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Pensieri, paure, sogni…

di uno.dei.tanti

Buonasera,

Volevo provare a mettere nero su bianco ciò che mi passa per la testa: pensieri, paure, ‘sogni’..

Sono un giovane ragazzo ipocrita, arrogante ma nel contempo fragile e pieno di timori.. Se potessi tornare indietro nel tempo, convincerei mia madre ad abortire.. non sono contento di ciò che sono, di ciò che faccio, di ciò che ho.. vivo una vita inutile, non pretendo nulla da nessuno e nessuno può pretendere una qualsiasi qualcosa da me.. sono in una sorta di limbo da.. sempre.

Sono incapace di prendere decisioni, iniziative.. in casa sono una sorta di abat-jour, non conosco nessun legame affettivo, vivo con 2 creature legate a me solo da un goccio di sangue (spesso l’ho messo in dubbio, avendo l’impressione di essere stato adottato).. queste 2 creature sono mia madre e mia sorella, mio padre è morto quando ero un pargolo.. si, l’ennesimo ragazzaccio con un’infanzia infelice ma in fondo, uno dei tanti..

Sono estremamente apatico, tranne per piccoli episodi nei quali mi compatisco.. da molto sono convinto di avere qualche problema mentale, anche se di lieve entità..

La mia paura più grande è di soffrire dopo la morte.. vi immaginate? Un’eternità a vagare come anime in pena, tra urla disperate di spiriti tormentati.. quasi quasi mi torna la voglia di vivere.. no, non sono un futuro suicida, non potrei farlo perché mi amo troppo per farlo, ma la morte mi ha sempre affascinato..

Sono ‘felicemente’ fidanzato con una ragazza da qualche anno, lei mi ama, io.. no.

Il problema in tutto ciò è che nessuno si è mai accorto di nulla, forse mi sento trascurato, solo, nonostante sia circondato da persone che vogliono il mio meglio..

Sin da ragazzino ho cercato di bruciare le tappe.. speravo di essere speciale, unico, come tutti.. ma quello che penso è che nasciamo per morire, siamo solo degli animali destinati all’estinzione, andiamo al lavoro ogni giorno, spendiamo, guadagniamo.. per cosa? Abbiamo tutti lo stesso punto di partenza, tutti lo stesso punto d’arrivo.

Grazie per aver sprecato un pò del vostro tempo per me!

Lettera pubblicata il 29 Aprile 2018. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 13 commenti

Pagine: 1 2

  1. 1
    Angwhy -

    intanto comincia a non credere alle balle che ti raccontano,dopo la morte non c’è nulla e anche se ci fosse qualcosa nessuno è mai tornato indietro per raccontarlo.quanto alla tua visione un po amara della vita purtroppo è piu o meno cosi,puoi solamente cercare di levarti qualche soddisfazione prima che sia troppo tardi,se ce la fai.

  2. 2
    white knight -

    Te lo levo subito io il tuo lieve problema mentale: giovanotti apatici come te ce ne sono a bizzeffe… male da un lato perché sapere che il futuro della specie dipende (anche) da voi mi fa venire i brividi… dall’altro è un bene per noi un pelo più vecchi perché avremo meno concorrenza nell’andare a costituire la futura classe dirigente (e voi la manovalanza). Quindi se vuoi essere dei nostri smettila con questi discorsi del ca**o e trovati un lavoro o mettiti a studiare (possibilmente materie utili e non delle merendine). Altrimenti va bene lo stesso (non possiamo essere tutti dirigenti, qualcuno che fa il lavoro comandato serve sempre). Ah dimenticavo: in giro qualcuno di piacente, ambizioso, e che ci sa fare lo trovi sempre… per cui occhio che oltre al futuro tu non ti faccia fregare anche la ragazza. E tua madre ti ha portato in grembo nove mesi, ti ha partorito e nutrito, oltre che cresciuto. Ha fatto anche troppo, ora toccherebbe a te.

  3. 3
    Bohemien82 -

    Sai perché parli così? Perché hai tutto. Anche il problema mentale, anzi più di qualcuno. Un consiglio, in attesa di spirare, ricambia almeno quell’amore che la tua ragazza nutre per te e lasciala. Almeno la sottrarrai al dubbio di dover partecipare o meno alle spese per il funerale. Sai oggi giorno costichicchia..

  4. 4
    Gabriele -

    Se parti dal presupposto che il tempo degli altri per te è sprecato, perché mi fai perdere tempo a leggere la tua lettera?

  5. 5
    E -

    Chi ha la certezza che dopo non c’è nulla è perché è andato a controllare di persona?

