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Lettera pubblicata il 24 Agosto 2009. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore marziav.
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Giovanni,
anche a me fa piacere che Golem abbia risolto il suo spinoso problema di coppia.
Resto però della mia idea sul passato amoroso della moglie, ed è questo che ha fatto sì che in ogni caso qui esposto e quasi in ogni post continui a esautorare o a ridicolizzare le mie idee, la mia esperienza e i miei approfondimenti in ambito amoroso (come puoi constatare anche dagli ultimi commenti per quanto velatamente a me rivolto).
Se non ho valutato correttamente, come lui, il suo caso, ovvio che non ho capacità di analisi e di comprensione in nessun altro. Pur restando sempre opinioni soggettive.
Ci ho fatto il callo e la sua malevolenza a malapena mi sfiora. Anzi, a volte gli sono persino grata, per avermi indotta a sostenere ad oltranza un punto di vista in cui credo e che in tutta evidenza continua a essergli indigesto.
… il mio punto di vista sin dall’inizio abbraccia proprio questa teoria delle infinite variabili che non è subentrata in età avanzata, bensì dai tempi del liceo. Dalle prime letture di filosofia/psicologia.
E mi spiace ma devo dissentire con te sul discorso dei libri e dello studio in generale e, dato che possiamo riconoscere esclusivamente ciò che conosciamo già, conoscere diventa vitale.
In più la conoscenza apre la mente e permette all’idea di un binario unidirezionale di divenire un orizzonte d’infinite possibilità.
Per la tua storia, sei stato bravo.Io, non avrei accettato una cosa del genere. E, infatti, ho divorziato per molto meno. Ma questo, dipende dal nostro diverso modo di funzionare e non c’è una modalità più giusta dell’altra. Basta esser felici.
Tatanka, la vita in crociera è bellissima ma “finta” e restando in superficie non si arriveranno mai a conoscere le meraviglie della profondità degli altri, ma soprattutto di noi stessi.
dafne
intanto mi dispiace per la notizia che hai appreso.
io ti consigliai di fare qualcosa,di non stare con le mani in mano e rivendico ciò che ti ho detto perchè al netto della brutta notizia questo deve diventare il primo passo verso quella serenità tanto anelata.
prenditi tutto il tempo necessario per riflettere ma sii sincera con te stessa altrimenti tutto questo non sarà servito a nulla.se non si è voluto impegnare con te il motivo principale è la resistenza che hai sempre opposto e che solo qualche giono fa hai ammesso.chiunque,uomo o donna che sia,se messo alle strette va sulla difensiva e quando attacca lo fa senza chiedere il permesso.inoltre hai anche imparato che il ferro si batte da caldo e che 3 anni non è un tempo ragionevole per ammettere che in fondo qualche errore è stato fatto.
quando ti sentirai meglio facci sapere…
ti auguro il meglio.buona fortuna
Golem, ti sei spiegato benissimo, però ti ripeto fino alla noia, che io, come pare anche altri su questo sito, faccio fatica a credere che il “sogno” di tua moglie sia condizionato da elementi culturali e di educazione.
Tant’è che penso che se invece del tizio in questione, si fosse trattato di un altro che non avesse fatto breccia nel suo cuore, gli elementi culturali e di educazione potevano benissimo farsi andare a benedire e magari il “sogno” non sarebbe mai esistito.
Quindi lascia stare il paragone con il quadro di Picasso che non c’entra nulla soprattutto perchè nessuno, in questo caso io, non è che non venga sfiorato dalla possibilità che esista un’altra spiegazione. Semplicemente credo che, in questo caso, ne esista un’altra.
Poi scusa Golem, ma non devi convincere nessuno. L’importante è che tu abbia raggiunto lo scopo e che con tua moglie viviate felici e contenti. E’ questo ciò che conta.
Golem caro, qui, l’unico che cerca di autoconvincersi che il suo sia l’unico tipo d’amore possibile e che svetti sopra gli altri, sei tu.E già questo tuo bisogno,la dice molto lunga.
Da Freud, sono stati fatti enormi studi e adesso c’è chiarezza sulle dinamiche mentali. Come già detto, sono il nostro stile d’attaccamento e le nostre ferite a determinare prevalentemente i nostri rapporti. E gli schemi sono quelli, che ti piaccia o no.
Ma dimmi, onestamente, se raccontassi una storia come quella da te descritta a dei ragazzini, pensi che ne sognerebbero o vorrebbero una uguale?
Io ne dubito fortemente,perché tutti vogliono i pensieri dell’amato, esclusivamente per sé.
Poi, che da questa esperienza nella vostra coppia ci sia stato un rafforzamento, ci sta. Ma non “venderci” questa storia come la favola, perché non lo è.
Per le storie, credo in generale che il loro valore sia personale e che abbia molto a che fare con quanto ci aiutino ad evolverci.
E qui entra la consapevolezza.
@Rossana.
La storia è durata circa tre anni. Il rifiuto a prendere un caffè è avvenuto quando ci conoscevamo solo telefonicamente. Che sia fragile ed emotiva mi sembra un dato di fatto, l’impulsività non so.
