Ciao a tutti,
Sono una ragazza di ventidue anni che scrive su questo sito per avere un confronto ed un consiglio. Da diverso tempo mi sono accorta di avere paura delle relazioni. Mi spiego meglio: l’idea di conoscere qualcuno, anche solo il pensiero di frequentare, senza iniziare una storia, mi spaventa terribilmente, perché temo che, legandomi ad una persona, possa perdere la libertà che ho adesso. E per libertà intendo uscire solo se ne ho voglia, non coinvolgere nessuno nelle mie decisioni, non ”chiedere il permesso” ad un altro per fare qualcosa, non far dipendere da un altro i miei umori e la mia felicità. Insomma, in questo ”stato” ho sempre vissuto abbastanza bene. Non sono una persona che vuol stare con qualcuno per colmare vuoti o perché ad una certa età bisogna cominciare a pensare al ragazzo. Per me l’amore non dev’essere una convenzione sociale, qualcosa che prima o poi si deve realizzare per rendere la vita completa. Io vorrei che l’amore mi travolgesse, che mi inviasse segnali precisi ed incontrovertibili. Ed è forse proprio quest’aspettativa così magica che mi fa scappare di fronte alle possibilità che la vita mi pone di fronte di conoscere qualcuno ed innamorarmene. E’ come se desiderassi perdere davvero la testa per qualcuno, ma al contempo non mi sentissi pronta a legarmi, ad avere vincoli. Probabilmente quello che mi fa paura è sapere di poter diventare troppo importante per qualcuno o che qualcuno diventi troppo importante per me. Non ho mai voluto qualcuno vicino per divertimento, ho sempre creduto che le relazioni debbano iniziarsi se c’è un’intesa profonda e sincera, altrimenti meglio restare soli.
Il mio problema, comunque, non è nemmeno la paura di legarmi troppo. Questa paura sicuramente c’è, ma non è ciò che principalmente mi distoglie dal fidanzamento: io ho paura dei giudizi delle altre persone. Tempo fa ero molto amica di un ragazzo, che ad un certo punto mi dichiarò i suoi sentimenti, sentimenti che andavano oltre l’amicizia. Con questo ragazzo chiarii la mia posizione e gli dissi che per me il nostro rapporto poteva essere una semplice amicizia. Lui, però, insisteva che avremmo dovuto fare almeno un tentativo come coppia ed era diventato ad un certo punto davvero pressante. Io mi sentivo in colpa perché il fatto di non ricambiare il suo amore lo faceva soffrire e mi sentivo impotente. Gli proposi anche di allontanarsi per un po’, ma lui rifiutò dicendomi che non voleva perdere la mia amicizia, che io per lui ero una cotta, ma soprattutto un’amica sincera e leale. Ci siamo frequentati in amicizia per gli anni del liceo, poi, all’università le nostre strade si sono separate, presi da impegni e amicizie diversi. Dell’amicizia con questo ragazzo, oltre tutti i momenti belli che abbiamo vissuto (è stato una delle persone che più mi hanno arricchito), ricordo, purtroppo, anche le volte in cui era geloso di altri ragazzi. Una volta gli dissi che c’era la possibilità che conoscessi un ragazzo e lui la prese malissimo ed io, alla fine, rinunciai ad uscire con quest’altra persona perché mi sentivo troppo in colpa (però, ad onore del vero, non credo che con questa persona sarebbe successo qualcosa, anche se forse non avrei chiuso subito, ma avrei aspettato di capire meglio le mie intenzioni). Questo ragazzo, poi, si è distaccato molto e ad oggi ci sentiamo sporadicamente giusto per un saluto. Ma questa paura di ferire qualcuno a cui piaccio se esco con un ragazzo l’ho portata con me. Ed infatti mi è capitato di nuovo con un altro amico. Quest’altro ragazzo non mi ha mai imposto nulla, mi ha apparentemente lasciata libera di fare le mie scelte perché avevamo chiarito che ci sarebbe stata solo un’amicizia fra noi, ma, quando gli dissi, per confidarmi, che avevo baciato un ragazzo, ebbi la sensazione che ci fosse rimasto un po’ male. E da allora, ogni volta che pensavo ad un ragazzo, mi sentivo in colpa verso questo mio amico. Anche perché lui, parlando di questo ragazzo che avevo baciato, mi consigliò di lasciarlo perdere perché, a detta sua, non faceva per me. Io, alla fine, mi sono allontanata anche da quest’altro mio amico, perché mi sentivo giudicata e controllata (mi chiedeva spesso se stessi conoscendo qualcuno, se ci fossero novità). Lui si è sempre giustificato dicendo che la sua intenzione non era quella di controllarmi e che io ero paranoica. Sicuramente è vero che ingigantisco le situazioni e che vedo minacce ovunque, ma nella mia testa si è da tempo instaurato questo meccanismo e non riesco a liberarmene. Qualsiasi cosa faccia, specie se decido di frequentare qualcuno, mi chiedo come possano prenderla i miei amici o i miei genitori. Ho paura che a nessuno vada bene la mia scelta, che questi miei amici del passato si facciano risentire per dirmi che ho scelto male, che li ho feriti o cose del genere. Sembra una cosa stupida, ma vi assicuro che io che ci sono dentro non riesco a viverla come una cosa stupida, anzi mi faccio travolgere e certe volte mi vengono pensieri ossessivi.
