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Lettera pubblicata il 22 Giugno 2024. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore sherazade.
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“Ti guardo dormire. Sono accanto a te. E penso che sei bella, e che forse non lo sei mai stata così tanto. Per la prima volta nella mia vita – e nella tua – ti vedo serena, in pace. Come sei calma, come sei bella. Sembra che una mano abbia dolcemente cancellato dal tuo viso tutte le angosce. Ti guardo dormire. Penso a te, a me, a noi. Di che cosa sono colpevole? Ci si pone una domanda simile davanti una donna che si è amata e che si ama ancora. Arrivavi da Vienna e ti aspettavo all’aeroporto di Parigi con un mazzo di fiori che non sapevo come tenere. Mi sono perdutamente innamorato di te. E tu ti sei innamorata di me. Mio Dio, come eravamo giovani, e come siamo stati felici. Poi la nostra vita, che non riguarda nessuno se non noi, ci ha separati. Mia Puppelé, ti guardo ancora e ancora. Voglio divorarti di sguardi. Riposati. Sono qui, vicino. Ho imparato un po’ di tedesco, grazie a te. Ich liebe dich. Ti amo. Ti amo, mia Puppelé… Ti dico addio, il più lungo degli addii…”
Scritto per la scomparsa di Romy Schneider dal troppo bello per… Alain Delon.
Come se poi lo sviluppare interiorità dipendesse dalla bruttezza. Anche qui di cessi e di cesse ne sono passati tanti e ne gravitano tuttora, ma non mi pare che abbiano chissà quale profondità d’ animo ( che è cosa diversa dal finto perbenismo ). Non condivido alcune scelte di Delon durante la sua vita, come quella di rinnegare suo figlio Ari o quella di lasciare Romy Schneider ( secondo me l’ unica che era davvero al suo livello ) e sicuramente era un narcisista. Ma non era peggiore di tante “anime belle” che vediamo tutti i giorni.
Golem conoscevo anch’io la storia di John Dillinger, molto interessante. È curioso come spesso riscontriamo valori e nobiltà d’animo tra coloro che nella società sono considerati “feccia” anziché nella “creme de la creme”.
Maria Grazia,
l’idea che Alain non avesse sviluppato interiorità mi è venuta guardando il video postato da Argo, in cui, molto mal invecchiato, lamentava la difficoltà a durare.
Benché sia normale farsi un’idea della persona con cui si sta interagendo o su cui si sta riflettendo, non credo che, soprattutto su un forum pubblico, si possano avere conoscenze sufficienti per valutare la complessità del più banale degli utenti.
Si fa sempre prima a giudicare e a generalizzare (come anch’io tendo a fare) che a sforzarsi di approfondire e di comprendere!
⁷Eppure, MG, su un forum pubblico mi pare si riesca ad avere sufficienti conoscenze degli utenti se si riesce a dargli consigli anche molto mirati.
Di me, per dire, dopo 12 anni di “esposizione mediatica laddiana” si sa praticamente tutto. Di Alaindelon, per esempio, non conoscevo quella vena romantica e sensibile, che mi mostra un’introspezione e una sensibilità che esula dell’estetica di cui era dotato. Tu che dici?
Rossana, quindi secondo te gli utenti storici di questo forum, che tu sei solita rimpiangere, come facevano ad arrogarsi il diritto di giudicare e sentenziare su tutto e su tutti e in particolare su chi non andava loro a genio?
Come molte persone attraenti, Alain Delon mal digeriva l’idea di dover avvizzirsi e di non poter più accedere ai piaceri carnali. Il suo errore secondo me è stato quello, con l’arrivo della vecchiaia, di non sostituire l’ edonismo di cui era fatta la sua vita con interessi e passioni più appaganti sul piano spirituale. Anche Helmut Berger ( un altro bellissimo del cinema ) ha fatto lo stesso sbaglio.
Maria Grazia
all’età di 77 anni, Georges Simenon ha scritto un corposo libro di memorie.
