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Lettera pubblicata il 24 Agosto 2009. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore marziav.
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Hai ragione Andy…così dovrebbe essere, altrimenti si rischia di far soffrire persone che con i nostri drammi passati non c’entrano nulla..
io anche ragiono così ed è per questo che mi ritrovo sempre sola…e chissà forse ormai non incontrerò più nessuno con cui costruire qualcosa di serio…
la scossa di cui parli si avverte una volta ogni tantissimi anni secondo me…e dopo che hai provato certe sensazioni una volta, dopo che hai visto che esistono, è difficile accontentarsi di un surrogato, di qualcosa di più modesto…
Vi ho scoperti per caso, digitando Pene d’amore su Google… Mi sono sentita patetica ma mi consola vedere che non sono l’unica a provare tutto questo dolore e mi sono rivista nelle vostre esperienze. Il brivido di cui parlate mi ha colpito poche volte nella vita, solo due. Dell’ultima porto anocora le cicatrici addosso… La mia paura più grande è conoscere di nuovo una persona speciale, innamorarmente, aprirmi con lei come ho fatto col precedente e poi…provare di nuovo questo dolore. Come si fa a fidarsi di nuovo? come si fa dopo aver già provato queste sensazioni non pensare che riaccadrà di nuovo? E’ difficile.
Come avete destritto bene le sensazioni che si provano!
sentirsi soffocare, l’autostima a pezzi, per non parlare di quando marziav descrive quel modo malato di pensare ossessivamente a quella persona come una droga, vergognandosi di confidare certe cose ache alle amiche.
Come lei, penso che l’unico modo per disintossicarsi sia l’astinenza e sto cercando di non avere più alcun contatto con lui ma capita sempre qualcosa che mi fa vacillare e provare un dolore insopportabile: incontrarlo per caso, un amico che l’ha visto e che ci ha parlato, e soprattutto il fatto di trattarsi come estranei dopo aver messo a nudo la propria anima con questa persona.
Anche se dal messaggio non si direbbe, non mi sto lasciando andare completamemte, cerco di reagire, essere positiva… ma è una maschera quella che indosso e non so se sia meglio o peggio.
Scusate lo sfogo, sappiate che sono con voi!
Sono qui che e cerco invano di lavorare in questa splendida domenica di Maggio. Ma il dolore che ho nel petto mi impedisce finanche di respirare. Io lo amavo; lo amo ancora, ma le ferite causate dalla lontananza e dalla cocciutaggine di chi non ha lottato abbastanza per quello che aveva e su cui aveva basato i progetti di tutta una vita, hanno distrutto ogni speranza per il futuro. Ho cercato di riavvicinarmi, ho messo a nudo la mia anima per lui, gli ho ripetuto di amarlo, più di ogni altra cosa al mondo, ma tutto ciò che ho avuto in cambio sono state parole fredde e crudeli. Neanche piangere mi è più dovuto, perché finanche le mie lacrime attirano il suo dileggio. Ripenso a tutte le promesse che mi aveva fatto, alle ripetute e incessanti dichiarazioni d’amore, al desiderio di sposarci e avere una famiglia… e guardo a tutto questo in un giorno come quello di oggi, in cui ogni sua singola parola, ogni suo gesto sono volti a procurarmi dolore e sofferenza. E mi chiedo: come fa l’amore a tramutarsi in odio? Cosa deve accadere perché una persona dica: “basta”? Perché non si possono ammettere i propri errori, accettare quegli degli altri, perdonarsi e perdonare? Oggi mi sento morire…
14 marzo 2011:
“Cosa hai fatto, sei ancora nervosa?
Scusa ma non ho voglia di parlarne……
Per favore parliamone, quale è il problema?
Non so se sono innamorata, se sei un amico o altro……..”
Il gelo si è impossessato del mio cuore…da allora non sono più io; l’amavo come forse mai non ero riuscito a fare, ma da fare non c’era più niente…..
L’ho accompagnata a casa, mi ha abbracciato piangendo e dicendomi che non avrebbe mai dimenticato i due anni che avevamo condiviso (ed io avevo in parte condiviso con i suoi tre figli), che non si era mai sentita così amata, che le avevo ridato l’autostima persa nel corso del suo matrimonio e che ora era forse venuto il momento che fosse lei a dare….ma non a me…
Da allora il vuoto…..
