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Partite iva = persone

di Silvia M.

Senza polemica vorrei dire al governo e anche a tutti i nostri concittadini chi sono le piccole partite Iva: le piccole partite Iva sono PERSONE che di solito non chiedono niente a nessuno. Alcune hanno la responsabilità di proseguire una tradizione familiare in un contesto meno favorevole di una volta, altri hanno deciso di crearsi da sé un lavoro investendo in tutta la loro creatività, mettendoci tutte le loro energie, lavorando con passione senza contare le ore. Altri sono senior o persone di mezz’età che si sono trovati disoccupati all’improvviso perché è stata chiusa l’azienda dove lavoravano da anni e hanno speso i risparmi di una vita per crearsi una soluzione lavorativa in un mondo del lavoro che assume solo giovani. Tutti devono versare contributi previdenziali fissi, anche se non hanno utili o guadagni da fame. Paradossalmente sono la categoria che costa di meno all’INPS perché non esistono i giorni di malattia, in caso di febbre si prendono 2 pastiglie di paracetamolo e via. Le partite Iva fanno girare l’economia, danno lavoro agli operai che producono gli articoli che loro rivendono o usano per i loro servizi. I piccoli negozianti tengono vivi i centri città. Oggi le piccole partite Iva sono state le prime colpite, specialmente nel lodigiano e piacentino dove tutto è iniziato prima del resto d’Italia (non si possono ignorare più di 2 settimane di crollo d’incassi). Con noi a seguire i nostri fornitori. Per una volta chiediamo aiuto. Un aiuto vero, non una elemosina che per molti non basta nemmeno a coprire le spese.

Lettera pubblicata il 26 Marzo 2020. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Lavoro - Salute

La lettera ha ricevuto finora 6 commenti

  1. 1
    Marco -

    Purtroppo, e lo dico a malincuore, sarà un appello che cadrà nel vuoto. Ci si accontenterà delle briciole, 600 euro a marzo ed 800 aprile che probabilmente riusciranno ad approvare, qualche rinvio di tasse e li finisce. I più strutturati riusciranno ad accedere ed onorare negli anni i finanziamenti a tasso zero garantiti dallo Stato, con quelle cifre si terrà a galla per un pelo, il resto purtroppo sparirà, circa il 10 % delle partite iva (quindi parliamo di qualche centinaia di migliaia di professionisti) , sparirà entro fine anno, se dovessimo estendere il discorso alle microimprese di ogni settore con pochi dipendenti, purtroppo il dipendente sarà mandato a casa, discorso da estendere anche alle piccole e medie imprese (quindi con fatturati più importanti) di determinati settori, ovvero turismo e ristorazione…

  2. 2
    Marco -

    …parliamoci chiaro, per quei settori o si interviene con aiuti seri, o già oggi è troppo tardi, anche dovessero riaprire domani, il danno da ammortizzare è gigantesco, gli alberghi saranno vuoti fino al prossimo anno almeno, in più sono saltate stagioni a tutti, con inverni (alberghi in montagna) Pasqua (città e colline) ed estate (mare e montagna) che coprono l’ 80 % del loro fatturato in 2-3 mesi l’anno . Stessa cosa ristorazione, chi è abituato a fare 300 coperti al giorno e parliamo già di discreti fatturati, quindi discreti locali e discrete spese, con due mesi bucati (che diventano 3 perchè nessuno il primo mese si fiderà di andare al ristorante) , con materie prime buttate e coperti che diventano 50 al giorno perchè bisogna far rispettare le distanze e disinfettare tra un turno ed un altro, quanto personale di cucina e di sala saranno costretti a mandare a casa ?

  3. 3
    Valérie -

    Parole sante. Avevo investito tutto nella mia attività, dato che io, pur essendo giovane, un lavoro non lo trovavo. Mio marito lavora nella ristorazione. È stato messo in cassa integrazione, ma dopo? Adesso non so più dove sbattere la testa. Mi stanno venendo pensieri suicidi, ma ho un figlio e non posso fargli questo.

  4. 4
    CLAUDIO -

    La classica lettera che si presta ad essere “risolta”in 2 opzioni:
    1)chi di dovere attui, SENZA TROPPI SCRUPOLI O ESITAZIONI, le necessarie misure ad-hoc a favore dei SACROSANTI DIRITTI delle categorie di questi lavoratori(e non solo)di cui é un esempio IMPORTANTISSIMO l’autrice di questo post!
    2)”rassegnarsi”(+ o – serenamente)alla cosiddetta LEGGE DEL MENGA varie volte affrontato in alcune lettere di LaD(e che il tono di questa epistola fa calzare,ed è qui la TRISTEZZA,proprio a PENNELLO)e cercare, di conseguenza, altre alternative(tipo CAMBIARE VITA e/o lasciare il”bel PAESE”, anche se so che adesso è IMPOSSIBILE e non è SCONTATO la buona riuscita dell ‘iniziativa stessa, a fronte anche di CORAGGIOSI SFORZI ECONOMICI).
    Comunque VIVA LA NOSTRA “SPLENDIDA E UNICA AL MONDO” Italia!! ?? ✌️

  5. 5
    Yog -

    Vedi, carissimo Claudio, citare la Gran Legge del Menga è d’obbligo e io, da Professore, la ho più spesso citata, tanto che ti è entrata nella crapa e non te ne liberi.

    Ciò è ottimo, e mi compiaccio che i miei dotti precetti trovino ricetto ed albergo nelle menti altrui.

    Tuttavia, mi pare che trascuri – in uno con l’estensore del post – la Sempreverde Legge di Bisenzio, che invita a una placida discrezione in caso di, il che impone anche l’abstinentia scribendi.

  6. 6
    CLAUDIO -

    Be’, yog,anche i primi versi de “il sabato del villaggio” di Leopardi mi si sono fissati in testa e,comunque,riesco a vivere e riposare bene lo stesso. A completamento di ciò che hai scritto Dovevi LOGICAMENTE annoverare l’altrettanto celebre LEGGE DI MURPHY:SE QUALCOSA PUÒ ANDARE MALE,ANDRÀ MALE, anche se preferisco la versione più SOLENNE È”POSITIVA”:una pianificazione per quanto attenta non potrà MAI sostituire una BELLA BOTTA DI CULO!!!E concludendo,così,il commento,ti accorgerai(prosaicamente parlando)che È SUBITO SERA!
    Gran Posteriori saluti.

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