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Le pensioni dei parlamentari

di cirotto

SALVE A TUTTI.

mi son sempre chiesto (senza avere una significativa,logica e giusta risposta) perche’ un parlamentare anche se fa pochi giorni di lavoro con la sua qualifica,comunque avra’ una pensione alta?
2° perche i parlamentari devono avere pensioni cosi alte tipo 10000 ,addirittura ho sentito in tv AMATO 30000 al mese.Ma dico ma scherziamo?
cioe’ una sola persona deve guadagnare soldi in misura sproporzionata.e poi ci sono vecchi che a stento ne prendono 4-500 euro al mese devono pure pagare pigione,e mangiare ecc.
mentre loro oltre ad avere la pensione ,sono anche esonerati spesso dal pagare che so biglitti o comunque con sconto,agevolazioni ecc.
non parliamo poi dei stipendi. fateci caso siparla sempre che si devono fare sacrifici ,sacrifici ormai e’ una vita che si dice cosi’,ma chi deve farli? i cittadini che sono del basso rango ,mica loro!
DICEVA TOTO’, “ARMIAMOCI E ANDATE” !! SENZA PARLARE DEGLI STIPENDI CHE PRENDONO.
MA IO DICO!
UN OPERAIO,che vive con 1300-1500 euro riesce tirare avanti sicuramente non bene,pero’ vivono! ora se dessimo ad un operai al posto di 1500 euro ,ne dessimo 2000-2500 ,vi assicuro che farebbe i salti dalla gioia e sarebbe cosi contento che quando andrebbe a lavoro lo farebbe con gioia e dedizione dando il massimo di se.
LA DOMANDA E’: PERCHE QUESTI PARLAMENTARI DEVONO GUADAGNARE COSI TANTO? CHE CON GLI STESSI SOLDI SI POTREBBERO SFAMARE 5-6 FAMIGLIE? cosa fanno di cosi tanto oneroso e laborioso da dover guadagnare tutti questi soldi?DICIAMO CHE SE PROPRIO vogliamo essere generosi potremmo dargliene 4-5000 al mese? ma non 12000 ecc.

comunque mi rendo conto che questo tasto non lo toccheranno mai,poiche chi sta la’ la prima cosa pensa aguardarsi il suo.

so solo una cosa che presto verra’ la fine di tutto, questo e’ sicuro poiche’ le ingiustizie e gli imbrogli stanno venendo al pettine giorno per giorno e prima o poi qualcosa succedera’.

PAROLA DI UN ANIMA DELUSA (cirotto)

Lettera pubblicata il 11 Aprile 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Politica - Riflessioni

La lettera ha ricevuto finora 3 commenti

  1. 1
    dancan -

    secondo te, chi puo decidere il proprio stipendio, lo fa al minimo? tanto, siamo in
    italia, dove nessuno si sognerebbe di rinunciare a qualcosa, specialmente se lo paga
    lo stato…

  2. 2
    dani -

    Infatti qualcuno propose di votare una legge che decurtasse la paga a sti ladroni, ma è ovvio che non se ne fece nulla, figurati se vanno contro i loro stessi interessi.
    Il mondo è marcio fino al midollo ma non mi riesce di essere tanto ottimista come te, non credo cambierà mai nulla. Per cambiare veramente bisogna che non ci siano più esseri umani sulla terra. Finchè ci sarà gente ci saranno sofferenze e ingiustizie, non è mai stato diversamente.

  3. 3
    T.D._ -

    Caro cirotto,
    Il problema a mio avviso è che la politica e’ un lavoro.
    Se tu guardi tutta la questione politica da un punto di vista più filosofico (perchè, al contrario di quel che si pensa, si ha bisogno di “elevare il pensiero” per degli sprazzi di vita nel tram-tram ossessivo produttivo del capitalismo), ti accorgi che in realtà l’etimologia del termine stesso si traduce con “arte di governare/amministrare la cosa pubblica”. E per coerenza possiamo dedurre che:
    A) la vera “arte” poco si sposa con il denaro, il tornaconto, la ricompensa materiale (gli artisti nella storia sono quasi sempre stati coloro che lavoravano per passione, solitamente poveri, appartenenti alla fascia più povera della popolazione)
    B) ammesso anche decidiamo che “l’artista moderno” meriti uno stipendio, tra i nostri politici chi è che possiamo chiamare artista? La politica era filosofia, una nobile filosofia. Oggi non è altro che la macchina di potere, soldi e favoritismi.

    Personalmente sono convinta che l'”amministratore della cosa pubblica” non deve essere altro che un rappresentate (dotato di umanità e senso intrinseco di umanità e democrazia) del volere comune, e non dei suoi lerci interessi. Solo in questo senso il voto assume valore. E sono dell’idea che un buon amministratore, come ripeto veramente animato dalla passione, meriti un ricompenso per il servizio che pone alla comunità. Ma ricompenso non significa ne’ stipendio, ne’ tantomeno megastipendio. Intendo piuttosto un rimborso spese (telefonate, trasporti, soggiorni e pasti necessari, ecc) più un piccolo ritorno economico al massimo di qualche centinaia di euro. Stop. Il lavoro è altra cosa, altra questione, altra concezione.

    Solo se riusciremo a cambiare nella gente la considerazione della politica, solo quando e se raggiungeremo questa consapevolezza, noi, appartenenti alla massa sfruttata, alzeremo la testa, ci incazz..emo, diremo no!, scenderemo nelle piazze, occuperemo palazzi, disarmeremo gli eserciti e rimprenderemo possesso di quel che è nostro. Perchè purtroppo in quest’italia anche la diplomazia è un mestiere, da salottino televisivo. Ma come sempre, a spaventare è il seguito.

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