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Lettera pubblicata il 24 Agosto 2009. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore marziav.
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Così,per es. se uno ha uno stile evitante, sarà convinto che nessuno potrà amarlo o prendersi cura di lui. E, quando troverà la persona adatta,farà del tutto per allontanarla. Eviterà l’intimità emotiva o la vicinanza fisica e la porterà all’esasperazione, fino alla rottura. Come scusa, dirà che non si sente compreso ma sarà lui/lei stesso a non farsi comprendere con distanza e silenzi. Quando l’altro se ne sarà andato, non osserverà il proprio comportamento ma dirà che l’amore fa male e che è meglio concentrarsi sulla materia, ma sarà infelice anche così. Perché “lo scopo della vita è vivere” e senza la componente emotiva, un’esistenza non può essere definita “vita”.
Quasi sempre il vero lupo che c’azzanna, siamo noi stessi ed è necessario conoscersi per essere felici in amore (e non solo)
Io spero che Dafne e chiunque altro, nonostante la sofferenza torni ad amare perché la vita non consiste nel fare, ma nell’essere e l’essere, è nutrito quasi totalmente dall’amore.
“Ci sono persone che stanno insieme per via dei loro reciproci e disfunzionali stili di attaccamento e quelle che pur amandosi, non sono state in grado di costruire una vita insieme.”
E poi ci sono quelli che stanno insieme per le tante affinità, che hanno imparato ad amarsi e sono pure stati in grado di costruire una vita insieme. E sembrano essere i meno interessanti, vero?
Io penso che questi casi, rari ma esistenti, non eccitino la fantasia di chi è vissuto con un idea idealizzata dell’amore, fatta di emozioni “innamoratofore” che inevitabilmente non possono durare nel tempo, e che non sono stati in grado di adeguare quella emotività a quella dell’amore compiuto, così come lo definisco io. E così, nel citare i casi sopracitati, cercano di trovarsi una giustificazione alla quasi ineluttabile realtà dell’impossibilità di “fare” un amore. Ecco quindi che…”quelli stanno insieme per inerzia o convenienza e quegli altri si “amano” ma non possono stare insieme…”.》
》Il termine amore viene usato impropriamente come comune contenitore di tutte le emozioni amorose, anche se queste non hanno dato luogo a nessun vero amore, ma solo a speranze, illusioni e desiderio d’amore.
Due che si amassero VERAMENTE NON possono lasciarsi, perché se lo facessero sarebbe evidente quel non aver mai creato quella “lingua” universale, eppure unica, della coppia, che consente un dialogo che non può interrompersi, se non con la morte fisica di uno dei due. Come ripeto, se non si è raggiunta questa consapevolezza non si possono avere elementi per capire come tutto il resto, tutto quello che gira intorno a quel sentimento, spesso confuso con questo, siano solo mattoni, malta e intonaco per “fare” un amore, ma che ancora non c’è, forse solo un “progetto” che non raramente proviene da una idealizzazione dell’amore, frequentemente mutuata da immagini romanzesche di origine adolescenziale.
Chi non ha altro a cui attingere non potrà che osservare quel mucchio di “materiale edile” e vederlo come fosse un “fabbricato”. Ma non lo è. Non lo è mai stato.
Approfitto di questo spazio per condividere la mia esperienza.
qualche anno fa, avevo 55 anni, conosco via telefono una collega per una informazione di lavoro. Senza averla mai vista mi sento attirato dalla sua voce, gentilezza e modo di porsi. Dopo altri due colloqui telefonici la invito a prendere un caffè, ma lei rifiuta dicendomi che è sposata e con una figlia e che ciò non sarebbe opportuno. Anch’io non sono libero all’epoca, vivevo una relazione con qualche problema. Passa quasi un anno la sento ogni tanto al tel, vedo la sua foto su whatsapp, ma nulla da fare, di caffè non se ne parla. Finchè un giorno la incontro per strada, lei non se ne accorge e io non le dico nulla. Il giorno dopo la chiamo al telefono di lavoro e le dico di averla vista. La invito di nuovo a prendere un caffè. Stavolta accetta. Prendiamo questo caffè, chiacchieriamo e iniziamo a sentirci con più frequenza. Iniziamo a vederci. Lei perde praticamente la testa. Io anche ma resto piu sulle mie perchè mi….
rendo conto di avere una relazione e non mi va di tenere il piede in due scarpe. Arriva il periodo Covid intratteniamo videochiamate. Lei sempre più presa. Anche io comincio ad esserlo. Lei si mostra innamorata persa. Mi parla di vivere insieme. Rimpiange di non avermi conosciuto prima. Mi parla addirittura di figli. Io le chiedo se è sicura di tutto questo. Lei mi dice che ha 48 anni e sa di cosa sta parlando. Mi parla di suo marito, che vorrebbe divorziare. Mi racconta le sue vicende di vita e del suo matrimonio fallito. Comincio a provare un sentimento ogni giorno più forte. Mi rendo conto che forse sarebbe il caso di lasciare la mia compagna, ma al momento non ne sono capace. Sento di amare questa nuova donna. Siamo entrambi presissimi e ci troviamo bene insieme anche se lei fa fatica a trovare tempo da dedicare a noi tra impegni di famiglia. E a me questo pesa un po’ perchè vorrei conoscerla anche al di fuori di un certo rapporto. Non sta tanto bene di salute e io mi…(continua)
dafne
la mia relazione precedente si è chiusa perchè nessuno dei due ha voluto rinunciare alle proprie ambizioni lavorative.ormai ho ricominciato,abbiamo appena terminato un trasloco estenuante ed amo la mia compagna però il “cosa sarebbe successo se..”non è mai andato via e probabilmente non mi abbandonerà mai.
