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Lettera pubblicata il 16 Giugno 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore kaber.
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>> non perché ha più sentimento di un maschio, ma perché per lei una sco.... -che “istintivamente” significa un certo rischio futuro- ha modulato il suo approccio al sesso come tu lo descrivi secondo la solita vulgata. Peró quasi NESSUNO si chiede davvero perché una donna è così e un uomo normalmente (ma stanno cambiando le cose) non lo è. Poi, come ho scritto cento volte, a questi comportamenti naturali si sono sovrapposte lentamente la cultura sociale che ne ha moralizzato le espressioni, e la religione che le ha addirittura sacralizzate. Infatti oggi uno come Itto, in maniera nevrotica se non patologica, nella sua donna ideale cerca la figura della Vergine Maria, alla quale molto del romanticismo si rifà. Tanto che già nel Medioevo quello era l’appellativo della donna angelicata, paradigma della madre: Monna (Madonna). E le regole morali non le hanno mai fatte le donne, ma l’uomo, compresa la nascita del “romanticismo, -che è a sua volta una “norma” – che ha condizionato il destino della donna, che o si adeguava o col c.... che si sposava e poteva riprodursi e sostentarsi.
Se tu pensi che una donna in trip ormonale sia più sentimentale di un maschio nelle stesse condizioni, stai solo applicando uno stereotipo culturale, non una evidenza naturale.
Una donna è più “attenta” perché fa un ovulo al mese per una quarantina d’anni, circa 500, in una vita! Tu nel pieno delle forze fai centinaia di migliaia di spermatozoi AL GIORNO. Se pensi che questa REALTÀ non condizioni il comportamento sessuale, o l’amore se ti piace, mi dici solo come siamo arrivati all’amore attuale dopo milioni di anni di evoluzione, ma non il perché. E quel perché è rimasto in noi, anche se non in modo cosciente.
Io passo per uno scemo per molti frequentatori del sito, e non mi meraviglia, ma la loro ignoranza non mi basta per non dare a questi del “tubo digerente” quando non capiscono. Per fortuna non tutti sono “Lettore”.
Virginia, però ci dobbiamo capire, perché mi sembra che tu abbia già in testa la tua versione, cosa non infrequente su questo forum. Il diario, come dice la parola stessa, è una cronaca giornaliera dove vengono descritti i fatti salienti di quel giorno, e non solo quelli del “de cuius”. Quello compariva solo quando era il suo momento. Ci compaio pure io, dopo esserci conosciuti ovviamente.
Se non ti piace il fatto che quel soggetto, stante la relazione pressoché inesistente, se non per quei pochi incontri “biblici” di cui ti ho accennato, non rappresentava altro che una “idealizzazione” del paradigma dei suoi sogni adolescenziali – supperggiù come quello di Dante per Beatrice – non importa, io so che è così.
Se pensi che Acqua, una brillante e intelligente partecipante al forum, e da me stimata, benchè maritata ha una fissazione fantasiosa da anni per un uomo col quale non ha avuto neanche un solo incontro, e che praticamente non conosce – e come lei tantissime altre creatici di fiabe lette su queste pagine, dovresti intuire quanto l’immaginazione agisca spesso e volentieri nella vostra psicologia amorosa, creando mondi inesistenti che tuttavia interagiscono con quello vero, sino a sostituirlo, come stava accadendo nella mia coppia e in altre osservate da questo forum. Ma quel “lui” non c’entrava niente, la figura era collegata al suo, di lei, stato di fregola giovanile. È chiaro che se l’ha indirizzata per la prima volta, e per una serie di ragioni anche casuali, verso un soggetto, quello diventa come L’etolologo Lorenz per le paperelle, che la prima cosa che vedono muoversi appena nate diventa la loro mamma. Spero di essere stato chiaro.
Se vuoi saperne di più sull’origine di certi comportamenti femminili che noi diamo per scontati, leggi quello che scrivo a Vic su questo stesso thread. Ma con la mente “libera”.
Ciao.
virginia
Anche mia moglie teneva un diario,
eppure era vergine, nulla di strano
quindi in questa cosa.
Il diario ha una sua utilità, e ho notato che a tenerlo
sono soprattutto le donne.
