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Lettera pubblicata il 24 Agosto 2009. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore marziav.
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Tommy, il dolore è stato tanto ma spero di amare ancora. La penso come Laura, una vita senza amore,non può essere definita tale.
Olindo, sono curiosa di conoscere il resto della tua storia. Se ami davvero questa donna, non fartela scappare che vivere lontano da chi si ama è una tortura atroce. Io ho 32 anni e se penso di dover vivere sempre con questa sensazione, impazzisco.
Ma scusate Laura e Dafne, ma allora cos’è che è andato storto se le cose sono andate male? È solo sfortuna? Non è possibile che vi sia stata, ancorché in buona fede, una vostra “alterata” lettura della realtà? Si può immaginare per un momento che gli aspetti “immaginifici” che contestate del mio ragionamento abbiano invece avuto un ruolo importante nell’esito della storia?
Il fatto che vi sentiate vittime delle circostanze, non significa che non siate state anche voi artefici di quel fallimento. È possibile o dico delle sciocchezze?
Quindi la domanda è: perchè non siete riusciti a costruirla la “storia”? Fu solo sfortuna la vostra, mentre è solo fortuna quella di chi invece ce l’ha fatta?
No cara Laura, una storia che dura tutta la vita non è una idealizzazione, ma un fatto concreto, tangibile, perchè è inevitabile che in 40, 50 anni di convivenza si sia dovuto aggiustare realtà e esigenze che cambiavano continuando però ad amarsi, e quelli sono fatti Laura, non idealizzazioni.
Dafne e Laura, vabbè, poi non dite che non ve l’avevo detto, magari un domani se la sfiga vuole che venite qui a scrivere piangendo disperate.
Dafne: “una vita senza amore,non può essere definita tale.”
Ma nemmeno passare una vita a consumare tutte le risorse farmaceutiche a curarsi le scottature con il Lasonil Antinfiammatorio non può essere definita tale, che dici?
A questo punto meglio prevenire che curare. Non vi pensavo così masochiste comunque.
Incredibile…😱
Poi questa cosa di certi/e che molto spesso vanno dietro a donne o uomini già sposati, magari con figli a carico, io non capisco, se le cercano proprio con il lanternino allora.
Mah…
dafne
ti piacciono le merendine?a me tanto,soprattutto la fiesta.se un giorno la fanno fuori devo ripiegare su qualcos’altro all’arancia e cioccolato oppure cambio radicalmente ma comunque vada sò per certo che una merendina simile non avrà mai lo stesso sapore ed una delice magari la faccio fuori volentieri esattamente come la fiesta pur essendo diversissima.
se la tua ricerca deve passare il test dell’ex sappi che non esiste una persona come lui,puoi trovare di meglio,peggio o qualcosa di simile ma non sarà mai quella cosa là.
vuoi quello?fà qualcosa per riprendertelo ma non piangerti addosso!male che vada hai un motivo in più per voltare pagina dato ma ti consiglio di non andare a mani vuote perchè se non porti con te la soluzione ai problemi che hanno portato alla rottura hai sprecato tempo ed opportunità per ricominciare a vivere serenamente.(e sto dando per scontato che anche lui non sia riuscito ad andare avanti).
Golem, perdonami, ma dove hai letto che mi sento “vittima delle circostanze?” Nel mio caso non è andato nulla storto. Dopo 17 anni col mio ex ci siamo lasciati ed era esattamente la cosa giusta da fare perché nei nostri percorsi evolutivi avevamo esaurito il reciproco compito stando in coppia. Poi, abbiamo continuato ad amarci, ma in un modo diverso.
E non è sfortuna ma una scelta.
Il bias cognitivo che stai usando è che se una storia dura per sempre allora è amore, se finisce,no. Non considerando che l’amore non si misura col tempo. Ci sono coppie che faticano a stare insieme, che si raccontano che è per amore, per i figli, etc.etc.che non lasciano il partner ma 99 volte su 100 è perché sono in relazioni disfunzionali. Dipendenze affettive, perché temono di restare soli, perché non hanno il coraggio di ricominciare e tutto questo, con l’amore,non c’entra nulla, Anzi, la maggior parte delle persone infelici e insoddisfatte, vivono proprio relazioni di questo tipo…
L’amore, non richiede sforzo. Lo sforzo serve per far collimare i caratteri.
Non ti sto dicendo che è il tuo caso,non ti conosco, ma l’infelicità nasce proprio dal non conoscere sé stessi e dalla paura. Paura di stare soli, paura di soffrire, paura d’amare. Nel mio caso non ho avuto paura di lasciarmi, di ricominciare,di soffrire ne d’amare ancora. E l’amore che è arrivato dopo il divorzio è quello, che rivivrei in ogni incarnazione e non per la tipologia di storia,ma per la qualità dei sentimenti e per la consapevolezza ricevuta. L’amore ci fa evolvere, se è amore.