A fine ottobre del 2018 sono uscita a prendere un caffè con un ragazzo, ma prima e dopo il caffè non facevo altro che pensare: ”E se questi miei amici non fossero d’accordo? E se mi scrivessero per farmi sentire in colpa?”. Capirete che questi pensieri, sommati al fatto di essere insicura in amore, mi allontanano sempre di più dall’idea di amare qualcuno per davvero e di sentirmi bene amando qualcuno. Per questi motivi non sono felice. Ho ventidue anni e mi piacerebbe vivere con spensieratezza le conoscenze, magari anche gli amori, invece questi pensieri e la paura di essere giudicata mi demotivano e mi fanno capire che non ho il coraggio di saltare nel vuoto, di innamorarmi, di vivere una storia con il suo vortice di emozioni.
Cosa posso fare per trovare questo coraggio? Ci sono ”esercizi” che possano aiutarmi ad aprirmi da questo punto di vista, a farmi acquisire maggiore sicurezza? Sto anche andando da una psicologa (da cui ho iniziato ad andare per altre motivazioni), ma sembra che nemmeno questo sia sufficiente. Certe volte mi sento angosciata e non so più con chi parlarne. Mi dico che forse sono stupida o semplicemente fuori di testa.
Scusate per la lunghezza di questo testo. Spero che qualcuno lì fuori abbia un buon consiglio per me e soprattutto spero che nessuno mi sbeffeggi o mi giudichi. Ho scritto a cuore aperto e ho davvero bisogno di aiuto. In certi momenti temo che rimarrò sola per tutta la vita.
Grazie dell’attenzione.
Paura di legarmi e di ferire
di
Lalli96
Lettera pubblicata il 3 Febbraio 2019. L'autore ha condiviso 6 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Lalli96.
La lettera ha ricevuto finora 15 commenti
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Per andare fino in fondo devi trovare il coraggio di “escludere” dalla tua vita tutte quelle persone che ti concepiscono solo in funzione di una carta scritta. “Escludere” è un parolone. E’ solo un modo per dire a te stessa che hai diritto ad avere qualcosa di tuo. Es. Tra le persone che stimi ce ne saranno certamente alcune che per motivi ideologici non riescono a riconoscere che intorno a te c’è uno spazio sacro che ricorda agli uomini di tutti i tempi che l’amore non è una forza che s’impone con la volontà di potenza. E’ un loro pieno diritto quello di vederti fragile. E’ un tuo dovere difendere la chiesa evitando di marcare troppo i confini quando la cosa non è strettamente necessaria. Se ne hai voglia puoi creare un tema apposta per ogni categoria. Per la prima comunione mia madre fece confezionare delle bomboniere per gli amici e per quanti mi avrebbero aspettato per gli auguri. Nell’età adulta questo accorgimenti dipendono dalla tua volontà. A tal proposito…
… a tal proposito, mia madre di recente ha cominciato a contestare, quella che, a lei, pare una forma di svogliatezza orgogliosa. Questa osservazione mi ha dato la forza per sentirmi padrona della mia vita, anzi: l’ha fatta crescere. I doveri verso l’autorità vengono percepiti con maggiore intensità perché la rappresentanza politica vive una stagione di crisi. Non puoi affrancarti da questo comando, nessuno può farlo: deve essere proporzionato alle responsabilità che ti dovrai assumere. Le manie di grandezza non dovranno nuocere che a te stessa. Devi assumerti la responsabilità di fare una cafonata se vuoi essere giusta. Altrimenti andrà bene anche un incontro informale e/o una telefonata, soprattutto se lui è una persona dall’aspetto rigoroso e dogmatico. Aspetta di cavalcare l’onda del suo etusiasmo, ma non farti illusioni. Niente è come sembra.