Nel suo caso annotava scrupolosamente quello che faceva
con tanto di orari.
Poi un bel giorno ha smesso d’improvviso a metà
delle pagine del diario.
Quando l’ho conosciuto l’ultimo appunto risaliva
a tre quattro anni prima.
Come è cominciata, questa cosa è finita e senza
un avvenimento particolare a quanto ho letto, non ha avuto più l’esigenza.
https://www.youtube.com/watch?v=ueIHOVJjLfs
riflessione sul cervello-mente umana, che non è rimasta ferma alla sopravvivenza-riproduzione dei primordi (contemplata nella parte rettiliana) ma nei millenni si è arricchita anche della capacità di provare, riconoscere e gestire emozioni (parte limbica).
la sessualità ricade nell’attitudine dei rettili mentre l’innamoramento è generato da quella dei primati umani, che hanno maggiormente sviluppato l’aspetto limbico rispetto ad altre specie animali.
gli attuali individui, se mentalmente sani, abbastanza esperti e maturi, sanno benissimo distinguere il sesso dall’amore, che lo include ma non sempre come elemento primario.
altro sembrano essere la fantasia, l’immaginazione o il piacere di avere poesia nella propria quotidianità, che non sono aspetti illusori ma elementi con cui si desidera arricchire la banalità dell’esistenza.
opinioni personali, ovviamente!
—
PS: forse avrei potuto trovare qualcosa di più affine a quanto intendevo evidenziare o di maggiormente attendibile dal punto di vista dell’autore che lo ha illustrato ma non mi andava di perdere troppo tempo sul tema.
Golem, io non conosco la storia di Acqua ma da come scrivi pare si tratti di una fissazione verso chi neanche conosce. Ce ne sono migliaia di situazioni così, anche da parte di elementi maschili.
Diverso il discorso di tua moglie che, sempre da quanto scrivi, stava mandando all’aria un matrimonio perché pensava continuamente a una sua storia del passato, reale e vissuta. E una storia vissuta non é immaginata. Si può eventualmente immaginare il futuro ma non immaginare un passato vissuto.
Te lo ripeto ancora Golem, anche io ho ricevuto una rigida educazione morale e ho avuto le mie storie giovanili anche piuttosto intrise di passione. Un paio ti ho già detto che le ricordo con nostalgia e, in teoria, potrei anche soffermarmi a pensare a come sarebbero potute evolversi in futuro se ci fosse stata la dovuta maturità o altro. Resta inteso che fino ad oggi non mi é mai passato per l’anticamera del cervello di mandare in crisi il mio matrimonio ripensando al mio passato. Se ciò dovesse accadere o fosse accaduto evidentemente qualcosa non funzionava a dovere nella mia unione o più semplicemente non avevo mai messo da parte la mia precedente storia.
Vic, non mi pare strano che si scrivano diari. La mia meraviglia riguardava il fatto che si teneva un diario per appuntare per anni ricordi di una vecchia storia d’amore.
Virginia, il discorso è più complesso e devi tenere conto che lei non è te, quindi quello che tu leggi in un modo lei lo fa in modo diverso, e non posso riepilogarlo in poche righe, se pensi che mi ci sono voluti quasi tre anni di ricerche e discussioni. Però il matrimonio lo stavo mandando a monte io – che per esempio non mi tengo nessun “bel” ricordo a cui ricorrere, tanto per dire. Ci stavo pensando perchè mancava “qualcosa”, ma non sapevo cosa, perché lei come moglie, madre, compagna, socia, lavoratrice e quant’altro era ineccepibile. Insomma, vedeva il matrimonio come una cosa “seria”, un impegno da onorare, sia pure voluto. Quella era la sua visione, non so se mi capisci. Questo stereotipo, probabilmente assorbito dalla madre, molto dedita alla famiglia, ma severa e pudica, lo collegava alla vita matrimoniale, mentre evidentemente la fase giovanile a quella della libertà e dei sogni romantici alla “Baci Perugina, nella quale però insisteva un’educazione molto rigida, dove la parte sessuale era vista come un “dovere” e non come un mezzo per “comunicare” i sentimenti in modo “speciale”, e godendo senza inibizioni della gioia dei sensi. Ecco perché le naturali istanze sessuali della gioventù le virava in “romanticismo” esasperato e la vita matrimoniale in un “impegno”.
