Vi voglio parlare di una mia riflessione su l’essenzialità dell’essere umano.
Un giorno mi soffermai a pensare a ciò che gli uomini associavano la parola “destino” si tratta di cose già scritte, cose che vanno oltre la comprensione umana e dai loro desideri.
A quel punto decisi di cambiare modo di vedere le cose e decisi di essere assolutamente obbiettivo e realistico, e così arriva a qualcosa di straordinario, concepii ciò che decisi di denominare ” destino scientifico ” che consiste in una rivalutazione dell’destino ovviamente dal punto di vista scientifico.
Consiste nel fatto di pensare al genere umano solo come un corpo che acquisisce esperienza senz’anima.. ogni azione ne comporterebbe un’altra che ne comporta un’altra, ed il fatto che tu abbia fatto quell’azione era inevitabilmente legata ad un’altra azione.
Questo, anche se è un concetto abbastanza contorto da comprendere, vi permette di aprire gli occhi… amore, odio, felicità, tristezza, egoismo, gli errori e le cose che riteniamo aver fatto bene nella nostra vita sono solo una inevitabili conseguenze di ciò che ci circonda.
Capendo questo mettendo in considerazione ogni variabile è possibile predire il futuro!!
ma ad una caro prezzo.. se si decide di seguire l’ideologia del futuro scientifico tutto perderebbe d’importanza attorno a noi.. si arriverebbe a pensare che sei solo parte di un gigantesco sistema di ingranaggi che insieme formano quello che la gente definisce ” fato ” ” Dio ” o qualsiasi cosa che teoricamente non avrebbe bisogno di entrare a contatto con noi ma non è così u. u una volta che si raggiunge questa consapevolezza ti rendi conto di essere 1 ma anche di essere qualsiasi altra cosa esistente ed inesistente… esatto noi siamo una un essenza astratta siamo tutto e nulla, emozione e vuoto mente ed anima… noi stessi incarneremmo l’esistenza di ogni cosa o essere vivente.
Incredibile vero ^^ cosa ne pensate?
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Categorie: - Riflessioni
Sarò sincero, non c’ho capito niente!
Se ti riferisci al Karma o a qualche tipo di discilplina spirituale, come il buddismo, bè, la tua scoperta ha migliaia di anni. La cosa che mi lascia sconcertato, è la conoscenza del futuro. Non è chiaro a cosa ti riferisci, considerazioni così “alte” meritano una descrizione dettagliata,e una precisazione: sono concetti che hai partorito tu o hai letto qualche libro sull’argomento?
Ciao, per il momento. TS
Sono d’accordo, è una visione delle cose piuttosto interessante.
Tutto ciò che facciamo, che proviamo, non avrebbe molto senso, sarebbe solo una conseguenza di qualcos’altro che abbiamo fatto e provato.
Tutto perderebbe di valore.
È davvero una cosa positiva?
In questo momento della mia vita ti direi “sì, lo è.”
È una cosa positiva perché riusciremmo ad affrontare meglio ciò che ci preoccupa, ciò che ci fa paura, ciò che ci affligge.
La nostra tristezza sarebbe puramente rappresentativa, totalmente insignificante.
Tutto ciò mi fa pensare sempre più al Nichilismo, corrente di pensiero a cui mi sento parecchio vicina e che vorrei fare mia totalmente.
Sostanzialmente potrei essere d’accordo, tranne che sul riuscire a predire il futuro.
È impossibile mettere in considerazione ogni variabile.
Prendiamo per esempio una nostra scelta che consiste nel mangiare o nel non mangiare una mela.
A prima vista le variabili da considerare sarebbero due: “se mangio la mela, cosa succede?” e al contrario “se non la mangio, cosa succede?”.
Però non potremmo mai tener conto di tutto il resto.
Delle infinitesimali variabili derivanti dal mondo che ci circonda non potremmo mai e poi mai arrivare a tener conto.
Ogni minima cosa, cambia tutto.
Corollario a ciò, concludo con una frase tratta dal film The butterfly effect: “Si dice che il minimo battito d’ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo”.
Ma così la vita non avrebbe più senso… Giusto? No, io preferisco quella normale e banale. Forse preferisco illudermi. Ciao! 🙂