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Paura di sbagliare per il mio futuro

di Alexia93

Ciao a tutti mi sono appena iscritta su questo sito e questa è la prima lettera che metto.
Sono una ragazza di 18 anni (compiuti da poco) e faccio il quinto anno di liceo nell’indirizzo di “scienze sociali” e ho un problema: non so cosa fare dopo il liceo!

Ho vari interessi ma sono tutti più o meno equivalenti: non c’è una cosa che mi piacerebbe fare di più di un’altra. All’inizio avevo pensato a un corso per videomaker o effetti speciali o creatore di videogiochi ma poi, dopo i vari commenti dei miei famigliari, ci ho ripensato, è una cosa difficile (se non impossibile) e sprecherei 3 anni della mia vita per poi rimanere disoccupata.

Avevo poi pensato di frequentare l’università di psicologia ma è a numero chiuso (non ricordo bene il numero di persone ma mi pare massimo un totale di 300 persone) e sono 5 anni di università più 5 di specializzazione.
La psicologia mi piace, ne sono interessata, ma non sono una persona dedita molto allo studio, sono più una persona che apprende “visivamente” per esempio, in biologia, per imparare bene la struttura della cellula, mi servirebbe vederla a microscopio o osservare dei video. Inoltre alcuni miei parenti hanno detto che un loro amico è diventato un insegnante perché come psicologo non ha trovato lavoro.Inoltre hanno detto che se mi piace psicologia mi converrebbe studiare per diventare psichiatra, ma non mi piace la medicina.

Per quanto io sappia che, non si può mai essere sicuri di niente, e che sicuramente non troverò subito lavoro appena ho finito il corso, o l’università, vorrei comunque uscire con almeno delle possibilità di trovarne uno che mi piaccia e per cui ho studiato.
Purtroppo io quando vedo un bivio, una difficoltà, o comunque devo scegliere tra più cose abbandono il tutto credendo di fare la cosa giusta ma poi me ne pento ogni volta. Mi sento come se stessi facendo il “passo più lungo della gamba”, ho paura di sbagliare, di guardarmi indietro e scoprire che ho perso solo tempo mentre invece potevo fare ben altro.

Non so veramente cosa fare voi che mi consigliate?

Diciamo che i miei principali interessi sono:
-Informatica-Film: videomaker, effetti speciali, creare videogiochi
-Psicologa: specializzato in problemi giovanili come anoressia, bulimia, fobie varie, bullismo eccetera
-Scrittura: scrittrice (so che è impossibile), recensitrice, giornalista

Aspetto un vostro consiglio grazie in anticipo

Lettera pubblicata il 16 Novembre 2011. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Lavoro - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 7 commenti

  1. 1
    maestro di vita -

    Seguire le propie aspirazioni è il consiglio che tendo sempre dare ogni volta che si pone il quesito!! Ma,viviamo in un momento particolare della societa’,dove il mondo del lavoro offre opportunita’ limitate in vari ambiti,stravolgere le propie attitudini e aspirazioni,nn è mai facile. Se tu fossi mia figlia,cercherei di indirizzarti verso una laurea che ti possa offrire con una certa garanzia in futuro, una buona occupazione,e in questo momento una delle poche è ingenieria,se invece tu fossi un figlio,ti indirizzerei verso un mestiee artigianale,perche’ tra qualche anno,idraulici,elettricisti,falegnami ecc ecc diventeranno come i panda,introvabili!! Purtroppo spesso,la passione si scontra con la razionalita’,e qui solo tu potrai decidere cosa sia giusto x te!! Non mi resta che farti un mare di auguri!!

  2. 2
    ratman -

    Ti scrivo perchè mio fratello fa psicologia, ci sono degli esami sull’interazione uomo-macchina dove deve usare anche il computer e costruire videogiochi, ad esempio mi ha parlato di un videogioco contro la droga. Ora non mi ricordo molto bene ma se vuoi glielo chiedo, però secondo me puoi fare psicologia applicata all’uso del computer (si fanno un sacco di soldi per quel che dice lui!). Comunque chiedi in giro, informati anche da chi gia studia e si è laureato ok? ciao ciao

  3. 3
    kombo89 -

    La professione di pubblicitario mi sembra molto adatta per te.

  4. 4
    ARTURO -

    Ciao, che bello avere 18 anni !

    comunque ritornando al tuo probelma penso che debba scegliere solo quando sei pronta ! e questo lo puoi sapere solo tu.

    ciaoooo

  5. 5
    Cinico -

    scappa dall’Italia.ogni tipo di esperienza che ti porti ad andare via dall’Italia è cosa buona e giusta.

