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Lettera pubblicata il 4 Marzo 2009. L'autore, sarda 75, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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a questo meccanismo del “tutto è merce” era la cultura borghese.
Quando, in Italia, sono state spalancate le porte al capitalismo? Con la “rivoluzione” del 1968.
Il ’68 non rappresenta la data di inizio dell’emancipazione, ma l’inizio della demolizione di tutta quella cultura borghese, con lati buoni altri meno, che non era disposta a rendere certi valori commerciabili. L’ostacolo enorme del capitalismo era l’istituzione della famiglia che è stata non a caso demolita. Esistevano cose che non si potevano comprare e quindi non avevano mercato, ad esempio i figli, ma anche un sacco di altre cose.
La vera emancipazione non era quella delle donne o di certi diritti da un certo controllo politico e sociale, ma era il capitalismo che si emancipava dalla politica.
Ecco perché nel 2015 assistiamo a quello che vediamo tutti i giorni: l’economia si è emancipata dalla politica che non la controlla più e ne è succube, e noi abitanti, se ci hai fatto caso, siamo zeppi di bisogni che in realtà non abbiamo, ma per soddisfarli siamo disposti a comprare e quindi muoviamo il mercato.
Adam Smith, economista d’altri tempi, diceva che è il lavoro che produce ricchezza.
Ma il lavoro, se fatto in un certo modo, con certi diritti, ha un costo, e il guadagno è la differenza tra ricavi e costi.
Bene: allora se lo scopo del capitalismo è quello di trarre più profitti possibili, significa che deve abbattere i costi, e il lavoro (e qui intendo diritti come stipendi, pensioni, TFR, ecc…) rappresentano un costo da abbattere.
Questo costo lo si abbatte in due modi:
1) spostando la produzione in paesi con pochi diritti da pagare.
2) togliendo diritti in quei paesi nei quali erano presenti, per esempio l’Italia.
Quando un paese ha dei cittadini che hanno un reddito accettabile, significa che queste persone vorranno comprare sempre più cose, e quindi si alza il livello della domanda interna a fronte di un numero di risorse finito
CONTINUO NELLO SPAZIO CHAT
Non so tenere un master (faccio la parte della serva), concordo a considerare il PIANO MARSHALL del dopoguerra per risollevare il continente in sfacelo, visto come neo colonialismo, limite e risposta all’espansionismo sovietico, mi costringo al “tempo” di cui ho maggior conoscenza, avendolo vissuto con discrete conoscenza e partecipazione, dal mio mondo del lavoro: gli ultimi 40 anni con la serie di processi economici, dalla fine del boom ad oggi.
Alla massima espansione dei diritti sociali è seguita una evidente e sempre maggiore resa nel welfare che oggidì, per quanto sempre più ridotto, con questi parametri non è più in grado di garantire prospettive di continuità, sia a chi è a capo come per chi è in coda al sistema.
L’equilibrio è rotto e ora, a meno di misure dure, difficilmente si tornerà ad una normalità accettabile.
Ai paesi emergenti non basta più ciò che si era concesso nei decenni scorsi: la consapevolezza giunta con INTERNET impone a quelle masse di uscire dall’inerzia e prendersi la loro parte.
A noi, vecchio continente, o occidente in generale, fino a ieri detentori unici delle leve del potere e della ricchezza, sta per sfuggire la capacità del controllo e anche quella di poter cogestire le nuove fasi.
Sintetizzo in due parole i nostri timori con lo slogan caro alla Lega, ma tanto messaggero di timori e verità: padroni in casa nostra.
Come dicevo, A MENO CHE !
Se credo sia il caso di “redistribuire” (in casa nostra) rispolverando una teoria vecchia di un ventennio, abolendo il totem delle 40 ore settimanali per un regime di 35 o 30 che spaventò allora economisti e politici, con rinuncia di qualcosa per tutti in cambio di fiducia e armonia, ANALOGAMENTE, su scala mondiale, i paesi più ricchi offrano spazio e maggiori margini a quelli più poveri, autoimponendosi moderati livelli di crescita, frenando la dissennata rincorsa tecnologica e favorendo ritmi ecosostenibili.
Un’unica alternativa è possibile, il PASSO INDIETRO
Il tuo auspicabile passo indietro non accadrà mai.
Per scelta e non per impossibilità.
Lo scopo di chi comanda in Europa, ovvero la Germania che è anche il paese che produce ed esporta di più (dettaglio da tener sempre presente) utilizza le crisi per fare le riforme, per ricattare interi governi a seguire una certa rotta (alla faccia della democrazia), altrimenti si eliminerà politicamente il dissidente utilizzando il ricatto finanziario (vedi Berlusconi e il premier greco di allora, entrambi contrari a certe linee dettate dall’Europa ed entrambi fatti saltare nel giro di 48 ore, e non è una coincidenza).
