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Lettera pubblicata il 24 Agosto 2009. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore marziav.
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Continua per Golem.
Ma c’è chi, invece, ci riesce e ne fa un punto di forza del rapporto e fa benissimo. È solo un modo diverso di vivere la relazione. Basta ricordare che il sentimento e la relazione, non sempre sono la stessa cosa. E credo che tu, non faccia questa distinzione. Ecco perché non ci comprendiamo.
Tatanka, sono punti di vista. Io trovo temerari coloro che scelgono una vita priva d’amore, perché temo che rimangano in superficie. E, personalmente, sono attratta dalla profondità. Ma anche questa, è una scelta personale.
Olindo,
credo anch’io che a 50 non dovrebbe più esserci voglia di giocare con i sentimenti. Così come immagino che anche tu, alla tua età, debba aver maggior esperienza nel percepire e comprendere il livello di maturità/responsabilità delle persone con cui entri in contatto.
Concordo che non si dovrebbe “scappare come una ladra”: di solito, lo fa chi si sente in colpa e non sa spiegare/giustificare il suo comportamento nemmeno a se stesso. Forse sperava di riuscire a uscire dalla gabbia in cui stava rinchiusa e poi non ce l’ha fatta a fare seguire l’azione a concretizzazione del suo desiderio.
Tutti i sentimenti meritano il massimo rispetto. Hai ragione a provare risentimento ma, allo stato dei fatti, è probabilmente meglio per entrambi che tu non abbia più modo di entrare in contatto con lei.
È interessante notare, come nel caso di Laura, ma soprattutto di Giovanni, quanto indirettamente la mia teoria della “formazione di un’immagine” sia verificata dalle interpretazioni immaginative che si ipotizzano sulla vicenda di mia moglie. Malgrado mi sia sforzato di dare la migliore descrizione possibile di una condizione che ho definito onirica, giusto per dare il senso della consistenza di quella condizione, Giò pensa a cosa sarebbe potuto succedere se il de cuius fosse stato vivo.
Il punto è, Giò, che non era il morto l’oggetto delle fantasie, ma quello che aveva “significato” nell’immaginario di quella ragazzina. Quindi da adulta non vaneggiava sull’oggetto in sè, ma su certi momenti della sua crescita, inoltre non sapeva nè se fosse vivo nè se fosse morto, perchè se le fosse interessato saperlo aveva il modo di scoprirlo. Lo si è saputo per caso, e ti dirò, non ci fu nessuna sua reazione. Ma a te piace pensare alla magagna, n’est pas? Strutturazioni psicologiche diverse non ne prevedi, o sbaglio?
Ciavò.
per chi non riesce a superare che sia l’inizio della rottura o che sia a distanza di mesi o addirittura anni. per chi si sente in colpa per aver sbagliato tanto nella storia e per chi ha poche colpe .. vi do un consiglio, se non riuscite a superarlo da soli fatevi aiutare, non vergognatevi non abbiate timore e il primo passo verso la consapevolezza… per attirare amore o magari chissà il proprio o la propria ex, dobbiamo prima amare se stessi. NON MOLLIAMO forza!
Laura, quindi ci saranno tanti amori per quanti siamo al mondo? Allora che ne parliamo a fare? Parliamo d’altro.
Laura, la sua è stata SOLO maturazione sentimentale, non incertezza. Oggi sappiamo di avere una tale complicità, e stiamo così bene insieme, arrivando a pensare persino le stesse cose nello stesso momento, che siamo tranquilli. E sai perchè lo siamo? Perchè sentimento e relazione coincidono. Hanno cioè trovato la dimensione comune che può farla stare in piedi. L’unica coincidente con l’amore.
E chiaro che se tu consideri “amore” un sentimento che non corrisponde alla relazione, ma a una “immagine” di questa, è inutile discutere, perchè non ci capiremo mai. Perchè tu riconosceresti come “amore” quello per il Muro di Berlino, quello della tipa cotta di Brad Pitt o quello di qualunque altro che non viene ricambiato, eppure “ama” disperatamente.
Se parliamo di “amore” quando parliamo di questi “ammori”, è meglio lasciar perdere. Siamo su dimensioni diverse. Una illusoria, l’altra reale.