L’unica cosa che mi rimane sono i ricordi di lei che mi hanno ossessivamente perseguitato e tuttora ingombrano in modo importante i miei pensieri.
Ma l’amore è così; doloroso per chi lo prova senza essere ricambiato.
Credo che lei sia felice della sua scelta, considerato che si è attenuta scrupolosamente alla mia richiesta: “chiamami solo per dirmi che sei innamorata, altrimenti lasciami libero”.
Sto pian piano riuscendo a ritrovare un pò di equilibrio che bruscamente mi è stato tolto; devo sentitamente ringraziare tutti i miei amici e amiche che mi sono stati e mi stanno dando grande supporto; l’amore è un bene prezioso che anche se può essere doloroso deve essere coltivato perché dà senso alla vita…..l’amicizia bene ancor più prezioso perché oltre che dare un senso, se l’amico è sincero dura tutta la vita…..
Con la morte nel cuore……
Caro Mitzu,
lo so che al momento ti parrà una consolazione ben magra, ma significa tanto che lei abbia parlato chiaro senza strascichi, ambiguità o false speranze. Lasciatelo dire da una la cui agonia è durata a lungo, con un certo altrui gusto sadico.
L’amore non ricambiato è penoso, ma l’amore non ricambiato che finge di ricambiarti per tenerti legato a sé è anche peggio.
Ora concentrati su te stesso, dedicati le cure che avevi sempre riservato a lei e ai suoi figli, regalati un po’ di quella autostima che con la tua dedizione avevi saputo infonderle. Si riparte da se stessi, con un apprendimento in più: mai dare agli altri coltivando la speranza di essere, un giorno, ricompensati. L’amore non è meritocratico e non si guadagna. E’ spontaneo e gratuito, non ci mette 2 anni (nel tuo caso) o 12 (nel mio) ad arrivare. Io l’ho capito solo dopo averci picchiato la testa e fracassato il cuore. Ad infinitum. Non volermene per l’amara franchezza (mi permetto di parlare solo in virtù della dolorosa condivisione che accomuna le nostre esperienze), ma siamo stati – temo – solo bastoni per sostenere l’incedere incerto di due zoppi. Appena sono guariti, la nostra presenza è diventata superflua, forse fastidiosa: chi lo vuole un infermiere fra i piedi quando scoppia di salute? La similitudine è ironica, forse, ma il mio ex si chiamava Claudio che, in Latino, significa, appunto, zoppo.
E’ opportuno diffidare dalle persone sofferenti che si avvinghiano solo perché momentaneamente bisognose. Chi ci è accanto deve ritenerci necessari NON per l’aiuto che diamo (altrimenti non è amore, è dipendenza), ma per quelli che siamo: insostituibili. Se ci si innamora di qualcuno che è in un momento di fragilità, è bene non nutrire troppe speranze sul futuro e concedersi con moderazione. Se l’interesse del partner è sincero lo si capisce forse solo quando inizia a stare bene: se resta, il rapporto era sano; se se ne va infischiandosene bellamente di noi, si trattava solo di una relazione di aiuto, funzionale nell’hic et nunc del momento del bisogno.
E’ una valutazione triste, me ne rendo conto, perché non è bello centellinare le emozioni, usare diffidenza, non entusiasmarsi di un interesse da parte dell’altro che all’inizio sembra reale. Ma chi, come noi, ha la cosiddetta sindrome del crocerossino (nobilitante quanto, ahimé, invalidante) deve tenersi un passo indietro per tutelarsi: non dico diventare egoista, ma oculato, quello sì.
Sei una persona di gran cuore e l’amore vero, quello ricambiato, arriverà di certo.
Con simpatia,
Marzia
La tua analisi, gentile Marzia, è impeccabile e psicologicamente centrata.
Non mi aspettavo certo consciamente di essere ricambiato per ciò che davo ma per ciò che sono, e concordo con te sulla non meritocrazia dell’amore…….
La lettura che ho fatto della persona nei confronti della quale ho provato un amore, anzi Amore incondizionato, è forse stata falsata da mie esigenze affettive, che me la hanno fatta idealizzare, tanto da essere il regista di un film che aveva fatto solo il provino ad uno solo dei due attori, e quello ero io; l’altro, lei, era stato scritturato solo per necessità di copione…..
Non mi assumo certo tutta la responsabilità di un fallimento, che mi vede unico “debitore” nei confronti dei creditori (l’unico a soffrire sono io), perché l’altro ha recitato molto bene la parte che gli era stato affidata.