Ci si può chiedere: ma a che cosa servono le riforme del mercato del lavoro e del sistema pensionistico visto che hanno prodotto e produrranno sempre più situazioni di disagio?
Domanda lecita e giusta, ma che purtroppo ha una risposta infame: creare una zone Brics nel sud Europa, e quindi Grecia, Italia e Spagna.
Hai fatto cenno ai BRICS, ossia i Paesi con una economia emergente (Brasile, Russia, India Cina e Sud Africa), e decisamente meno dispendiosa in fatto di diritti del lavoro e pensionistici, visto che ne sono quasi privi.
Ebbene, questi paesi rappresentano dei paradisi per gli industriali, e infatti sono quei paesi che FANNO le cose.
Quindi arriva l’europeo (parliamo solo di noi), butta sul piatto dei Brics tonnellate di soldi, quindi investe, quindi crea un credito per sé e un debito per gli altri.
E attenzione!!!! Crea un rapporto di debito – credito in nazioni che hanno una politica economica che, ovviamente, non può essere controllata dall’Europa, e questo può rappresentare un problema in caso di crisi, e svalutazione di quelle economie (vedi Cina che non avrà i soldi per ripagare i propri debiti).
Impossibilità di ripagare i propri debiti creati attraverso una bolla speculativa, esattamente come è successo in Grecia.
Ma allora dove sta la differenza tra Grecia e Cina?
La differenza sta nel fatto che se è un paese al di fuori del sistema € a non poter ripagare il debito, il creditore lo prende in saccoccia, ma se il debitore fallito è legato al sistema €, beh….abbiamo visto come funziona: saranno gli altri paesi eu a pagare quella quantità di debito che manca.
Quindi è praticamente impossibile per un creditore € non ricevere il rimborso del proprio credito che pesa sulle spalle di un debitore € fallito.
Ci pensano gli altri (l’IMU serve per alimentare il fondo salva stati e ben l’80% di quello che abbiamo versato in quel fondo è stato dato alla Grecia che, a sua volta, lo ha usato per ripagare le banche tedesche e francesi).
Tutto questo per dire che creare un’area in stile Brics in Europa è conveniente per chi la sfrutterà, in quanto gli costerà poco e non vedrà mai i propri crediti non onorati.
Chissà perché da poco più di 1 anno la UE ha concesso all’Albania lo status di “candidata” ad aderire alla Unione Europea…………
Com’è composto e quanto costa il loro “sistema – diritti”?
La risposta ce l’hai già.
CONCORDO su quanto scrivi, di più, l’Italia sponsorizza l’ingresso di Ankara (meno male che i suoi leader, quasi allineati all’ISIS, si autoescludono con politiche sempre più volte allo stato teocratico, altrimenti sarebbero già entrati: 100 milioni di turchi a sud e 100 di crucchi a nord, economicamente saremmo già SPARITI.
So bene dei molti mali che l’umanità sa fare a sè stessa, solo che pochi vogliano ma dove è il fine ultimo ?
Per quanto ancora chiameranno CRESCITA la semplice operazione di incentivare e premiare ossessivamente la sostituzione di impianti e cicli produttivi non per fini di qualità ed ecologia ma solo per maggiori ricavi con la ridotta forza lavoro IGNORANDONE totalmente i costi sociali ?
I BRICS sono pentoloni in ebollizione, qua e là saltano i coperchi e tanto al nord quanto al sud del mondo saranno cavoli.
Nonostante le grandi cazzate dette e fatte, guarda caso (mai ciò che serve veramente), le contingenze sempre più frequenti diffuse e coinvolgenti, si ostinano a raccontarcela, certi che basti cambiare faccia o slogan, la fame cresce e con essa furore e disperazione, LORO, i grandi timonieri berlu monti letta renzi hanno palesato tutta la inadeguatezza possibile, vivono DI e PER Sé STESSI.
Mai uno che, pur da debole e isolato sia stato capace di sputare, pisciare e ca.... in bocca a chi spadroneggia in UE che, come noi sforiamo tutti i parametri in basso, per i nostri soliti vizi mediterranei, la Germania da ben 8 anni consecutivi sfora in ALTO le norme sul rapporto pil-prodotto venduto all’estero, e non di qualche decimale o misero punto ma di Ben il 7-8%.
Così AMMAZZANO il mercato e ogni idea di possibile concorrenza nostra o continentale, per i loro soliti vizi nord europei, razza ariana ecc.
