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Lettera pubblicata il 24 Agosto 2009. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore marziav.
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Giovanni, se avessi dato retta alle logiche come la tua, e dei cinque o sei, oggi sarei separato da mia moglie, perchè avrei seguito pedestremente quello che insegna il “main stream” dei luoghi comuni.
Fammi capire come puoi essere sicuro di quello che dici, quando io e lei, sia pure non giornalmente, abbiamo impiegato quasi tre anni per chiarire la situazione. E durante tutto questo tempo non puoi immaginare quanto mi sia informato su cose di cui ignoravo l’esistenza, e quanti aspetti “curiosi” ho scoperto essere presenti nelle coppie, anche in situazioni “normali”.
Giovà, oltretutto sei contraddittorio. Di cosa dovrei convincere me stesso se tutto è andato e va bene? Ti ho anche scritto che se il de cuius ha fatto questo effetto, benedetto sia tra il de cuius, ma per te sono io che voglio capire quello che mi pare, no?
Vedi forse pensi che l’illuso sia io, ma quando sento gente che divorzia ma si amava, e anzi si è amata pure dopo, mi chiedo come fa un acuto osservatore come te a non vedere anacronismi non diversi da quelli che trovi nella mia storia》
》oppure trovi plausibile un racconto del genere? E se sì, perchè? Sai perchè? Perchè non ti soffermi ad analizzare i fatti. Non c’è la “magagna” della terza figura e in più una “visione” da “vissero felici e contenti”, e quindi tutto ok, no? Anche se a te non dirà nulla, il tuo è un condizionamento pregiudiziale, il famoso bias come li chiamerebbe Laura, che frequentemente si applicano per comodità nel giudicare gli altri. Perchè come ho scritto, l’occhio vede tutto ma non sè stesso; ma un divorzio è e resta un fallimento, un chiarimento migliorativo è tutt’altro, punto.
Io non devo convincere nessuno Giò, è saltata fuori con Dafne la questione della lettura dei sentimenti e il reale valore di questi e io ho detto la mia. E te lo ripeto, se le cose stavano come credete voi, oggi ero regolarmente divorziato. Oppure non sarebbe cambiato niente nella ipotetica evenienza fossi rimasto, invece è andata come sai a memoria.
Quindi: analisi, diagnosi, “cura”, “guarigione”, tutto giusto. Cosa c’è che non va, che non ci credete? Ecchisene… Giò, scusa eh.
Tatanka, sono le tipiche armi di distrazione di massa. Quello spot però è interessante a livello della comunicazione, dal mio punto di vista vuole dare un messaggio sottinteso, che arriva al pubblico a livello subliminale, cioè il normalizzare del tutto la coppia separata, la famiglia disunita, come se al giorno d’oggi dovesse essere quasi la regola. E in effetti come dici tu spesso lo è. Ma è da notare come si cerchi in qualche modo di far passare come obsoleti quei matrimoni che invece reggono.
Allo stesso tempo lo spot è mistificante nel senso che distorce i fatti, dà un’ immagine romantica a romanzata delle coppie separate, immagine che non corrisponde alla realtà di questo tipo di famiglie.
Ciò non vuol dire che chi non si separa è sempre felice. I miei per esempio non lo erano anche se sono rimasti insieme. Le mie sono solo considerazioni.
“E tutto questo, tutto questo amore di cui parliamo, diventerebbe solo un ricordo(?).Forse neanche quello”.
se sto calder finiva la frase magari si capiva.
ora torno a star zitto,hai già 4/5 persone che ad occhio e croce ti stanno scrivendo da 10 giorni quello che avrei potuto scrivere io.
una cosa però te la dico,la frase corretta è”ci siamo amati ma ora è meglio divorziare”perchè non esite amore se uno dei due non ricambia quei sentimenti allo stesso modo.un sentimento non ricambiato per me è una croce sulle spalle del povero cristo che deve farsi carico di problemi che non dovrebbero nemmeno esistere.
ps:sei impegnato in una relazione stabile e felice portata avanti con le unghie,con i denti e non senza rinunce,hai la tua idea di amore che tutti rispettano e che nessuno vuole portarti via ma non mettere in discussione chi non la pensa come te perchè se lo fai devi a tua volta metterti in discussione e non puoi semplicemente ignorare la”stoccata”di laura o del sig…
signor “la k di casa”.(che ha dimostrato una delicatezza paragonabile solo ad un bulldozer alle 7:00 di domenica mattina)
Golem caro, dove vedi giochetti dialettici?
L’esempio dei bimbi, non ti è chiaro?
Sai, ti do ragione sull’amore duraturo quando è una coppia che nonostante le difficoltà della vita, continua ad amarsi, ma in questo caso, non rientra una coppia in cui uno dei 2 sogna un altro e, mi spiace, ma te la puoi girare come ti pare tanto la realtà resta quella. Ed è proprio il tuo voler per forza sottolineare che il tuo è l’unico vero amore,a denotare una tua insicurezza inconscia.
