi delle evidenze, io invece ho “cercato” di spiegare cosa si cela dietro quelle che “sembrano” cose scontate, e come queste a volte si manifestano per “sdoganare lecitamente” certi desideri. L’uso della fantasia romantica è una di queste. Ma se pensi che questo accada in tutte le femmine del mondo e nelle diverse culture, credo che ci sarebbe da discutere. Il romanticismo è l’ammore come lo vedi tu e milioni di altre donne, è un solo prodotto occidentale. L’istinto sessuale è universale. È il come soddisfarlo che cambia, anche con l’utilizzo di quegli escamotage morali di cui si è accennato
Secondo la teoria dell’anulare,
gli uomini che hanno l’anulare più lungo dell’indice,
hanno un maggior livello di testosterone,
sono geneticamente più portati al tradimento
e hanno più successo con le donne.
Viceversa nel caso contrario, quindi controllate
la mano del vostro compagno…
Se siete interessate, trovate facilmente
i particolari sul web.
Virginia, M. per me non è propriamente una “novità “. Ll’ho “conosciuto” circa dopo un anno che mi ero fidanzata e gli avrò parlato con lui in tutto 4-5 volte (di cui una al telefono). Poi , nonostante mi sia imposta di fare una scelta, mi è rimasta una fissazione per 3-4 anni (“come sarebbe stato se…”), tanto che viene citata anche sul mio papiro
di laurea. Poi finalmente me la sono messa via e, salvo qualche sporadico sogno (notturno), per i successivi 18 anni tutto ok, fino allo scorso anno quando l’ho rivisto e sono andata in confusione. Non ha nulla di speciale e nemmeno e’particolarme te bello, non abbiamo niente in comune. Razionalmente so che è assurdo, ma il mio corpo e le mia mente “non rispondono”. Comunque mentre una volta questa fantasia mi faceva star male con forti sensi di colpa, ora no, la vivo come una situazione fantasiosa e non mi provoca . disturbi . Anche se ci penso troppo spesso e scrivere su questo sito mi stimola il pensiero.