Guarda, secondo me ha ragione Rossella. Se escludi da subito le persone che ti concepiscono solo in funzione di una carta scritta, difendi la chiesa e ti assumi la responsabilità di fare una cafonata se vuoi essere giusta, sicuramente trovi la soluzione al tuo problema.
Comunque una cosa è certa, ed è che solo tu puoi sapere cosa è meglio per te, perchè niente è come sembra.
Un abbraccio.
Ora hai 22 anni e la libertà ti piace e bla bla bla vario, fra 14 anni anni ne avrai 36, l’età dell’utente (donna) della lettera subito dopo la tua che lamenta una vita sentimentale assente. Grottesco che le vostre lettere siano una prima dell’altra. Chissà se anche l’utente più grande, a 22 anni ragionava come te…
Brava Lalli96, fai bene a cercare quel tipo di Emozioni!! Che senso ha la vita passata a soddisfare gli altri e/o le loro aspettative? Alla fine se porti rispetto, non illudi nessuno, ecc. non vedo perchè tu non possa legittimamente ricercare le tue soddisfazioni. E se qualcuno del tuo codazzo di spasimanti ci rimane male, beh, affari suoi… E se subisci eventuali “ritorsioni” da parte di spasimanti respinti, “amiche” invidiose e genitori non compiacenti, tanto di guadagnato. E’ dura all’inizio ma battili come dei baccalà, alla lunga impareranno a rispettarti e lasciarti psicologicamente libera di vivere la tua vita. Certe persone sono come i cani: abbaiano tanto all’inizio ma poi col tempo si quietano e magari ti fanno pure le feste.
Faccio il tifo per te.
Grazie di cuore, white knight! Il tuo commento mi ha infuso tanta positività. So che il mio problema appare stupido agli occhi delle persone, però, credimi, per me è davvero limitante. Ogni volta che mi approccio ad un ragazzo, comincio a pensare a tutte le ripercussioni che ci potrebbero essere e, quindi, lascio perdere. Non so più che fare per evitare di sentirmi così. Tante volte mi sono ripetuta che devo essere ”coraggiosa”, andare oltre questi futili timori, ma non ci riesco. Queste sensazioni negative prendono SEMPRE il sopravvento. Tu hai consigli ”pratici” su come potrei affrontare il mio problema?
In ogni caso, grazie di cuore per avermi dedicato il tuo tempo. Spero che potremo avere altri confronti sull’argomento.
Non farti mai contestare da tua madre quella che, a lei e non a me, potrebbe sembrare una forma di svogliatezza orgogliosa. Questo precetto, santo come la Bibbia apparsa due volte a Rebibbia alla S.ta Bibbiana, ti darà la forza per sentirti padrona della tua vita, anzi: la farà crescere. I doveri verso l’autorità li devi percepire con maggiore intensità perché la rappresentanza politica vive una stagione di crisi per via della TAV e della Diciotti.
io credo di non volermi caricare dei problemi altrui. e dovresti farlo anche tu. sulle aspettative romantiche hai ragione. non sono collegate alla realtà, ma ad un mondo fantastico. Possono essere pericolose, ma se ti lasci andare e sostituisci le s. mentali da atti e fatti liberamente determinati , trovi da te la strada.
Mah un consiglio pratico? Se proprio vuoi… sappi che forse sarò un po’ duro.
Allora: immagina te tra un po’ di anni, che in una piovosa domenica di novembre ti ritrovi a fare un bilancio della tua vita… e improvvisamente ti vengono in mente tutte quelle occasioni d’amore mancate a causa di questo tuo problema. Ti odierai e odierai le persone che ti circondano (perchè le riterrai in un certo senso co-responsabili assieme a te dei “no” alla vita che stai dicendo).
Pensa poi che gli stessi amici-spasimanti che oggi “ci rimarrebbero male” se tu dovessi trovarti un altro ragazzo, potrebbero essere i primi che domani ti abbandonano per farsi i loro affaretti con la prima che ci sta (magari denigrandoti un po’ perchè tu invece non ci sei stata).
E tu per non fare torto agli amici-spasimanti magari lo fai a te stessa e ad altri ragazzi che ti piacciono negandoti a loro. Qualcuno ci soffre in ogni caso no? quindi tanto vale… carpe diem (con testa però)… 😉
Cosa ne pensi della birra Dreher?