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Lettera pubblicata il 24 Agosto 2009. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore marziav.
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-Siete davvero tanti, e qui lo spazio è di soli 2000 caratteri.
Laura, non fare giochi dialettici con me, perchè saprei giocarci a mia volta come con immagini neppure. Anche a me pare che tu non legga, nè capisca, quello che scrivo, e vedi (con un certo disprezzo) quella storia come una fiaba, dimostrando così che letture non sono bastate a colmare la conoscenza dell’animo umano e ciò che ne consegue, ecco il perchè del mio appunto nel merito. Infatti sei l’unica ad usare il termine fiaba, quando è solo una storia che si è risolta bene perchè si sono usati cuore, cervello e realismo, e senza cognizioni di alta psicologia, ma solo cercando di capire l’animo dell’altro. A corollario della tua dotazione letteraria, ti consiglierei, se lo trovi, la visione di “Les amours immaginaires” di Xavier Dolan. Chissà, forse potrebbe aprirsi qualche spiraglio nelle tue affollate cognizioni sull’argomento.
-Giovà, capìto. Le dirò che ora c’è chi la conosce meglio di quanto oggi essa stessa non si conosca.
-Where, non rispondo a chi usa quella orrenda stenocacografia.
Ciavo
in passato ebbi modo di discutere con golem di amore e pur essendo una visione lontana anni luce dalla mia sono arrivato alla conclusione che se il suo approccio funziona,relativamente al suo rapporto,allora quello è il modo giusto.
tempo fa mi imposi di non discutere più con lui non perchè non fosse in grado di capire ma perchè le sue convinzioni nascono esattamente come le mie e quelle di chiunque altro e se nel tempo queste convinzioni gli hanno dato ragione a me fa solo piacere per lui pur non condividendo per nulla.
le mie esperienze sono diverse dalle sue ed un’approccio come il suo non solo non avrebbe funzionato su di me ma data la dolcezza,a me incomprensibile,con la quale affronta certi problemi mi avrebbe causato il diabete oltre ad una sensazione di passività insostenibile.allo stesso modo un’approccio come il mio nel suo rapporto con la moglie lo avrebbe portato al divorzio,ma per golem il divorzio non è contemplato anzi è un fallimento quindi è stato meglio così
certo,dopo aver letto i commenti della discussione se ripenso alla diatriba che abbiamo avuto mesi fa ci sono parecchie cose che non mi tornano però come detto in precedenza se ti è andata bene è stato meglio così.
golem,non esiste un’unica regola in amore così come non tutti amano la pizza margherita o gli elio e le storie tese.vedila un pò come i proverbi antichi..si dice che abbiano sempre ragione..ma c’è sempre un proverbio che dice contrario di quello stai pensando in questo momento.
Perdonata Suzy.
È vero: ogni scarrafone è bello a mamma soja. Già detto.
Ma vediamo da cosa è nata questa bella chiacchierata. Dagli esiti di certi “amori” che evidentemente sono stati male interpretati. E lo sono stati spesso per visioni illusorie della realtà, indotte sia da fattori endogeni (ormonali) che esogeni culturali e morali.
Proprio Laura, che è esperta del settore, accenna al ruolo delle varie culture e della loro influenza in ambito sentimentale. Vuoi che questo non abbia un peso nelle scelte e nei condizionamenti che ne derivano?
Chi nega che ognuno veda le varie storie con i propri occhi, ma questi non vedono… sè stessi. Mi capisci no? Ora, se si sta parlando di amore, richiamando Calder, di cosa stiamo parlando? C’è un epistemologia dell’amore? Esiste un si e un no? Se un rapporto, pur risintonizzato, funziona, dura nel tempo ed è felice, è la stessa cosa di uno che non ha funzionato? E qual’è quel “quid” che distingue i due momenti?
Si può non rinnegare niente, ma se un “amore” finisce, per me non era amore. Era altro, come accenni tu.