il punto però è che non sarai mai in grado di ricominciare se proietti il passato davanti al presente.
non posso dirti come farlo,io ho trovato il mio modo,abbastanza ridicolo,per uscirne,ma posso dirti che qualcosa devi fare.
parla con lui,fatti una domanda e datti una risposta come dice marzullo,sfascia qualcosa..ma dopo torna a vivere serenamente.
la felicità non è una e solo una ed il vuoto può essere riempito da qualcos’altro di diverso ma altrettanto grande però per fare tutto ciò devi volerlo.
certi eventi ti stravolgono la vita,ti azzerano le certezze e ti fanno passare la serata sul divano davanti la tv però se non vuoi che diventi una costante spegni la tv…
Golem caro, hai un atteggiamento leggermente aggressivo. Il dire che ci sono persone che stanno insieme per schemi disfunzionali e che ci sono persone che si amano e non stanno insieme, non va ad escludere le altre categorie. Semplicemente, qui, stiamo disquisendo di questi casi e di questo parliamo e non servono visioni idealizzate dell’amore.
Ci sono tantissime variabili e nessuna è migliore di altre. E anche l’amore che dura fino alla morte è un’idealizzazione perché cambiamo nel tempo e potremmo volere o avere bisogno di cose diverse.
Hai detto tu stesso che ci sono coppie che stanno insieme e poi, sognano di stare con altri.
Quindi? Tutto quel tempo in quale categoria lo vuoi incasellare?
“Illusione” per uno e “idealizzazione” per l’altro?
Io credo che sia importante ricordarsi che dietro allo schermo c’è una persona, magari in un momento di difficoltà, che ha chiesto aiuto e che non deve sentirsi attaccata.
(segue) preoccupo costantemente. Ma non è importante ai fini del rapporto. Sento che con questa donna c’è la possibilità di ricostruire un vero rapporto dopo la delusione di un matrimonio fallito e una relazione purtroppo non soddisfacente.
Sembra tutto andare a gonfie vele, sempre più presi sia sessualmente che relativamente ad altri contesti ed ecco che lei di punto in bianco, via messaggio mi dice che il marito sospetta il suo tradimento e ha paura possa toglierle la figlia. Mi dice che mi ama, ma che si sente nel dovere di mamma e non sa se può continuare questo rapporto. La cosa mi torna e non mi torna e ci attacchiamo un po’ visto che mi nega un confronto di persona, giustificando la negazione con il terrore che il marito possa scoprirla.
Passa il tempo, io ci sto male. Lei continua a sostenere di amarmi e mi ribadisce che sta sacrificando la sua felicità (con me) per il suo dovere di famiglia. Decido di non scriverle più. Ci sentiamo via messaggio solo per delle ricorrenze.
Dopodichè silenzio da parte di entrambi. Dopo oltre due mesi decido di andarla a trovare dove lavora con una scusa. Non ci diciamo niente dal vivo e ci scriviamo su whatsapp. Le faccio i complimenti per la sua bellezza e lei ricambia. Dopoidichè le scrivo che ancora non ho capito il perchè sia scappata così. Poi mi correggo e le scrivo che invece si l’ho capito. Lei mi chiede cosa è che ho capito e le rispondo che secondo me lei è fuggita perchè non provava vero amore nei miei confronti.
A questa mia risposta lei fa l’offesa e la prende come una mancanza di rispetto estrema e pertanto mi chiede di non scriverle mai più. E mi blocca tutti i contatti.
Le scrivo una una breve mail chiedendole il perchè di questo comportamento. Lei mi chiede di pensare alle brutte parole che le ho detto e mi ribadisce di non cercarla più.
Non l’ho più cercata. Ma ci sto male, perchè non ho capito nulla di questo suo comportamento. Ho lasciato la mia ragazza ma lei non lo sa. Vorrei un vostro parere.
Grazie a chi mi sta rispondendo sto riflettendo su ciò che ognuno di voi mi ha detto.
Laura, esatto la sensazione è quella della tristezza dei film che mi hai citato. Mi dispiace molto per la perdita del tuo ex marito. Per ciò che riguarda me,non so se mi sentirei di cercarlo ma ho compreso ciò che mi hai detto e proverò a fare chiarezza in me.
Giangi, sto provando a vivere serenamente. Ci sto provando con tutte le forze ma c’è una parte di me che vuole ancora lui. Sto uscendo con un altro ragazzo, ma non sono felice. Con lui sto bene, ma certe volte lo guardo e vorrei che fosse il mio ex. Anche l’intimità per quanto piacevole,è molto fisica, fine a se stessa. Totalmente diversa dall’ intenso coinvolgimento emozionale col mio ex. Mi sembra di raccontarmi bugie e che questa sofferenza durerà per sempre.
Golem: non sono una sciocca innamorata dell’amore o che trova poco interessante relazioni belle. L’avrei voluta anche io, ma non siamo riusciti a costruirla.