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Lettera pubblicata il 15 Agosto 2017. L'autore, Monitor, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Meglio monitorare la finestra che il monitor di un computer, potrebbe sempre accadere qualcosa di interessante come in “La finestra sul cortile”…
Ma abbiamo attualmente due Adam?
Ciao suzanne
No,a parte un singolo commento(non in questo thread)sono sempre io.
Sarà il caldo,il fatto di lavorare in questo periodo vacanziero o l’andazzo del sito ma in questi giorni “trovo molto interessante,la mia parte intollerante” (cit) ci sarebbe da mettere il link del video,ma so che l’artista non é di tuo gradimento.
PS
Davvero: Leggere di uno che si firma “Dostoevsky” mi fa partire l’embolo…
Ciao Suzy, hai proprio ragione, bisognerebbe affacciarsi di più alle finestre invece che spippolare sulle tastiere…non si sa mai….magari passa casualmente qualcuno di intrigante a cui lanciare la treccia.
Ciao Acqua, mi sei mancata! News sui tuoi viaggi pindarici? A me piace guardare dalla finestra, sopratutto la sera!
Adam, ti credevo meno intollerante e non sapevo amassi Dosto 🙂 Allora sicuramente avrai letto e apprezzato “Memorie dal sottosuolo”…
Quell’uomo una volta fu portato sul patibolo, insieme ad altri, e gli fu letta la sentenza di condanna a morte per fucilazione,
per un reato politico. Una ventina di minuti dopo gli fu letta la sentenza di grazia e gli venne commutata la pena:
però nell’intervallo di tempo tra le due sentenze, se non venti almeno quindici minuti,
lui visse con l’assoluta certezza che d’un tratto, entro pochi minuti, sarebbe morto.
Mi interessava immensamente ascoltarlo, quando a volte ricordava le sue sensazioni di allora,
e talvolta gli facevo ripetere il racconto, ponendogli molte domande. Ricordava tutto con straordinaria chiarezza,
e diceva che non avrebbe mai dimenticato nulla di quei minuti.
A una ventina di passi dal patibolo, presso cui stavano la folla e i soldati, erano stati piantati tre pali,
siccome i condannati erano parecchi. Condussero i primi tre ai pali, li legarono, li vestirono con gli abiti mortuari (lunghe tuniche bianche),
e infilarono loro dei cappucci bianchi fin sugli occhi, perché non vedessero i fucili; dopo di che di fronte a ogni palo si schierò un plotone di alcuni soldati.
Il mio conoscente era l’ottavo, e perciò gli sarebbe toccato andare al palo con il terzo turno.
Il prete benedisse tutti con la croce. Significava che restavano da vivere non più di cinque minuti.
Lui diceva che quei cinque minuti gli erano sembrati un tempo infinito, un’immensa ricchezza; gli pareva di poter vivere tante vite in quei cinque minuti,
che per il…
Per errore ho fatto copia e incolla parziale di un brano del romanzo da me preferito di Dostoevky e ora non riesco a cancellarlo:
chiedo scusa.
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@Suzanne
Sorprendentemente “Memorie dal sottosuolo” é ancora nella lsita di libri da leggere.. imperdonabile lo so.
Lessi (divorai) Dostoevsky da adolescente/ragazzo,folgorato
dalla profondita dei suoi personaggi,dal loro tormento.
Mi hai fatto andare a cercare e rileggere un passo del mio libro preferito (L’idiota) Grazie:
Se non hai vinto il concorso di Yog,ti offro io un te come premio di consolazione, anzi preparo già il samovar
Adam, allora ti darò uno stuzzichino:
“Vedete, la ragione, signori, è una bella cosa, è indiscutibile, ma la ragione non è che la ragione e non soddisfa che la raziocinativa dell’uomo, mentre il volere è la manifestazione di tutta la vita, cioè fi tutta la vita umana, con la ragione e con tutti i pruriti. E sebbene la nostra vita, in questa manifestazione, riesca sovente una porcheriola, pur tuttavia è la vita, e non è soltanto un’estrazione di radice quadrata…”
Che dici invece di pane, salame e barbera?:)
Ciao Suzy, ogni tanto passo di qua per vedere se ci sono dibattiti interessanti, ma a parte gli indovinelli e i tuoi commenti, mi pare che ultimamente il blog sia molto “spento” è decaduto. I miei voli pindarici proseguono alla grande, senza alcuna connessione con la realtà. È una specie di gioco parallelo che, credo, a questo punto, durerà per sempre, a meno che una pura casualità crei punto di intersezione. In fondo ho bisogno di questo gioco e per il momento risulta non dannoso, visto che nella realtà continuo a seguire le regole, mentre nella mia mente posso spaziare in lungo in largo e sentirmi assolutamente libera…In fondo che male c’è’ nell’affacciarsi ogni tanto alla finestra per vedere oltre il proprio orizzonte?
Beh se a te e ad Adam non dispiace, per distrarmi dai miei desideri perpetui, verrei volentieri anch’io qualche volta ad ascoltare i vostri discorsi impegnati, addentando un buon panino al salame.
E Lei, Maresciallo come sta?
Certo Acqua, sei la benvenuta, ma direi che potremmo anche semplicemente sbronzarci ascoltando buona musica 🙂
Se vuoi un’ alternativa alla tua evasione, ti consiglio una scrittrice che ho scoperto da una ventina di giorni e di cui sono completamente drogata: Amelie Nothomb. Se ho capito qualcosina di te, vedrai che voli!
P.s Maresciallo è un nick veramente poco poetico, io voto per quello di prima.