Ora che lo ha capito, e si è liberata di quegli infantilismi, ha riconquistato una femminilità matura e guadagnato una consapevolezza erotica priva di quei moralismi che dovevano vederla collegata
all’innamoramento delle fiabe, svincolando il piacere fisico dal sentimento “obbligato” a questo. Insomma, è finalmente libera di non doversi rifugiare nelle emozioni illusorie legate a un immaginario adolescenziale, e accetta la sua fisicità senza quelle ipocrisie che ingannavano (anzi, ingannano sempre) la nascita del vero sentimento.
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Si’ mi ero un po’ offesa…Ma solo perché sono estremamente suscettibile causa stress da lavoro e mancanza di attività di sfogo adeguate.
Golem, come vedi, anche Virginia intravede delle differenze tra “passato vissuto” e “potenziale passato non vissuto/immaginato”, anche se rimango sostanzialmente d’accordo con te che esista una radice comune in certi “comportamenti” legata alla necessità di rendere l’attrazione sessuale “romantica e intellegibile” (come anche rilevato da Vic è spiegato in termini più’ “scientifici” da Rossana). Questa esigenza, più frequentemente femminile e probabilmente collegata, come da tua tesi, a modelli di educazione /imprinting culturale, non deve però essere vista sempre con accezione sempre negativa. È’vero che la suggestione distoglie dalla realtà e l”Amore immaginario” è spesso una “giustificazione” per “la voglia di sesso”, ma la propensione alla creazione mentale di rapporti “romantici” è comunque parte della natura umana (o almeno di alcuni individui) e quindi l’importante è gestirla a proprio uso e consumo, senza farsi imbrogliare, ne’ danneggiare i rapporti reali.
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È difficile da spiegare, per quanto mi sforzi di essere chiaro, proprio perchè manca la consapevolezza che certi comportamenti che a noi appaiono normali perché teneri, in realtà sarebbero da considerare della nevrosi vere e proprie. Prendi per esempio il caso di Rossella, che qui scrive monologhi da tempo. Non ha mai avuto una storia (lo ha scritto più volte) ma crede di poter dare consigli sull’amore a tutti. Il fenomeno è quello: meno si sa di quell’argomento così attraente, più si fantastica. Allora, chi può pensare che una “romantica e pudica signora inglese” si porta appresso dei problemi di identità sessuale? Nessuno, io per primo, a mia volta intriso di stereotipi, sino a quando non li ho voluti vivisezionare per capirci meglio. Chi se la sente di dire che una Amelie (Suzy, tu non c’enti neh. Parlo in generale) che vive -o crede di farlo- in quel modo in età matura non abbia invece dei problemi seri proprio in quel “campo”? Nessuno, perché a causa del nostro retaggio culturale di stampo cattolico occidentale, tutto ciò che è legato ad una visione idilliaca dell’amore NON PUÒ essere sbagliato. E invece lo era. E ti assicuro che ora quella bella donna, liberandosi da certi pregiudizi su quello che dovrebbe essere l’amore VERO, è cambiata come dalla notte al giorno. In meglio, per lei, per me e per noi. Più di così cosa posso chiedere?
Moglie, madre, compagna, socia, lavoratrice. Capito benissimo, manca amante. Sesso come dovere. Beh non é la prima.
Probabilmente mia madre era così, quindi non mi stai dicendo nulla di nuovo.
Però come dici tu lei non è me, io non sono lei e mia madre non é me.
Anche a me é stato insegnato il matrimonio come dovere, ma il mio modo di essere presuppone l’eros.
Diciamo semplicemente che ognuno é fatto a suo modo. Anche io come tua moglie ho avuto le mie storie giovanili ma non hanno influito sul mio matrimonio. A tua moglie pare di si.
Forse semplicemente tua moglie, essendo anche inglese da quanto ho capito, é semplicemente un po’ più fredda. E forse adesso dopo lunghe consultazioni psicologiche tra voi due avrà acquistato un modo di fare sul lato sessuale più disinibito. Può succedere.