Nonostante la frequentazione attiva del sito sia molto cambiata negli ultimi dieci anni, a tratti permane in me il desiderio di comunicare, o meglio, di raccontare o di scambiare due chiacchiere per semplice passatempo.
Prima dell’autunno 2014 ho pubblicato qui 5 testi con lo pseudonimo rossana. In seguito altri 2 con sherazade, come ora. Questo cambiamento di nick è motivato dalla volontà d’impedire il riaffiorare di una delle mie prime lettere, troppo intima per poter continuare a essere condivisa.
Riproverò a prendermi uno spazio sul sito, in cerca d’armonia e di rispetto, di confronti nella diversità, e lo offro a chi, come me, ha voglia di raccontare quslcosa, magari anche solo su di sé, e non ama i conflitti e le discussioni con l’intento di prevalere.
rossana
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Categorie: - Relazioni
Sono stata piacevolmente sorpresa nell’apprendere che “Marilyn Monroe (Norma Jean Baker, 1926-1962) era un’avida lettrice. A casa aveva una biblioteca ben fornita con oltre mille libri. Passava molte ore a leggere letteratura, poesia, teatro e filosofia.”
Sembra che avesse origini siciliane e un QI di 165, cinque punti più alto di quello di Einstein. Un QI (forse solo virtuale) ancora oggetto di dibattito, benché il primo test d’intelligenza realizzato per la popolazione adulta risulti pubblicato nel 1939.
Si sposò tre volte, sempre per brevi periodi, fin dalle prime nozze, quando aveva 16 anni. Il secondo matrimonio avvenne con Joe DiMaggio (1954-1955), che andò in frantumi per la gelosia di lui, con cui tornò in amicizia dopo il divorzio da Arthur Miller. Unione da cui avrebbe voluto un figlio e che durò dal 1956 al 1961.
Una donna molto bella, di grande fascino femminile (affine a quello della nostra Monica Vitti) ma anche parecchio emotivamente svantaggiata, fin dalla nascita.
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“Nel 1999 Marilyn Monroe è stata inserita, dall’American Film Institute, al sesto posto nella lista delle più grandi star femminili di tutti i tempi e tra le 100 donne più attraenti di tutti i tempi.”
Indimenticabile per molti ma con particolare dedizione evidente da parte di Joe DiMaggio, che per venti anni fece portare sulla sua tomba sei rose rosse tre volte alla settimana.
La sua biografia è talmente vasta e sfaccettata che potrebbe bastare per una vita di più di 90 anni benché ne abbia vissuti meno della metà.
A me piace ricordarla con questo suo aforisma: “L’imperfezione è bellezza, la follia è genio. Meglio essere ridicoli che noiosi.”
Certo. Ma si può essere anche ridicoli e noiosi allo stesso tempo. Anzi, credo capiti più frequentemente questo abbinamento che non il contrario. Giusto per non illudere i tanti ridicoli di essere sempre e comunque divertenti.
Apprezzo che Marlyn fosse un’avida lettrice, anche perchè all’infuori del cane, il libro è il migliore amico dell’uomo. Dentro il cane è troppo scuro per leggere.
La riflessione su tratti poco noti di Marilyn mi ha portata a rivedere a grandi linee le esperienze di vita di un’altra icona della sessualità femminile degli anni ’50 e ’60: Brigitte Bardot. Entrambe immortalate da Andy Warhol.
Nata ricca nel 1934, educata con severità borghese, gelosa della sorella a lei preferita dalla madre, Brigitte anela quasi di continuo alla libertà e alla trasgressione.
Nel 1949, a 15 anni, appare per la prima volta sulla copertina di Elle, grazie a relazioni sociali di famiglia. Nel 1952 inizia la sua carriera d’attrice e sposa il regista Roger Vadim. Nel 1953, durante il festival di Cannes indossa il suo primo bikini, creando scandalo e guadagnandosi un’immediata notorietà.
“È anche una delle prime donne a esibire, in qualche occasione, il monokini. In Francia, dove il topless è già allora abbastanza comune, la cosa non suscita particolare scalpore, ma negli Stati Uniti d’America viene considerata scandalosa”.
