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Lettera pubblicata il 24 Agosto 2009. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore marziav.
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Ciao Rossana,
poco più di una settimana fa, dopo quel fortuito incontro, con una scusa, sono andato a trovarla al lavoro. Quando sono arrivato, davanti agli altri colleghi, che conosco, ho fatto finta di nulla con lei, poiché nessuno sa niente. Le ho portato un piccolo regalo, facendo finta che le fosse stato offerto da un’altra persona. Ma lei sapeva benissimo che era un mio pensiero. Ha ringraziato. Poi ho salutato tutti e sono andato via.
Non si ė fatta sentire né mi ha sbloccato i contatti, anche se durante il casuale incontro, mi aveva detto che lo avrebbe fatto. Neanche io l’ho piu cercata da allora.
Olindo,
mi ha fatto piacere leggere l’aggiornamento della situazione.
Approvo il tuo comportamento, di “presenza” emotiva, senza pressioni invasive.
Secondo me, che non ho coinvolgimenti diretti in parole, fatti e sentimenti, sembra preferibile che tu attenda ora una sua contromossa.
Pur essendo consapevole che, se tieni davvero molto a questa donna, non potrai che continuare a cercarla, con i modi e i tempi che ti sembreranno più opportuni.
A tuo rischio e pericolo, s’intende.
Si hai detto bene Rossana, se tengo veramente a questa persona debbo continuare a cercarla.
Ed io lo sto facendo senza “pressioni invasive” cosi come hai sottolineato tu.
Anche se ammetto che il suo atteggiamento, non dico che mi sta facendo disamorare, ma certamente mi fa riflettere. Perche’ francamente faccio una certa fatica a comprendere. Non ha provato amore ? Ok, me lo dicesse, di certo farebbe una figura migliore di quella che sta facendo. Oppure mi ama ancora così come ha sempre sostenuto, però ha dovuto fare una scelta ? Ok ma non scappasse come una ladra e non facesse la ragazzina quindicenne che chiude i contatti per non essere cercata. Un confronto a voce chiarirebbe ogni cosa. E anche se con dolore ma si accetterebbe diversamente ogni relativa conseguenza.
Maria Grazia, il punto è che la stessa unione tra 2 persone nella maggior parte dei casi avviene dalle ferite, da parti “disfunzionali” o sofferenti di noi che vanno osservate e la tossicità non è esclusivamente nascosta nel tradimento o nei maltrattamenti. Tossici sono soprattutto quegli atteggiamenti manipolatori di cui la maggior parte delle relazioni è permeata. Il silenzio punitivo, il controllo, la possessività, etc.etc. Dietro la parola “amore”, in realtà, si celano le più grandi e peggiori manipolazioni che nulla hanno a che fare col sentimento.
Il problema è che le persone non si conoscono ed agiscono dai propri meccanismi inconsci e, mi spiace contraddirti ma la l’egoico e il dignitoso possono variare i comportamenti nelle relazioni.
Il bias cognitivo che continuo a riscontrare qui è la generalizzazione, anche perché,spesso, è proprio chi tiene alla dignità che interrompe rapporti non appaganti.
(Continua)
E chi è nell’ego potrebbe fare di tutto per mantenere vivo un rapporto, per uno status sociale, perché ha un coniuge bellissimo che appaga, appunto, il suo ego, etc.etc.
E, lo stare insieme, come accennato, può essere sintomo di problematiche irrisolte, sindromi abbandoniche,paura di restare da soli,di non innamorarsi più,
dipendenza affettiva o economica e niente di tutto questo è amore.
E, scgliere diversamente non vuol certo dire che ciò che c’era prima non è mai esistito, semplicemente è finito perché noi ci evolviamo e anche i nostri sentimenti e ci vuole molto più coraggio a rivoluzionare tutto e rimettersi in gioco che ad accettare di tutto e pur di restare nel proprio “stagno” calmo.
L’amore non viaggia su un unico binario ma è un insieme di variabili e infinite possibilità.
Laura,
ancora complimenti per la tua capacità di argomentare su un tema così difficile da comprendere, persino quando riguarda se stessi.
“L’amore non viaggia su un unico binario ma è un insieme di variabili e infinite possibilità.”
