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Lettera pubblicata il 16 Giugno 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore kaber.
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>>> Quella “viaggiatrice” ferroviaria che incontrai molti anni fa, sono sicuro che fosse salita sul treno certa di “amare” e rispettare il marito, e fosse anche una brava mamma. Sono certo perché durante la chiacchierata, per le cose che diceva sembrava di vedere certi post di questo forum dove si legge di “leggerezza e perdita di valori della società” “poca serietà” e “mancanza di responsabilità”, non immaginando che a un certo punto le arrivasse la “sorpresa” della Natura che le ha smosso chissà quale subconscio. Ma che per la verità ha sorpreso più me, che davvero non mi passava per l’anticamera del cervello un bel niente, perché avevo una ragazza amata che mi aspettava a Milano e che sarebbe morta in un incidente due anni dopo. E di storie così folgoranti potrei citarne altre.
Aveva 30 anni e due figli, e ha scoperto 3 o 4 ore dopo essere salita sul treno, che forse non era vero che amava il marito “completamente”, “veramente”, visto che stava infrangendo il protocollo. O forse ormai l’aveva già infranto. E comunque voleva infrangerlo. Glielo chiesi e mi disse “Si, lo voglio”. Non parliamo di quelle che sono andate oltre; ma non conosco quelle che non lo hanno fatto perché “seguivano il protocollo” ma lo avrebbero infranto volentieri. A parte Barbara.
Hai capito cosa ho voluto dire? È vero che non si può fare un processo alle intenzioni, ma quelle intenzioni dicono molto sulla qualità di “altre” scelte. Almeno a me.
Ciao
Virginia ha ragione, ma il tema va esplorato più a fondo.
Dottor Golem, qui a Vergate conosco uno che si è riprodotto a 73 anni (di cognome mi pare faccia Gitto o Vitto, una cosa così) barattando una katana del 1200 con una prestazione in treno, peraltro ad alta velocità, e dice che si sente come un adolescente.
Ad un esame obiettivo mostra effettivamente un discreto tono muscolare, scarsa compromissione del visus e manifesta una notevole compliance che non mancherà di giovargli. La invito a riconsiderare il ruolo del ADH e del TFSH negli anziani.
Viriginia, infatti, non sempre, la condivisione di valori e il senso di appartenenza all’altro si realizzano pienamente: si parte con questo progetto e pieni di buone intenzioni. Tuttavia, soprattutto se l’amore nasce in fase adolescenziale, si crede fermamente che tutto prima o poi convergerà nel migliore dei modi, mentre spesso succede che i naturali ed inevitabili cambiamenti nostri e dell’altra persona e quelli causati da eventi esterni, creino delle incompatibilità. A questo punto se “il sentimento” è abbastanza forte si abbandonerà l’idea del perfetto incastro per cercare di consolidare il rapporto attraverso una lavoro di mutuo adattamento.
Se l’amore è solo scelta, dovrebbe funzionare lo stesso, anche se imperfetto. Purtroppo la razionalità non vince sempre. Per quanto “si voglia” comportarsi in un modo, succede che quella che tu chiami “indole” , ovvero l’istinto, può confonderci. Mi chiedo se sia effettivamente così drammatico assecondarlo, se in quel momento proprio non se ne può fare a meno. In fondo si tratterebbe soprattutto di sesso.
Con questo non intendo dire che tradirei mio marito per togliermi uno sfizio: penso che non lo farò mai. Probabilmente farei come Suzy e scapperei non appena la fantasia si dovesse avvicinare troppo alla realtà.
Golem , depurarsi da queste fantasie non è semplice, soprattutto se questa propensione è insita nel proprio essere da sempre.
