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Le pene d’amore sono un male reversibile!

di marziav
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 24 Agosto 2009. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 500 commenti

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  1. 271
    Golem -

    A me non sorprende che la maggioranza non comprenda certe dinamiche sentimentali, riprendendo il commento di Rossana, che si appoggia alla “vox populi” per sentirsi certa di saperne più di me e mia moglie rispetto al nostro rapporto.
    Tralasciando il fatto che chi ha avuto un paio di storie, dell’amore può saperne quanto me di taglio e cucito dopo essermi attaccato qualche bottone alla camicia, resta il fatto che se il risultato del rapporto è quello di oggi, vuol dire che la lettura della questione è stata giusta, e ancora di più lo è stata la soluzione. Sfido chiunque a dimostrare il contrario.
    Poi, ripeto, nelle vicende altrui ognuno ci rivede le proprie, specie se sono state fallimentari, e cerca di farsi tornare i conti in qualche modo, immaginandosi le vite degli altri come preferisce, quando spesso non conosce bene veramente neanche la propria.
    Non a caso una che la vita la conosce bene, ha spiegato con semplicità che fiaba e amore non è un connubio automatico.
    Vabbè, farsi una ragione a dispetto dei fatti e un modo come un altro per sopravvivere. Va compreso.》

  2. 272
    Giovanni -

    Rossana mi pare assurdo che un’opinione diversa possa essere causa di un boicottaggio decennale, immagino su queste righe.
    Poi se ė vero che questo problema di coppia si sia protratto per oltre 20 anni, altro che importante la storia con il tipo !!!
    A maggior ragione resto convinto della mia opinione ma a prescindere da ciò sono contento che Golem abbia risolto il problema.

  3. 273
    Golem -

    》Aggiungo, per segnalare l’intento di certe esposizioni “partigiane”, che la crisi NON si è protratta per 20 anni, perché il rapporto andava bene, ma emergevano nel tempo difficoltà di certe “espressività” in ambito intimo, che erano retaggio di quella educazione di cui ho accennato, che riguardava la visione dei rapporti di cui credo di aver parlato a sufficienza, ma che evidentemente chi legge non ha sufficienti mezzi per comprendere, pur credendo di farlo.
    Ed è questo il punto: la carenza di esperienza sul campo, che non si acquisisce leggendo un libro, come non si impara a volare leggendo il libretto di istruzioni di un aereo.
    Quindi, le mie reazioni verso chi giurava di saperne più di me sulla vicenda che mi riguardava, erano direttamente proporzionali ad una reazione letteralmente “ignorante”, cioè di carenza di conoscenza diretta di certi “fenomeni”.
    Questo comportamento è spiegato proprio dai bias citati da Laura, in particolare dal bias di conferma. Dove si va a cercare nelle pieghe di un argomento SOLO le parti che confermino le proprie pre-visioni.

  4. 274
    Laura -

    Maria Grazia, se leggi i miei interventi, noterai che appunto parlo di pochissimi veri amori e di unioni dovute a ferite e stili di attaccamento.
    Concordo sul fatto che l’amore si costruisce scegliendosi ogni giorno e concordo perché l’ho vissuto col mio ex, nei 17 anni insieme in cui abbiamo affrontato gioie ma anche grandi difficoltà(la morte di mia sorella, il suo gravissimo incidente, la chiusura dell’attività e tante cadute e risalite tipiche di una vita) e negli anni successivi quando, con amore, abbiamo affrontato il suo cancro pur non stando insieme. In tutto abbiamo condiviso 23 anni di vita e, se non fosse morto, le nostre vite sarebbero ancora legate, pur non essendo più sposati. Per questo riconosco l’amore in questa storia e non nelle mie altre relazioni.

  5. 275
    Laura -

    Ma tra le unioni che durano tutta la vita, Maria grazia cara, sono rarissime quelle d’amore. Le coppie stanno insieme per convenienza, per paura, per solitudine, per bassa autostima, per i figli, per non ammettere di aver sprecato la vita, etc.etc.

    E non è una mia teoria, ci sono tanti studi a riguardo e nella mia esperienza lavorativa, incontro spessissimo situazioni del genere.

    Golem, io non conosco tua moglie, ma i meccanismi della psiche umana, sì.

  6. 276
    Tatanka -

    Infatti Carla, dalle mie parti si dice “se lo conosci lo eviti, se non lo conosci ti uccide”, adesso che lo sai di che ti preoccupi?
    Basta non andare a cercarsele, tanto semplice.