“Dietro la parola “amore”, in realtà, si celano le più grandi e peggiori manipolazioni che nulla hanno a che fare col sentimento.”
A ognuno la sua storia, i suoi tempi evolutivi, le sue capacità di dare amore, i suoi obiettivi primari, il suo temperamento, il suo vissuto amoroso e i suoi sentimenti.
Il tuo contributo è prezioso e spero sia d’aiuto a chi si trova in difficoltà in questo importantissimo aspetto di vita.
Laura, avevo già chiarito la differenza tra relazioni basate su un amore autentico e relazioni tossiche, nelle quali si innescano tutti quegli insani meccanismi che hai elencato.
Ovvio che ci sono rapporti che vanno avanti pur essendo fondati su dinamiche disfunzionali, e alcuni di essi possono durare tutta la vita per motivi che con l’amore non hanno niente a che vedere. Ma non è di questo che si stava parlando. Non vorrei che si facesse confusione, la persona dignitosa non è quella che accetta di buon n grado di proseguire una relazione tossica. Evidentemente mi sono espressa male.
Laura, permettimi. Nella tua descrizione delle possibilità di evoluzione del rapporto amoroso, le soluzioni della “permanenza” in sito suonano tutte come compromessi. Mentre l’eventuale rottura sembra quasi foriera di una “bellezza” che non esclude addirittura l’esistenza di un grande amore, che tuttavia non è sopravvissuto. Se così fosse, tutti i lasciati e “lasciatesse” dovrebbero sentirsi appagati come e più di quei “trattenuti”. Per questo altrove parlo di come una abile retorica possa dare un’immagine diversa di un logos, invertendone persino le polarità.
La cosa interessante è che non intravedo nel tuo ragionamento la possibilità che un rapporto si mantenga e continui meglio di prima, semplicemente avendone migliorato la comunicazione e chiarito, per amore, gli aspetti che la ostacolavano.
Sembra si preferiscano considerare come auspicabili le eccezioni alla buona regola, che per me invece (per me: cosi evitiamo polemiche) vede l’amore come qualcosa che, se vero, non può esaurirsi come fosse la benzina della Panda.
Maria Grazia, come ti ho già scritto non esistono assolutismi e chi ha dignità può restare con qualcuno per altre motivazioni ma che sempre sono lontane dall’amore. Il guaio è che quasi nessuno si conosce in profondità e pensa che sia amore, qualcosa che non lo è. Prima di poter parlare di coppie che stanno insieme e che quindi, è perché il loro è vero amore, bisognerebbe osservarli insieme, conoscere loro, i loro stili d’attaccamento, ferite,eventuali disturbi e soprattutto bisognerebbe avere la certezza che essi stessi si conoscano nel dettaglio. Quando le persone incontrano il proprio dolore, poi, quasi sempre, escono da quelle relazioni.
Quindi, i casi in cui è effettivamente un amore puro e sincero, si riducono ad un numero bassissimo.
Spero questo chiarisca anche i dubbi di Golem.
Considerate che volendo ragionare per assolutismi,allora bisognerebbe considerare un fattore determinante…
… e cioè, che “l’amore vero”, in quanto tale, dovrebbe fluire con facilità, quindi, non ci dovrebbe essere nulla da aggiustare, da rattoppare, nessuno da convincere, niente da rivalutare. Fluirebbe e basta.
Quando,invece, si entra nella necessità di “sistemare” le cose per continuare a stare insieme, allora, secondo il vostro ragionamento ci si allontana dall’amore vero.
Diventa un qualcosa di corrotto e a cui si può reagire in 2 modi: lasciarsi o provare di tutto per restare insieme e qui,
bisogna comprendere le motivazioni interiori che spingono ad agire in uno o l’altro senso.
Ma che tutto sono, eccetto st’amore perfetto che in quanto tale, non può conoscere crisi, tradimenti, etc.etc.
Decidetevi: o è vero e quindi, è rarissimo e lontanissimo dai casi da voi citati,o sono variabili e ognuno lo vive a modo suo.
Rossana, grazie. Sì,aiuto le persone anche con la divulgazione nelle dirette o nei podcast.
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