Sicuramente, avrete trovato un vostro equilibrio, ma è chiaro che quello non è un rapporto che altri desidererebbero.
Accettalo Gomem, perché nei canoni dell’amore da te descritti, non rientra la tua storia che è una storia, sì sopravvissuta al tempo, ma non alla purezza dei sentimenti.
E leggi autori accreditati e studi consolidati, non solo le cose che possono lenire la tua realtà.
Laura, con tutto il rispetto per i non vedenti, perchè qui ne abbiamo uno che è un gran signore, parlare con te di certe cose, di cui pure saresti edotta, è come parlare di colori con un cieco. E la cosa che mi sorprende è che ti sei presentata con un palmares di mille e una notte di libri.
L’esempio dei bambini calza con la tua e di altri visioni, che non si staccano dai canoni “ordinari” a dispetto delle conoscenze che dovresti avere con la biblioteca che ti saresti letta. Se ti ho fatto l’esempio del Colosseo, come del Muro di Berlino, è perchè il soggetto in questione aveva quel tipo di significato,una specie di parafilia per farla breve, ma tu, niente, onusta di sapienza mi dici cosa c’entra il Colosseo.
Ti informo che la storia con il tizio non è andata molto oltre il primo rapporto sessuale, e non c’era nessuno “stiamo insieme”, cominci forse a capire cosa si è innescato? Conosci la poesia di Gozzano “Cocotte”? Ecco, vattela a rileggere, noterai una frase che richiama il fenomeno a cui mi riferisco, e che sto cercando di spiegare senza usare paroloni》
》Guarda, Laura, la purezza dei sentimenti e annessi, non è di questo mondo, ammesso ve ne sia un altro. A me basta di aver, con lei, fatto emergere i veri sentimenti di un amore adulto, con i risultati di cui godiamo. Io forse non leggerò autori importanti, visto che sul comodino ho i “Tre Porcellini”, ma se mi permetti, con le modeste conoscenze di chi non ha fatto neppure le medie, ma l’Avviamento al Lavoro, ho risolto, assieme alla mia lei, una fase relazionale che impediva lo sviluppo di un amore, che oggi, e da parecchi anni ormai, è completo, maturo, e felice.
Tu vieni a dire che come la giro e come la volto la MIA “realtà resta quella”. Mentre se giro e volto la tua realtà cosa salta fuori, al di là dell’indoratura che gli vuoi dare, che è un divorzio. Ed è questo che richiama la tua alata dialettica, che vuol far passare il tuo divorzio come un successo e il mio successo come un mezzo fallimento. Sei forte o no?
Lascia stare la mia realtà, che se la vedessi forse la invideresti. Invece degli autori accreditati leggiti “I tre porcellini”. Magari ti giova.
No, perché se avessi dato retta a logiche come la mia saresti divorziato? Chi lo ha detto ? È pieno il mondo di matrimoni che restano in piedi anche dopo un tradimento. Perché mai il tuo avrebbe dovuto tramutarsi in divorzio per un ricordo giovanile ?
La magagna probabilmente non esiste. Ma la terza figura esiste, eccome se esiste. Poi che tu ti ostini a pensare che sia un fantasma e tutto sia sostituito da cultura ed educazione ė una tua convinzione. Ma non convinci noi, almeno a me no di sicuro.
Sei felice con tua moglie ? Io son contento per te come lo sarei per chiunque risolva un problema di coppia. Sono a favore delle coppie che si rinsaldano piuttosto che a favore di quelle che si sfasciano.
Olindo ha tracciato un altro esempio, perché la donna con cui ha avuto una relazione alla fine ha scelto il marito e la famiglia. Magari torneranno ad essere felici come te e tua moglie. O forse no, anche perché potrebbe essere una situazione completamente diversa.
“Poi che tu ti ostini a pensare che sia un fantasma e tutto sia sostituito da cultura ed educazione ė una tua convinzione…”
Caro Giò, sei una brava persona, si capisce, ma mi rendo conto che non riesci ad andare oltre il consueto.
Senza rendertene conto, mentre neghi il peso dell’educazione e della cultura nel delineare la forma mentis di ognuno di noi, proprio tu dimostri come ne sei condizionato.
Non riesci ad immaginare che certe “presenze’ hanno appunto lo stesso peso dei “sogni”. Una specie di coperta di Linus da utilizzarsi alla bisogna quando non s’è trovata la via per superare certi condizionamenti che tu non riesci ad immaginare pur usandolo inco sapevolmente. È l’esempio dell’occhio che non vede sè stesso. E che, come dice il famoso detto, vuole la sua parte.
Non preoccuparti Giò si campa lo stesso, e io lo faccio benissimo, felice, sereno, innamorato e ricambiato. Vivo così nonostante l’angustia di non avervi convinto sull’esistenza dei fantasmi.
Ciavo immota semper.