Si certo, mi sembrava ne valesse la pena, anche in forza di una estrema attrazione che inizialmente ha fatto da padrona.
Non credo di conoscere una donna per la quale l’amore per un compagno valga più di quello per un figlio.
Però, nel corso della relazione, ha manifestato più volte l’idea di essere una donna estremamente innamorata. Si è esposta molto anche rischiando parecchio.
Figlie della nostra epoca, cioè figlie di un’epoca dove tutto va di corsa, dove non esistono certezze e dove è la norma il mordi e fuggi, dove si vogliono fare troppe cose insieme e non ne riesce bene nemmeno una. E dove non si pensa agli altri.
Io alla fine ho pensato alla mia ex compagna e a lei cercando di non ferire nessuno. Lei ha ferito tutti, marito, me e, probabilmente, anche il figlio.
No Laura, non sono stato bravo, ma razionale, perché io, al contrario di voi, conoscevo mia moglie avevo mille motivi per non dubitare dei suoi sentimenti, ma sino a un certo momento non ho voluto approfondire certo aspetti caratteriali e il peso illusorio che contenevano per le ragioni che mi sono stancato di ripetere.
Tu parli di aperture mentali, di infinite possibilità, ma quella situazione la vedi solo in una maniera, tu come altri e altresse.
Come ripeto, e sottolineo, non vi bastano gli esiti per capire che sbagliate e sbagliavate. Se solo avessi sospettato e accertato che il futuro de cuius era il fiore mai colto della bionda e procace albionica, l’avrei accompagnata ai suoi piedi e ivi l’avrei lasciata. Perché se ami una persona devi accettare che possa essere felice anche con un altro. Tutte balle. Avrei accettato di essermi sbagliato e avrei cambiato strada. E invece felici lo siamo insieme.
Guarda oggi ho fatto un sugo con la ‘nduija che si è scofanata con gioia assieme a me. Piccole cose, ma sono quelle che fanno le “storie”》
》Poi Laura, non so come tu trovi curioso che io applichi dei criteri “collaudati” con successo alla vostra vicende, quando fate altrettanto verso quelli che racconto io, senza che vi venga il dubbio che siano sbagliati. Perché io sarei unidirezionale verso le vostre “visioni” e tu e gli altri no verso le mie? Cosa vi fa così sicuri?
Io credo banalmente che l’amore sia una cosa semplice da interpretare se si hanno le idee chiare su cosa si voglia e se si hanno i mezzi per raggiungerla. Le mille prospettive di cui parli hanno solo UNA ed una sola interpretazione per raggiungere la felicità: amarsi VERAMENTE. Ma dietro quella parola di nove lettere, si nascondono altre mille aberrazioni della realtà, non escluse illusioni, onirismo, scarsa cognizione di sè e di chi si sia, ambizioni esagerate, scariche ormonali, e quant’altro può alterare la lucidità dei giudizi. Sia in dare che in avere.
Per cui non puoi dirmi che ciò che ha avuto come esito la felicità in amore sia solo uno dei tanti modi per raggiungerla. Smentiscimi con argomenti validi e ne conoscerò altre.
Laura,
“è interessante osservare come proietti il tuo modus operandi su di noi.” – lo fa sempre, senza nemmeno rendersene conto.
“se vuoi per forza rimanere nel binario rigido da te sostenuto inizialmente, nemmeno il tuo caso rientra nella perfezione/veridicità dell’amore.” – ma… il tempo e 3 anni di amorevoli discussioni sul defunto (di cui la moglie aveva continuato per decenni a chiedere notizie) hanno reso questo Amore talmente perfetto da farne un caso più che speciale, da proporre e riproporre, con note altisonanti, come unico esempio di assoluto, confermato dagli anni che hanno fatto seguito ai primi 20, sui quali lasciar calare l’oblio. Come se fosse indispensabile convincere, per essere convinti.
Anche per me, a conferma dei miei vissuti amorosi, come nell’amicizia “l’amore non è un binario fisso per tutti ma un’esperienza che porta all’evoluzione in primis come persona e poi, come coppia.”
Continua…
… segue
Le mie convinzioni derivano da una formazione culturale molto meno consistente della tua e da meno di mezza dozzina di esperienze sul campo (due in sequenza, da 12 anni caduna, e le altre, molto meno incisive,
una prima e due dopo le più importanti).
Nel mio modo di sentire c’è un “per sempre”, nel senso che so molto bene quali sono stati i miei sentimenti nei diversi rapporti, in diverse età e circostanze, così come so che, essendo stati autentici, resteranno intatti, esattamente con l’intensità e la profondità con cui li ho vissuti, fino alla fine dei miei giorni.
Certo non posso paragonarmi agli avvenenti Don Giovanni dalle mille avventure galanti, che ruttavia non mi sembra possano arricchire di molto le esperienze dell’animo e l’insieme delle conoscenze sul tema. Ma nemmeno sarei orgogliosa di un tal vanesio e superficiale approccio al rapporto di coppia.