Sto cercando di lavorare su di me per ritrovare quell’equilibrio interiore che mi sono fatto minare, e credo che con il tempo, che sta lavorando a mio favore, ritroverò quanto prima. La strada da percorrere è comunque tortuosa, in salita e di una lunghezza a me non nota. L’unica cosa che so è che non voglio perdere la voglia di amare che sento dentro di me e che spero di poter dedicare a “lei” che non so dove e quando troverò, e saprà capire la mia/nostra insostituibilità.
Ad oggi continuo a cercare nelle altre donne ciò che di lei ancora porto nel cuore e nella testa, e ciò mi piega l’anima che non riesce a difendersi dalla sua presenza, che per fortuna si fa giorno dopo giorno sempre meno sentire.
Ti ringrazio per il tuo commento prezioso, soprattutto perché il sapere di condividere certe sensazioni ti fa sentire meno solo nell’abbandono da parte di chi era, se non l’unico, sicuramente il più importante riferimento per trovare e provare il proprio valore, e colui il quale dava colore e sapore alle tue giornate.
La notte segue il giorno, il giorno la notte…….nel nostro caso dopo la notte c’è il giorno e mi auguro, ti auguro, sarà di un sole così luminoso che ci meraviglieremo di quanto sia bello vivere per amare di nuovo ed ancora più intensamente…….
Massimo
Caro Massimo,
ecco la nostra piaga: cercare nell’altro conferma del nostro valore.
Siamo preziosi a priori, anche non dovessimo trovare mai più qualcuno che voglia ricordarcelo amandoci. Ma finché non ne saremo intimamente convinti, resteremo vulnerabili.
Ecco un esercizio d’autostima (per me e per te): prendiamo un foglio e scriviamo tutte le nostre qualità migliori e i motivi per cui un eventuale partner potrebbe ritenersi ben fortunato ad averci accanto. Rileggiamolo tante volte, fino ad interiorizzarlo.
Coleridge scrisse che il peccato prediletto dal demonio è l’orgoglio che scimmiotta l’umiltà. Io ho imparato che mantenere un profilo basso serve solo a farsi calpestare meglio.
Sii fiero di quello che sei. Pensa che chi può starti vicino gode di un privilegio unico.
Sei una persona acuta e sensibile – basta leggere due righe di quello che scrivi per accorgersene – non hai bisogno che nessuno ti dia conferma del tuo valore.
Ho passato tutta la vita ad affannarmi per strappare un apprezzamento ai miei genitori, prima e al mio fidanzato storico, poi. E’ stata una crociata penosa e inutile che, in itinere, mi ha solo resa più fragile. Ho accettato compromessi e mortificazioni nella speranza di ottenere un riconoscimento del mio valore che potesse darmi uno straccio d’identità cui fare appello nei momenti di smarrimento. Solo quando tutto è finito, ho realizzato che avevo più carattere e più risorse da sola di quante lui avrebbe mai potuto darmi.
L’insicurezza e il bisogno di sentirsi amati affondano radici profondissime, adolescenziali, forse addirittura infantili. G. C. Giacobbe scrive che ogni volta in cui un innamorato “bambino” dice al partner “Ti Amo” , intende, in realtà, “AMAMI”, ed è un grido disperato che invoca carezze e benevolenza.
Ok, sono partita per la tangenziale…
Tutto questo era per dire che credo che dietro una sofferenza d’amore ci sia sempre un dolore più intimo per se stessi su cui riflettere.
Buona domenica sera 🙂
Marzia
Sono estasiato dalla tua chiarezza e dalla tua qualità descrittiva. Sono felice di avere una interlocutrice di così grande spessore…..
Credo, ma lo credo solo, non ne ho la certezza, che le mie radici siano sufficientemente solide da non rendermi un dipendente affettivo, ma semplicemente un uomo innamorato, forse un romantico alla ricerca dell’eterno amore, quando, leggendo testi che possono dare indicazione sullo stato del non amato, cinicamente affrontano l’argomento e ne danno un immagine che non è chiaramente quella che piacerebbe al mio cuore. Nulla dura per sempre, tantomeno l’amore e di questo ne ho purtroppo avuto più volte riscontro. Il mio cuore è sempre stato disponibile ad amare, e sempre lo sarà, ad oggi con l’unica certezza che nulla è eterno….tutto ha una fine; ho la fortuna di avere alcuni amici che sono accompagnati dalla stessa persona da tanti anni, e sono felici della loro vita sentimentale che ha visto come quella di tutti, gli alti ed i bassi che la caratterizzano… ma si sa, amare significa anche soffrire, e nel caso della coppia la sofferenza la si condivide, e se la si supera insieme fa conquistare vette sempre più alte…..questo è quello in cui ho sempre sperato, ma senza risultato, sia per colpa mia che dell’altra/delle altre.