Bye
Laura, se hai letto bene i miei interventi ho fatto un distinguo tra storie d’ amore e storie che vanno avanti per convenienza, incapacità di stare soli, ecc.. e queste ultime a mio avviso sono la stragrande maggioranza. Il punto su cui riflettere secondo me è che tutti noi nella vita dobbiamo necessariamente fare delle scelte, ciò che alla fine scegliamo è ciò che ci appartiene di più. Può essere una persona così come una passione, un’ attività lavorativa, un genere musicale, uno stile di vita. Fatto sta che quello che davvero risuona con noi, sicuramente ci accompagnerà per tutta l’ esistenza. Per esempio nelle mie scelte di vita, prima o poi in un modo o in un altro ha sempre prevalso il senso di libertà, perché per me è la cosa più importante in assoluto. Ma lo stesso concetto potremmo trasporlo nella coppia quando decidiamo di stare con qualcuno. Se rimarremo con qualcuno ( escludendo, ripeto, i rapporti di comodo ) è perché quel qualcuno fa parte di noi, è la NOSTRA metà.
Poi certo gli “amori” che non abbiamo vissuto fino in fondo lasciano sempre quell’ alone di mitizzazione tipico che hanno le cose che non abbiamo potuto avere. Ma se non le abbiamo ci sarà un motivo, e l’ amore c’entra poco.
Sul fantasticare, posso garantire che lo fanno tantissimo anche gli uomini, ma lo danno meno a vedere.
Tatanka, quello spot lo trovo di un cringe pazzesco 🙂 oltre che mistificante.
Giangi, dici bene: con te non avrebbe funzionato, perché non sei lei. Infatti ho scritto più volte che ho dovuto studiare, o meglio percepire certi aspetti della sua personalità per capire come affrontare la questione, che, come giustamente hai detto, è stata risolta brillantemente. E attenzione, non perchè io non preveda il divorzio come possibilità, perchè questo ci sarebbe stato se mi fossi percepito come un piano B, ma così non era. Ma se chiudo, chiudo per sempre.
Resta il fatto che tutta la tiritera del “ci amiamo ma è meglio divorziare” suona davvero curiosa, per non dire altro, perchè ripeto, se ami una persona il tempo lo conti solo quando lo passi con lei. Il resto, per me, sono elucubrazioni non diverse da quelle riscontrate in mia moglie, che essa stessa ha poi riconosciuto come parassiti dell’anima.
Ti riporto una frase tratta dal libro di Calder, che mi sembra dica tutto sull’argomento, anche se non mi aspetto venga compresa pienamente.
“E tutto questo, tutto questo amore di cui parliamo, diventerebbe solo un ricordo. Forse neanche quello”.
Un link sull’argomento.
È un po’ lungo, ma chi ha i mezzi per capire capirà.
https://www.psicologionline.net/articoli-psicologia/articoli-psicologia-dintorni/78-dalle-illusioni-dai-sogni-alla-realta
Golem, se vuoi diglielo pure a tua moglie che la conosco meglio di te. Ma sai benissimo che io non ho mai detto una cosa del genere. A questo punto ha ragione Laura quando sostiene che leggi solo ciò che ti fa comodo. Nel mio caso ti inventi proprio le cose.
Quello che noto, invece, è che siamo arrivati a cinque/sei, se non erro, che non sono d’accordo con le tue teorie.
A questo punto o sbagliamo tutti o sei in torto tu.
Ovviamente tu ritieni di aver risolto la tua problematica e noi siamo contenti per te.
Ma non convinci nessuno sulla questione sogno/educazione/cultura.
E nella sostanza sembra apparire chiaro, e non solo a me, che tu voglia convincere gli altri per convincere te stesso.
D’accordissimo Maria Grazia, in parte l’ho notato pure io, ma se ci pensiamo bene è così che va a finire la maggior parte dei matrimoni, no?
E poi con tutti gli altri problemi ben più gravi che ci sono devono scassarci le palle con questi inutili spot.
Vabbè…