  6. 6
    Andrea -

    io, come punto fondamentale per la scelta, porrei la facilità di trovare un impiego dopo la laurea. Seguire le proprie passioni è giusto ma fino ad un certo punto. Io ho fatto ingegneria a padova (ramo Informazione), e ti dirò che di tutta la gente che ho conosciuto, me compreso, nessuno è rimasto senza lavoro. PERO’ TI DEVI FARE IL MAZZO. Per contro, a fianco di ingegneria c’era psicologia: un macello di gente iscritta, esami-barzelletta o poco più, tanto tempo libero, ma quando avrai finito saranno dolori…
    Io ti consiglierei, più che scegliere quello che ti detta il cuore, di scegliere la cosa che ti fa meno schifo e che ti renda più appetibile nel mondo del lavoro
    Dici che ti piace l’informatica, quindi io punterei a questo campo. C’è ingegneria informatica oppure informatica pura (che è sotto scienze matematiche) Però sappi che studiare informatica, diversamente da quello che credono gli studenti delle superiori, non vuol dire giocare con il PC. O meglio, programmare videogiochi è MOLTO meno entusiasmante che giocarci. Sotto ai videogiochi c’è tutta una serie di nozioni di matematica, teorie dei segnali e programmazione che ti devi studiare. La programmazione dei videogiochi è solo un’APPLICAZIONE della TEORIA, come può esserlo (ad esempio) la programmazione degli apparecchi elettronici di una catena di montaggio.All’università vedrai solo la TEORIA, e nessuna (o quasi) applicazione, perchè le applicazioni della teoria le vedrai seriamente solo quando inizierai a lavorare. E sarà difficile che tu riesca a lavorare nel campo dei videogiochi, perchè se di aziende che si occupano di applicazioni industriali ce ne sono a bizzeffe, quelle che si occupano di videogame & C. si conteranno sulle dita di una mano.
    Probabilmente ti avrò spaventato, ma certe cose è meglio saperle in partenza, per evitare che dopo due settimane di lezione uno venga preso dallo sconforto e mediti l’abbandono.
    Ad ogni modo, vai nella città universitaria più vicina, gira per le facoltà e fai incetta di manifesti degli studi, poi guardateli con calma a casa e poi guarda su internet le statistiche occupazionali dei laureati nei corsi di laurea che ti sembrano più interessanti. La scelta di quale università frequentare deve essere basata su giudizi concreti, non su delle sensazioni.

    In bocca al lupo

  7. 7
    Alexia93 -

    Ringrazio tutti quanti per le risposte.. mi hanno fatto riflettere molto, ma io preferirei fare delle facoltà che giustamente mi piacciono ingegneria (che mi avete consigliato) non mi piace, e vorrei avere poi un lavoro che faccio con passione non uno che faccio “tanto per” guadagnare soldi e andare avanti. Sono consapevole del fatto che molte mie aspirazioni sono impossibili, e non troverei lavoro ma, ora che ci rifletto meglio forse sarebbe più consono andare a un università per giornalismo. il lavoro comunque penso si trovi di più in confronto a psicologia o informatica.
    inoltre, per rispondere ad Andrea, ho mio padre che è tecnico informatico e so che non è una passeggiata, ma non credo che sia il lavoro adatto a me, inoltre per quanto riguarda il ramo del “computer” sono un’ autodidatta, anche se mio padre lavora con il pc non mi ha mai aiutato in nulla: tutto ciò che so, lo so perché ho imparato dagli errori che ho fatto. Molte mie coetanee, che usano il pc da molto più tempo di me,non sanno fare le cose più basilari perché lo usano solo per chattare, con questo non voglio dire che sia un portento, ma credo che almeno un pò le basi le conosca. (poi giustamente parlo da ignorante nel settore perché come ribadisco non ho mai fatto informatica nè alle medie, nè alle superiori)

    Sono d’accordo con quello che ha detto Cinico, molte persone che conosco sono andate a lavorare all’estero e hanno lavorato per ciò che avevano studiato, trovando quasi subito lavoro, ma sarebbe comunque un salto nel vuoto per me, perché se dovessi studiare per esempio psicologia non saprei poi se trovo o no lavoro e sarebbe come affidarsi al caso, cosa che non fa per me.

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