A metà racconto, afferma: “Da un po’ di tempo psicologi, psicoanalisti, biografi di diversi paesi, che perlopiù non mi hanno mai incontrato di persona e dei quali solo pochi mi hanno scritto, si sono messi in testa di “scoprire la mia verità” attraverso i miei romanzi e i miei personaggi. Ora, mi conosco abbastanza per affermare che si sono sbagliati tutti quanti, e che solo uno o due di loro sono arrivati a una mezza verità.”
Nonostante la grande quantità di materiale a disposizione (più di 200 testi e tante interviste in diversi momenti della sua vita), pochi esperti del settore hanno centrato, in parte, aspetti della personalità del famoso scrittore.
Secondo me, non si può fare a meno di avere opinioni su fatti e persone ma c’è grande differenza fra le sensazioni da forum virtuale, spesso perturbate da assurde rivalità, e la concreta capacità di comprendere la reale identità degli utenti.
MG, vorrei poter dare la mia riguardo l’opinione che si ha durante sè, rispetto a quella che gli altri hanno di noi.
La realtà è che l’idea che molti hanno di sè quasi mai corrisponde a quella che la società gli ritorna. La costruzione del nostro IO tende spesso a trascurare i difetti esaltando i pregi se non…inventandoli. Questo è un meccanismo legato al bisogno di farsi un’autostima necessaria per poter affrontare la vita di relazione e cercare di trarne soddisfazioni, che corrispondono al bisogno di piacere che caratterizza la nostra esistenza. Ma al di là di quanto possa interessare l’opinione altrui, nel sociale è quella che conta, a meno che non ci si isoli dalla società stessa come degli eremiti. Solo in quel caso l’immagine di noi che ci riconosciamo ha un valore assoluto, ma chi cerca l’interazione con gli altri deve sottostare alle leggi del “mercato”, e se sulla ideale bancarelle metti le tue pere a 10 euro al chilo, lì restano.
https://www.francescoferzini.com/blog/l-idea-centrale-che-hai-di-te
E siccome lo ha subito Georges Simenon lo dobbiamo subire tutti? Si sono fatte affermazioni sugli utenti in base all’ opinione che si aveva su di loro, questo discorso che fai ora appare un po’ contraddittorio. Comprendo che anche virtualmente possano nascere simpatie o antipatie, la differenza sta nel fatto che chi è maturo non attacca sul personale ed è rispettoso delle idee e dei vissuti altrui, anche se diversi dai propri. Quando parliamo con gli altri in un ambito virtuale dell’ altro non conosciamo niente, stessa cosa vale dopo un unico incontro finalizzato a una notte di passione che, per volontà stessa del diretto interessato, non era previsto sfociasse in altro. In questi casi, è buona norma entrare nella vita dell’ altro in punta di piedi, senza pretendere di stabilire cosa è giusto e cosa è sbagliato in base alla propria ( limitata ) visione personale. Evidentemente è un concetto che non si riesce a capire. O si fa finta di non capire.
Golem, le altre persone possono farsi un’ idea di noi sulla base del loro background e delle loro convinzioni, ma non possiamo permettere che ciò che gli altri pensano di noi ci condizioni nelle nostre scelte. La questione è avere una propria identità, che può piacere o non piacere, ma è LA NOSTRA. Chi ci dice che non abbiamo valore di solito è perché ci vuole manipolare. Se siamo a posto con la nostra coscienza dobbiamo camminare a testa alta anche se il resto del mondo ci dà contro. Il tempo farà il resto. Io di solito sto sul caxxo ai più ma i fatti e la realtà alla fine mi danno sempre ragione, ed è questo quello che conta. Poi comunque bisogna anche cercare di frequentare ambienti a noi affini. È inutile e deleterio regalare il nostro tempo e le nostre energie a persone con cui non abbiamo nulla da spartire. In questi casi è più sano rimanere da soli piuttosto.
Anzi più si ha valore meno consensi si raccoglieranno presso il popolino, per ovvie ragioni. Dobbiamo solo imparare a convivere con questa cosa. C’è chi ancora non ci riesce.