Se sbattute in faccia queste realtà in ogni sede e poi RIBADITE ogni qual volta quella culona “alza il dito”, le istituzioni comunitarie potrebbero ignorarle ?
La culona CI richiama sempre a PATTI e REGOLE, QUINDI ?
“Per quanto ancora chiameranno CRESCITA la semplice operazione di incentivare e premiare ossessivamente la sostituzione di impianti e cicli produttivi non per fini di qualità ed ecologia ma solo per maggiori ricavi con la ridotta forza lavoro IGNORANDONE totalmente i costi sociali ?”
La risposta è già contenuta nella tua domanda: le macchine non hanno diritti e quindi non costano come un operaio in carne ed ossa, e in più hanno un tasso di produzione molto più alto di un semplice umano.
Lo scopo di ogni imprenditore è il guadagno, il lucro.
– costi lavoro = + guadagno
Ti chiedi anche perché si disinteressano al costo sociale di certe scelte, e anche qui la risposta è semplice: lo scopo di ogni imprenditore è il guadagno. Punto. I problemi sociali che derivano dal lavoro sono problemi sociali e quindi dello Stato e non dell’imprenditore.
Purtroppo di Olivetti ce n’è stato uno e come lui non ci sarà più nessuno.
“LORO, i grandi timonieri berlu monti letta renzi hanno palesato tutta la inadeguatezza possibile, vivono DI e PER Sé STESSI.”
Tutti i governi che si sono alternati in questi anni, e a maggior ragione da Monti in poi, vivranno per se stessi e l’Europa.
E non potranno fare altro, né quelli di destra, sinistra, di centro, di sopra e di sotto.
E il perché è questo: l’Europa ha messo in conto il verificarsi di futuri scontri sociali, e per mettere al riparo se stessa da queste ondate ha posto dei vincoli che tutti i governi dovranno rispettare, a prescindere dall’appartenenza politica.
Un esempio è il fiscal compact, ma è un esempio tra tantissimi altri.
Questi vincoli non sono finalizzati al raggiungimento del benessere, infatti sottomettono l’autonomia politica e strozzano i cittadini, ma servono a garantire la sopravvivenza delle istituzioni UE, a prescindere dalla realtà che le circonda.
Capisci che cappio ci hanno messo al collo?
La politica non può fare più nulla, ma
chi è quel politico disposto a suicidarsi politicamente dicendo QUESTA verità? Tu voteresti mai uno che si presenta dicendo “votatemi, ma io non possono fare molto, se non eseguire ciò che dice l’EU”?
La famosa frase “andiamo in UE e sbattiamo i pugni sul tavolo”, seeeeeee…..
Ormai l’80% della legislazione “italiana” ha matrice europea, e si vuole arrivare al 100% e scavalcare i governi nazionali per fare un super stato europeo.
I vincoli discendono dalle firme che abbiamo messo sui trattati che non possono essere accantonati unilateralmente.
Quindi come se ne esce da questa storia?
Ci sono due modi:
1) tutti i paesi della UE decidono consensualmente di levare le tende e ognuno si riprende la propria sovranità, la propria moneta, la propria autonomia e responsabilità nel scegliere strategie economiche da adottare, e il modello statale che preferisce
2) la guerra
Entrambe le soluzioni non saranno indolori, perché la prima soluzione nessuno vorrà metterla in pratica, o meglio, sarà costretto a farlo una volta conclusa la fase due, e nemmeno la guerra sarà indolore perché la guerra è guerra.
Levare le tende ADESSO significherebbe salvare quel poco che ci hanno lasciato ed evitare l’ascesa di partiti di estrema destra; cosa che sta succedendo da anni, con l’inizio della crisi.
Abbiamo già avuto una lezione in merito, ma evidentemente non è bastata, ma quando la Storia sale in cattedra dà solo lezioni durissime ai suoi alunni distratti e smemorati.
Noi europei abbiamo la presunzione di poter stare al di sopra della Storia e di non ricadere in certe vicende sanguinose.
Solo l’uomo fa la guerra.
La guerra è umana.
Noi siamo umani.
Si, ci sarà la guerra, Quando ?
Dipende, CERTAMENTE quando sarà fallito anche l’ultimo tentativo dell’ultimo uomo capace di fare qualcosa.
Il rapido alternarsi di pupazzi nelle varie cancellerie di seconda importanza ha certamente lo scopo di MANTENERE ferma la rotta col trucco del cambio dei capitani, meglio dire dei mozzi: fumo negli occhi !
Cari parlamentari eletti nel pd che non apprezzate la rotta impostata e imposta da quella caricatura di premier, cari DEM, renzi vi ha confermato ieri a Rimini che è PRIORITARIO detassare cominciando da tutte le prime case, INDISTINTAMENTE.
