Quando le parole d’amore vengono pronunciate da una serpe
Cari amici tutti del forum. Posto al momento solo questa breve poesia che ho scritto in questo momento, d’estrema amarezza per me. Poi in un altro post vi racconterò tutta la storia (infame)!
Da marzo a giugno 19
Toglimi la luce O Signore.
In questo momento toglimi la luce.
Non farmi vedere.
Quel che vedo non mi piace.
Toglimi la luce.
Nell’ oscurità non vedo nulla
Ma sento solo delle voci malvagie.
Delle voci amiche che sono pronte
Ad ingannarmi.
Fa, o Signore che portino a termine
Il loro piano malvagio contro di me.
Ma senza la luce sentiro’ solo dolore
Ma non vedro’ i loro occhi
Che un tempo mi parlavano d’ amore
Ed ora sono carichi di odio e rancore.
Fa che non guardi i loro occhi d’ odio
Quando affonderanno le loro lame
Nella mia anima inerme.
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Categorie: - Amore
3 commenti
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Bella poesia, io direi di aggiungerci anche “Fino a quando i malvagi, o Signore, fino a quando i malvagi esulteranno”? Sono curioso di leggere la tua storia.
Ma non ti hanno mai detto che bisogna contare le sillabe? Più che pensoso, direi venoso (se non ti va l’aggettivo, pace, l’importante è il calibro la e rigidezza), ma anche io sono curioso di leggere la tua storia. Una storia ce la hanno tutti, fidati. No, non era “venoso”, è un bug, lo so, ma arrangiati.
Un consiglio.. le poesie tienile per te. Le donne sono gli esseri meno inclini a riceverne. Vai dritto al punto, a ciò che ti interessa, e massacra tutto il resto. E te lo dice un poeta…