So che questa incapacità di “tagliare” deriva da pigrizia mentale e immaturità, probabilmente anche da egoismo. Effettivamente è una dipendenza vera e propria e quindi per liberarsene servirebbe un lavoro duro. Una soluzione facile potrebbe essere quella di creare le condizioni che la fantasia si realizzi in modo che poi ci si trovi davvero davanti ad un bivio e che scegliendo la strada “giusta”, si dimentichi per sempre quella “sbagliata”, opportunità che mi è stata negata. La cura palliativa invece consiste nel crearmi altre distrazioni per distogliere il focus dalla mia fantasia principale. Questa evidentemente non sta funzionando perché mi sento sempre più confusa è disponibile a mettere in discussione alcune mie convinzioni “morali” che prima ritenevo inossidabili con il rischio, prima o poi, di incasinarmi sul serio.
Si Acquifera, è una dipendenza, “una droga”, un “rifugio”, ma tu non sei messa male come succedeva a Sally, o come certi nick che abbiamo conosciuto, tu ne sei conscia. Ma qualcuno che ti aiuti a capire il PERCHÈ “ti droghi” devi trovarlo, visto che mi pare non ce la fai con tuo marito. Non basta questo luogo. Questo al massimo può servire a mettere a fuoco il problema, (se si ascoltano i soggetti “normali”) ma la soluzione sarà solo tua, vostra. Evita solo di parlarne con i cretini di tutte le categorie sennò ti incasinano veramente.
In realtà non puoi nè devi eliminare le fantasie e la tua “poiesis”, perché fanno parte del tuo essere “fatta” di Acqua, deve cambiarne la natura, cercando di capire perché tendi a magnificare gli aspetti che tu ritieni “misteriosi” nella gente, e perché “certi” uomini smuovano determinati livelli di immaginazione, quando nella realtà siamo quasi tutti dei “tarelli” visti da vicino. Devi cioè capire da dove ti arriva questa idealizzazione sessual amorosa.
Sarebbe interessante osservare se l’insorgere di quei “film” metaerotici che ti fai sia collegato a momenti e situazioni emotivamente particolari per te, forse legate a emozioni antiche o a chissà che cosa, oltre la routine assassina, o sia solo idealizzazione da inesperienza amorosa, e curiosità da bisogno di “conoscenza”. >>>
>>> Ma potrebbe essere che con tuo marito siate diventati lentamente dei “soci” di un’impresa famigliare. Succede, lo sai, e va chiarita la cosa. Io quello ho cercato di capire in casa mia. Non l’avessimo fatto, oggi eravamo una delle tante coppie “mature” che dopo oltre 20 anni si lasciavano, senza capire il perchè. D’altronde le relazioni di amore si aggiustano più con la testa che col cuore.
Ma non riesco a capire perché non puoi ritornare a parlarne con tuo marito. Il problema è lì e lo scansi. Non comprendo come potresti evitare un confronto con lui, in ogni caso.
Una cosa è chiara però, ed è che in un modo o nell’altro ti senti in “gabbia”. Sembra la gabbia di un passero furbissimo che avevo raccolto cucciolo e nutrito con lo stuzzicadenti. È cresciuto in casa quando ero un ragazzo. “Joe il Passero” si chiamava, e la sua gabbia aveva sempre la porta aperta. Girava per le stanze, spiluccava sul nostro tavolo quando si mangiava e poi andava a scagazzare qua e la per la gioia di mia sorella e le maledizioni di mia madre.
Scappò due volte, forse proprio per il “sesso”, per il richiamo della Natura, e per due volte torno dopo qualche giorno a rifugiarsi nella “sua” comoda gabbietta dove trovava cibo e un “caldo” giaciglio.
Morì una notte di primavera “schiacciato dall’amore” di mia sorella, che ogni tanto tentava di farlo dormire vicino a lei. Peccato, perchè era simpatico.
Ciao
——–
Interessante Professor Yog, ADH e TSFH?
La libertà privata
comprende il modo d’amare,
che NON può essere
uguale per tutti.
Insisto nel testimoniare
una specie d’amore
“non passione folgorante
e non stanca routine”
per niente illusoria,
né immatura.
