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Le pene d’amore sono un male reversibile!

di marziav
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 24 Agosto 2009. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 500 commenti

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  1. 231
    Olindo -

    Ciao Passante. Alla luce dei fatti, mio malgrado, devo, probabilmente iniziare a prendere atto che, come dici tu mi son trovato di fronte a una donna senza scrupoli.
    Certo sono andato con i piedi di piombo, soprattutto perchè mi rendevo conto che io, in una situazione zoppa e senza figli con la mia compagna mi facevo un mare di scrupoli, mentre lei sposata e con figli scrupoli, soprattutto verso il marito, non se ne faceva.
    Purtroppo con l’amore non si fanno i conti e, nonostante mi fossi presentato con l’armatura ho iniziato a provare un sentimento vero (il mio). mentre il suo era il classico sentimento emozionale che lascia il tempo che trova.
    O probabilmente, come tante donne di oggi, non sapeva nemmeno lei cosa volesse in realtà. In effetti si è troppo esposta con i sentimenti e con le parole. Diciamo che si è data a me in toto. Senza difesa alcuna. E questo mi lascia un po’ perplesso perchè continuo a non capire il suo comportamento. E soprattutto non capisco le parole di…

  2. 232
    Olindo -

    ..quell’ultima frase. Quanto cioè io le chiedo se sapesse il motivo per cui ero stato male. E lei mi risponde: “per lo stesso motivo per cui prendo psicofarmaci”.
    Ma che significa ?

  3. 233
    giangi -

    laura
    secondo me l’approccio amoroso che descrivi non è altro che una differenza di genere perchè non trova basi biologiche(maschio/femmina)ma deriva dalla cultura millenaria che nel tempo ha differenziato uomo e donna all’interno della società.

  4. 234
    Tatanka -

    Lascia stare Tommy, è tempo sprecato. Hai presente quando si cerca di far ragionare i temerari amanti del brivido degli sport estremi sui pericoli che possono andare incontro?
    È come cercare di cavare sangue dalle rape.

  5. 235
    Golem -

    Laura, se ti ho parlato delle innamorate del Muro di Berlino e del lampadario, è proprio perchè so quante variabili vi sono in “amore”, e proprio per questo faccio dei distinguo. Certo, se mi parli del partner che pensa a un ex mentre è intimità con te posso riconoscere un “vulnus” fondamentale nel rapporto, ma pur non potendolo dimostrare sono certo che non era quello il problema che riguardava mia moglie, non c’era di mezzo il sesso, quanto piuttosto gli esiti di un imprinting “romantico” (quindi illusorio) dovuto a un rapporto che la vide rifiutata, ma nel quale aveva riposto certi suoi sogni adolescenziali essendo il primo.
    Il tutto è stato superato e secolarizzato come ho detto, e oggi, ma ormai da tanti anni, riconosce quelle come “visioni” oniriche, e non come aspirazioni a qualcosa alla quale sperava di tornare, anche perchè il soggetto era fisicamente morto.
    Laura, le variabili saranno tante, ma l’amore è uno, e sono certo che chi ha sposato il lampadario sia certa che il suo sia amore. Possiamo darle torto? No. Ma è VERO amore? No》

  6. 236
    Golem -

    》Tu parli di “finzione” riguardo la storia che ho raccontato, e trai conclusioni generiche secondo un parametro di giudizio che si basa sulle limitate informazioni che ti ho dato. Ma è comprensibile, perchè non eri presente durante le discussioni che io e lei abbiamo avuto, per capire come la cosa non era così “automatica” come l’hai immaginata tu. Che pure riconosci mille variabilità nei rapporti, ma in quello ci vedi la magagna, e che invece alla fine ha dato luogo al rafforzameto del rapporto, e non a un divorzio.
    Se invece dovessimo giudicare una storia che come esito ha avuto “un divorzio”, sia pure seguito da una “bellissima amicizia”, cosa lo renderebbe “migliore”? Solo il fatto che si trattava del tuo, o sbaglio? Perchè, come ho avuto modo di dire al riguardo, comprendendo anche il mio rapporto, ogni scarrafone è bello a mamma, soja, è inevitabile.
    Però, se mettessimo su un tavolo due storie, di cui una ha avuto come esito un divorzio e l’altra un rafforzamento della relazione, tu quale sceglieresti come indicativa della presenza di un amore?