Sono triste e disilluso, ma spero che più prima che poi, questi sentimenti profondi e mia attuale compagnia, vengano sostituiti da altri che fanno della vita una cosa meravigliosa……non voglio essere troppo sdolcinato, ma voglio continuare a credere di trovare chi con cui condividere la mia vita, alla ricerca di quello che fino ad oggi non sono ancora riuscito a trovare.
Terrò in ogni modo conto del tuo ultimo suggerimento cercando di trovare le radici delle mie necessità, che comunque credo, siano lecite e comuni in chi crede nell’amore con la A maiuscola, quello che si raggiunge quando due persone solo con uno sguardo silenzioso, condividono un pensiero soddisfatte di aver raggiunto quella intimità che gli permette di percorrere parallelamente la stessa strada senza mai incrociarsi, ma tantomeno allontanarsi dal percorso condiviso….
Con stima
Massimo
Caro Massimo,
che dire? Mi viene solo un’esclamazione di entusiasmo: CHE UOMO! 🙂
Pensavo che la specie umana capace di un’intelligenza emotiva forse ormai estinta, e invece eccoti!
Gli uomini romantici, desiderosi di instaurare un vero legame affettivo, devoti alla sacralità dei vincoli e all’esclusività dei rapporti sono perle rare che non restano sole a lungo.
Stavo generalizzando il mio male interiore proiettandolo su di te, ma devo riconoscere che il tuo è un genuino soffrire per amore.
Io, invece, ho sofferto più che altro per me stessa e, quel che è peggio, sono rimasta inaridita dall’esperienza scottante vissuta con il mio ex, dalle speranze disattese, dalla fiducia rovinosamente delusa, dalle più intime fragilità incautamente affidate a chi non ha voluto averne cura.
Ti stimo perché, al contrario di me, non ti sei irrigidito e non hai reagito con cinismo. Hai ancora il coraggio di sognare l’amore.
Da qualche mese ho accanto una persona eccezionale a cui tengo profondamente. E’ anche lui, come te, uno degli ultimi romantici rimasti. Mi fa sorridere e mi tiene stretta. Lo amo ma non, come un tempo, di quell’amore “appassionato e disperatissimo” dei romanzi Ottocenteschi.
Resto un passo indietro, concentro le energie anche su quegli obiettivi di realizzazione personale con cui non mi ero mai misurata, concentrata com’ero sull’amare il mio ex.
Ora ci sono altre priorità.
Forse è paura o forse è che anche il modo di amare si evolve.
Un abbraccio,
Marzia
Il sapere che hai trovato chi ricambia il tuo sentire con la condivisione dello stesso intento mi fa felice, per te prima, per me poi……per me è ancora presto, ma mi auguro di trovare chi vuole camminare con me lungo la stessa strada.
Ti ringrazio per la stima e, se posso, vorrei dirti che se credi di aver trovato la persona che hai descritto, merita forse anche lui quell’amore appassionato, ma certo non disperatissimo, perché non è necessario che perché esista passione ci debba anche essere disperazione…e a mio avviso anche se si è romantici, amiamo la passione, ma non per questo non siamo in grado di capirla ed apprezzarla anche se non accompagnata da sentimenti forti di senso contrario. Dedicati a lui, dedicandoti comunque sempre prima a te, ma non dimenticare che se ti accompagna in modo sincero, quello che fai per te sarà sicuramente ancora più piacevole che se tu fossi “sola” a farlo.
Amo stare da solo ed amo dedicarmi attenzioni anche quando sono innamorato e ricambiato, e ti assicuro che il piacere di farlo, sapendo che c’é chi ti accompagna “dentro”, anche essendo all’altro capo del mondo, rende tutto più profondo ed intenso.
Ti auguro tanta serenità e felicità per ripagarti di quello che hai sofferto.
Casualmente ho trovato questo forum ed una persona di grande valore.
Buena suerte.
Massimo