Ha accresciuto di senso
la normalità dell’esistenza
ed è rimasta per decenni
pressoché immutata,
nella lontananza
come nella vicinanza.
Può succedere che
un rapporto di coppia
si delinei nel tempo
con la spontaneità
priva d’obiettivi concreti
che l’ha caratterizzato
fin dall’inizio.
L’attrazione sessuale,
pur così importante,
può essere tutto e niente.
E’ indispensabile RADICE,
su cui talvolta
s’innesta e perdura
l’umano SENTIMENTO amoroso,
NON sempre animato
dal solo istinto di procreazione.
Acqua, la perfezione non esiste ed é anche normale che gli incastri non siano perfetti. A maggior ragione come puoi pensare che una qualsiasi novità possa essere il pezzo mancante?
Se l’amore nasce in età adolescenziale si avrà il vantaggio di crescere insieme. Normale anche che dall’adolescenza all’età adulta ci sia un cambiamento sostanziale ma é pur vero che poi bisognerebbe stabilizzarsi e non cambiare testa di continuo. Io credo che sia un discorso più di indole personale. Se si é volubili si resta tali.
Ma io mi chiedo, rifacendomi al discorso fatto in precedenza, che se un uomo, maschio, cedesse di continuo a quelli che sono i suoi istinti naturali dovrebbe andare a letto con qualunque donna gliene dia la possibilità ? Eppure non sempre é cosi.
Golem, certo che non ci sarei mai andata a letto con mister “X”. Ne con lui ne con altri.
Quando sei preso da una persona non vedi nessun altra, ma questo accade soprattutto nella fase dell’innamoramento, quando si é coinvolti completamente da emozione e passione.
Molte unioni si tengono in piedi per tanti motivi e credo che in quasi tutte prima o poi si attraversi una fase di stanca.
Io ripeto ancora una volta quanto ho scritto in precedenza, e cioè che oggi le unioni che sfociano in convivenze e matrimoni sono prese con leggerezza e superficialità, al solo scopo di soddisfare i propri bisogni del momento senza sapere cosa si cerca in realtà.
Gli istinti naturali e sessuali sono sempre esistiti ma anche i…
sentimenti esistono. É anche vero che sempre oggi si vive nel concetto che la vita è breve e bisogna approfittare di tutto ciò che ci capita. Siamo sempre lì, sono cambiate troppe cose e le teste della gente sono spesso manipolabili con estrema facilità.
tornando alle fantasie “al femminile”, condivido tre commenti di PRAGMATICO buon senso.
—
“Personalmente se una persona pensa troppo spesso ad un suo precedente amore, qualcosa non torna. O non funziona il proprio matrimonio, o non si ama il proprio partner, o l’amore precedente é stato piuttosto intenso e non facilmente rimpiazzabile.” (Virginia – post 114)
“Qaundo ci si trova in una situazione di stress
nella vita o anche all’interno di una coppia,
succede che si costruisce una propria “isola”
di fantasia, dove esiste il bello e la gioia
e il male e la cattiveria non esistono,
per aiutarci a sopportare la situazione. “ (Vic – post 188)
“Mi piace però la risposta di Vic chd spiega come, spesso, queste”creazioni” spesso nascano a scopo “difensivo” e non per egoismo.
Costruirsi un castello, una piccola fortezza dove per potersi rifugiare e riposare. Chiudere il ponte levatoio e ritirarsi nella torre. E’ un atteggiamento che può sembrare controproducente e che alla lunga lo diventa. Può rimanere un rifugio temporaneo o diventare una prigione (…) “ (Acqua – post 189)
—
PER ME, TANTE parole (cariche ormonali e diagnosi di dipendenze varie incluse) rivestono elucubrazioni soggettive, per comprovare la validità della soluzione di una specifica crisi di coppia.
F. non è Sally; A. non è né F. né Sally.
STESSO PROBLEMA di base, in donne e situazioni DEL TUTTO diverse, per cui può non essere attuabile la stessa conclusione.