Non può esserci “ascolto”. Sono “mondi” diversi.
Golem, mi fa piacere che ora siete felici, ma sognare qualcuno, avere fantasie, immaginare un amore passato, mentre si sta con qualcun altro, per qualsivoglia ragione, non va a connotare l’amore per il compagno. Se si ama, non si sogna nessun altro perché il sentimento concentra tutta la nostra attenzione sull’amato. (Può piacere o no,ma funziona così)
Quelle che descrive tu, sono infatuazione, cotte o al massimo, innamoramenti. Io ti ho parlato di una storia lunga 17 anni, con la scelta di un matrimonio, con anche la vita lavorativa condivisa, Con progetti, sogni, momenti difficili,dolori condivisi. E, il fatto che alla fine, abbiamo compreso che quel sentimento potesse trasformarsi in altro, non annulla l’amore che c’è stato prima.
Siamo su 2 pianeti diversi perché per me l’amore, può avere diverse sfumature ed è vero indipendentemente dalla durata della relazione e dall’esito finale, che, quasi sempre è condizionato dai nostri schemi mentali.
Ciao a tutti e grazie per questo scambio.
Sto in silenzio solo perché sto passando un momento davvero brutto.
Ho saputo da un’amica comune che il mio ex sta andando a convivere con la nuova fidanzata. La cosa mi ha ferita molto perché con me, non si è voluto impegnare seriamente e anche questo suo non sbilanciarsi, mi tratteneva dall’entrare totalmente nella storia. Lui diceva che ero io a non volermi impegnare, ma la verità è che non si è mai sbilanciato.
Probabilmente abbiamo sbagliato entrambi e per questo, tutto è finito. Ma ora ho un senso di vuoto e di abbandono fortissimi.
Appena starò meglio, risponderò a tutti voi.
Grazie per esserci, siete gli unici con cui posso parlare di questa storia e leggerci mi fa riflettere molto.
Golem, io non penso a nessuna magagna. Mi pare solo improbabile, che tua moglie, mia moglie, o chiunque altro che pensi costantemente ad un amore passato non lo faccia nel ricordo di lui ma per ciò che aveva significato in un ipotetico immaginario.
Così come mi pare probabile che di fronte ad un amore che non esista più fisicamente in quanto morto sia abbastanza facile lasciarsi convincere che il soggetto non rappresentasse nulla. Mi chiedo infatti chi lascerebbe il proprio partner, nella mezza età, dopo anni di matrimonio dove, bene o male, vige fedeltà rispetto e perché no, anche amore per un qualcosa vissuto anni fa e comunque non piu esistente.
Resta il fatto che, in ogni modo, quel qualcosa ha contato qualcosa nella vita di questa persona.
Oh no Laura, non temere coloro che rimangono in superficie, perché quella sarà la loro salvezza.
Vedi, devi sapere che nelle profondità dell’oceano c’è sempre il rischio di finire in bocca agli squali.
Meglio godere la bellezza di questo fantastico mare in superficie, si tratta di amor proprio, cosa che manca al 90% delle persone a quanto pare.
Certo Giò, ha contato perché era il primo, e per la morale di “quella” ragazza, aver “concesso” la virtù femminile (per le donne di un’altra generazione) per eccellenza, non essendo “ricambiata” come i sogni le raccontavano, ha lasciato il segno. Ma questo non significa che il soggetto fosse il suo amore, ma solo l’immagine di un’idea dell’amore. Ma poi, dove avrei scritto che pensasse al tizio continuamente? Piuttosto, ho scritto da qualche parte qualche giorno fa che almeno una decina di mie ex si sono fatte risentire a distanza di 20/25 anni, ma pensi che sperassero di tornare con me? Non credo proprio. “Tornavano” a quando avevano vent’anni, era un modo per fermare il tempo, una fuga dalla routine, una forma di nostalgia retroattiva che molti hanno, che io non ho, e che ho faticato a comprendere.
Le lunghe discussioni avute hanno chiarito sia il valore della figura che quelli dei momenti allora trascorsi. Puoi giurarci che se avessi scoperto di essere stato un ripiego, oggi lei piangeva la salma e io, boh. Forse stavo a Santo Domingo. Chi lo sa.