QUINDI, il dittatore annuncia che scardinerà il nostro ordinamento fiscale, fanculo il principio della “progressività” (più sei ricco più paghi) per “equità”.
bersani, cuperlo e compagnia, serve altro per decidere il da farsi ?
Nessun magistrato che interviene “d’ufficio” ?
La battaglia interna al partito che dite di voler fare, è solo funzionale al partito che, attualmente, è cosa di renzi, non certo della sinistra.
é l’ultimo contributo valido che dareste al paese, uscite da quella ambiguità indegna, fate emergere tutte le contraddizioni e scoperchiate altarini e inciuci, tutti i nazareni, noti e quelli in itinere.
Chissà, forse il buon mattarella potrebbe non essere in grado di es-cogitare nulla dal suo cilindro e saranno i cittadini, con l’esercizio democratico del voto a salvare il salvabile.
Il furbo dei 3 mesi e poi dei 18 adesso è lo stesso dei 36 e sta disponendo per COMPERARSI tempi ancora maggiori: ricordate tutti il famoso “panem et circenses” ?
Quel moccioso ci crede puttane e con un guanto e qualche spicciolo ci succhia anima e vita.
La palude che doveva prosciugare è ancora tutta là, non basta, per i suoi scopi e con i suoi metodi ne sta creando altre, per la SUA CORTE.
è l’ultima occasione che vi resta per rimediare al guaio che AVETE prodotto, con coraggio forza onestà.
Se nulla di ciò resta, fatelo per GENEROSITà !
Mattarella chi? Quello super europeista convinto e quindi complice dello scempio che sta accadendo?
Il garante della Costituzione?
Nel 1972 è stata introdotta l’IVA, ossia l’IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO.
L’art. 53 della Costituzione introduce un principio fondamentale: la partecipazione di ogni cittadino alle spese statali è calcolata in base alla loro CAPACITÀ
CONTRIBUTIVA che, ovviamente, sarà diversa da cittadino a cittadino.
Per esempio l’operaio avrà una capacità contributiva di 5 e il medico di 10, quindi la capacità contributiva del medico è maggiore, e proprio per questo sarà chiamato a partecipare in maniera più marcata rispetto all’operaio in nome del principio della capacità contributiva che deve essere calcolata in base al reddito di un soggetto.
Ebbene: l’iva è incostituzionale in quanto chiama tutti a versare il 22%, senza tener conto della capacità contributiva di ognuno, e quindi violando palesemente la Costituzione.
Questa cosa non la so soltanto io perché sono il genio della lampada, e non la so soltanto io, ma soprattutto lo sanno quelli che dovrebbero essere i garanti della Costituzione, i Presidenti della Repubblica Italiana.
Ma qualcuno ha mai mosso un dito in proposito?
Per caso il Presidente di allora, Giovanni Leone si rifiutò di firmare la legge incostituzionale?
Per caso i Magistrati della Corte dei Conti hanno fatto qualcosa?
Qualche impavido magistrato, durante un processo, si è mai rivolto alla Corte Costituzionale per chiede la soluzione di questa PALESE e CONOSCIUTA violazione costituzionale?
No, nessuno. Tutti zitti e mosca.
E questi sarebbero quelli che dovrebbero agire per generosità?
L’equità non esiste.
Quando ci sarà il collasso di questo sistema capitalistico che più ingiusto non si può?
Boh. Forse una fragilissima e flebile possibilità potrebbe arrivare dai francesi
che non stanno messi meglio d noi, anche perché hanno una faraonica macchina statale ereditata da Napoleone.
L’unico politico francese che potrebbe aprire una breccia nella pancia della UE è Marine Le Pen.
E non dobbiamo stupirci che siano proprio questo genere di partiti politici a crescere nei momenti di depressione economica, perché è sempre stato così.
Però bisogna vedere se accadrà qualcosa contro la Le Pen, e mi riferisco ad inchieste giudiziarie montate ad hoc per danneggiarla prima e durante la corsa presidenziale, e se non si rivelerà anche lei un pupazzo alla Tsipras o, tra poco, Podemos che rappresenta anche lui una bambola gonfiabile.
Bisognerà anche vedere l’andamento di Sarkozy.
Ci sono ancora troppe variabili per individuare con abbondante certezza il QUANDO.
Nel frattempo agricoltori francesi messi in ginocchio da politiche agricole assurde (quote latte comprese) quasi un mese fa sono andati a versare quintali di letame davanti al Ministero dell’Agricoltura.
E noi italiani che facciamo???
Nulla, è iniziato il campionato di calcio.
Quello sì che è importante…..