    Certo Laura, gli squali possono arrivare anche in superficie, ma non possono mica entrare in una nave da crociera. 🙂

    Maria Grazia, hai superato te stessa. 🏅

    Ma chi ci crede più al matrimonio ormai in questi tempi di merda che stiamo vivendo?
    Basta guardare la pubblicità della pesca di Esselunga per chierersi se ne vale davvero la pena.

  7. 277
    Golem -

    Caro Giovanni, mi sono preoccupato in ogni modo di articolare nella maniera più dettagliata possibile il significato di quei “sogni”, ma vedo che l’interpretazione è letta sempre nello stesso e, lasciamelo dire, banale modo. Ma forse sono io che non so spiegarmi a sufficienza.
    Eppure ho parlato anche degli esiti di quel chiarimento riguardo i “sogni”, e una persona che non avesse pregiudizi capirebbe almeno il peso concreto che questi potevano avere relativamente ai sentimenti profondi che la legavano a me. Macchè.
    Vedi, a me vengono in mente esempi di altra natura per spiegare certe reazioni, peraltro talmente automatiche che le posso considerare in buona fede, ma non per questo meno approssimative.
    Hai presente quelli che vedendo un quadro di Picasso se ne escono con un “ma questo ero capace di farlo anch’io”? Ecco, per chi non capisce quale significato ha avuto per l’arte quel cambio stilistico, l’unico giudizio non può che essere quello. E non li sfiora neppure l’ombra del dubbio che ci siano possibilità che la “storia” sia diversa.
    Credo serva un ciavo

  8. 278
    Golem -

    Laura, con tutto il rispetto per le tue cognizioni, manco Freud, che i “sogni” li interpretava, ha mai fatto una dichiarazione come la tua sulla psiche umana.
    Quello di trarre “utili” conclusioni su vicende viste dall’esterno, è una soluzione che usa proprio i bias di cui hai parlato.
    Io temo che tu, come molti altri, altre e soprattutto “altresse”, nascondiate dietro le statistiche sul funzionamento delle relazioni i vostri insuccessi, in modo che le ragioni di questi vengano, come dire, diluiti dalla probabilistica.
    In ogni caso sono lieto di dire a te e agli scettici, che il mio è uno di quei rari rapporti d’amore di lunga data, e ogni giorno migliora. Ogni giorno non vedo l’ora che lei torni dal lavoro, ogni giorno siamo felici di rivederci, ogni giorno ci divertiamo insieme, e ogni giorno facciamo progetti, e nostra figlia lo vede. Siamo felici, insomma.
    Se questo risultato è dovuto al “sogno” e al ruolo del defunto nel “sonno” di lei, sia benedetto colui che fu e non è più, e che Cupido lo accolga tra i suoi consulenti migliori.
    Un ciavo anche a te.

  9. 279
    rossana -

    Olindo,
    anche a me la donna di cui affermi di essere ancora innamorato ha dato l’impressione (per quanto hai raccontato) di essere una persona emotivamente fragile e impulsiva. Soprattutto non pronta o non particolarmente motivata a lasciare la zona di comfort a cui sembrava rassegnata. Tanto che ha respinto il tuo primo invito a prendere un caffè.

    Di questi due aspetti non sarebbe corretto non tenere conto.

    Non ricordo quanto è durata la vostra relazione e non ho voglia di andare a cercare questo dettaglio fra i post. Ti va di dirmelo?

    Fermo restando che ti sei assunto il ruolo dello sfasciafamiglie. Immagino che per te valesse la pena tentare ma già sei partito in salita. Di conseguenza non mi sembra così sorprendente la ritirata frettolosa e scorretta della topolina che ha voluto evitare di farsi catturare. Temo non provasse per te un amore più grande di quello che la lega al figlio.

    Ultima curiosità: cosa intendi per figlie della nostra epoca?

  10. 280
    Laura -

    Golem, è interessante osservare come proietti il tuo modus operandi su di noi.
    Dall’inizio dei messaggi, senza conoscere le esperienze altrui hai asserito che l’unico vero amore è quello che resiste alla variabile tempo.
    Come se ti fosse possibile sapere ciò che dall’origine della nostra specie, l’uomo cerca di comprendere.
    Per questo parlo di variabili.
    Perché l’amore non è un binario fisso per tutti ma un’esperienza che porta all’evoluzione in primis come persona e poi, come coppia. E, per questo, non è detto che sia la variabile tempo, quella determinante. Proprio perché la maggior parte delle persone, non sta insieme per il sentimento ma per altre, già elencate circostanze.
    Naturalmente, non è riferito alla tua situazione che se avete saputo gestirla va benissimo, ma converrai con noi che se vuoi per forza rimanere nel binario rigido da te sostenuto inizialmente, nemmeno il tuo caso rientra nella perfezione/veridicità dell’amore. (Continua)

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