C’è una cosa importante da comprendere ed è che l’amore non vince su tutto e spesso, quando finisce una storia,non è perché non era vero,ma perché ciò che le persone hanno imparato da piccole sull’attaccamento,si ripercuote nelle relazioni, di solito, distruggendole.
Il segreto per avere relazioni felici non è “non averne” Tommy, ma conoscersi e cambiare quegli schemi mentali e difensivi, non più utili.Nosce te ipsum
Laura, scusami, ma vittima o no, se vi siete lasciati dopo 17 anni qualcosa storto è andato, o no? Perchè non penso che quando ti sei messa insieme a quell’uomo sapevi già che fosse a tempo determinato, o sì?
Il punto non è che una storia che dura e perdura sia uguale a “storia d’amore”, ma è certo che una VERA storia d’amore dura e perdura.
Come sono messo? Guarda, credimi, mentre ti scrivo è suonato il citofono e hanno consegnato un gran mazzo di fiori bianchi alla donna che ho sposato oltre tre decenni fa come oggi. Che amo sempre più e da cui sono riamato sempre più, e che non è solo mia moglie, ma la mia amante e la mia migliore amica.
Trovi che sbagli se come parametro utilizzo questi dati di fatto per valutare il “funzionamento” di una storia d’amore? Trovi che sia un bias? Se fossi tu al mio posto, considereresti quelle interrotte, abortite o fallite, sullo stesso piano della tua? Ma non per sentirti migliore di questa o di quello, quanto piuttosto per il “senso” che tutti diamo all’inizio di una storia d’amore: che sia per sempre.
Tommy, per me masochista è chi si nega la felicità per paura di soffrire. Anzi, chi fa così mi spaventa proprio perché sono coloro che se poi trovano l’amore, fanno scontare al malcapitato, tutte le cose subite dagli ex. Trattandoli male, trascurandoli, non fidandosi, tradendo. Un mio ex era così. Non si fidava perché aveva preso delle batoste e mi ha fatto scontare le colpe delle altre.Fortunatamente è durata poco. Ma sti soggetti fanno paura.
Gingi, io non paragono gli ex ma come mi sento con loro e non mi appaga accontentarmi. Forse è questo il punto.
Golem, a parte la scortesia di ciò che hai detto. Sembra quasi che tu voglia convincere te stesso, più che noi che i tuoi sforzi siano il vero amore. Ma onestamente, sapendo che la tua donna, pur stando con te, sognava un altro, quando la vedi assorta, non temi che ci pensi ancora?
Non basta stare insieme fisicamente per dire di amarsi. I pensieri, i sentimenti e il corpo dovrebbero essere totalmente concentrati sull’amato.
Olindo, comprendo come ti senti. Vorrei poterti confortare ma non so come. Se lei ha deciso di restare in famiglia, purtroppo, c’è poco da fare. Spero sia solo una crisi passeggera ma ha ragione Laura, tante persone fanno così. Non hanno il coraggio di lasciare il compagno e vivono infelici, rovinando la vita un po’ a tutti quelli che gli stanno vicino, a partire dai figli.
Nel tuo caso, spero sia una crisi passeggera.
Tu, sei stato coerente e coraggioso a lasciare la tua ragazza quando hai compreso di non amarla. Non tutti lo farebbero. Questo ti fa molto onore.
Per ciò che può servire, sappi che faccio il tifo per te.
Dafne, da quello che dici si capisce che hai vissuto rapporti che non vi hanno messo in comunicazione come coppia.
Se ho parlato di quel “vizio” di mia moglie, è perché quello atteneva a quanto Laura ha accennato riguardo certi imprinting infantili, o adolescenziali, che spesso si trascinano anche in età adulta, quasi come fossero denti da latte mai…caduti. Quello era il suo primo “ammore”, e intorno a quella figura si era creata tutta una mitologia che avrebbe dovuto avere un certo esito ma non lo ebbe. E non lo ebbe soprattutto perché lui era uno che al Principe Azzurro non somigliava manco al buio. Per questo nei miei ragionamenti precedenti ho accennato alla tendenza, soprattutto femminile, di favolizzare soggetti e situazioni amorose, per poi trovarsi in realtà completamente diverse.
Se hai letto il commento dove ne accenno, c’è scritto che ho discusso a lungo con mia moglie di quella faccenda, e l’abbiamo risolta già da dieci anni. Lei ha “secolarizzato” la vicenda, e non gioca più coi “bamboli” delle favole.
Oggi sono 34 anni di matrimonio. Felice.