  7. 237
    Laura -

    Giangi, è una differenziazione culturale ma solo in una parte del mondo. Quindi, in questo caso, latitudine e longitudine, fanno la differenza.

    Golem, io parlo di una sincera e profonda conoscenza del sé e non dell’immagine che ci si crea. Quell’immagine, quasi sempre deve crollare, affinché si arrivi alla profondità dell’essere.
    Un buon modo per iniziare a far sbiadire l’immagine “distorta” di noi (cioè costruita in base a cultura, famiglia, convenzioni sociali,etc.etc.) è non definirsi.
    Per es.quando, mi chiedono chi sono,io non descrivo più la mia immagine o ciò che faccio, ma semplicemente rispondo:”sono un essere in divenire, in continua evoluzione”. Ed è ciò che, ora,sento davvero di essere. Vedete, nonostante ciò che c’hanno insegnato sulla perfezione, io credo che noi siamo già perfetti così. Nessuno di noi ha trovato nella culla, il libretto d’istruzioni della vita, quindi, è qui a fare esperienza e più si è liberi da sovrastrutture, più l’esperienza sarà utile.

  8. 238
    Giovanni -

    Ascoltando il racconto di Golem viene spontaneo chidersi cosa sarebbe successo se l’ex di sua moglie non fosse fisicamente morto e se non l’avesse di fatto rifiutata. Troppi se in realtà ma diciamo che quella illusione può essere rimasta tale anche per la manifesta impossibilità di realizzarla.

  9. 239
    Golem -

    Ma Laura, e cosa credi che sia accaduto durante le lunghe discussioni con la mia lei, se non una presa di coscienza di quelle sovrastrutture di cui parli, che le davano una visione delle cose, “ammore” compreso, costruita in base a “cultura, famiglia, convenzioni sociali,etc.etc.”
    Ma hai idea di quanta gente proietti sugli altri, e non solo per ragioni sentimentali, un’immagine di sè che con la realtà di quel sè c’entra come i cavoli a merenda? Solo qui, dove si dovrebbero scambiare opinioni di ordinaria amministrazione, si sono scatenate guerre dei cent’anni con soggetti del genere, che ancora circolano sul sito.
    Tu dici di essere in evoluzione? E chi non lo è. Tutti lo siamo, anche nostro malgrado, ma c’è chi per evolvere parte da presupposti critici corretti e lo fa nella direzione giusta, e chi “evolve” partendo da una valutazione di sé stesso assolutamente falsata per mille ragioni, che vanno dalla banale vanità alla semplice mancanza di confronti reali. Perchè sono quelli che ti dicono chi sei, non quello che noi si pensa di essere.

  10. 240
    Laura -

    La parola mancante, era “utile”. Scusate.

    Golem, non ci vedo la magagna, semplicemente, so che le donne, in genere, fondono amore e sesso, soprattutto se è una relazione romantica che ha lasciato un segno forte nell’immaginario. Poi, che siate riusciti ad andare oltre è una cosa bellissima, ma la variabile “tempo” per quel periodo, direi che è abbastanza illusoria.

    L’amore non è uno, per questo in tutta la storia umana,una definizione definitiva non c’è. Ci sono tante ipotesi e teorie, ma nessuna definitiva certezza. E questo, perché le variabili sono tante e, ognuno, vive l’esperienza amorosa in base al proprio vissuto e alla propria percezione. E non è una gara ad esclusione cioè se è stato amore vero il mio, allora non lo è il tuo e viceversa. Semplicemente, sono due esperienze amorose differenti. Personalmente, nell’incertezza non vivo serenamente e anche per questo, all’epoca mi separai e, in quel caso, veramente chiudendo quella porta, mi si spalancò un portone.

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