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Lettera pubblicata il 16 Giugno 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore kaber.
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Acqua,
per me quello che più conta in qualsiasi momento di vita è il proprio equilibrio interiore, sia legato ai sentimenti come a ogni altro aspetto dell’esistenza.
ritengo giusto esprimere un’opinione, soprattutto se richiesta, e mantenerla o ribadirla in seguito, se permane la stessa. meno utile riprendere casi esposti (e già discussi soprattutto con gli interessati) e farne un campo di battaglia per imporre come assoluto il proprio punto di vista, oppure esautorare con varie modalità chi la pensa diversamente.
do sempre credito a chi parla di sé e illustra le proprie scelte in un suo momento; molto meno a chi immagina che queste possano valere per l’intero genere umano.
PS: se le tempeste ormanali si possono e si devono domare, perché non dovrebbe essere possibile domare anche i sentimenti, o per lo meno tenerli a bada come si preferisce?
Rossana, direi estremamente interessante e convincente il tuo commento 200.
Nei primordi della sua esistenza l’essere umano si trovava esposto a pericoli che minacciavano continuamente la sua integrità fisica; questa traccia di sovreccitazione e paura è rimasta attiva e latente, anche se non si manifesta in modo costante.
Questo spiega perchè molti rapporti siano inquieti
e fatichino a trovare l’equilibrio.
Un uomo e una donna che si incontrano, partono da due vissuti differenti.
Per restare insieme bisogna raggiungere appunto
un equilibrio che permetta di stare insieme,
pur restando se stessi.
Vic, mentre ti fai una cultura a buon mercato su questo sito scrauso, la tua compagna sta covando cose vastase.
Ti ha detto che non è innamorata e che c’è pure un amante francese, vedi tu. Forse ti sta mandando messaggi subliminali.
Io, dal canto mio, ho un’unica curiosità: il francese ha votato Macron o Le Pen?
Possibile che non accettiate altri tipi di amore
se non i vostri?
Francesca ha cura di suo marito e dei figli,
è una buona mamma e moglie pensa alla casa e soddisfa il marito a letto, ma ha diritto
di sognare , di evadere dalla routine e di cercare
l’amore vero.
Magari non potrà realizzarlo, ma non proibiamo i sogni,
che sono una delle poche cose rimasteci
in una società in cui la libertà è sempre meno.
C’è un mondo….là fuori!
Ha diritto di sognare andando a letto con un altro uomo?
E questo é amore nei confronti del marito?
Mah…non definirei una brava moglie quella che finge Amore verso il marito e cerca emozioni altrove…Certi sogni sono “proibiti” e se uno/a li vuole fare, addirittura realizzare, sappia che non è carino se c’è’ di mezzo un rapporto di fiducia. Non è facile ammettere che è una colpa, forse perché il gusto sta proprio in questa trasgressione.
“Non è facile ammettere che è una colpa, forse perché il gusto sta proprio in questa trasgressione.”
Essenziale e cristallino. Come una poesia di Ungaretti.
Virginia,
lasciando da parte il caso specifico, su cui non mi sembra il caso di continuare a infierire, faccio presente che, se un partner è scontento della sua unione di coppia consolidata, e magari ampliata con la nascita di figli, ha di solito due alternative.
– la prima, egoistica, di rompere i patti e di tentare una nuova avventura amorosa: scelta di solito ampiamente criticata, in quanto incide, a volte molto dolorosamente, su altri, magari pure del tutto innocenti.
– la seconda, altruistica, di mantener fede agli impegni assunti, magari anche solo a beneficio della serenità dei figli, trovando un proprio equilibrio emotivo/esistenziale di qualche tipo all’interno o all’esterno della coppia, evitando che altri ne siano al corrente.
in tale critica circostanza la scelta ottimale può essere decisa soltanto dal diretto interessato, in quanto da diversi punti di vista entrambe le soluzioni sono sia dolorose che controverse.
quasi certamente l’opzione dipende dal temperamento, dalle occasioni che si presentano dall’esterno e dal benessere d’insieme sperimentato sia nel rapporto di coppia e di famiglia che nella situazione economica e sociale in cui si è immersi.
per giudicare un singolo caso bisognerebbe conoscerne almeno alcuni dettagli, fermo restando che sarebbe pure preferibile aver sperimentato di persona, almeno in parte, lo stesso tipo di difficoltà.
più che legittima, comunque, una visione preferenziale sulla prima o sulla seconda alternativa.