Anche io sono felice (per così dire) per la liberazione dell’egiziano Patrick Zaki, ma perché tanto clamore?
Ieri il tg3 ha dedicato i primi 10 minuti alla sua liberazione. Ma cosa ha fatto di così importante? Perché tutto questo interesse dei media e dei politici per un cittadino egiziano, che sì ha lottato per la libertà di espressione in un paese in cui questi valori vengono spesso minacciati e repressi, ma perché proprio lui???
Nemmeno le escuzioni delle ragazze senza velo in Iran e in Afghanistan hanno suscitato tutto questo interesse!
Ieri il governo gli ha offerto addirittura un volo di Stato per l’Italia!
Non capisco poi come, nonostante sia stato e abbia studiato in Italia dal 2015, non parli ancora una parola di italiano. Lo abbiamo visto rispondere sempre in inglese in tutte le interviste con le reti nazionali. Perfino Schumacher quando era alla Ferrari alla fine si sforzò di dire 2/3 parole in italiano! Come è stato possibile conseguire una laurea con 110 e lode senza aver appreso la lingua del paese in cui ha studiato?
Qualcuno per favore chiarisca i miei dubbi, perché a me sembre che qua sono diventati tutti matti!
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Categorie: - Politica
Questi sono i miracoli del pensiero unico.
Adesso la palla passa alla necessità di riscrivere la favola di Biancaneve.
Condivido pienamente sia la contentezza che sia stato finalmente liberato, sia i tuoi dubbi.
Premetto che secondo me è un bravo ragazzo e che “a pelle” mi fa pure tanta simpatia, forse per la faccia da Groucho Marx che ha… però mi chiedo se al posto suo ci fosse stato il figlio di un facoltoso imprenditore padano, studente di economia e finanza alla Bocconi (anziché di un master in studi di genere a Bologna): tutte le associazioni studentesche, universitarie, politiche, ecc. avrebbero comunque fatto tutto questo baccano? La risposta è no. Anzi, magari qualcuno avrebbe pure detto “diamine, è andato a cercarsela!”. Perché Zaki, al pari di Regeni, incarna un ideale/simbolo, ossia quello dello studente idealista di sinistra… e sappiamo quanto gli attivisti delle suddette associazioni (a stragrande maggioranza sinistroidi) vivano sostanzialmente di due cose: simboli e aria fritta.
Detto questo lunga e felice vita a Zaki!