  6. 6
    Rossella -

    Il singolo viene mitizzato, ma nella vita non ha potere. Diversi a anni fa un gruppo di giocatori affidò il controllo del fondo cassa ad una persona che nella vita non si era mai occupata del gioco. Ho saputo essere ben altri i suoi interessi. Come potevano non sapere? Per tutta risposta lo hanno scelto. Queste sono veramente cose da non credere. Non andava scelto. Andava aiutato. Eppure l’invidia, l’aggressività e l’avidità o semplicemente la paura hanno prevalso sulla realtà dei fatti. Il resto è stato un susseguirsi di avvenimenti in cui è venuta fuori la boria e il delirio di onnipotenza. Ma d’altro canto mancava proprio la conoscenza… come andare all’interrogazione di matematica senza conoscere le tabelline. Quindi bisogna stare attenti alle compagnie. Stai tranquillo.

  7. 7
    Golem -

    Vabbè, non sei una rarità, forse alla tua intuibile età lo sono stato anch’io. E comunque a me, se ti fa piacere, mi sei simpatico d’acchitto quando parli dei tuoi difetti con onestà. Mi basta questo per sapere che un giorno riderai del tuo stato, come poi è successo a me.
    Caro ragazzo, tu sei intelligente ma vittima della tua ovvia inesperienza di di vita, e oggi la vita è psicologicamente molto più difficile di quando avevo la tua età. Troppe aspettative nate in un momento di boom economico consumistico a fronte di una realtà impoverita sia dal punto di vista economico che culturale. Questa situazione schizofrenica crea dicotomie
    dentro molti di noi, con risultati che potresti osservare anche qui se ti fermassi ad osservare i tratti dei vari personaggi. Una di queste ti ha persino “risposto” anche se non sembra.
    Il fatto è che il tuo sfogo mostra, agli inizi, uno dei più grandi effetti di questa società “dei desideri”, che è la solitudine. Non so se questa sia la causa o l’effetto di quella cultura che viviamo, ma se leggi la qualità degli interventi di queste pagine noterai che sono improntate al bisogno di “comunicare”. C’è chi lo fa a cuore aperto come te, senza maschere, e chi offrendo finte “sicurezze”>>>

  8. 8
    Golem -

    >>> come prova di situazioni più gravi della tua e non di quello che vorrebbero far credere.
    La tua mancanza di autostima è il riflesso di una psicologia collettiva, non della tua. Tu devi imparare a perseguire un progetto, uno qualunque che ti piace, ma come sfida a quel te stesso che ti fa dire che avresti preferito essere abortito che non vivo. Hai il dovere di farlo, non fosse altro che la Natura ha impiegato milioni di anni per fare un “uomo” per come mi appari tu, dopo tanti tentativi falliti che invece si sentono dei padri o madrieterne per la mancanza di coraggio di mettere sul tavolo le loro scarse dotazioni.
    La tua autocritica deve diventare uno stimolo e una sfida a invalidarla, ma devi VOLERLO, con quella parte di te che ti ha fatto scrivere qui in cerca di uno sfogo e un’indicazione.
    Lo so che sembra retorica, ma sei costretto a fare pace con te stesso per vivere.
    Morire non serve a niente. Come dice giustamente Angwhy, “dopo” non può che esserci quello che c’era prima che nascessimo. Chi ci ha messo in testa l’inferno e il paradiso aveva altre intenzioni che non quelo che vorrebbero farci credere. E il tuo timore è esattamente uno dei risultati che desideravano. Ad maiora ragazzo.

  9. 9
    uno.dei.tanti -

    grazie Golem, apprezzo i consigli.. hai fatto strike! ammetto che ho preso in considerazione che sia una fase di passaggio, ma ciò che hai detto è vero, devo volerlo e farlo.. sei uno dei pochi che non si limita alle apparenze! molte grazie, mi hai migliorato l’umore e acceso un barlume di (quella che credo sia) speranza, da molto tempo ormai spento.. ho tante paure e timori ma credo sia normale, cercherò di trovare la mia autostima, magari con l’aiuto di qualcuno.. (di uno bravo).. Buona serata!

  10. 10
    Yog -

    Non ho capito quale parte del tuo post sarebbero i ‘sogni’.
    È chiaro che non ne hai.
    Che il punto di partenza e quello di arrivo siano uguali per tutti, non è una grande novità. Quanto al dopo, non ti preoccupare, è perfettamente uguale al prima. Non c’eri come individuo prima e non ci sarai dopo. Nel frattempo divertiti e goditi la vita per quanto ti è concesso.
    Al limite credi a Babbo Natale o altre storie simili, dicono che aiuta; e leggi Malomondo e qualche opera prodromica tipo Flaiano.

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