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Fra le sue numerose relazioni sentimentali, le più note sono quelle con Trintignant e Becaud. “Nel 1957 divorzia da Vadim. Si risposerà altre tre volte: nel 1959 con l’attore Jacques Charrier, da cui ha un figlio, Nicholas; nel 1966 con il playboy miliardario Gunter Sachs (…) ed infine nel 1992 con Bernard d’Ormale, uomo d’affari ed esponente del Fronte Nazionale.”
Nel gennaio del 1960 nasce Nicholas; a settembre dello stesso anno tenta il suicidio, nel giorno del suo 26° compleanno. Nel 1973 si ritira nella sua villa di Saint Tropez e “mette fine alla sua carriera per dedicarsi ai diritti degli animali”.
In merito alla gravidanza, che avrebbe voluto evitare, ha scritto: «Era come un tumore che si era nutrito di me […]. Quando l’incubo raggiunse il suo culmine, dovetti occuparmi per tutta la vita dell’oggetto della mia disgrazia».
Sempre più scandalosa. Inammissibili, soprattutto all’epoca, il rifiuto della maternità e la libera scelta di partner sessuali da concupire!
“Inammissibili, soprattutto all’epoca, il rifiuto della maternità e la libera scelta di partner sessuali da concupire!”
Da allora direi che non è cambiato nulla. Perlomeno in Italia.
Dopo aver esaurito le ricerche su divinità pagane, sul Dio guerrafondaio della Bibbia, sul Dio padre di Gesù, di Giacomo (suo fratello), di Paolo e di Maometto, sono passata ad approfondire l’amore in ambito di coppia.
Argomento molto complesso e sfaccettato, inesauribile, che, a mio avviso, si presenta come un immenso fuoco che arde silenziosamente nell’oscurità del macrocosmo, per riversarsi poi in scintille vivificanti ovunque, con clamore emotivo negli esseri umani che hanno la grazia di sperimentarlo nel loro microcosmo.
A poco a poco, ho così cominciato ad apprezzare le biografie, da cui trarre lezioni sulla diversità e osservazioni su me stessa.
Concordo con il suggerimento derivante dalla lettura di “Madame Bovary” di Flaubert, che nell’adolescenza si era nutrita di romanzi di fantasia. Ai giovani che si vuole incoraggiare a leggere si dovrebbero donare biografie d’ogni genere ed epoca, che possano ampliare conoscenze/esperienze d’interesse in contesti di realtà vissute.
Personalmente prediligo leggere le biografie di rockstar maledette o di persone con problemi di dipendenza dalle droghe. Materia, quest’ultima, molto lontana da me, dalla mia concezione e dal mio stile di vita, eppure che mi ha sempre incuriosito.
A parte tutto, credo che i libri non si consigliano e non si regalano. Ognuno sceglie quelli che più gli aggradano secondo il proprio sentire.
Preferisco che mi si regali un bel viaggio o un trattamento spa.
Maria Grazia,
se vuoi, citami qualcuna delle persone che ti interessano. So poco su questo genere di vissuti e potrebbe piacermi spaziare in ambiti che non frequento abitualmente…
Rossana, se è per questo manco io frequento quegli ambienti, la mia è pura curiosità “didattica”. O più probabilmente, seguo le storie dei tossicodipendenti perché è qualcosa di lontano da me, e quindi è un argomento che vivo in maniera, diciamo così, “leggera” e rilassata.
Su YouTube ci sono parecchi video ( tutti però in lingua tedesca ) sui tossici che gravitano intorno alla stazione di Francoforte, divenuta tristemente famosa per questo motivo.
Nella mia vita ho conosciuto quel mondo da vicino perché alcuni miei vecchi amici facevano uso di droghe, ho frequentato due ragazzi che facevano gli spacciatori rispettivamente di marijuana e cocaina, nel secondo caso si è trattato del mio ex storico, e inoltre quest’ ultimo ha una sorella che divenne eroinomane a 17 anni. Attualmente sembra esserne totalmente uscita, sta bene e ha un figlio. Vive ancora con i genitori.