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Lettera pubblicata il 24 Agosto 2009. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore marziav.
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Giangi no, non penso che in una relazione bisogna accettare qualsiasi cosa pur di farla funzionare. Ma sicuramente sforzarsi di superare una crisi, come hanno fatto Golem e sua moglie, richiede maggiore impegno che non mandare rapidamente tutto alle ortiche quando ci si sente feriti nell’orgoglio. Secondo me chi ama davvero cerca di salvare le cose finché ciò è possibile, il che vuol dire spesso e volentieri rinunciare al proprio ego.
Ma questo concetto non viene tanto incapito perché viviamo in un’ epoca egoica.
Maria Grazia, probabilmente ti sfugge un piccolissimo particolare e cioè che anche restare insieme a tutti i costi o cercare una soluzione che non è la condizione ottimale e di piena felicità, è un atteggiamento egoico, legato appunto a quegli schemi disfunzionali di cui parlavamo qualche giorno fa e, in genere, riconducibile alla ferita d’abbandono che genera la maschera del dipendente affettivo.
Per cui, in alcuni casi, si accetta di tutto pur di evitare la separazione. E questo, è molto meno sano di porre fine a una storia che ci fa soffrire. Bisognerebbe avere il coraggio di ascoltare la parte più profonda di noi, di chiederci se nutriamo rabbia o malessere per il comportamento del compagno/a, se siamo appagati e, in questi casi, se siamo disposti a scegliere noi stessi.
Sai in quel caso,quante relazioni tossiche, che apparentemente sembrano storie durature, finirebbero? (Continua)
(Segue)
E non è egoismo nella sua accezione negativa, ma consapevolezza di sé e scelta della propria felicità. Perché ogni storia disfunzionale è una prigione in cui ci rinchiudiamo per non incontrare una parte di noi sofferente e, allora, accettiamo il male che ci fa chi dovrebbe amarci, perché,apparentemente, minore rispetto a quello che temiamo possa essere il dolore della riapertura della nostra ferita.
Sono meccanismi complessi ma è solo conoscendoli che possiamo liberarcene.
Rossana e Gianni, nel precedente messaggio non mi ha scritto tutto il periodo, dicevo che sarebbe bello conoscevi per avere uno scambio di opinioni e per conoscere nel dettaglio le vostre storie.
Olindo e Dafne,a proposito di ferite, ci sono dei podcast interessanti sull’argomento su Spotify e Audible, ma credo anche su altre piattaforme. Cercate “la via del cambiamento”, magari vi può essere utile.
io non discuto sull’impegno e la volontà di superare una crisi ma chi decide cosa,come e fino a che punto salvare una relazione?questo è un criterio soggettivo,quello che per me va bene a te possibilmente non garba.se io mi impegno per superare una crisi sto lottando per riprendermi quello che ho perso perchè è quello che voglio ma stai pur certa che non giocherò mai con le regole di qualcun’altro perchè io sono giangi..orgoglioso di me e della persona che ho accanto e se viene a mancare l’orgoglio significa che ho già perso l’amore perchè ho perso stima e fiducia.
inoltre secondo me non ci capiamo per un motivo semplicissimo.in linea generale io suddivido le relazioni in 4 fasi più o meno lunghe:1 la fase dei balocchi dove tutto è nuovo e bello.2 la frustrazione dove non puoi più nascondere i tuoi ed i suoi difetti ma ancora reggi.3 la prova di compatibilità vera e propria perchè ogni difetto toglierà certezze(quindi amore).4 la reazione dove preso atto delle..
Ciao Laura,
mi rimandi per favore i titoli dei libri che mi hai consigliato ?
Grazie
differenze devi valutare se perte sono accettabili o no(e qui cambia il mondo perchè la partita si gioca sulla pura e semplice fortuna di aver trovato la persona giusta..l’amore è un’anguria chiusa).
una crisi risolta quando ancora va tutto bene è risolvibile anche dalle coppie che dopo 1 anno si lasceranno per x motivi perchè ha un’impatto diverso nella relazione(hai l’amore alle stelle in quel momento ed è infinitamente più facile sacrificare l’ego per risolvere tutto)quindi secondo me è riduttivo concedere il privilegio ad uno piuttosto che all’altro solo perchè più fortunato.
tutte le relazioni chiuse,anche quelle dove i protagonisti si sputtanano fa di loro,sono state delle favole bellissime dove per amore l’ego è stato accantonato centinaia di volte..sono solo meno fortunati di altri
Ciao Laura,
resto sempre del parere che sia sempre meglio aggiustare che rompere definitivamente. E mi riferisco, in questo caso, alle relazioni. Ovvio che se un vaso è andato completamente in frantumi credo sia impossibile risanarlo. Però, a mio parere, prima di arrivare ad un divorzio bisogna tentarle tutte.
Così come ha fatto anche Golem che ha impiegato tre anni per cercare di rimettere a posto i cocci. E, a quanto pare, dovrebbe esserci riuscito.
E, lo ripeto, sono felice per lui.
Gli contesto solo il fatto di offendere tutti coloro che non sono d’accordo con la sua teoria secondo la quale, nel suo caso, la questione sua moglie/portoghese, è solo frutto di un retaggio culturale/educativo. Eh no ! Come, giustamente sostieni anche tu, quando ci sono stati rapporti fisici, è un po’ complicato relegare il tutto ad un sogno. Io lo trovo quantomeno assurdo. Poi che tutto può essere ricomposto mi sta bene. Però farlo passare per un amore idilliaco mi pare un po’ azzardato.
E comunque si Laura, per quanto mi riguarda possiamo conoscerci e scambiare tutte le opinioni che vogliamo.
Grazie !
Attenzione ragazzi. Bisogna distinguere tra ego e dignità ( non sono la stessa cosa ) e tra relazione sana e relazione tossica. Ovvio che se io devo accettare l’ inaccettabile pur di salvare il rapporto ( ad esempio un uomo che mi tradisce e mi maltratta ) mi trovo in una relazione tossica e come tale va recisa. Ma qui si parlava di superare una crisi ( che può capitare in tutti i rapporti anche i più idilliaci ) nel corso di un’ unione che ha delle valide fondamenta. Converrete con me che sono situazioni completamente diverse.
Poi diciamoci la verità, i motivi per cui oggi ci si lascia sono veramente futili nella maggior parte dei casi: ti lascio perché non somigli a una velina, perché hai avuto troppi uomini, perché non sei un imprenditore di successo con lo yatch, perché non sei bello e hai poco pisello, e via dicendo. Tutte cose legate all’ ego e alle apparenze. È chiaro che in situazioni così di amore – ma anche solo di semplice affetto – non ce n’è mai stato nemmeno l’ombra.
Ma mettiamo pure che i motivi di rottura siano relativamente “seri”. Quanti si sforzano veramente di vedere oltre la superficie? Pochi, secondo me. Ed è il motivo per cui gli amori VERI sono molto rari.